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Lettera pubblicata il 24 Aprile 2018. L'autore ha condiviso 17 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore ilgattopardo.
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Miss @gioia non farti contagiare dalla filosofia di umilta insita nei plebei popoli meridionali, aal mondo non siamontutti uguali e lo sappiamo benissimo ma non vogliamk ammetterlo per questo tentativo cosi ultimanente trendy di fare bello e buono tutto cio che ci circonda, sappiamo in cuor nostro che sono tutte minchiate, e anche tu sei cosciente dello spessore del tuo gruppo etnico (se ho capito bene ne fai parte) se cosi fosse permettimi un bacio,purtroppo solo virtuale, sulla.tua divina mano chiara.come i venti del.nord
Caro Gatto, credo che tu abbia una visione molto limitata della storia di Roma, soprattutto per quanto riguarda il trattamento dei territori occupati. La civiltà romana aveva grandi capacità di “inclusione” e tolleranza delle popolazioni di quei territori che non si è più riscontrata in altri momenti storici, tanto è vero che i barbari verso la fine dell’Impero accorsero a Roma per impossessarsi di quella qualità della vita. Infatti mantennero le Prefetture e l’organizzazione romana per la gestione pubblica, non avendo nessuna cultura civica da sovrapporre.
Resta il fatto che quella sconfitta a Teutoburgo ha impedito a quella parte di futura Germania di assorbire la civitas romana, producendo sul lungo periodo quella mentalità che ha portato sino al Nazismo, proprio a causa dell’isolamento autoreferenziale tipico delle culture “chiuse”.
È una storia lunga, ma come sempre in ogni manifestazione umana gli effetti di oggi vanno letti attraverso le cause di ieri.
Ciave Cesare.
Vabbè, ma la fate troppo semplice. Il grande dibattito è se ci sono razze (che, in versione politically correct chiamiamo etnie o popolazioni) più o meno evolute e più o meno intelligenti. La risposta data dal comune buonsenso la sanno tutti, ma è sconsigliabile prendere posizione. Dal punto di vista scientifico la genomica sta dando risultati interessanti. Comunque le svedesi continuano a rimanere un must.
Caro Gattopardo, intanto grazie (io sono uno di loro). Credo tuttavia che la tua non sia soggezione quando una forma di ammirazione. Io credo che anziché voler servire qualcuno che ammiri, perché non ne prendi spunto? Secondo me quello che ha reso i popoli nordici così grandi è stata proprio l‘indomabilità dei medesimi. Qualcuno citava Arminio e la disfatta di Teutoburgo: quello è un esempio. Ma altre cose si potrebbero citare… i vichinghi hanno scoperto l’America 400 anni prima di Colombo, spinti dallo spirito di avventura e razzia, e la “santa” romana chiesa è stata cacciata a pedate da tutto il nord Europa 500 anni fa (senza considerare la batosta riservatagli dai lanzichenecchi nel 1527) quando l’Italia ancora oggi se la tiene in grembo e continua ad onorare i patti lateranensi… tutto ciò deriva da uno spirito di libertà e una mentalità pragmatica che hanno favorito la nascita delle odierne e avanzate realtà nordiche. E visto che qualcuno ha citato la Germania nazista, tristissima finestra storica, ricordo però che per sconfiggerla ci è voluto l’intervento di tutto il mondo o quasi… in ogni caso a me piacciono di più le more.
Anche a me piacciono di più i mori… assolutamente :-)))
Comunque sì, appartengo alla razza nordica, ma vivo nel paese più bello del mondo: Italia
Sì si… parli della partita nazisti contro il resto del mondo? l’ho vista iniziare in un cine… mi sembra “fuga per la vittoria” ma mi sono addormentato e non so come è andata a finire, ma dall’altra parte ci stavano pele e stallone…non mi stupisce che i nazi l’abbiano presa in kulo.
Quanto al Gatto…innanzitutto ci tengo a ricordare a te in primis che gli altri popoli ci hanno guadagnato perche gli hanno fatto i ponti e gli acquedotti.
Poi che la Belen e la Bellucci stanno una spanna sopra alle fike nordike che speri ti paghino i contributi.
A me i mirtilli, e anche la Storia. Quella vera però.
Io invece proverei una certa soggezione ( chiamiamola così) di fronte a quella bella pellaccia sporca di Ben Harper… Golem, ultimamente mi sembra che l’affluenza maschile su questo sito sia imbarazzante, non ti pare?
Suzy, sarebbe sbagliato usare questo sito come cartina di tornasole dei fenomeni sociali, ma certo un segnale lo dà, e la crisi di identità maschile di questo inizio di millennio è palpabile.
È inevitabile che quando un “potere” come quello maschile si indebolisce a causa di un altro che lo incalza, come quello femminile, tutti i nodi vengono al pettine, ma trovandomi ormai nel reparto “vintage”, per quelli che sono i miei parametri di “maschità” o di “uomità” se preferisci, la situazione appare preoccupante. E non ho bisogno di sottolineare gli esempi che regolarmente si presentano su questo piccolo palcoscenico dove si mostra tanta varia umanità.
Se dovessi giudicare dalla mia esperienza sul sito potrei dire che ho trovato rarissime eccellenze maschili e moltissimi casi umani, che si presentano per protestare “lese maestà” che avevano solo nella loro testa a causa di chissà quali aspettative . Oppure sfigati e succubi che elemosinano attenzioni che non sono in grado di provocare.
È un momento di confusione generale, intendiamoci, ma per il maschio medio sembra esserlo molto di più.
Lo avevo notato già all’Università da studente, e poi da cultore della materia e l’ho constatato persino qui >>>
>>> se facevo un gruppo di lavoro, chi partecipava da “uomo” erano le donne. Più serie e disciplinate e persino più “dure” dei maschi. Da assistente su 23 viaggi studio organizzati da me, non un maschio si è offerto come capo gruppo. Uno solo ma “obbligato, tanto per dire.
Sul lavoro i più vigliacchi erano i maschi e le sole due ingegnere dello staff erano quelle più disponibili. Anche qui, i ragionamenti più costruttivi li ho fatti con le donne. A parte rari esempi nessuna di queste ha mostrato “maschere”, mentre in campo maschile la percentuale si avvicina all’80 percento. Poi ok, c’è la solita questione dell’antagonismo, e lo vedi anche tu come certi soggetti si atteggiano a galletti spennati dalle donne, ma che sono cosi accecati da quelle piume cadutegli sugli occhi che parlano di eccesso di carisma per giustificare grottescamente i loro insuccessi virili.
E infine lo vedo con mia figlia, che lavora, sta facendo un corso post universitario per la gestione di archivi fotografici, e che oggi, e per una settimana, è in Libano da un suo amico, mentre quel tarello del “ragazzo” con cui sta non sa ancora cosa fare della sua vita. È sempre davanti a un bivio e non sa come imboccarlo. Tutto bivio neh.
Bye.