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Lettera pubblicata il 20 Agosto 2012. L'autore, leucosia, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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@leucosia
se non sono inopportuno, dove è possibile vedere qualche tuo dipinto (online)?
@paolo25 sono cilentana ma non di castellabbate 🙂
@fer non ho un sito personale puoi trovarmi su fb:) cerca daniela cascone (è facile individuarmi per via della sfasella di nomi) ora non so… ste informazioni personali posso condividerle? 🙂 cmq sera:) oggi sn felice ho passeggiato con un ragazzo in bici sul lungomare… niente di particolare ma è molto carino!
concordo appieno con @unless. la vita è comunicazione!ogni universo basta a sè stesso, abbiamo bisogno d’incontrare altri universi per innescare nuove collisioni, per allargare gli orizzonti. niente a caso dovrebbe tener presente anche del ”lavoro” che tra virgolette mi son scelta… è ovvio cercare l’approvazione degli altri! e diffidate da chi dice che dipinge unicamente per sè! il realtà replichiamo i nostri io! comunichiamo! tutto è comunicazione! anche una persona che si isola comunica! ad esempio un disagio sociale!
io dipingo in primis per me, se poi è l’unico modo in cui riesco ad esprimermi è un altro discorso, in un certo senso dipingendo mi scopro anch’io un pò ogni volta, non so se mi spiego..
Purtroppo il problema è sempre dentro di noi e non va preso alla leggera- C’è gente che a volte mi dice…basta uscire…ma non è vero perchè molte volte è difficile trovare delle persone con le quali condividere interessi ed argomenti
ma certo fer si dipinge anche per sè stessi! ora nn fraintendere quanto ho detto sopra io nn riuscirei mai a dipingere ciò che gli altri chiedono, piuttosto cerco di esternare il mio disagio, comunicarlo per me è importante, altrimenti nn avrebbe senso
paolo a me suggeriscono di rassettare casa per nn pensarci(cosa che odio), ed è un consiglio semplicistico per persone complesse… il tempo lo si impiega sempre in bene o in male è relativo. e la concordanza di più fattori a determinare un disagio e l’insorgenza di una patologia psichica, un insieme che abbraccia l’ambito sociale, psicologico, biologico, ambientale, ed è una cosa che ai più sfugge! e non se ne esce da soli, e su questo punto insisto, abbiamo bisogno degli altri costantemente, lo stato dovrebbe garantire l’ascolto e non la libertà che come obiettivo è troppo utopico. bisognerebbe mettersi su un piano umano..per capirci e capire gli altri.. lo so razzolo male e predico bene.. e mi son gia persa pe via eheh:)
Purtroppo quete sono situazioni in cui veramente io credo si combatta con il emico più grande con il quale c si può confrontare. Ed è un nemico che vive in noi stessi e che possiede il nostro stesso nome e cognome. La furbizia di questo nemico si trova nello spacciarsi costantemente per nostro amico e questo ci spinge a periodi di solitudine che se non controlla ti portano all’isolamento sociale (specie se quest’ultimo nasce da una elusione più o meno cocente). Ammettere che il problema esiste è già tanto all’inizio ed è scontato credo che bisogna che ci sia un aiuto (io quasi sicuramente andrò in cura da uno psicologo per somatizzare una storia di due anni….la mia prima storia a 25 anni ormai finita da un mese…) esterno…ma per accettare questo c’è ne vuole di tempo….fare ciò che piace serve a riscoprire se stessi e a svagare ma non credo basti…