Gentile direttore, sono una quarantaduenne che dopo aver scelto di vivere in solitudine a lungo per curarsi le ferite lasciate da un’importantissima storia d’amore finita male (lui purtroppo è morto), da qualche tempo ha finalmente deciso di rimettersi in gioco e tornare a credere nell’amore. Ovviamente il mio desiderio più grande di oggi è quello di innamorarmi profondamente di un uomo che mi ricambi e creare una coppia in cui ci si riconosca reciprocamente come le persone che si è ricercato per una vita… e naturalmente mi piacerebbe che anche nella mia vita ci fosse spazio per l’esperienza della maternità all’interno di una vita sentimentale appagante.. forse posso apparire troppo sognatrice ma non credo di esserlo: esistono tante coppie di facciata, ma la mia singletudine non mi impedisce di riconoscere che esistono anche tante coppie felici e sperare che anche a me possa toccare una sorte simile, seppure anagraficamente in “zona Cesarini”!
Un anno fa’ ho cominciato a frequentare un coetaneo che usciva da una separazione subita. Inizialmente non ho dimensionato bene la situazione nella quale mi stavo andando a mettere, anche perchè lui ha sempre minimizzato il suo coinvolgimento per la sua ex moglie. Mi ha sempre detto che erano rimasti buoni amici (anche se ogni tanto ne parlava con stizza e collera) e che nel tempo c’erano anche state occasioni di uscite (caste) insieme dove, a parte i primissimi tempi, non c’era mai stato nessun tentativo di riapproccio da parte di nessuno dei due. Ció nonostante si sentivano abbastanza frequentemente, si incontravano con amici comuni e lui ne parlava spesso …talvolta anche con una certa aria sofferta, come chi ancora intimamente vive momenti di malinconia ma per dignità non li esterna. Questo pian piano mi ha fatto capire che non mi stavo relazionando con una persona sentimentalmente libera, tant’è che quando gli ho detto che personalmente non ero disposta ad accettare di incunearmi in una situazione simile perchè non era la relazione che stavo cercando, lui anziché trattenermi mi ha lasciata andare.
Quello è stato il primo litigio fatto per questo motivo, a cui ne sono seguiti tantissimi altri… ad oggi, dopo più di un anno, i loro rapporti si sono ridimensionati (non si vedono più ma continuano a sentirsi anche se molto meno frequentemente) ma lui continua a passare sulla mia richiesta di chiudere tutti i rapporti con lei…verso la quale io, nel tempo, ho sviluppato un senso di stupido antagonismo e di inferiorità dovuto a tutte le volte in cui l’ho visto sacrificare la ns tranquillità per questa sorta di “amicizia” che lui dice di portare avanti solo perchè è lei a contattarlo…
Contemporaneamente allo svolgersi di queste vicende, quelli che erano i sogni che avevo proiettato su questa relazione inizialmente (matrimonio, figli…etc..) sono venuti a mancare a causa dei continui litigi ed io oggi mi ritrovo innamorata di una persona con cui non sono in grado di progettare nulla, con cui ho trascorso un anno della mia vita rinunciando a qualsiasi altro tentativo di relazione con chiunque e comincio a riperdere le speranze che ci sia spazio per realizzare i miei sogni senza passare attraverso le forche caudine della rinuncia, dell’adattamento e del malcontento… che fare? Mollo o vado avanti?
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso
Mollalo!
Non credo nell’amicizia tra ex coniugi/ex conviventi, penso invece che ci sia troppa approssimazione nei sentimenti.
Il matrimonio non e’ un gioco di ruolo dove si prende e si lascia come diversivo. Se una vita coniugale termina e’ perche’ le incomprensioni erano tali da non lasciare spazio ad altri chiarimenti. A parte i saluti e le frasi di circostanza, non mi sembra che ci possano essere altri motivi di dialogo.
A questo punto il frequentarsi tra ex significa solo non avere le idee chiare sul cio’ che e’ stato vissuto, oppure non saper collocare ogni valore nel suo giusto ordine di importanza.
Questa irresolutezza di lui si sta gia’ riflettendo sul vostro futuro con l’instabilita’ che si porta dietro e che aveva gia’ minato in suo matrimonio.
Vai avanti, ma con molto più realismo.
Scarica ‘sta mezzasega e rifatti una vita.
Nicola,
“il frequentarsi tra ex significa solo non avere le idee chiare sul cio’ che e’ stato vissuto, oppure non saper collocare ogni valore nel suo giusto ordine di importanza.” – non è forse sempre così ma in alcuni casi potrebbe essere anche così.
Sei innamorata della persona o del sogno che prometterebbe questa figura? A parte questo, io non ho mai capito cosa significhi lasciarsi per “restare amici”. Se c’è un raro traguardo in una coppia di “lunga degenza” è quello di diventare amici nel tempo, che è mille volte meglio che solo amanti, o semplicemente coniugi. Se si è REALMENTE in quella fortunata situazione, non ci si lascia, oppure si sta parlando a vanvera e si tratta solo del perdurare dell’abitudine, ma amici certamente non si è.
Quando ci si lascia è perchè non c’era nè amore nè amicizia nel rapporto, e se non ci sono figli ci si deve perdere di vista in quei casi.
Se non succede, l’altro -tu in questo caso- diventa solo un terzo “comodo”. “Comodo”, hai capito cosa voglio dire? Pensaci e non “adire” (è qualche giorno che mi piace adire da dire) a scelte che daranno luogo a rimpianti e frustrazioni, come succede sempre ai terzi classificati. Mollalo, e non farti irretire quando tornerà dicendoti che la mollerà del tutto. Sai come si dice no? “piutost che nient l’è mej piutost”. Quelli sono i motivi di certi ritorni.
Nel mio caso con la mia prima fidanzata
ci siamo lasciati realmente, c’è stata
ancora una o due telefonate abbastanza
neutre e fredde e poi basta.
Ho cercato altrove anche se la ferita qualche
mese è rimasta.
Nessuno degli incontri che ho avuto
ha avuto molto spazio, non ero abbastanza convinto.
Due anni dopo ho trovato una persona più
bella e anche più motivata e determinata.
Ha fatto capire subito di tenerci a me.
Io penso che questo tuo ragazzo non abbia tagliato
veramente con la sua ex.
Fino ad ora è un plebiscito! …vi ascolto con interesse misto a dolore, ma proprio perché intimamente la penso come voi.
Menomale che Golem, con i suoi detti, mi ha strappato dei sorrisi nonostante tutto!
Si Alice, perché è a quello che devi puntare, a sorridere, ogni giorno.
Senza voler offendere i tuoi sentimenti, i veri dolori sono di altra natura. E quelli sì che sono seri. Quelli che ci regala “l’amore” devono farci sorridere alla fine.