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Sono SOLO e non so VIVERE e mi faccio del male di continuo

di Ian
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 11 Febbraio 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 37 commenti

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  1. 21
    maria grazia -

    “Domani, quando sorgerà il sole vai a pisciare, poi fatti un caffè forte, poi, apri la finestra e guarda le cose del mondo..”

    ottimo consiglio! ne confermo l’ efficienza 🙂

  2. 22
    Ian -

    grazie ragazzi

  3. 23
    Ale -

    Ian, a distanza di anni..
    Come stai?
    Le tue parole mi sono suonate familiari, mi piacerebbe sapere come si è evoluto quell’uragano di emozioni che presentavi cinque anni fa…
    Un abbraccio
    Ale

  4. 24
    Ian -

    Vorrei ringraziare tutte le persone che hanno espresso il loro affetto sotto questa mia lettera. Di tanto in tanto torno qui, spinto dalla solitudine piena di fuoco che arde nelle mie giornate pazze.
    Ed è sempre un piacere..

  5. 25
    Ian -

    Ciao Ale. La definizione più adatta : stabile. Come un cespuglio di bamboo su una riva di un fiume lontano..felice/contento/triste/calmo/pensieroso/perduto/solo/consolato/inconsolabile/desideroso.
    Tutto descrivibile con un unico vocabolo ancora da inventare, ma sarebbe sufficiente fissare un punto oscuro del cielo nella notte. Oppure una mousse al cioccolato. O un sorriso di due belle labbra. Non mi sento diverso da un pianeta o una stella. E vivo la società come una partita a play station.
    Ah, sono diventato uno sportivo ma non passa giorno in cui non pensi di iniziare a fumare oppio. Vivo a Manila

  6. 26
    SempreTriste -

    Mi sento esattamente nello stesso identico modo..non ho un lavoro fisso, non riesco nemmeno a pensare di poter entrare in un negozio e portare un curriculum perché ho paura del giudizio altrui, mi sento inutile, senza un senso..sono sempre stata una persona triste, forse per colpa di problemi famigliari in primis, forse per il mio modo di essere ..non lo so ..Sono fidanzata da quasi dieci anni in cui mi sembra che il tempo si sia fermato..non riesco a stare bene nemmeno con lui, non mi sento bella, anzi ..non riesco nemmeno ad uscire col mio compagno per paura del confronto con le altre ..E ogni giorno scorgo le altre coppie felici, tutte realizzate, con casa, figli al seguito e mi chiedo chi cavolo sono io, perché sono nata così, perché mi faccio tutti questi problemi, perché non riesco ad essere “normale”( anche se ognuno penso sia normale a modo suo).
    Ho paura anche a provare a parlarne con gli altri di questa mia situazione perché so che verrei giudicata o magari mi direbbero che sono un egoista…si sarò egoista ma tutto il dolore che ho dovuto provare nella mia esistenza ci provassero gli altri a sentirlo dentro, forse capirebbero il mio stato d’animo…non riesco ad uscirne.. è più forte di me…
    Con affetto sincero

  7. 27
    Yog -

    “Con affetto sincero”, permettimi SempreTriste, è un nonsense.
    Per esempio, a me non mi hai mai visto, nè mi vedrai mai, che affetto sincero vai proclamando? Balle.
    Tu hai un disagio psicologico abbastanza serio e una relazione decennale che deve essere tipo un’endormia, devi semplicemente curarti e cambiare passo (e moroso), tempo davanti ne hai ancora, mica sei un’ottantina, dai.

  8. 28
    Bottex -

    SempreTriste, nessuno ti considera un’egoista. E questo forum serve appunto per esporre i propri problemi. Sei semplicemente una persona che ha bisogno di trovare maggiore fiducia in sè stessa.
    A tal proposito, credo che una psicoterapia potrebbe farti bene e dovresti intraprenderla senza vergogna. Se riuscirai a risolvere questo tuo problema, vedrai quanto sarai felice. Parallelamente però, cerca di “potenziare” il tuo carattere. Comincia con delle piccole cose. Vai appunto ad esempio in un negozio, comprati un vestito e chiedi se lì o in un qualche altro posto cercano lavoro. Trova un hobby e poniti degli obbiettivi. Iscriviti a qualche agenzia di collocamento. Chiedi al tuo compagno di fare un’uscita con amici comuni. Poi magari iscriviti in palestra o a qualche attività collettiva.
    Ti dico anche che oggigiorno avere casa e figli non vuole affatto dire essere realizzati. Non puoi immaginare quanta sofferenza, quanto stress e quanta scontentezza spesso si nascondono dietro quei quadretti apparentemente perfetti. Quindi, non guardare gli altri e concentrati su te stessa.
    Vai, facciamo il tifo per te!!!

  9. 29
    SempreTriste -

    “con affetto sincero” il mio era un modo semplicemente carino per “salutare” persone che si sentono sole almeno quanto me… è ovvio che non posso certo provare “affetto” per chi non so chi sia. Penso fosse superfluo spiegarlo,avrò usato le parole sbagliate ma non credo ci fosse da fare questa precisazione!Anche perché se dovessimo soppesare ogni parola che esce dalle nostre teste, non si potrebbe nemmeno dirmi che ho un disagio psicologico abbastanza serio o che devo cambiare moroso ad esempio perché non sai nemmeno tu chi sia io e in generale non conosci tutta la mia storia no?:)
    Riguardo alla mia vita e alle mie paure,se non si è nei panni altrui,con annessi problemi e situazioni che magari non si possono nemmeno lontanamente immaginare, credo sia difficile comprendere fino in fondo il disagio altrui e trovare quindi anche i modi per affrontarlo

  10. 30
    SempreTriste -

    Per quanto riguarda la psicoterapia sono già stata “in cura” da una dottoressa e non ho ottenuto alcun risultato. Gli “stupidi” esercizietti e compitini che la psicoterapeuta mi propinava a casa (e che oltretutto io eseguivo con parecchio impegno sperando di stare meglio)non servivano assolutamente a nulla,come si fa a pensare di salvare una persona dai suoi mostri dandole dei compitini a casa da scrivere su un foglietto volante , mi chiedo, ma questi “medici” che trattano le persone come fossero casi “da libro” non comprendono forse che hanno davanti delle vite umane? Non so se sono incappata nella psicoterapeuta sbagliata ma io ho avuto un’amarissima esperienza che oltre a farmi spendere denaro inutilmente, e non poco,mi ha portato ancora di più a pensare di non poter mai più stare bene.
    Non c’è un antidoto,una pozione, uno psicofarmaco che possa guarire le ferite profonde che abbiamo dentro,alcune sono talmente grandi che diventano insostenibili e ci imprigioniamo dentro noi stessi.
    Per i quadretti famigliari che sembrano perfetti, si, sono d’accordo, so bene che,non tutti, ma tanti nascondono ben altro, ci sono cresciuta in un contesto famigliare del genere, so bene cosa significa..non lo auguro a nessuno

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