Mi sento terribilmente solo. Per quanto faccia di tutto per occupare il tempo e gli “spazi” con altre persone, provo una solitudine mai provata prima. Ho riallacciato i rapporti con tanti amici e ne ho creati di nuovi, tanto che ho serie difficoltà a gestire tutte le mie amicizie e a dedicare il giusto tempo a tutti, eppure mi sento troppo solo. In quasi tutte le ore della mia giornata e serata tipo, sono con qualcuno, impegnato in attività più o meno ricreative, però il risultato è sempre una sensazione di solitudine profonda, di alienazione, di disagio. Mi sento come in una bolla mentre tutto il resto è brusio e immagini sfocate. Ogni volta che esco indosso una maschera, diversa a seconda di chi ho davanti. Per alcuni sono il brillante, per altri l’allegro, il simpatico, il rubacuori, lo stronzo, ecc. È come se stessi vivendo tante vite parallele, dove nemmeno una è quella che vorrei veramente. Le persone ridono e scherzano e io lo faccio pure, imitando. Non riesco più ad avere empatia con nessuno. Non riesco a farmi coinvolgere in niente. Non importa che io sia con due o duecento persone, mi sento comunque solo.
Mi sento messo alla porta. Vedo la vita come una festa in cui sono diventato indesiderato e buttato fuori. Sono lì davanti, a pochi passi, e dalla finestra vedo la gente che si gode la vita, mentre io sono bloccato fuori.
Il tempo passa inesorabile e io mi sento congelato, in stallo, come in un limbo, in attesa di non so cosa. È come se la vita fosse un film che scorre senza che io possa fare nulla per cambiare gli eventi. Sono solo uno spettatore, mentre gli altri sono registi delle proprie vite. Vivo solo nei ricordi di un passato che non tornerà più.
Negli altri vedo allegria, invece io ho il vuoto dentro. Il nero assoluto. Un freddo glaciale. Mi sento l’ultima persona sulla terra con gli altri che sono solo proiezioni. In realtà la solitudine è totale. Ho sempre detto che sarei riuscito a stare solo senza problemi, ma in realtà questo mi fa male. Vorrei essere importante per qualcuno, vorrei poter essere me stesso senza dover recitare, ma sono consapevole che quello che ho dentro spaventerebbe chiunque. Allora caccio tutto dentro, in fondo, sperando di nasconderlo pure a me stesso.
Mi sembra normale cercare di non deludere le aspettative di chi ti sta davanti perché ogni persona ha un punto di vista sul mondo e questo significa che ad un certo punto prendi atto che dal suo punto di vista potrebbe sembrare strano che (es.) non hai un fidanzato o che stenti a prendere un’iniziativa. Se non metti una distanza tra di voi comincerai a guardarti con i suoi occhi. Non puoi pretendere di spiegargli le tue ragioni, perché il suo punto di vista ti è caro, ma al contempo non puoi rischiare di perdere la tua autostima. Nella vita mi è capitato di relazionarmi con persone che avevano una sensibilità diversa dalla mia e ho capito che non avremmo potuto affrontare tanti temi, e che molto probabilmente non li affronteremo mai… mi vedranno, si spera, andare avanti nella vita e penseranno che sono stata fortunata perché ho brancolato nel buio per qualche anno. A quel punto si manifesta la forza della fede… prima magari hai esercitato la pazienza, ma dopo non puoi pretendere di dire: -hai visto che avevo ragione io!- Non puoi farlo. Devi essere umile e accettare il punto di vista di chi ti ha teso una mano con il suo cuore. Ad ogni modo capisco cosa intendi perché mi è capitato di rivedere, a distanza di anni, un vecchio video di un ragazzo che ho conosciuto, e che ha vissuto per grandi linee il mio percorso, e mi è sembrato diverso dal ragazzo che ho conosciuto io perché si capiva che recitava una parte, ma la recitava così male che subito ho pensato: -non è un personaggio!- Lui è proprio la mia fotocopia. Stesso carattere. Siamo uguali in tutto. Per dire che, alla fine, emerge quello che sei nelle cose che fanno parte della tua storia. E’ così che s’incontra un amico vero. Ma gli altri rapporti non sono finti, diventano tali quando non prendi in considerazione che un altro possa pensarla a modo suo. A me non è mai capitato, infatti ricordo tutti con grande affetto e riconosco di essere stata indecisa su alcune scelte che riguardavano il mio futuro, di essermi fatta condizionare da qualche delusione, ecc. Dunque mi fa piacere che mi ricordino per la mia umanità. Poi la vita va avanti, in un modo o nell’altro. Diventiamo più consapevoli della materia e guardiamo avanti. Un caro saluto!
Dì la veritá Sandro, non ti senti meno solo dopo l’intervento di Rossye? Basta diventare più esperti della materia. (quale?)
Ti senti solo con gli altri anche se hai mille amici perché tu hai una cosa che loro non hanno…è cioè il male dell’anima!
Il male dell’anima lo conosco alla perfezione….nei minimi dettagli…è una sofferenza che ti annienta e ti schiaccia sempre di più e tu ti senti così impotente…perché sai che per uscirne dovresti stravolgere totalmente la tua vita,cambiare radicalmente nel tuo essere…ovviamente dovrebbero sparire anche tutta la rabbia,odio,rassegnazione ,amarezza che uno ha dentro… Ma com’è difficile farli andare via….
Eppure sai dentro di te che se potessi iniziare a farlo e a lasciar andare questi tuoi sentimenti sarebbe l’inizio della tua risalita…
Questo hai te dentro! rispetto a tutti i tuoi amici che incontri…
Sei e sarai sempre diverso dagli altri…ecco perché ti senti solo anche in compagnia!
Quante maschere che ho indossato io….e quando nel mip gruppo ridevano o scherzavano o mi coinvolgevano com’ero lontana io da tutti loro,con lo sguardo …con gli occhi…con l’anima ..ero lì ma ero così lontana da loro..sentivo il loro parlare il rumore ma è come se solo il mio corpo fosse stato li’..
Sandro ascolta è passato tanto tempo ormai…NESSUNO ti dice di dimenticare quella puttana ok?
Non potrai dimenticarla per ciò che ti ha fatto….ma non vivere sul passato..prova a lasciarlo ANDARE… Prova.. Sei entrato in un tunnel ormai che non riesci più ad uscirne da solo,chiedi aiuto a uno psicologo, non c’è nulla da vergogniarsi! Anzi oltre me lui è l’unico che ti potrebbe capire.
Pensa a te e a trovare la forza per uscirne….la forza è in te! È uno sforzo disumano trovarla e ancora ora io non so come ho fatto a trovarla…non lo so…
Un bacio…
Devi bere di più, soprattutto quando vai alle feste. Devi però metterti d’accordo con uno che resti sobrio e ti riporti a casa in auto, altrimenti ti metti in guai grossi. Comincia per gradi: due grappe a stomaco vuoto prima di uscire, non di più. Aspetti mezz’ora senza pensare a nulla. Alla festa mangia il meno possibile e gonfiati di sprizz o di birra, mai meno di 30 cc alla volta. Quando senti che il cervello è ben lubrificato, ti sentirai in grande sintonia con tutti, anche con il gatto del padrone di casa o del locale.
@Sandro82 abbiamo più o meno la stessa età e forse qualcosina posso consigliarti. Se non erro è passato meno di un anno dal termine della tua relazione, so che brucia e so anche cosa ti brucia, ci siamo passati prima di te. Ma il cammino è abbastanza lungo ancora, credo che per superare la prima fase del lutto, qualora sia stato amore vero, debba passare più di un anno.
Poi cominciano le storie senza senso per un altro po di tempo.
Poi ti rendi conto che è inutile star dietro a queste perdite di tempo e comincerai a star bene anche da solo, ad aspettare i we anche se sei solo. Insomma, credimi, starai bene.
E’ ancora presto. Non angosciarti per questo. E’ ancora presto!
Ti sei impotente vero? Non puoi far nulla, sai di avere ragione ma con lei non hai modo di spiegarti nè di farti capire.
Ma se vuoi che ti dica una cosa, non servirebbe a nulla. Indietro non si torna.
Tu piuttosto, che hai deciso di fare? Di darla vinta a quella nobildonna? Ma non hai voglia di riscatto? Cosa ti tiene fermo nel posto in cui stai? Perché non cambi aria? Reagisci santa madonna
Per il resto che dire: benvenuto nella vita reale. Si sei solo, e allora?
Tutti sono soli. Credi davvero che ci sia gente che non si senta sola? Credi davvero che un aprtner o una famiglia ti possano riempire la vita? Non è un luogo comune, ma la solitudine si colma innanzitutto facendo i conti con se stessi, poi, forse, si è pronti a fare i conti con gli altri.
Ho un amico che ha ingravidato la sua fidanzata e credi che lui non si senta solo? Si sente così solo che piuttosto che stare con la fidanzata, seppur come coppia teoricamente starebbero attraversando il periodo più bello dell’esistenza di due persone che si vogliono bene, fa di tutto per farmi stare anche a me con loro perché evidentemente ne ha pieni i cosiddetti.
E a me dispiace, non sai quanto dispiace, per lui e per lei. Ho sempre immaginati che soffra la solitudine e questo gli ha fatto fare un passo più lungo della gamba, quantomeno con questa fidanzata. Tra l’altro lei lo sta costringendo anche a sposarla e non oso immaginare con quanta cacca questo mio amico sta riempendo la sua solitudine. Però che gli posso dire?
Ti ho raccontato di questo mio caro amico perché per costruire una vita soddisfacente bisogna imparare dalla solitudine, stare degli anni da soli per capire e per capirsi. Solo allora c’è più probabilità di sceglier il meglio per se e pper il proprio partner. Non bisogna fare le cose alla caxxxxxo di cane.
Comunque è la vita caro, non è facile per niente, ma lo star bene in solitudine bisogna guadagnarselo e allora stringi i denti e combatti prima che ti arrivi un ceffone da parte mia.
Nel mio mestiere insegno alla aziende a trovare opportunità dai problemi, dunque anche tu Sandro, fai di questa tua fase della vita una opportunità.
Alla fine dobbiamo morire tutti, quindi facciamo lo sforzo di stare quantomeno sereni e tranquilli.
saluti
X Sofia: Ciao. È una sensazione strana e l’hai descritta bene quando hai detto che il corpo è lì ma il resto no. È come se lasciassi il mio corpo a recitare una parte e io invece mi perdessi in un vortice nero, lontano da tutti. Mi sento estraniato dalla realtà, mi sento separato da quello che avviene. Fuori rido e dentro urlo disperatamente. Vorrei solo piangere, ma non ho più lacrime. Vorrei distruggere tutto. Ho una rabbia dentro che non riesco a sfogare. Certe volte spero sia solo un incubo e che mi risveglierò presto, ma sono ancora qui, in un posto in cui non voglio stare.
Non mi fido degli psicologici, non mi va di parlare dei fatti miei ad un estraneo (mettendoci la faccia) e dubito dell’utilità di questa pratica, perché sono consapevole che la “guarigione” può venire solo da dentro noi stessi. L’unica cosa che sto provando adesso è un integratore di serotonina, lo prendo da più di tre mesi, ma sono sempre peggio. Mi sto dissociando da tutto. Per quanto riguarda la mia ex, rispondo anche ad ets.
X ets: Ciao. La mia ex è solo la punta dell’iceberg. In realtà è stata la classica goccia che fa traboccare il vaso, ecco perché non ho parlato di lei e ho aperto un altro thread. La verità è che ho raggiunto il punto di rottura. Ho accumulato per tanti anni e la storia con lei mi ha dato il colpo di grazia. Evidentemente ero forte solo in apparenza o quantomeno ho raggiunto il mio limite. È la situazione generale che non va più. Non è solo un problema di riscatto, ma di sopravvivenza. Come salute sono messo malissimo (e al momento non trovo soluzioni), non ho più un soldo, son tornato a dipendere dalla mia famiglia, non ho una qualifica particolarmente richiesta dal mondo del lavoro e a dire il vero ho pure abbandonato la ricerca, dopo tutti i tentativi a vuoto. Non ho niente in ballo all’orrizzonte, che sia a medio o lungo termine. Sono fermo, congelato. Sono in stasi totale. Non trovo più la forza di fare nulla. Non ho più uno scopo, un obiettivo. Non trovo ragioni per andare avanti, neanche la sopravvivenza. Mi sto lasciando trasportare dalla corrente.
X Yog: Ciao. L’idea di affogare tutto nell’alcool mi è spesso balenata in mente, ma non ho il denaro per comprarlo e reggo fin troppo bene. Tante volte ho bramato l’ebbrezza, ho desiderato perdere un po’ di lucidità per distrarmi dalla situazione, ma poi questo mi fa paura.
@Sandro non è facile porsi degli obiettivi quando la vita ci è contro; ti capisco più di quanto tu possa immaginare.
La fase della mancanza di obiettivi l’ho attraversata pure io per lungo tempo, però fortunatamente ne sono uscito.
E devi uscirci anche tu, ma dev lavorare, devi fare qualcosa perché il lavoro ti rilassa la mente, ti aiuta a concetrarti e ti fa trascorrere il tempo. Se io nei periodi bui non avessi avuto il lavoro sarei finito in manicomio, non ho difficoltà a confessarlo.
Impegnati, trova qualcosa anche come cameriere o roba simile. Insomma lavori semplici o umili ma che ti aiutino a impegnarti la giornata e a farti pensare ad altro.
Dopo di che metti qualcosa da parte e vaglia l’ipotesi di cambiare aria.
E’ complicato, è ancora presto per cominciare a porsi degli obiettivi per se stessi. Lo so, ma prima o poi ci riuscirai.
un saluto
ciao Sandro, credo che ets ti abbia dato ottimi consigli. ma come dice lui uscire dal “tunnel” non è un percorso facile e bisogna andare per gradi. Non ti aspettare di poter star bene dall’ oggi al domani, ma non pensare nemmeno che ormai è tutto perduto!
Ets, il problema è che ho quasi 34 anni e per il mondo del lavoro sono una mummia. Ho cercato anche lavori molto umili (per me son tutti rispettabili se onesti), ma non c’è nulla. Pretendono esperienza pluriennale pure per pulire le scale condominiali. Oppure devi essere donna. Le donne sono richieste ovunque, anche se non sanno fare un c.... o non sono competenti per quel lavoro.
Vedo gli anni passare troppo velocemente. Tra un po’ mi ritroverò con i capelli bianchi e con nient’altro. Niente indipendenza, niente casa, niente lavoro, nessuna vita sessuale (su quella sentimentale ho messo una pietra sopra), niente salute. È finita troppo presto.
Se ancora è troppo presto per uscire da questa situazione, quando sarà il momento? Quando avrò 50 anni? Sento come se mi avessero rubato gli anni.
“Le donne sono richieste ovunque, anche se non sanno fare un c.... o non sono competenti per quel lavoro.”
caro Sandro.. magari fosse come dici te! ma mi sa che non è così. quelli che te lo fanno credere è solo perchè cercano delle scuse per non assumere. se proprio lo vuoi sapere, per superare una prova di assunzione noi donne dobbiamo brillare IL DOPPIO rispetto a un qualunque maschio.