Mi sento solo, sempre, in ogni maledetto momento, l’insonnia mi tormenta, sveglio senza poter far nulla,
qui seduto sul letto fra quattro tristi mura, guardo verso la finestra e mi sembra di vederla sbarrata,
difronte a me il pianoforte sempre pronto a farmi sognare, dal suonare i più grandi autori all’improvvisare,
ma è notte, non si può toccare.
Non sono sempre a casa, qualche amico ce l’ho, ma quando cerco di parlare con loro di quel che provo,
di quel che ho dentro, prendono la cosa con superficialità, rispondento con battute stupide e tristi,
sembra che non vogliano ascoltare, o forse più semplicemente non possono capire.
Tutti felici contenti e spensierati con il coraggio di lamentarsi delle loro vite,
mentre in casa mia non si arriva a fine mese perchè lavora una persona sola,
e non ci possiamo mai permettere niente, se va bene esco con in tasca due euro e qualche centesimo
mentre loro ne hanno minimo dieci volte tanto, e si lamentano.
Io povero disgraziato che affronta sempre tutto con un sorriso, e tento di prendere ogni giornata come viene,
io che non abbasso mai la testa e loro che non capiscono, in tanti non capiscono in troppi.
Loro hanno tutto, io niente, macchine, case, ragazze, lavoro, tutti e due i genitori
e ancora si lamentano e non vogliono ascoltare, mentre io resto qui senza saper più che fare.
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Categorie: - Me stesso
non sei sbagliato, forse gli altri stanno bene solo perchè sparano cavolate tra loro, cosa che a te non soddisfa più.
I tuoi sentimenti sono gli stessi che provano tutti almemo una volta nella vita, però con il tempo riescono a identificare le cause e a superarle, che nel tuo caso mi sembra che siano imputabili ad una situazione economica familiare che si deve consolidare.
Hai provato a cambiare persone da frequentare?
Ciao, quanti anni hai? E la tua famiglia da quante persone è composta? Sai io ti posso capire molto bene e solo cosi come pronto intervento ti scrivo, secca, che hai 2 chances. Soccombere col deprimerti anche a ragion veduta ma tuttavia non avresti ottenuto tu ne loro ne nessuno, da tale opzione. Oppure deprimerti ogni tot, pure con un pianto, urlando, sentendo dolore ma poi contattando il tuo coraggio, la tua rabbia sana, catartica, che ti può permettere di cambiare qualcosa o di lottare e sperare che non oggi, non domani ma chissa dopodomani la tua esistenza migliori. I paragoni e i confronti con gli altri ti indeboliscono e tu le risorse le devi mantenere salde. Falli se ti è inevitabile ma con fugacità. Poi pensa che ciò che sembra non è e se è non sai se la vita glielo manterrà. Ma dopo lo sfogo..fai appello alla tua forza che se hai scritto e richiesto un confronto ce ne hai. E al di la dei soldi, status e compagnia, nella vita la differenza la fa il coraggio. La fortuna gioca sempre un ruolo essenziale ma se non abbiamo quello siamo davvero persi a prescindere dai nostri averi.
Hai bisogno di un’amicizia sincera ma sei un maschio e di questi tempi al massimo potresti trovare dei compagni perché i ragazzi non sviluppano nessuna delle loro abilità. Sono degli studenti e penso che la Chiesa non sarebbe mai esistita se Gesù avesse cercato gli apostoli tra gli studenti. Li ha cercati tra il pescatori perché il pescatore è il simbolo dell’uomo di carattere, non può permettersi di restare ripiegato sul suoi istinto… non è attaccato alle cose materiali ma deve imparare a conoscere la natura per portarsi il pane a casa. Il discernimento interiore sarà una conseguenza, alla fine della fiera potrebbe essere il peggiore degli uomini se la volontà non lo muovesse verso il bene. Quest’uomo potrebbe essere tuo padre, un tuo insegnante, un sacerdote, uno scrittore, ecc.