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Lettera pubblicata il 1 Settembre 2014. L'autore ha condiviso 9 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Esse.
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questo è il punto di partenza del mio modo di vedere le cose.
Potevo fare 3 cose con quel mio malessere, che io chiamavo “la bestia nera”:
1. starci dentro lasciandomi comandare dalla bestia
2. liberarmi della bestia liberandomi da me stesso. Cosa che ho provato a fare, ma che per fortuna mia, e magari per sfortuna da parte di chi mi considera feccia, non ha funzionato.
3. piegare la bestia ed usarla per ricavarne qualcosa di buono per me.
Dopo un bel po’ di tempo e sofferenza, ho scelto la terza via. A quel punto ho fatto una cosa: tabula rasa di me stesso. Si ricominciava da capo e dalle piccole cose.
Nuovi giri, nuove esperienze, ma soprattutto nuova testa (e questa è stata la parte più importante).
Via le etichette (le usavo anch’io come Esse. Il mio mondo era tutto catalogato)via i pregiudizi che avevo verso certi ambienti, via la paura di essere giudicato male, ma soprattutto coerenza con il mio sentire, con il mio essere, indipendentemente dalle critiche altrui. Questo mi ha permesso di fare pace con me stesso, e di stare bene. A me piace credere di essere nato due volte.
Quando, dopo la mia seconda nascita, ho spostato tutto su me stesso, responsabilizzandomi, quando ho capito che nessuno fa niente per niente, e non è vero che chi ti giura fedeltà e di dà l’impressione di non poterti mai tradire, e distruggere, non lo farà mai,allora le cose hanno iniziato a girare in maniera diversa.
Non avevo cambiato il mondo, perché il mondo non lo cambia una persona sola, ma avevo cambiato la MIA percezione del mondo, la MIA relazione con il mondo.
Questo è ciò che ho fatto e che continuo a fare, e funziona. Poi se il mio futuro mi riserverà morte e distruzione, affronterò tutto, perché adesso so di avere la forza per farlo, ma soprattutto accetto la sofferenza, quando arriva.
Non si può credere che tutta la nostra vita è decisa da altri, dal volere degli altri. Non siamo burattini.
Tutto si può cambiare con la forza di volontà.
Lamentarsi delle cose che non vanno, fa bene, a patto che, una volta finita la lamentela, ci si impegni a cambiare ciò che non ci piace, e se questo cambiamento esterno deve derivare da un cambiamento interno, allora che si faccia!
Continuare a fare il gioco del “io sono questo e tu sei quello” a cosa serve? Quali vantaggi concreti porta?
Presentarsi dicendo “io sono questo, questo e questo, e la mia condizione è dettata da gente feccia” a cosa porta?
Nel mondo ci sono persone brutte, sporche e cattive? Sì, ci sono, e allora?
Bisogna preoccuparsi di loro, bisogna concentrarsi su di loro, usarli come giustificazione?
Oppure sarebbe più conveniente usare se stessi, a maggior ragione se si ritiene di essere l’unto del Signore?
Per quanto riguarda i miei consigli e ciò che pensi dei miei consigli, pace.
Sono consigli, appunto, poi una persona li può considerare come no.
Però, visto che non hai la mia età, visto che, al contrario di me, puoi avere una idea più obiettiva sulla situazione di Esse che è simile alla tua, allora aspetto i tuoi concreti consigli, i tuoi pratici consigli, i consigli di uno che ne capisce, e ne farò tesoro perché nella vita non si sa mai.
Però questi consigli concreti devono arrivare.
Scrivere baci e abbracci va bene, ma attendo quella concretezza risolutrice. Mi incuriosisce.
Rossana, tutti noi siamo protetti da uno schermo, compresi i buonisti che fanno più danni di quanto si possa credere.
Avrei potuto trascendere molto, ma molto di più, soprattutto quando Esse ha scritto che vorrebbe vedere che tipo di donna è la mia, ma non l’ho fatto, ed un motivo ci sarà pure, o no?
«Datemi una maschera e vi dirò la verità»
La “maschera” è il monitor, e tutti noi siamo mascherati, soprattutto l’ipocrisia è mascherata dai bei modi.
Tu hai avuto dei momenti no, ma sei stata lì
a contemplare quanto il mondo sia cattivo, hai buttato tutto sulle spalle di questi famosi altri-feccia, oppure ti sei tirata su le maniche cercando di fare il più possibile, ed il meglio possibile?
Magari non hai vissuto e non vivi la vita che vorresti, ma avrai fatto un qualcosa che ti ha portata a stare un po’ meglio, o no?
Serve davvero dividere il mondo e le persone in compartimenti stagni? Quanto possono essere veritiere ed oggettive queste etichettature?
Io credo zero.
Quanto può essere limitate pensare a scompartimenti? Quando può essere deleterio mettersi su un piedistallo a giudicare il mondo che sta sotto i nostri piedi?
Forse converrebbe più scendere nella mischia e vedere un po’ che succede.
Nella discussione con Esse cosa c’entra tirare in ballo eventuali rapporti sessuali? Cosa c’entra tirare in ballo le proprie compagne per vedere che tipo di donne sono?
Cosa c’entra insinuare eventuali raccomandazioni lavorative,se non si sa neanche che lavoro faccio?
Ti sembravo degli interventi equilibrati o fuori dal mondo?
Io potrò anche essere matto, ma non sono mica il solo eh.
Saluti
M non farsi aspettative non vuol dire non provarci, io sono più giovane di esse ma comprendo il suo stato d’animo e quando mi sono ritrovata a terra ho fatto quello che suggerivi tu, ho cambiato casa, in un’altro quartiere e mi sono iscritta in palestra (e io sono una pigrona patentata!!!), non è cambiato molto perché non mi sono trovata bene, le cose sono cambiate poi col tempo e quando meno me lo aspettavo, ma quando sono successe mi ci sono buttata nonostante tutte le mie paure. Un cosa che raccontai a mio marito quando ci conoscemmo è che quando mi ritrovai davanti la solita vecchia strada da seguire, sempre uguale, sapevo benissimo dove mi avrebbe portato e cosa mi aspettava, non c’erano altre strade ho tagliato per i campi e me ne sono fatta una nuova. Non è pero semplice e al contrario di quanto possa pensare certa gente qui, la mia vita è stata fin troppo avventurosa e lo è ancora ma continuo a crearmi strade. Esse creerà’ la sua, ha solo bisogno di conforto e confronto senza inutili attacchi che la facciano scattare come è successo con te.
Comunque possiamo tornare sull’argomento e mi riferisco anche a walk, una quarantenne senza determinate cose(se le ha davvero desiderate si intende) può sentirsi sola e fallita ma siete donne forti con nulla da invidiare alle altre, certo per la questione figli è un po’ un problema am chi dice che non potete trovare altre soddisfazioni?dove c’è scritto che siete zitelle e solo perché non trovate nessuno siete acide?Siate fiere di quello che siete avete anche voi il diritto sacrosanto di essere felici nell’inferno in cui viviamo. Un enorme abbraccio a entrambe, non posso fare nulla per voi se non augurarvi il meglio.
ci credo che è stata avventurosa, sei una squilibrata.
invidioso? su misteruccio vai a giocare più in la’, fai il bravo bambino per una volta!
M… scusami ma quattro post chilometrici sono troppo anche per me,non ce la posso fare,metti troppi argomenti sul piatto e fai talmente tante domande che alla fine della lettura mi sono dimenticato cosa volevo rispondere alla prima,bisogna che sintetizzi e condensi il tuo pensiero in meno righe,altrimenti è impossibile tenere il filo del discorso e la discussione diventa noiosa e pesante.
Altra cosa è il pensiero si sarah,molto bello,secondo me M devi ascoltarla di più e lasciare stare esse perché come dice giustamente sarah in questa lettera è necessario “conforto e confronto senza inutili attacchi”
grazie mille sarah per le belle parole,devo solo fare una precisazione,io sono uomo 😉
Devo anche dire che mi ha colpito molto il commento di rossana,forse è quello che ha centrato meglio il problema.
Quando si arriva a 40anni single,è sicuramente necessario fare un’auto analisi e capire quali sono stati gli errori,forse dipende dal carattere troppo chiuso,oppure da un’eccessiva timidezza,o forse anche un’eccessiva diffidenza verso gli estranei,ma sono sicuro che non bisogna mai sminuire se stessi e continuare ad avere fiducia nelle proprie qualità senza mai snaturare il proprio carattere per conformarsi ad una società che,vista la nostra situazione,ci considera individui di serie b.
ma invidioso de che?! Minch1a se sei egocentrica!
pensi che tutto sia da riferire a te e alle tue esperienze, come se me ne fregasse qualcosa! Vai a sbadilare m3rda, come ho fatto io, prima di scrivere cazzat3!
Walk,
i miei post sono stati scritti a cavallo dell’ora di pubblicazione. Per quello sono 4 post “chilometrici”.
Troppe domande, argomenti pesanti e noiosi, non ce la fai a starci dietro?
No problem: i miei post saltali a piedi pari. Giuro che non mi offendo.
Sarah,
dici che c’è bisogno di conforto.
Ok. Effettivamente di baci e abbracci virtuali ne stanno arrivando.
Però c’è da notare una cosa, anzi, fare una delle mie pesanti e noiose domande: che cosa si fa, concretamente, per cercare di cambiare la propria realtà che non piace?
Perché il problema è tutto qui.
Oltre a stupidi attacchi verso me ed altri, nessuno ha spiegato che cosa fa tutti i giorni per cercare di cambiare. Ammesso che venga fatto qualcosa, perché non c’è scritto da nessuna parte che una persona debba per forza fare figli, farsi una famiglia ed avere un lavoro al top, per essere accettata dalla società, diciamo così. Può sentirsi realizzata anche senza queste cose.
Ho tanti amici che hanno improntato la loro vota su se stessi e basta. E stanno bene.
Walk,
per favore, stai lontano da questo assurdo concetto: “per conformarsi ad una società che,vista la nostra situazione,ci considera individui di serie b.”. ovvero, non prestare la MINIMA attenzione a chi tende a porti addosso un’etichetta, di qualsiasi natura essa sia.
non esistono persone di serie A e persone di serie B: esistono persone, con pregi e difetti SEMPRE, da conoscere e rispettare per quello che sono e per le scelte che hanno fatto, a condizione che non se ne glorino troppo…
mi fa piacere aver potuto esserti di sostegno. ti auguro ogni bene, incurante di essere o meno considerata buonista.