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Solidarietà umana

di Valea

Mi trovo a scrivere e a riflettere sul momento che stiamo vivendo. Non è facile, vedo dai telegiornali immagini di sofferenza, guerre, calamità naturali, una crisi economica che attanaglia i cittadini del mondo e che cambierà inesorabilmente le nostre vite. Rifletto allora sul fatto che non bisognerebbe vergognarsi di chiedere aiuto quando ci si trova in difficoltà, non bisogna cadere nella tentazione di sfuggire alla vita quando non si sa cosa fare, nei momenti bui. Nel mio passato, nei momenti sereni, ho aiutato persone che avevano difficoltà e bisogno, a volte ho pensato che c’è quasi un sottile egoismo nel farlo, perché ci si sente bene e sereni, siamo parte di un tutto e dovremmo fare in modo che tutto sia armonia. Ma oggi mi devo chiedere con rammarico: perché quando si ha bisogno, quando non si è utili, tutti fuggono? Anche se sei stata di aiuto agli altri ma hai un momento di difficoltà, ecco che chi ti è intorno si dilegua… Ma che tristezza. Vorrei che qualcuno mi tendesse una mano ora che in difficoltà sono anche io, ora che combatto con una maculopatia che mi sta portando via la vista e avrei bisogno di un aiuto, anche piccolo, da chi potesse darlo, perché le cure sono carissime e in questo momento io sono in difficoltà economica e non posso proprio curarmi. Resterà una speranza quella che la solidarietà umana esiste ancora? Grazie comunque a chi avrà avuto la pazienza di leggere queste poche, forse noiose e scontate parole.

Lettera pubblicata il 5 Giugno 2012. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    alberto42 -

    non e possibile curarla nelle strutture pubbliche? Cmq in ogni ospedale ci sono delle associazioni sui diritti del malato o cittadinanza attiva, forse loro possono aiutarti nella ricerca di fondi se non è curabile tramite Asl.

  2. 2
    Olivia Zambelli -

    Buonasera, la ringrazio per l’indicazione, per la verità ho provato a percorrere la strada dell’assistenza sanitaria pubblica, ma sono poche le strutture pubbliche specializzate per questa patologia e in una, il Policlinico i tempi sono molto lunghi, mentre purtroppo il mio problema sta peggiorando troppo rapidamente. Però non sapevo ad esempio dell’esistenza di associazioni sui diritti del malato o cittadinanza attiva. Hanno proprio sede negli ospedali? Grazie.

  3. 3
    alberto42 -

    sì, si chiama “tribunale dei diritti del malato citdinanza attiva” se vai sul sito sulla destra c’e’ una cartina, cliccandoci sopra troverai la sede a te piu’ vicina, cmq negli ospedali di solito c’e’ una sede dislocata.

  4. 4
    olivia -

    Grazie, vado a vedere è un’informazione interessante e ti ringrazio molto!

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