Non so se vi sia mai capita una cosa simile, se avete mai provato la sensazione di “vivere le storie degli altri” e di non essere protagonisti della vostra storia, della vostra vita. Non so se avete mai provato di sentire, dentro di voi, il gelo dell’anima, il vuoto che prende il sopravvento.
Smarrimento.
A volte mi sento diversa dagli altri, una persona che non c’entra con il resto del mondo. E perchè mai mi accade questo? Proverò, anche se è difficile, a rendere a parole questo mio stato di dispersione emotiva.
Vengo a contatto, ogni giorno, con storie diverse che intrecciano la mia e poi si perdono..Racconti, problemi che arrivano dalle persone a cui vuoi più bene e a cui, ad un certo punto, non sai più cosa dire perchè ti accorgi che non c’è davvero niente da dire.. Ed è triste, è maledettamente malinconico questo stato di essere. E non lo sai perchè sei stanca di dover essere sempre lì a vivere la vita degli altri appunto. Io voglio la mia vita, le mie cose e non sono capace di prendermele, non ne ho le palle forse, non so nemmeno come spiegarlo.
Esempio concreto: quasi tutte le mie amiche sono fidanzate ed il centro dei loro pensieri è il loro ragazzo, a volte mi sembra di stare con delle divorziate depresse in menopausa (non per denigrare le mie amiche, ma semplicemente per farvi capire la mia insofferenza, forse anche egoistica, nel vedere che le cazzate di una volta non ci sono più, le pazzie che prima condividevamo, ora, sono un vecchio ricordo traditore)..
Il punto è che ho fatto una scelta ed è stata quella del non accontentarmi, del non fidanzarmi per il gusto di dire che ho il ragazzo perchè a me questo non importa anche perchè se per me questo fosse stato un problema sarei già fidanzata. Ho paura, tanta paura davvero di perdere la mia indipendenza, la mia libertà, la mia stessa dignità e questo non mi permette di legarmi a qualcuno in modo serio o meglio non mi permette di far nascere una storia che sia basata su qualcosa di duraturo. Ecco, ho paura di “diventare”come le mie amiche, ho paura di ridurmi a parlare al telefono per ore ed ore. Non voglio idealizzare nessuno, non voglio arrivare un giorno a dire: “c...., potevo evitare di fare la fine della ragazza depressa!”
Non voglio arrivare a dire: “Non posso venire in discoteca (o in qualche altro luogo pieno di gente) perchè il mio ragazzo non vuole e quindi per evitare che si incazzi me ne sto a casa”. No, il solo pensiero mi fa incazzare.
..è per questo che ogni qualvolta qualcuno mostra interesse per me, io lo allontano. Per questo motivo, forse, le mie storie finiscono ancor prima di iniziare.
Ed è per questo stesso motivo che le mie amiche mi fanno rabbia, non le riconosco più e tutto intorno a me mi rende triste, insensata, vuota.
E poi ho amato soltanto una persona nella mia vita.. come posso legarmi ad un’altra? .. è tutto cosi strano, non lo so nemmeno io.
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso
Secondo ,e la divorziata depressa in menopausa sei tu ragazza mia…perchè non vivi la tua vita invece di farti tante pippe?
Cosa vuoi dimostrare? di essere la mosca bianca, quella che non si dà o che non la dà solo per il gusto di una sc…… Brava, fai bene a non buttarti, però al mondo non ci sei solo tu, e se non vuoi sentire le storie degli altri, vai un un eremo.
Le tue amiche, magari saranno pallose, ma almeno vivono cara. E non è detto che per farlo ci si debba per forza adattare.
Lipsia, se non la dà solo per il gusto di una sc……ata, per utilizzare il tuo stesso termine, non fa bene, ma BENISSIMO. E credo che non sia bello cercarla di convincere a fare altrimenti o metterle dubbi su questo dicendole “al mondo non ci sei solo tu”, come hai fatto.
Quanto al vivere la sua vita, invece, ti quoto. Ma se lei si sente bene così, perchè deve conformarsi? Anch’io sono spesso stato considerato un animale raro o con logiche spesso fuori dal gruppo: al liceo, ad esempio, perchè non ho mai fumato erba, quando su 18 persone che eravamo in classe, 15 ne facevano uso; nella vita di tutti i giorni, per opinioni spesso non politically correct.
Che dirti? Il non conformarmi mi fa sentire ME STESSO, INDIVIDUO e non PECORA che bela insieme al gregge. Certo, vivo la mia vita, normalmente, alla luce dei miei principi morali, e non mi sento di vivere la vita degli altri, o di guardarli mentre vivono: vivo anch’io, anche se spesso, come Strana19, mi sento diverso da loro. Ma la mia diversità mi rende orgoglioso, non confuso.
Quindi, Strana19, se sei diversa o ti senti diversa, no problem. Per il resto vivi, e non mi sembra che non lo fai, dal momento che – a quanto dici – ti piace andare in discoteca, ad esempio. Credo piuttosto che la tua sia voglia di indipendenza e di libertà, null’altro. E’ legittimo: ognuno di noi è prima individuo, poi membro di un gruppo sociale. Prima o poi ti accorgerai che c’è qualcuno per cui condivideresti tutto di te. Deve solo accadere. Devi solo darti tempo.
il fatto che non riesci ad adeguarti ad un mondo che sempre più sembra fatto con lo stampino non può che farti onore, però devi appunto cercare di trovare una tua “way of life” altrimenti ti rimane alla fine dei giochi ti rimane in mano il nulla o la sensazione di smarrimento che già provi.
Detto questo, è inutile sia la rabbia che provi per le amiche in cui non ti riconosci più sia al contrario quella che ti viene da fuori come il fulgido esempio che hai qui sopra. Ognuno vive con il suo “metro” ed ognuno ha la sua vita di ricerca.
Per cui in bocca a lupo e in cul0 alla balena!
Rispondo a Monk:
Forse non hai letto bene: apprezzo il comportamento di questa ragazza, e ho scritto che fa benissimo a comportarsi così; volevo solo invitarla a vivere con più spensieratezza, non certo a buttarsi via, nè tantomeno instillarle dubbio alcuno, tutto qui.
“però al mondo non ci sei solo tu” riferito al fatto che le sta stretto il rapporto con gli altri quindi un invito a cercare la solitudine.
Non fraintendermi.
Anche io non mi conformo e ne sono fiera, però a meno che non si viva in cima al colle, non è possibile non confrontarsi con gli altri (lavoro, studio o quant’ altro)
Ah, Lipsia, avevo capito male allora! E’ vero, non deve cercare la solitudine, e vivere più spensierata! Però ho l’impressione che le sue compagnie la annoino, ormai. In questo caso, la miglior cosa sarebbe parlarne con le amiche: se sono vere amiche, il rapporto non potrà che migliorare.
Piuttosto, sarei curioso di sapere la tua storia, Strada19. Hai detto di aver amato un solo uomo nella vita. Quella sofferenza brucia ancora e ti impedisce di vivere spontaneamente?
Ringrazio sia Monk che Mene perchè le loro parole sono state “pulite” e non offensive, al contrario di quelle di lipsia che hanno saputo provocare soltanto molto fastidio in me, per il semplice fatto che lipsia non è scesa fino infondo nelle mie parole, “capendo” soltanto ciò che ha voluto capire, e quindi non capendo alla fine.
Non ritengo di essere una mosca bianca, come hai detto e capito tu lipsia, ritengo di essere una mosca diversa da quelle nere (potrei essere rossa, gialla, arancione, ma cmq sia non NERA), forse così riesco a definire meglio ciò che volevo esprimere con quel mio “A volte mi sento diversa dagli altri, una persona che non c’entra con il resto del mondo”. Non volevo dire che sono speciale e formidabile, volevo soltanto dire che non riesco ad accontentarmi, come fa tutta o la maggior parte della gente che mi sta attorno e con la quale io ho avuto modo di interagire. E non parlavo neanche di serate di solo sesso, non sono la bigotta della situazione che critica il comportamento di chi “riesce” a fare sesso senza impegnarsi sentimentalmente (perchè bisogna riuscirci..bisogna avere un certo tipo di carattere, non lo so, ma chi lo fa, lo fa perchè saranno c.... suoi, a me non interessa e non ho parlato di questo, per cui non hai centrato il senso del mio discorso).
Forse penso troppo, è vero, ma non volevo denigrare le mie amiche e mi pare di averlo anche scritto, era solo una riflessione in merito ad un modo di vivere IL rapporto, che non mi appartiene e che non voglio mi appartenga.
Ma si può avere paura nella vita, no? Oppure è da frustrate avere paura e riflettere su questa stessa, standosene con il naso rivolto verso un cielo stellato, o un mare in tempesta?
Non volevo una risposta acida, lipsia, volevo una risposta, delle critiche anche, perchè no? Non delle offese, altrimenti non trovo neanche sensato il rispondermi e quindi uno scambio di pensieri con me.
Non si cresce ricevendo delle offese, ma con delle critiche costruttive, con dei pensieri, positivi e negativi, espressi in modo intelligente. E se poi scrivi che apprezzi il mio comportamento mi fai un pò ridere, visto che nel primo commento mi hai fatto ‘na chiavica, come si dice a Napoli.
E questo è tutto per te.
Monk, sì..alla fine vivo perchè da pensierosa o non pensierosa, da triste o felice, da preoccupata o tranquilla vivo comunque. Solo che a volte mi piacerebbe lasciarmi andare un pò più facilmente, senza pensare troppo, vorrei vivere più naturalmente e spontaneamente, senza dovermi domandare il perchè di questo o di quell’altro e senza dovermi preoccupare di una qualunque cosa prima di farla. Vorrei essere meno rigida nei confronti della vita stessa..e non capisco come si possa fare visto che il mio carattere è cmq questo.
Sono condannata ad essere astratta? A pensare troppo?
Queste sono le mie domande più frequenti.
Cmq grazie per le belle parole che mi hai scritto e soprattutto per il modo in cui mi hai risposta, te ne sono veramente grata 😉
Strana19, non Strada19, pardon.
Mene, ti rispondo dicendoti che io sono consapevole della mia persona, del mio modo di essere, del mio modo di vivere un rapporto, ma sono anche consapevole del fatto che vivendo mi rapporto a delle persone, amiche e non amiche, e non solo a me stessa.
E’proprio il rapportarmi al mondo circostante, come lo chiama una persona a me molto cara, che mi induce a riflettere, altrimenti non avrei pensieri, o meglio avrei pensieri fini a se stessi. Voglio dire, se ognuno di noi si rapportasse solo a se stesso non avrebbe neanche la possibilità di confrontarsi, di sbattere la testa e diventare un uomo, una donna.
La mia era appunto una riflessione, in stretta relazione al mondo circostante e a coloro i quali vivono in esso.
Il mio “way of life”, come dici tu, l’ho trovato, è in me..ma questo non mi impedisce di avere paura.
Penso sia umano, no?
Cmq grazie anche a te 😉
Baci, Roberta.
devi essere quello che ti senti di essere…non è detto che ci si debba uniformare e fare ciò che fanno gli altri….ma vivi con maggiore serernità te lo dice una che si sentiva “strana” quando era una adolescente…in tutta onestà credo che la stranezza non sia altro che una maturità acquisita un pò in anticipo rispetto alla media delle persone…forse tu sei solo “un pò più grande, matura” delle tue amiche. In fondo sei consapevole di chi sei, in fondo sai cosa vuoi quindi cerca di essere serena, non combattere questo tuo modo di essere convivici. ciao
ah ho scordato una cosa. Secondo me sbagli solo quando allontani i “corteggiatori”… tenta se trovi quello che ti piace. Potrebbe daarsi che ne trovi uno maturo che non vuole imbrigliarti e rispetta la tua personalità…non li bocciare senza averli sottoposti all’esame….