Ciao a tutti, scrivo qua perchè dopo l’ennesimo giorno di tristezza volevo parlare con qualcuno. Sono una ragazza di 23 anni compiuti poche settimane fa, e nella vita..beh per ora studio. Non ho avuto una vita complicata, non mi ritengo “sfortunata”, e non voglio calpestare tutto quello che ho ricevuto dai miei genitori, che sono bravissimi, comprensivi, e che mi vogliono bene. E’ solo che arrivata a quest’età, mi sento come se fossi alla fine della mia vita e sto annegando piano piano. Da piccola non ero timida, ma tranquilla, gentile con tutti, però iniziata la scuola ho iniziato a chiudermi in me stessa. I miei compagni non erano bravi bambini, quando il seno ha cominciato a vedersi mi prendevano in giro, ricordo anche delle palpatine – ora magari ci scherzerei sopra – ma allora ero piccola, e ho cominciato ad aver paura dei ragazzi, e ad allontanarmi. Andando avanti le cose non sono migliorate, non so per quale motivo, ma la timidezza ha preso il sopravvento nel mio carattere. Alcuni ragazzini cominciavano a sfottermi e anche se fosse stato uno scherzo, io la prendevo male, ero insicura e pensavo che loro avessero ragione, che il pensiero degli altri contasse più del mio. Si, ho avuto delle amiche femmine, però tutti rapporti superficiali. Al liceo ho visto dei miglioramenti perchè ho incominciato ad aprirmi di più ma niente di che, perchè il disagio per il mio aspetto fisico, per i maschi della mia classe – quelli che mi sembravano “pericolosi” in senso positivo cioè belli e forti, sono rimasti. Non ho avuto tanti problemi ad ambientarmi in una scuola nuova, a farmi delle amiche, ma mai rapporti approfonditi, è come se passassi inosservata, come se nessuno potesse ricordarsi di me. Ho iniziato ad avere alcune fissazioni, a ripetermi che ero brutta, e me ne sono convinta davvero. Ero sola, e purtroppo lo sono ancora adesso. Conosco tante persone all’università, ma se ho bisogno di un consiglio, di parlare, di chiacchierare o uscire, qualunque cosa, non so chi chiamare. Perchè non ho amici, solo conoscenti, solo facce sfuggenti, persone che incontro quella volta e poi addio, con cui provo a instaurare qualcosa ma è come se loro percepissero quanto mi sento insicura e brutta, e quindi si allontanano di conseguenza. Non ho mai avuto un ragazzo, non ho mai baciato un ragazzo, non ho mai avuto accanto un amico con cui potermi sfogare, piangere sulla sua spalla, ridere e condividere tutto. Solo sola e la mia più grande paura è morire sola. Sono convinta che un giorno morirò, ma nessuno si accorgerà della mia sparizione, perchè anche se ho ancora i miei genitori, loro vivono lontani da me. E’ tutta colpa mia, perchè è il mio cervello che non vuole collaborare, che non riesce ad aprirsi agli altri; prendete una festa, mettetemi dentro, e mi vedrete all’angolo, e se per caso un ragazzo dovesse avvicinarmi..beh non avrà niente da me, io non posso rivelargli quanto mi sento a disagio per il fatto che non ho mai avuto un contatto con l’altro sesso, non posso confidargli la vergogna che provo nel mostrare il mio corpo; ho paura di dire la verità, ho paura degli sguardi di disprezzo, di compassione, nel dire che non amici con cui uscire, che nessuno verrà alla mia laurea tranne i miei genitori, che non ho mai avuto un bacio a stampo. E non sono una santa, no, vorrei una relazione, vorrei il contatto fisico, ma il solo sguardo dell’altro mi mette in soggezione, vorrei fuggire ma dall’altro lato mi odio per essere così; vorrei non farmi tutte queste seghe mentali, vivere serenamente, e invece mi ritrovo ogni giorno chiusa in casa perchè più passa il tempo e più è difficile aprirmi agli altri. Lo so che mi direte che devo cambiare, che devo cominciare a vedere gente, ma non funziona così, non posso ordinare al mio cervello di fare un reset e ricominciare. Il pensiero di ogni notte è avere qualcuno che possa abbracciarmi, ma purtroppo devo addormentarmi sempre da sola, stringere il mio corpo in solitudine, lontana dall’amore e dall’affetto che cerco tanto disperatamente.
Solo la mia vita
di
Lonely9
Lettera pubblicata il 4 Giugno 2013. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Lonely9.
La lettera ha ricevuto finora 11 commenti
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Non devi cambiare perchè in realtà nessuno cambia davvero, ma progetta solo degli stratagemmi per superare quelle cose che mettono a disagio nascondendo degli aspetti di se.
Cerca di non fissarti sul contatto sociale e fisico con le altre persone perchè è il principale modo con cui aumenterai il tuo disagio, fai ciò che ti piace fare sempre e quando capitano le interazioni sociali, comportati come ti viene e vai avanti sapendo di essere te stessa.
Sono solo paure di adolescente e una buona dose di chiusura in te stessa. Per il fatto di sentirti sola se ti va di comunicare topkapi2002@hotmail.it.
Ammazza… tutto questo solo a 23 anni? 🙂
Non so se hai mai provato, ma forse una semplice chat potrebbe aiutarti a relazionarti pian piano e con tranquillità con l’altro sesso. Essendo anche timida, ti potrebbe aiutare ad essere più spigliata e ad avere maggiore sicurezza in te stessa.
E’ un peccato, comunque, che ti butti giù così a 23 anni, sei nel fiore della giovinezza, altro che essere alla fine della tua vita!
Hai ragione nell’affermare che non si può fare reset. Ma puoi iniziare dai più piccoli passi come volerti più bene, curando di più il tuo aspetto, comprandoti qualche capo di abbigliamento che ti faccia sentire a proprio agio. Non è subito necessario entrare in profondo contatto con la gente. Credo che sia più utile che tu lavori piano piano su te stessa, guadagnando fiducia e forza. Lo saprai anche tu: anche senza aprire bocca, la gente capisce se sei serena e a tuo agio. Conosco ragazze bellissime che vengono messe più in disparte rispetto ad altre meno belle ma con un fascino enormemente superiore. Penso che tu sia anche una persona sensibile. Sfrutta questo ma non con tutti, con chi può gradire la tua sensibilità. Apriti con chi ti da fiducia. Sii consapevole che le prime volte non sarà facile e magari soffrirai per esserti sentita ridicola ma continua! Prenditi a piccole dosi ma sii costante perchè il movimento verso un obiettivo, pur lento che sia, ti porterà dove desideri.
Maledetto quel muro che ci costruiamo pian piano per le nostre paure e insicurezze. La tua lettera, riga per riga, parola per parola, avrei potuto scriverla vent’anni fa. Ma non esistevano forum o chat, ci si teneva tutto dentro e si tirava avanti. Forse rispetto a te un paio di amici più assidui, ma se riguardo indietro non è che poi ti possano aiutare molto ad abbattere quel muro. Loro ascoltano, magari combinano, pressano, ma poi alla fine, con quel muro dovrai scontrarti sempre tu sola. Ed è un’impresa, una fatica che più passa il tempo e più sarà degna delle imprese di Ercole.
Lo stesso odio per il proprio corpo, incentivato da complessi sessuali, il sentirsi sempre, irrimediabilmente fuori posto nella folla, che fosse la discoteca, la festa, l’università. Il terrore del contatto fisico, anche solo del bacino sulla guncia con i conoscenti, rafforzato da quel disagio che ti fa pensare “Ma perchè non dovrebbe provare fastidio lei a toccarmi?”
Ho passato l’università a sognare, come te, amori poi rimasti nell’aria, a perdere occasioni, a volte (non troppe s’intende perchè da ragazzo era tutto più arduo), servite su un piatto d’argento, proprio per quella convinzione malefica di non potercela proprio fare a rompere quel muro. E ogni volta ad aggiungere un mattone sull’altro, ad aumentare quel senso di inadeguatezza del proprio io e del proprio corpo.
Forse alla fine è solo fortuna, la ricetta giusta non esiste, non dico che domani ti si presenterà il principe azzurro, ma se non ci metti del tuo la vita ti passerà davanti come un film in cui sarai sempre la spettatrice, astiosa e arrabbiata verso te stessa. Quello che nel mio piccolo posso confermarti è che quel muro è tutto nostro, lo costruiamo in anni e anni, alla fine ne siamo gelosi perchè nella sua limitatezza rappresenta però la migliore sicurezza verso l’ignoto, verso le possibili delusioni, verso le probabili lacrime.
Ma, ora te lo posso garantire, anche verso gioie che tutte quelle sofferenze fanno appassire. Per carità, non sempre, forse ti parlo da miracolato, da sopravvissuto, ma tornassi indietro quella spallata alla fine l’avrei data anni prima.
In bocca al lupo…
Robbo
Lonely…è evidente che quelle palpatine e qualche insulto prese da bambina ti fanno vedere l’uomo come essere aggressivo…e ne sei intimorita.TI SEI CHIUSA..fondamentalmente ti hanno trattata da sfigata e tu hai assunto questa parte…
fai una cosa….ricordati di essere una donna…allenati…tieni bene il tuo corpo…..e soprattutto Fottitene del giudizio altrui….e quando ti innamori comunicalo…vedrai che l’uomo non si tira indietro….e se ti và di tenerlo vicino rincoglioniscilo di amore,amore,amore sussurrati all’orecchio…l’uomo è molto semplice ed addomesticabile…bacio
Ciao, io ho la tua età e il tuo stesso problema. Se vuoi ne parliamo in privato 🙂 Ti lascio la mia email: naive.90@hotmail.it
a presto
Ehi, ciao. Buonasera. Ti vengo incontro, piano piano…
Non aver paura, hai 23 anni e senti ciò che anch’io provo: quanto dici sui conoscenti, sulla ricerca di qualcosa di più … sono le parole che anch’io penso proprio ora. Io ho 21 anni, mi chiamo Lorenzo e vivo a Napoli: tutto in me però grida ‘altrove’ ed è questa voce che mi spinge a scriverti. Dimmi ciò che vuoi, dimmi quanto vuoi…ma soprattutto fammi solo un favore, se vuoi: dimmi che vivi a Napoli o dintorni. Ora magari senti di chiuderti, quindi ti prego, LEGGI ANCORA: per quanto sia difficile (lo so bene) scrivimi. SCRIVIMI. Quella fame divorante che si chiama ‘cerco te’ e che ti anestetizza ora, la conosco anch’io. Per favore, scrivimi, fallo. Fallo. Fallo. Tendi la mano e io la prenderò. E se anche non lo fai…io lo capirò. Scrivimi. Ecco la mia mail: lonewolf373@hotmail.it
Scrivimi, scrivimi, scrivimi. Il fuoco che ho dentro ha sciolto il ghiaccio tutt’intorno a me, ha fatto luce tutt’intorno a me. Scrivimi
Cavolo Dragon, quanta enfasi x agguantare un po’ di passera.