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Lettera pubblicata il 1 Novembre 2024. L'autore ha condiviso 5 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore ExBeppino.
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Beppino, se non le stai più dando il rifornimento narcisistico è naturale che ti metta il broncio. Loro fanno così quando trovano il “distributore” chiuso. Non curartene, pensa solo a far bene il tuo lavoro, sii educato e gentile ma senza farti trascinare nelle loro beghe. Vedrai che alla fine si stuferanno e cercheranno altre prede. Fanno sempre così.
Lo stress emotivo fa abbassare la vista purtroppo. Devi cercare di trattarti bene. Segui una buona alimentazione ed evita il più possibile di farti coinvolgere nelle situazioni tossiche. E ricordati che molte persone non sopportano quando uno sta bene, perché stanno male e vogliono trascinare anche gli altri nel loro fango. Basta saperlo e non dar loro importanza.
Le colleghe sono dei vampiri, ti succhiano il sangue, e ti indeboliscono. Però sono “armato”, mi so difendere. Sarò gentile con i due vampiri…Tutto qua. Non mi lascerò coinvolgere nelle loro beghe, appunto.
Cerco di sopravvivere rilassandomi appieno, quando sono a casa. Mi godo la solitudine…e la calma necessarie per ritrovarmi, e riposarmi.
Poi posso affrontare una giornata di lavoro…o perlomeno spero che andrà tutto liscio martedì prossimo…
Anni fa Beppino lavoravo in una fabbrica delle mie zone, i miei colleghi erano quasi tutte donne, un covo di serpi. Stavo malissimo in quell’ambiente così tossico. Trovai però una via di fuga mentale appassionandomi di paranormale e racconti horror. Pian piano si dipanava davanti a me quello che poi avrei fatto nella vita, cioè non dipendere da nessun padrone, datore di lavoro, ecc… ( se non per brevissimi periodi ) e fare esclusivamente quello che mi piaceva.
Poco tempo dopo mi assunsero come autista di autobus. Non era esattamente quello che intendevo per “lavorare in proprio”, ma perlomeno stavo tutto il giorno per conto mio, e comunque i miei colleghi autisti erano persone squisite ( a parte uno, ma si sa, la testa di caxxo non manca mai ).
Ad ogni modo quello fu per me un punto “di svolta”, un momento di stacco dalla mia vecchia vita. Non tornai più a lavorare tutto il tempo fianco a fianco con altre persone. Ma in realtà tutto era nato già da tempo “dentro di me”.
Io dovevo fare il professore d’italiano alle medie, però mi sono ammalato di depressione, che è andata sempre peggio…e ho lasciato l’università. Per cinque anni non ho fatto nulla : né studi, né lavoro. Alla fine mi sono formato per lavorare nell’ambito delle biblioteche, e da otto anni lavoro in biblioteca, con delle colleghe abiette. All’inizio andava tutto bene, poi la “Strega” si è messa a tenere il broncio per un’inezia…Che dire : adesso per me conta solo la sopravvivenza. Quando vado al lavoro, sto malissimo.
Beppino, capisco. Purtroppo è tipico delle persone manipolative fare così: si attaccano alle inezie, da quel momento se la legano al dito, e ai loro occhi diventi la “macchia nera” da condannare e da perseguitare per sempre. E’ una situazione tipica anche nelle dispute tra vicini di casa, dove il livello di malessere psichico è altissimo. La depressione è terribile, ti toglie le energie per fare qualsiasi cosa. Io ne ho sofferto per anni a causa dell’abuso narcisistico che subivo da vari soggetti affetti da disturbi di personalità. Allora però non realizzavo tutto ciò, pensavo che quello che mi succedeva fosse a causa degli eventi, del caso, o per colpa mia e delle mie presunte pecche. Mi colpevolizzavo insomma, e introiettavo dentro di me il fatto di “meritare” una vita ingrata. Tu sei risalito alle cause della tua depressione?
Non lasciarti destabilizzare dal tuo ambiente di lavoro, tieni duro ancora un po’ e nel frattempo cerca di cambiare posto, fai almeno un tentativo. Da quello che intuisco sei ancora abbastanza giovane e hai il tempo di rifarti. Considera anche l’idea di dover viaggiare all’ estero, l’Italia purtroppo non offre nulla. L’importante è non darsi per sconfitti perché c’è sempre una via d’uscita da qualche parte.
Insegno l’italiano ad un gruppo di studenti. Però in realtà non ce la faccio. Gli studenti non mi stimano, non riescono ad assimilare nulla. Non mi vogliono bene. Vogliono solo modernità, Rock, Hard-rock, sport, calcio, attualità…ed io me ne frego di tutto ciò…Non mi interessa. Cerco di appassionarli per la lingua italiana, ma se ne fregano.
Non voglio più fare il professore. Non sono idoneo all’insegnamento. Sono negato.
Sono depressivo, voglio riposarmi………
Beppino, a quell’ età i ragazzi si annoiano facilmente. Ma a parte questo, lo studio è sempre una cosa un po’ ostica per coloro a cui viene impartito senza la loro iniziativa. Io ti suggerirei di cercare di parlare il loro stesso linguaggio, provare un po’ a entrare nella loro mente, se non lo hai già fatto. Cioè capire come lo studio dell’ Italiano possa essere reinterpretato in chiave moderna. Dopotutto non è detto che le lezioni debbano per forza essere noiose ( noiose per i ragazzi intendo, non per chiunque ). Fossi in te farei un tentativo, perché da quello che intuisco è il rinunciare all’ insegnamento che ti porta alla depressione e quindi è per te una cosa molto importante.
Maria Grazia,
Ci proverò ma penso che sarà per il semestre prossimo, non per questo, dato che mancano ancora due lezioni, e poi i corsi del primo semestre finiscono.
Ma sono stato assunto ANCHE per il secondo semestre…e francamente non mi va di insegnare ancora. Io sono appassionato d’italiano, vivo da anni in mezzo alle parole italiane, leggo, scrivo, in questa lingua…E non concepisco che agli studenti non piacciano le “parole”, la grammatica, imparare a PARLARE questa bella lingua…
Io sono francese, vivo in Francia, non sono italiano…ma vado pazzo per l’Italia da 28 anni. Non vorrei viverci, perché non c’è lavoro, in Italia, però…mi piace la vostra lingua ! Infinitamente !
Un abbraccio con il cuore.
La mia collega continua a fare il broncio. Non mi parla, come se non esistessi.
Cerco di non farci caso però…è complicato lavorare nello stesso ufficio, e non parlarsi a vicenda.
È un peccato…che le cose siano diventate così.
Io…sono altamente depresso, a causa dell’atmosfera nauseante che c’è in ufficio.