Scrivo sperando di scaricarmi e magari di ricevere buoni consigli, anche se né dubito.
Sono stato e continuo ad essere nella mia vita una persona estremamente sola, non sola perché voglio rimanere tale, le circostanze, l’ambiente in cui vivo, le mie abitudini e il mio carattere mi hanno quasi distrutto.
Sono solo nella mia famiglia, dove sono morti quasi tutti, ho praticamente solo i genitori e qualche parente che non vedo praticamente mai, mi rimane mio padre che è il mio pilastro ma che vedo invecchiare sempre più in una realtà non sua, mia madre che silenziosamente vede la mia sofferenza e non sà che fare.
Non ho mai avuto e non ho un solo amico degno di questo nome, esco e anche poco di frequente solo con due persone di cui uno non chiama mai, pensa solo al suo dopocresima nella sua inutile parrocchietta, dove nessuno se lo fila e l’altro è così arrogante e pomposo che non riesco a sopportarlo per più di 5 minuti.
La cosa che più mi ferisce e mi mortifica e il non avere mai avuto una ragazza, mi mancano le tante cose piccole e grandi che si possono fare in due comprese le uscite, le passeggiate i finti bisticci, mi manca quello che mai ho avuto.
Sono uscito con diverse ragazze ma mentre loro o si sono innamorate o comunque sono state bene con me, io in realtà no, ho dovuto abbandonarle prima che la cosa potesse essere troppo dolorosa.
Sono consapevole di quello che mi piace e mai ho avuto la fortuna di avere una così per me.
Ho provato a fare nuove conoscenze dall’università, alla palestra a qualsiasi luogo, nonostante l’assoluta tristezza di questa vita se si può chiamare tale, nascondo bene questa sofferenza e mi mostro agli altri se non con simpatia almeno con un sorriso.
Ma niente, non ho ottenuto niente, chi già ha la sua cerchia di conoscenze non importa la qualità, se ne sbatte di conoscere altre persone, entrare a far parte di gruppi e gruppetti non è difficile è impossibile.
Ora a 28 anni, ad un passo dalla laurea faccio un bilancio della mia vita e vedo solo cenere, sento la morte come parte di me, morte non tanto fisica ma diciamo spirituale e morale, non so se farò gesti estremi in futuro contro me stesso o perfino contro gli altri… vedo l’indifferenza e temo di odiarla a tal punto da odiare gli altri indistintamente, sto passando dall’essere una persona generosa a essere crudele per ora almeno nel pensiero, l’invidia che prova nel vedere i rapporti degli altri le amicizie e soprattutto le coppiette mi penetra fino alle ossa e ribollo dall’odio per quello che non ho mai avuto.
Per me è la fine, anche se parlare di fine quando mai c’è stato un inizio lascia il tempo che trova… penso che sarebbe stato meglio per me non essere mai nato.
Altre lettere che potrebbero interessarti
Categorie: - Me stesso
Ho letto la tua lettera. Avrei potuto scriverla io. Credo di provare le stesse cose, dalle amicizie inesistenti ai rapporti con le ragazze nei quali non riesco a mettere nessuna passione. Anche il rapporto con i genitori come unico punto di riferimento e la tristezza di vederli invecchiare e non poter fare nulla, e poi siamo pure coetanei. Io non credo di star meglio di te quindi non posso nemmeno salire in cattedra e dare consigli. Dico solo che l’isolamento è un vicolo cieco, una strada a senso unico, senza ritorno. Lo so che a volte ci si guarda intorno e ci sembra di vedere solo alieni, persone che non capiamo, persone vuote, persone noiose. La vita è solo una questione di esercizio. Ciò che dovremmo fare io e te e tutte le persone nella nostra situazione è sforzarci di stare con il prossimo, uscire e parlare con gli altri, anche se non ci piace, anche se ci riempie di tristezza, uscire e stare con le altre persone. Chissà che con il tempo non arrivi qualcosa di buono. Stare solo con te stesso è comunque peggio che stare con la più squallida delle persone perché anche la più squallida delle persone può darti qualcosa.
Non voglio essere retorico e non credo di poter aiutare nessuno, non riesco ad aiutare nemmeno me stesso. Stammi bene e laureati in fretta.
concordo con Skym e per la prima volta non vengo a dare consigli visto che neanche io riesco ad aiutare me stesso sulle stesse problematiche.
Mi limito a dire, nella speranza che possa in qualche modo farti bene, che non sei solo.
Maurizio…31 anni…presente!!!
non mi ripeterò.. ripeto sempre che un buon modo per aiutare se stessi è aiutare gli altri, come già stato consigliato.
Vorrei però soffermarmi sul tuo nick che mi sembra davvero, senza fare facile retorica, un buon inizio!
Finito – qs parola mi fa venire in mente un gioco che facevamo da bambini di cui forse tutti conoscono l’esistenza e c’era sempre qcn che gridava finito! Finito con aria fiera e orgogliosa perchè era stato il primo a portare a termine una cosa. Vorrei che qs parola per te potesse avere lo stesso significato. Finito – qs parte della vita. qs foglio così vuoto, solo, angosciante. Finito – come qcs che si straccia, che si butta. Ma lo possiamo fare con la vita? anche se non ce la facciamo più a vivere come siamo, è un nostro pezzo e buttare qcs di noi è doloroso. Io personalmente non riesco e mi sento in colpa perchè faccio male a me stessa. allora mi domando.. modificarlo? come.. e poi soprattutto perchè..? credo che le risposte non le abbia nessuno. Abbiamo in testa un mucchio di domande ma nessuna risposta utile. Per ora. Arriveranno, pian piano, di qs ne sono certa, imparando a volerci un po’ più bene. in bocca al lupo…
“Per me è la fine, anche se parlare di fine quando mai c’è stato un inizio lascia il tempo che trova… penso che sarebbe stato meglio per me non essere mai nato.”
Si, è vero, non sei mai nato; intanto hai 28 anni e non ti sei ancora laureato, ossia non hai fatto il tuo dovere; inizia a laurearti, poi a trovare un lavoro, dimodocchè ti possa inserire nella società e possa permettere agli altri di apprezzarti per le qualità che hai, sempre che Tu ce l’abbia. Scusami la franchezza, ma non amo l’ipocrisia
che bello vedere che le donne, che tanto intervengono in ALTRI post, qui tacciono.
Senti amico, devi metterti davanti allo specchio e ficcarti in testa che sei solo tu che puoi aiutarti. devi convincertene e devi volerlo. Se non riesci a convincerti allora diti una bugia, sii clemente con te stesso, ma stringi i denti e vai avanti.
Sempre.
perfettamente d’accordo con te, Robert.
quanto poi a intervenire o meno in un post, non è che si possa farlo sempre: credo che tutti noi scegliamo di prendere parte a discussioni in cui sentiamo di aver qualcosa da dire.
ho risposto a Skym e sono tuttora in attesa di capire se e quanto sia interessato alla mia attenzione…