Sono un diciottenne qualsiasi. Non ho minimanente le idee chiare sulla mia vita, e cerco una strada. La monotonia assale le mie giornate, e mi trovo infelice a ripetere sempre le stesse cose. Dovrebbe essere questo il mio periodo di massima vitalità? Se guardo al mio passato, pensavo che a 18 anni sarei stato decisamente diverso da come sono. Oh certo so benissimo che le cose ancora si possono aggiustare ma io non riesco a trovare le forze, non riesco ad impegnarmi per quello che ha davvero importanza nella mia vita. Fallisco continuamente, non ho intenzione di arrendermi, ma la vedo dura. Quest’anno finita la maturità farò un salto nel nulla assoluto. Dovrò buttarmi a calci all’università per due motivazioni 1) ho fatto un liceo, 2) ormai la laurea è necessaria praticamente per qualsiasi cosa. E’ un macello, un confusione terribile.
Ma è di altro che volevo parlare in questa sede. Non molto tempo fa dichiarai i miei sentimenti ad una ragazza, che avevo erroneamente pensato ricambiasse. In quei giorni, le diedi una poesia, per tentare di sbloccare la situazione ma senza alcun successo venni rifiutato. Questo mi fece star male. Ma superai la cosa grazie ad una bellissima biondina che con il suo saluto e il suo raggiante sorriso iniziò a rallegrare le mie giornate e a riempirle di speranza. Un giorno mi presi di coraggio e le chiesi il numero, e davanti mi trovai un rifiuto. Arrivai anche ad essere “rimproverato” da lei poi per alcune cose. Per farla breve nemmeno lei ricambiava i miei sentimenti. Tutto quello che è successo è successo dentro di me. Anche a lei scrissi poesie, e gliele consegnai anche se è per questo. E’ davvero una cosa strana dare poesie a chi prima ti ha urlato contro. Per quella storia comunque, non nego che anche io avevo le mie responsabilità. Ma in generale sapevo già di essere stato rifiutato, sapevo che tutto questo non avrebbe mai cambiato nulla, se non forse un piccolo ricordo nella mente di questa ragazza. Mi posso sentire più appagato sapendo che per lei non sono uno qualsiasi che ci ha provato, ma perlomeno il migliore tra i rifiutati, colui che più si era avvicinato, per merito, a non esser rifiutato. Magra consolazione, senza dubbio. Eppure una terribile sensazione, mi dice che se anche lei avesse provato qualcosa per me io non sarei mai andato da nessuna parte. Semplicemente perchè io non ho mai avuto il piacere di vivere una relazione. Tutto quanto l’ho vissuto nella mia mente. Come se non bastasse poi, io e lei siamo troppo diversi. Ma ahime, in tutta umiltà ammetto che io sono peggio, perchè io non so godermi la vita. So solo costruire delle elucubrazioni, anche belle, ma della vita vera? Della vita vera ho solo dei frenetici frammenti. Nei giorni più nefasti invece sono chiuso in casa a vegetare e ad estraniarmi dalla realtà, soffrendo come un’anima nell’Averno che rimpiange la vita. Sono una creatura strana che talvolta distrugge perfino ciò che crea, infatti io le mie poesie, pezzi cuore, le ho distrutte, io non le posseggo più. In un momento ho pensato che lasciarmi alle spalle il passato mia avrebbe aiutato, ma io ho solo forzato la mano e sto male come prima se non di più. E quanto è folle sentire la mancanza di chi non c’è mai stato? Quanto è assurdo ignorare chi ti vuole bene per pensare a chi magari si scorda pure dalla tua esistenza stessa? Tutto questo avviene sotto gli occhi della mia ragione che giace a terra inerme ed impotente davanti a questo scempio. E il cuore conclude il tutto dicendo che per quanto triste e insensata sia questa sofferenza d’amore, essa è un espediente, una semplice via di fuga da una sofferenza peggiore. Quanto sarebbe peggiore soffrire costantemente per quello che ho detto nelle prime righe di questa mia lettera? La mancanza di interessi, il nulla annichiliscono troppo. Quei sentimenti hanno fatto un’opera di carità e colorato di rosa e di allegria una vita piatta, asettica, vissuta con il fine dell’atarassia. Io per questa mia biondina continuerò a sperare. Forse un giorno, passati tanti anni, io sarò pronto. Sarò diventato il bel ragazzo famoso, in grado di avere una relazione con lei, perchè nel frattempo avendone avuta qualcuna sarò maturato, e soprattuto dovrei aver trovato modo di affermarmi economicamente. Ma, io sono svogliato, depresso, demotivato e già stanco della vita, e talmente inetto nel vivere che è anche possibile che questa aurea speranza non riesca a prevalere, ed io raggiunto il punto di massima sopportazione abbandonerò la vita volontariamente.
Mah quanto pensiero, un flusso di pensiero che mi acceca e mi confonde. Cari lettori, a voi non chiedo di apprezzare il mio linguaggio strano, o di giudicarmi, vorrei soltanto essere capito. Qualsiasi consiglio vogliate darmi è ben accetto, ma soprattutto grazie davvero per aver dedicato un pò del vostro tempo a me e a quello che ho scritto. Che siano le auree speranze a prevalere.
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso
Caro ragazzo è molto bello che tu abbia la sensibilità di approcciarti al mondo ed al prossimo con questa poetica,dimostrando anche di saper fare autocritica,ma alla tua bella e difficile età il tempo per pensare e riflettere dovrebbe essere molto limitato quindi il consiglio che posso darti avendo passato una situazione simile,o del tutto identica alla tua, è di impegnarti nel concreto cercando di fare e imparare piu cose possibili.ad esempio invece di aspettare i soliti amici stronzi che probabilmente avranno gia iniziato a defilarsi, xche non trovarti un lavoretto per l’estate?
Essì, vai a lavorare in un supermercato, adesso qui da me cercano, ti prendi qualche euro e conosci ragazze meno rimbecillite di quelle a cui hai consegnato le poesie.
A proposito, dato che non vivi nell’800, non sei nato a Zante e non ti chiami Foscolo: lascia perdere certe menate, se no ti manderanno tutte a stendere, e pure giustamente!
Va a laurà e guarda quelle del reparto del fresco, che sono le migliori.
Sadvincent,
“Quei sentimenti hanno fatto un’opera di carità e colorato di rosa e di allegria una vita piatta, asettica, vissuta con il fine dell’atarassia. Io per questa mia biondina continuerò a sperare.”
forse sono più di quanto ci si possa immaginare le persone che, non avendo modo di concretizzare relazioni di coppia nella realtà, continuano ad alimentare a lungo un ricordo amoroso, nell’intento inconscio di vivere nell’immaginazione un importante aspetto emotivo della loro indole altrimenti negato.
con il tempo e le esperienze ti sarà più facile destreggiarti fra ideale e quotidianità, pur sempre sperimentando entrambe nel modo che ti è più congeniale.
Sadvincent,
punta al reparto del fresco, fidati.
Caro amico son d accordo con Yog
Molla le poesie per approcciare le donne ..e bada al sodo
Se non vivi di sogni e immaginazione a diciott anni, quando vuoi farlo? Verrà il momento in cui non ti basterà più, per ora meglio cosí!
Ciao Sadvincent, come ti hanno suggerito altri, lascia perdere la prosa. Prima di dedicare versi ad una ragazza, devi sapere di piacerle.
Alla tua età (e non solo), le ragazze sono più colpite dal tamarroide con la fama di sciupafemmine e magari vorrebbero che il tizio in questione si innamorasse perdutamente e dedicasse loro poesie. Cosa piuttosto remota, al massimo potrebbe cimentarsi in un “tu molto bella” ruttato.
Con questo non voglio consigliarti di snaturarti, sei un ragazzo sensibile, nella vita patirai di più, ma avrai anche la possibilità di “vedere” molti più colori e sfumature rispetto alla maggior parte delle persone.
Devi solo imparare a conviverci e un’altra cosa.. cerca di essere un po’ più leggero, vedrai che starai meglio.
Devi incontrare una donna capace di mettere a frutto la tua crudeltà. Una, insomma, che non si accontenti di averti avuto ma che ha la forza di amarti come si amano i nostri genitori: in una logica di ricompensa e rinforzo. Questa è la reciprocità dell’amore. Anche se ragionevolmente questa forza diminuisce o aumenta in relazione alla diminuzione ed all’aumento della vita soprannaturale. Siamo creature segnate dal peccato che aspirano ad essere perdonate per recuperare la grazia e insieme alla grazia la benevolenza (o amicizia) dello Spirito Santo. L’amore sensuale (una realtà alla quale siamo tristemente assuefatti) porta a guardare da una parte sola. Alla figura. Quando si considera la forma in senso positivo ci si accorge che esiste un’inadeguatezza che mortifica l’ambizione. Altrimenti dovremmo cadere nei soliti luoghi comuni. Es. Il maschio non soffre per amore. Se possiamo dire che non è così lo dobbiamo al fatto che siamo stati salvati tutti: santi e peccatori. Dov’è la crudeltà? Nel fatto che evidentemente la mia ambizione mi porta a essere un oggetto di scherno. Io devo mostrare all’uomo una verità che si nega come figlio quando il carattere non lo porta a fare quello che per un maschio è la regola.
La regola è calunniarti dalla mattina alla sera per le tue mute moine. Certo, tutto questo non è necessario. Ma quando? Quando si rema dalla stessa parte. Altrimenti diventa un sottofondo, per quanto antipatico. Per questo Li creò maschio e femmina: perché insieme potessero amare come ama Lui.
“Per questo Li creò maschio e femmina: perché insieme potessero amare come ama Lui”
Rossella, che stai fumando? Ci hanno creato maschi e femmine perché serve a far qualcun altro, per andare avanti sia pure a passi incerti. Il reparto del fresco, chiaramente ti è ignoto. E ciò è male, Mahé ne chiederà vendette. Sappilo!
Per il postante: goditi colori e sfumature e non lamentarti che, frattanto e nel contrattempo, gli altri trombano.