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Lettera pubblicata il 23 Gennaio 2012. L'autore, CORAN, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Io invece mi trovo abbastanza d’accordo con KON KON.
Pur capendo lo stato d’animo tuo, Coran. Può darsi effettivamente anche che lui abbia programmato la cosa ora proprio perché quando nascerà il bambino mette in preventivo che non sarà così “facile” andare in vacanza con la famiglia, sciare tutto il giorno, pensare a se stesso. E neanche quando sarai di otto mesi o nove mesi.
Ciò da un punto di vista può sembrare molto egoista, ma calcolando che (ditemi se sbaglio) per l’uomo la paternità è “più reale” nel momento in cui abbraccia il suo bambino e vive di riflesso, ma non in prima persona, quello che la donna prova durante la maternità, non dico che sia bello, ma può non essersene reso conto.
O sì, ma sperando di avere il “permesso”.
Può darsi che lo abbia fatto non per disinteresse, ma dal suo punto di vista anche per ricaricare le pile. Naturalmente non lo conosco e non so come si comporti abitualmente.
Ripeto che capisco che ci sia rimasta male e soprattutto per l’ecografia, che ha un significato importante sotto tanti aspetti.
Credo di capire cosa legge in questo atteggiamento Coran. Capisco anche che la deluda, probabilmente, anche quella sua assenza di tot giorni e notti in cui vede forse, proprio mentre stanno formando più che mai il nido, una mancanza di prottettività.
Il problema è che forse le cose non stanno così, non sono nere come Coran le legge, ma le emozioni sono reali, e queste sono quelle che lei prova. In questo senso, Coran, hai in ogni caso la mia solidarietà, perché comprendo che tu in questo momento non hai nessun bisogno di stress o di domandarti se lui “c’è” o “non c’è” e se ti sta deludendo.
Ma il solo modo per scambiarsi davvero i pensieri, le intenzioni, le emozioni è parlarne. Tenerti dentro questi pensieri non ti fa bene, credo. Forse speri che se accorga da solo, o forse temi che possiate litigare, ancora peggio. Però concordo con chi dice che non possiamo pensare che gli altri ci leggano nella mente.
Adesso ti arrabbi con quelli che credi siano i suoi pensieri e con il fatto che non ci arrivi da solo, e lo comprendo, ma non sarebbe meglio mettere le carte in tavola? Conoscere i suoi pensieri e che lui conosca i tuoi?
Se sta avendo un atteggiamento infantile forse dargli la possibilità di “crescere” mostrandogli cosa secondo te non va in questo suo atteggiamento non sarebbe male.
Mi rendo conto comunque che questo sia un momento in cui tutte le cose hanno anche un peso emotivo più forte e anche l’idea di discutere. Spero che la cosa si risolva per il meglio, e senza troppi stress.
Certo perchè ci vuole un’intelligenza superiore per capire che tua moglie incinta di sette mesi MAGARI ti vuole accanto a se!MAGARI preferisce non stare sola,soprattutto durante un esame importante!
Qualcuno di voi maschi intelligentissssimi sa che dal settimo mese in poi ogni momento è buono per nascere?!
Ma povero maritino…stressato perchè vede tutti i giorni la moglie con la pancia…ma che pena mi fa!!
Poverino….e si deve rilassare lui!
Ma fatemi il piacere!!
‘Voi donne pretendete che gli uomini vi capiscano da come roteate gli occhi’ ???
No!Sono certi uomini che non utilizzano la massa grigia che conservano nel cranio…mentre con il cervello alternativo ragionano benissimo!!
Non glielo doveva manco chiedere!
E ci rinunci alla settimana bianca porca miseria!Mica muori!!
@Luna mai sentito parlare di priorità?…in questo momento la priorità del marito è stata la settimana bianca.Punto.Forse sarebbe dovuta essere sua moglie che porta in grembo suo figlio.Ma giustifichiamo pure tutto…
@Coran,cerca per quanto possibile di pensare solo a te e al bambino adesso.Tutto il resto avrai modo di chiarirlo!Cerca di stare il più possibile tranquilla…ti abbraccio!
Non credo sia una questione di uomini o donne. Io lo inserirei nel capitolo “amore e rispetto”. Ma cos’è questa storia che uno deve prendersi un po’ di spazio, perchè poi, dopo il parto… ma che razza di relazione è quella in cui uno non può resistere accanto alla moglie e deve per forza fuggire per una settimana? Nemmeno fossero le cure termali.
Apprezzo molto i pareri degli altri uomini che suggeriscono di mandarlo a quel paese adesso, non credevo ci fossero tali compari di idee.
Ma sono assolutamente in disaccordo con chi ritiene questo episodio una faccenda da minimizzare. Questo episodio non è che parla, urla! Sta dicendo che lui, anzichè starsene a casa con la moglie a coccolarla e curarla, proprio perchè con l’arrivo del bebè i ritmi saranno frenetici, prende e se ne va una settimana in vacanza.
Possibile che io sia l’unico che ama passare il tempo libero con la moglie? possibile che io non mi perderei l’ecografia nemmeno se fossi ricoverato in ospedale, e questo se ne va a sciare?
Io credo che sia tardi. Un atteggiamento del genere rivela che persona tu abbia sposato, e faresti bene a comunicargli questo serio problema non appena torna.
In bocca al lupo!
Posso pero’ dire che c’ho amici sfegatati che son 20 anni che non ne saltano una, di settimana bianca , quindi si son portati dietro le moglie anche prossime a partorire o i figli piccolissimi…
Del resto non si sà che vita faccia quest’uomo ma se lavorasse tutto il giorno e si concedesse da una vita la settimana bianca , tralaltro che è quella settimana là e che magari non puo’ essere spostata , non mi sento di giudicarlo per aver desiderato andarci. Ma , invece , lo giudico perchè avrebbe dovuto dirlo e per tempo ,parlarne con la moglie e non metterla davanti al fatto compiuto. E’ stato scorretto , da questo punto di vista , se i fatti sono andati così. Non c’entra niente a quel punto il dover leggere il pensiero altrui , ne che la moglie avrebbe dovuto sputargli il rospo in faccia subito , perchè se lui l’ha messa davanti ad una decisione presa , con accordi con terzi e prenotazione , ovviamente non tutti , soprattutto se come la signora c’hanno anche altri pensieri in quel momento , riescono ad affrontare la situazione , che tralaltro sarebbe solo sfociata in una litigata fine a se stessa.
Credo che per la prossima volta vada chiarito , senza fargli sconti e appena torni ,questo punto fondamentale.
Di massima non si dovrebbero commentare i commenti altrui, ma solo esprimere una opinione alla lettera di chi scrive. In questo caso invece lo faccio, perché la questione mi sembra stia diventando pericolosetta…
Se ho capito bene, Mauro e Frog stanno suggerendo di mandare a schifìo il matrimonio. Insomma, pare che il marito abbia estratto dal mazzo la carta “Andare in prigione senza passare dal via” e quindi ora è cosa buona e giusta se la moglie arriverà persino a mettere in discussione l’unione. Spero vi rendiate conto del fatto che vi state rivolgendo alla parte che ha subìto il torto, e quindi NON dovrebbero essere queste le cose da dire. Dovreste cercare di dare una mano, di mettere una pezza… Piffero! Sembrate uno stormo di elicotteri Mangusta all’attacco! Semmai, dovreste mitragliare il marito, il quale però dubito leggerà queste pagine. Abbiamo compreso tutti che il consorte ha sbagliato, ma cerchiamo di non essere distruttivi, c’è un matrimonio di mezzo, sempre che per voi valga ancora qualcosa. Capiamo o no che occorre dare l’amore all’altra persona anche e proprio quando questa lo merita di meno? Nostra madre non ci ha abbandonato al riformatorio alla prima str…ta che abbiamo combinato, e nemmeno alla centesima, giusto?? Voi invece state facendo in modo che Coran accumuli tanta angoscia e pena sino a giustificare la decisione più drastica. Pensateci un momento. Non siamo in una soap-opera, dove matrimoni, divorzi e quanto altro si consumano spensieratamente come cioccolatini.
Come ho scritto prima, spero che nel futuro Coran e marito riescano a mediare meglio le esigenze di ciascuno all’interno del loro matrimonio. In questa circostanza non è stato così, e Coran ne ha sofferto. Purtroppo non siamo infallibili. Siamo tutti soggetti a sbagliare. Tutti. Ve lo dice un esperto in errori.
K.K.
ARIA: mi sfugge dove vedi la mia “giustificazione”, visto che in tutto il mio commento ho manifestato solidarietà a Coran, dicendo anche che capisco che nel comportamento del marito possa leggere una mancanza di protezione, abbandono del nido e altre cose. Cose che, a leggerle così, fanno MALISSIMO.
dire però che suo marito può essersela messa giù in un altro modo non significa dire che ha ragione, significa però non dare per scontato che una persona, quando commette quello che per noi è una grossa caduta di stile, mancanza, errore e, peggio, una mancanza di amore o considerazione abbia caricato la cosa degli stessi significati che noi diamo al suo gesto.
Per carità, possono essere pure peggiori, non necessariamente migliori, ma io vorrei conoscerli.
Ciò non toglie nulla alle nostre emozioni (in questo caso di Coran), ma personalmente (non dico che sia giusto o meglio, ma questo è il mio carattere) a me interesserebbe sapere cosa passa per la testa a mio marito quando fa una cosa del genere.
E mi interesserebbe comunicargli che valore dò al suo gesto.
Il che non significa neppure fare un ricatto morale (che in questo caso ovviamente men che meno non sarebbe un ricatto, ma una richiesta sacrosanta), ma semplicemente anche avvertire l’altro dei rimbalzi emotivi che una particolare cosa ha su di noi.
Commento il commento di Kon Kon e mi trovo d’accordo sul fatto che per quanto la solidarietà possa certamente fare bene a Coran il continuare a ripeterle che ha vicino un immaturo mostro di lokness non so quanto le giovi.
Stiamo parlando del padre di suo figlio e lei, oltre che stare male per questa cosa, sta andando in crisi con lui per questa cosa. Poco prima che nasca il loro bambino.
Ovviamente non lo so se lui sia stato egoista in precendenza, se Coran non si sia sentita delusa già in precedenza da lui.
Se non si è mai sentita delusa da lui capisco da un lato quanto questa cosa l’abbia destabilizzata tanto più, dall’altro un episodio rischia di diventare un nodo bello grosso che può non sciogliersi facilmente. E ancora di più, secondo me, se non ne parlano ORA.
Chi ha innescato la crisi è lui con questa pessima idea, uscita e con la modalità di esprimerla? Ok.
Non doveva neanche tirare fuori ‘sta cosa ed esistono delle priorità?
Ok.
Comprendo anche il concetto “doveva arrivarci da solo”, ma se non ci è arrivato che si fa? Non si può tornare indietro a quando lui avrebbe dovuto arrivarci da solo, e una sensazione come
@Mi viene un senso di repulsione che non riesco neanche a guardarlo in faccia
è grossa, forte.
Personalmente mi dispiace che Coran si maceri fino alla partenza, durante la settimana, e al ritorno di lui.
@So che questo mi porterà alla famosa depressione pre e post parto, ma non so che cosa fare.
Questa non è una frase da poco. Significa “malessere”. E il malessere va tirato fuori, non fatto ingigantire dentro.
Per questo, Coran, io ti invito a non tenerlo dentro.
Un modo per evitare la depressione post partum è proprio
tentare di esprimere il più possibile le proprie difficoltà, i propri bisogni, le proprie perplessità, le proprie stanchezze, debolezze, senso di solitudine, mancanza di appoggio, delusione.
Se hai scritto in un forum vuol dire, certo, che stai esprimendo in qualche modo il tuo malessere, ma se ti maceri da qui a San Valentino ed oltre non credo ti faccia bene. Non dico assolutamente che sia il tuo caso, ma ti porto questo esempio:
La mia amica che ha avuto due gravidanze difficili era sempre stata di quelle “deve arrivarci da solo”, prima. E in generale. Suo marito, che peraltro la adora, è un po’ infantile, è vero, per certi aspetti, ma non è una cattiva persona. Prima della prima gravidanza lei mi diceva spesso che si incazzava perché lui non capiva da solo che.
C’erano una serie di cose che lui non capiva da solo.
Per esempio anche riguardo il disordine, o la gestione della casa.
Io le dicevo: ma non ti stresseresti meno a dirgliele le cose?
Tipo la scelta dei turni di lavoro. Lui faceva gli straordinari o accettava dei turni sfigati per terrore di avere casini sul lavoro perché, pensando che stavano per diventare genitori e avrebbero avuto più spese, e avevano oggettivamente pochi soldi, da padre, ancora “astratto”, andava in crisi pensando se sarebbe stato in grado di mantenere suo figlio. Non è che non vedesse la gravidanza difficile di sua moglie, ma per quella non poteva fare niente, se non stare in ansia, e lavorando forse anche scaricava l’ansia. Lei ovviamente invece, pur capendo le ragioni economiche ecc, si sentiva più sola e aveva paura di restare sola a casa la sera.
Un giorno lei è esplosa davanti a me, dicendogli questo, finalmente forte e chiaro, lui ha detto quello che ti ho scritto.
E’ chiaro che stiamo parlando di lavoro e non di vacanze in montagna.
Non sto dicendo che sia la stessa cosa, ma sto dicendo che se non parliamo apertamente di ciò di cui avremmo bisogno, di ciò che ci fa stare male, di ciò che ci farebbe stare meglio non possiamo neanche sapere se l’altro vuole o no venirci incontro. E se sta sbagliando non gli diamo neanche la possibilità di aggiustare il tiro.
“Deve arrivarci da solo” è una cosa che mi ha sempre spaventato, perché, per quanto comprenda il senso che ha, e la gioia e senso di sicurezza e fiducia nell’altro che possiamo provare quando in effetti ci arriva da solo e non ci delude, è un pensiero che può diventare fonte di frustrazione enorme.
Personalmente mi è capitato di non arrivarci da sola, a volte, nella vita, per quanto io non sia un’immatura o egoista patentata. Magari perché dovevo stare dietro veramente a diverse priorità e avevo anche la sensazione di fare tutto il possibile, e di cuore.
E avrei preferito che la persona accanto mi dicesse come si sente e perché piuttosto che mi guardasse storto e con dolore e delusione. Io e la persona suddetta ci saremmo risparmiati un bel po’ di problemi.
Questa, comunque, è la mia opinione, è chiaro che ognuno la vede a modo suo.
Sono daccordo con l’ultimo intervento di Kon Kon, c’è un matrimonio di mezzo, non bisogna fomentare lo sdegno seppure giustificato di Coran.
Certo il comportamento di suo marito denota immaturità perchè quello che lei ha dentro la pancia è anche suo figlio, non è che l’unico compito del maschio è ingravidare la donna e poi tornare a fare la vita di sempre come se niente fosse!
Che muoia dalla voglia di fare la settimana bianca è comprensibile, però che ci vada da solo con una moglie incinta di 7 mesi a casa è deplorevole! Troppo spesso le persone affermano i propri diritti e si dimenticano di avere anche dei doveri, in questo caso di marito e padre. In ogni caso Coran, dimenticati questo episodio spiacevole, anche se sei ferita sforzati e richiama con amore tuo marito alle proprie responsabilità!
@LUNA “Ciò da un punto di vista può sembrare molto egoista, ma calcolando che (ditemi se sbaglio) per l’uomo la paternità è “più reale” nel momento in cui abbraccia il suo bambino e vive di riflesso, ma non in prima persona, quello che la donna prova durante la maternità, non dico che sia bello, ma può non essersene reso conto.”
eccola la tua giustificazione.
Premesso che non amo le filippiche..è inutile utilizzare cento parole per esprimere un concetto che ne richiede venti…sono d’accordo con kon kon,non si può spingere una donna incinta a mettere in crisi il suo matrimonio per una settimana bianca.E’ da pazzi.
Coran,come già detto,credo debba solo preoccuparsi di se e di suo figlio,anche perchè mi pare che in questo momento l’uomo che avrebbe dovuto occuparsi di loro preferisce altro.
I come e i perchè avranno modo di chiarirli faccia a faccia,certo non sull’onda della delusione momentanea.
E’ bene che quest’uomo sia messo davanti alle sue responsabilità,se non è in grado di comprenderle da solo.Ed è questo che mi sembra assurdo.
Detto questo,mi auguro che la questione i risolva,perchè una famiglia unita e felice è sicuramente meglio di una rottura.
Se mi fossi trovata al posto di coran non so davvero come avrei reagito,in casi del genere la delusione è tanta che non si è magari pronti a reagire nell’immediato.
L’unica cosa che continuo a credere sia utile,ora, è pigliare per un orecchio il signorino e,come si fa coi bambini,chiedergli se i rende conto delle sue azioni e della sua mancanza.
ARIA: premesso che non mi pare tu sia l’insegnante che ha dato il titolo di un tema e il numero delle pagine per lo svolgimento, e che se vuoi leggere commenti che stanno nel numero di parole che tu valuti sia corretto per il tuo metro basta che salti quelli che ti stancano la vista, che il padre, pure con tutta l’empatia del mondo, non possa vivere certi aspetti della gravidanza che una donna vive avendo il figlio che cresce e si muove dentro di sè, e tutta una serie di cambiamenti fisici e ormonali è un dato di fatto, non è una giustificazione.
Che possa non essersi reso conto COMPLETAMENTE di come può sentirsi la sua compagna al settimo mese di gravidanza è un dato di fatto, indipendentemente poi che sia di carattere egoista di per sè o no, o immaturo o no.
Se poi vuoi continuare ad attaccarti ad una frase per fare ping pong sul fatto che io “giustificherei”, e la tua presunta capacità di sintesi mentale ti serve a selezionare solo quello a cui vuoi attaccarti per polemizzare è un problema tuo. Basteranno 20 parole invece di 100, ma non hai capito quello che ho scritto neanche con 100. O meglio non ti è interessato capirlo perché volevi polemizzare.
Nel tuo intervento tu hai “caricato” Coran per 15 righe prendendotela tipo con “il maschio invasore”, pure generico, nel nome della solidarietà e poi hai scritto: sta’ tranquilla.
Forse quello che tu chiami “giustificare” è NON usare una questione personale tra Coran e il marito (e in cui lei dice anche di temere di andare in depressione pre e post parto perché è chiaro che al rapporto con il marito ci tiene) per tirare fuori proprie personali frustrazioni inerenti al genere maschile.
Comunque non mi interessa fare ping pong con te, sorry. Bye.