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Solitudine, vivere sempre con la paura di essere sbagliato

di Leonardo88

Vivere sempre con la paura di essere sbagliato.
Fottertene dei giudizi della gente.
Avere paura che il tuo fottertene sia frutto di un’ inettitudine ad aprirsi agli altri.
Non riuscire ad avere una costanza nel giudizio di te stesso.
Vivere giudicandoti cercando di precedere il giudizio dell’altro che tra l’altro non sempre arriva, e quando arriva è alterato dal tuo non spontaneo stato emotivo.
Vivere pensando troppo ai tuoi difetti togliendo spazio a pensieri più positivi e costruttivi.
Impantanarsi in pensieri di fango che bloccano il tuo potenziale.
Vivere cercando di resettare la mente dimenticando un amore, l’unico amore della tua vita, pari solo forse all’odio alimentato dall’orgoglio e dall’insensatezza del suo comportamento.
Dimenticare una donna che ti ha permesso, in quell’anno e mezzo, di riscattarti e di mandare a quel paese tutto quanto, perchè prima di lei era solo grigio il mondo.
Rendersi conto che è stata una grandissima cavolata credere così tanto in questa storia e dare la tua anima in mano alla persona sbagliata.
Rendersi conto che forse ciò che amavi era più un idea, un simbolo, che una persona.

E ora sono da solo, di nuovo, come non lo sono mai stato.
Non si può conoscere veramente la solitudine se non hai mai provato a dividere la tua vita con un’altra persona.
Forse la solitudine si mischia con la nostalgia, l’odio con l’amore, i miei problemi di sempre con il nuovo problema dell’abbandono.

Come riusscire ad utilizzare lucidamente un metodo razionale per riuscire ad isolare tutti i problemi e i disagi che si possono avere in un momento come questo, per poi riuscire a risolverli uno ad uno?!

Come riuscire a risolvere un problema che è latente da anni in questo momento?

Mi spiego, sono sempre stato un ragazzo un po’ timido, un po’ introverso, riservato. Ma ho tanta energia dentro e a volte, nelle situazioni giuste e con la gente giusta viene fuori. Il problema è che non ho purtroppo, nei miei 23 anni di vita, trovato modo di conoscere persone che mi facessero sentire realmente me stesso. Ora per lo più devo far fronte a questo lacerante mal d’amore che si unisce ad una insoddisfacente vita sociale.

Ora, quando si viene lasciati, soprattutto male, soprattutto sapendo che la persona che fino a pochi giorni fa sembrava essere la donna della tua vita si è messa subito con un altro, la propria autostima vacilla pericolosamente. E se a questo si aggiunge la poca abilità nel socializzare e la riluttanza al ritornare a frequentare solo per non ritrovarsi solo gente che avevo deciso di allontanare dalla mia vita perchè diversi dal mio essere, beh cavolo qualche grip mentale è giustificato no?

E se a tutto questo ci si aggiunge la poca fiducia nei noi giovani di oggi perchè rimbecilliti da una società nichilistica in cui ci sono talmente tante scelte da compiere e scuole di pensiero da frequentare, che la scelta migliore sembra quella di non prendersi la briga di scegliere, la cosa si complica.

A volte credo che il rimanere soli sia tappa necessaria per ognuno di noi.

A volte ho paura di trovarmici troppo bene da solo ed esonerarmi dalla volontà di aprirmi di più agli altri..

Bah, se ci avete capito qualcosa…io no francamente.

Un saluto a tutti..

Lettera pubblicata il 16 Giugno 2011. L'autore ha condiviso 16 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    aria85 -

    Leonardo
    magari capirci qualcosa…
    Sto esattamente come te…tutti mi dicono che passerà,che succederà qualcosa di bello…ma boh…proviamo a crederci!
    Hai tutta la mia solidarietà.
    Ti stringo.

  2. 2
    rossana -

    Leonardo,
    secondo me, purtroppo, si ama quasi sempre un simbolo, un’idea, piuttosto che la persona in se stessa. nell’altro finiamo spesso di vedere riflessa una parte di noi, così come vorremmo che l’altro la percepisse. e purtroppo questo accade MOLTO di rado.

    la tua autostima, così come l’autostima di tutti quelli che vengono lasciati dall’oggi al domani, senza che ci siano stati prima avvisaglie, richieste di dialogo o atteggiamenti premonitori, non dovrebbe aver risentito proprio di niente. è l’altra persona a doversi vergognare di come si è comportata.

    so che è dura, così com’è duro innamorarsi di chi non ci corrisponde, ma sei molto giovane e hai ancora tanto tempo davanti a te. approfittane per conoscerti meglio e rinforzarti, in modo da non cadere più vittima di soggetti inadatti.

    alcune persone devono fare il possibile per adattarsi alla solitudine il più presto possibile, in quanto per loro è sempre raro non sentirsi sole…

  3. 3
    george -

    Leonardo, credo tu stia capendo già molte cose per conto tuo, e questo te lo ha permesso solo la solitudine. Si, proprio questo ospite irrequieto che è parte di te ti sta chiedendo il diritto di imporsi nella tua vita come “piacevole” compagna: la solitudine.
    Trasformala Leonardo e cerca di passare con lei i momenti più crudi e violenti della tua vita, ne uscirai con al tuo fianco una compagna di battaglie ma sincera leale e che avrai avuto l’onore di affrontare a viso scoperto.
    Leonardo questo che stai passando è il “peso di te”, ho pochi anni più di te e non ti parlo da saggio ma da combattente, con gli stessi pensieri che ora ti girano nella testa affrontavo le mie giornate in solitudine. Battaglie a volte interminabili (credevo), crudeli (sbagliavo), insostenibili fino a che non ho abbracciato tutti questi pensieri, ed uno ad uno li ho, semplicemente, affrontati.
    Magari il lavoro che chiederai a te stesso avrà bisogno di anni per essere portato a termine, e forse non finirai mai, ma arriverà un punto in cui guardandoti allo specchio ti saprai riconoscere.
    Avrai imparato a riconoscere la tua ombra.
    buona vita Leonardo, questo solo ti posso dire.

  4. 4
    rossana -

    Leonardo.
    concordo con questa tua affermazione: “Non si può conoscere veramente la solitudine se non hai mai provato a dividere la tua vita con un’altra persona.”

    se tu sapessi come la mia autostima franò a pezzi quando scopersi di essere stata tradita, a 22 anni, poco più di un anno dopo il matrimonio!!! e tutte le altre volte a seguire, per più di dieci anni!!!

    sono stata molto ingenua e per molti versi ancora lo sono, soprattutto per quanto riguarda le relazioni amorose…

    eppure sono riuscita a riconoscere la mia parte di colpa e a rimettermi in piedi, con la benedizione di un ottimo aiuto caduta dal cielo e la forza della responsabilità da portare avanti nei confronti di un figlio…

    ha ragione George: viene un giorno in cui sei in grado di riconoscerti guardandoti allo specchio e in cui il peso di te diventa finalmente più leggero.

    se desideri un’amicizia virtuale via mail, io ci sono, nonostante la grande differenza d’età che c’è tra noi…

    un abbraccio.

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