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Lettera pubblicata il 25 Giugno 2018. L'autore ha condiviso 6 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Esther.
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Boh, infatti non li sogno più. Se siete sfigati, comunque, ca@@i vostri!
Sognare i propri genitori alla fine è meglio che sognare i propri genitali. Ma dipende, tutto dipende.
@Yog … da che dipende??? ;))
Dipende se per cena ti sei scofanato tre pizze con salsiccia e cipolla e ti sei sgargarizzato otto birre. Dopo facile che sogni pure papa bergoglio, altro che i genitori.
Grazie! Stanotte ho sognato, invece, che gli spaccavo il cranio. Che significa? Avevo tanta rabbia.
Esther,
dal mio punto di vista, essendo incapace di reazioni violente (forse me le hanno annichilite da piccola), è molto bello che tu possa sognare di reagire, sfogando così parte della rabbia che ancora ti porti dentro. la libertà dei sogni fa capo alla libertà di veglia, priva, però, di controlli razionali.
in te potrebbe albergare insoddisfazione per non essere in grado di comportarti nei loro confronti come la miglior consuetudine vorrebbe, alternata alla rabbia di non aver potuto farti capire o farti valere con loro.
un’importante relazione affettiva, che avrebbe potuto, e forse dovuto, aiutarti a superare una perdita e che invece ha contribuito a renderti difficile instaurare solidi legami emotivi.
il recente sogno deriva quasi certamente dai pensieri suggeriti dalle recenti stimolazioni sul sito.
un caro saluto.
Grazie, Rossana, forse è così. In effetti a volte è possibile provare una grande – e forte – rabbia dentro, che non si sa da dove provenga, ma soprattutto come contrastare.
Con loro e con altri, non sono stata in grado di farmi comprendere, forse valere, pure avendo io le migliori intenzioni dentro di me. Ma ero così già all’età di 3-4 anni…
Sì, in molti non hanno saputo comprendermi ed accettarmi, più o meno “speciale” che fossi.
Anche stanotte ho avuto un incubo tremendo della stessa portata di questo: ho sognato che stavo ammazzando mio fratello (defunto) e, poi, passando a mia sorella, mi sono fermata, rendendomi conto di amarla. Inoltre, ho sognato di parlare con tutti i cargiver che ho avuto, rinfacciando loro, con profonda rabbia, quasi a giudizio di morte, di essere loro stessi i responsabili di ciò che io sono ora a volte, quando mi impongo più del necessario, e non so fare altrimenti. Grazie, Rossana!
Esther,
mi sembra molto positivo che ti sia fermata nei confronti di tua sorella. potrebbe essere di ottimo auspicio, su cui t’invito a riflettere.
tutte le persone con cui siamo venuti in contatto, sia a livello temporaneo/superficiale che continuativo/profondo, hanno assunto, volenti o nolenti, responsabilità più o meno incisive nei nostri riguardi. spetta poi a noi, se ne abbiamo la forza e la capacità, scegliere cosa prendere e cosa lasciare. la forza tu ce l’hai, eccome. un po’ più difficile potrebbe essere per te ritrovare la strada della capacità di estrapolare il meglio dal peggio ma con il tempo niente è mai del tutto impossibile.
l’infanzia è spesso la culla del nostro intero essere, da cui ci allontaniamo, per poi, se possibile, ritornare… molto di noi comincia e finisce lì!
un abbraccio.
Può forse voler dire che so amare.
Rossana, so che ogni persona ci ha lasciato qualcosa, io ero piccola allora, e non avevo la contezza di me stessa, la consapevolezza ed il controllo della situazione di me e al di fuori di me che ho adesso che sono adulta. Ero totalmente abbandonata a chi mi “aveva” e totalmente fiduciosa. Oggi lo so fare, ma tornando al passato, io non riesco a proiettare in esso la consapevolezza che ho oggi, e non riesco a distinguere tra bene e male; come se quel passato fosse “me” ed io non avessi potere su di esso per non capacità di discernerlo, come riesco, invece, oggi con ogni situazione attuale che vivo, traendo consapevolezza dal bagaglio di conoscenze che io stessa mi sono fatta da me, e solo da me stessa buttando via tutto, tutto il marcio ed era solo quello il mio passato, che però resta fonte della mia rabbia non sempre positiva, e ci sono riuscita a farmi da me con moltissimo impegno.
Grazie, Rossana! Ti abbraccio.
Esther,
temo che quel passato sia ancora una parte inquietante.
a mio avviso, la principale problematica che si viene a riflettere sull’indole di base è proprio l’incameramento di quanto si è costretti ad assorbire quando non si è in grado di distinguere, non tanto fra bene e male, che sono estremi astratti, ma fra positivo e negativo, per quanto ci riguarda direttamente.
il miscuglio di sensazioni che si viene a installare a forza nel più tenero vissuto, incomprensibile nelle sue valenze razionali ma potente ed incisivo nei suoi messaggi inconsci, sarà quasi sempre difficilissimo da decifrare a posteriori, per poterlo riorganizzare in uno schema corretto.
spesso dipende più dalla sorte che non dalla persona far ricadere sul proprio cammino qualcuno in grado di curare il profondo, nel senso di offrire, non solo professionalmente, l’accoglienza e la comprensione in passato percepite come carenti.
per me, sai amare ma ti è difficile ammetterlo con te stessa, temendone l’inevitabile rischio.