Gentile direttore,
siamo un gruppo di ex studenti del Marco Polo, stupiti dal piglio padronale, che ricorda i tempi del Minculpop, con quale alcuni esponenti del Partito di Fratelli d’Italia hanno inviato una lettera di diffida alla Preside, rea di aver attivato nell’istituto la carriera alias, che consente alle persone transessuali di usare in classe il nome che corrisponde alla propria identità di genere, diverso da quello anagrafico. Secondo tali esponenti il percorso, approvato all’unanimità dal Collegio docenti, sarebbe viziato di ideologia e tale da ingenerare confusione tra gli studenti.
Noi pensiamo invece che la confusione sia nella testa degli autori della missiva, con i loro riferimenti giuridici strampalati che denotano un’assoluta ignoranza della tematica, atteso che l’inserimento del nome di elezione nel registro di classe ha solo una rilevanza interna, oltre che una funzione di supporto a chi sta affrontando un percorso difficile della propria adolescenza. La carriera alias è diventata normalità nelle università e adottata in duecento scuole superiori, a testimonianza del fatto che la società è più avanti di una politica incapace di colmare un vuoto normativo, questo sì, per motivi ideologici. Ci chiediamo inoltre con quale diritto un partito politico, di qualsiasi orientamento, si permetta di interferire su un documento adottato all’unanimità e in piena autonomia dalla scuola.
Noi, studenti diplomati nel lontano 1974, sentiamo il Marco Polo come una scuola ancora nostra. In essa abbiamo appreso il greco e il latino, Dante e Kant, Manzoni e Leopardi, ma l’insegnamento più prezioso che abbiamo ricevuto è il rispetto della diversità. Per questo esprimiamo alla Preside la nostra piena solidarietà.
Corrado Pinosio (via dei Larici,27 30034 Mira (Ve) cell. 3336619462 mail: pincord@gmail.com
Caniato Giovanni
Fabio Fenzo
Tullio Cardona
Gianni Potente
Michela Gambillara
Andrea Adragna
Giovanni Toffano
Bessie Drysdale
Mariaserena Jannicelli
Francesco Quintarelli