Ho ventotto anni e ancora non ho trovato il primo lavoro, nemmeno part-time, nemmeno in nero. Nella vita ho studiato tanto e mi sono sempre impegnata nonostante me ne capitino sempre di tragiche e la depressione è lo scoramento si facciano spesso sentire di conseguenza, ho sviluppato tante abilità (artistiche, manuali, intellettuali, di ogni tipo!), proprio tante tante… ma resto non scelta; sono anni che cerco e continuo a studiare e perché amo imparare e per crearmi più possibilità.
Quest’oggi ho deciso che se non vengo chiamata per il primo colloquio lavorativo per una posizione qualsiasi, anche solo per un’offerta con contratto a tempo determinato o stage di qualche mese, entro giovedì prossimo, smetterò di cercare e non uscirò mai più dalla mia camera: sono stanca di essere criticata perché non ho lavoro (come se fosse una scelta) e preferisco invecchiare chiusa in una stanza e non discutere più con gente troppo ottusa per realizzare che nessuno vuole rimanere dipendente in età adulta e che questi commenti non fanno che indebolire quel poco di energia rimasta a gente come me.
So benissimo che quando moriranno i miei io resterò in mezzo a una strada, ma anche cercando la fine risulta essere sempre quella, quindi basta con la delusione e avanti verso il niente con più tranquillità.
Volevo scriverlo.
Non leggo commenti, inutile scriverne.
Suvvia, apriti una partita IVA e potrai lavorare quanto vuoi.
la soluzione sono i concorsi nel pubblico impiego, o altrimenti trasferimento all’estero.
L’imprenditoria italiana e’ diventata una giungla.
Troppa competizione. Anche a non voler considerare la raccomandazione, ci sara’ sempre qualche genio che stronchera’ ogni selezione, e fara’ da “tappo” a centinaia di candidati, nonostante siano bravi anche loro.
C’e’ troppo squilibrio tra richiesta e offerta di lavoro.