Ciao a tutti, vi scrivo perché ho realmente bisogno di un consiglio. Perdonatemi se la pagina risulta lunga da leggere, cercherò di essere meno noioso possibile ma mi occorre spiegare tutta la situazione. Sono uno studente di infermieristica e mi trovo a fare un tirocinio in un reparto molto particolare, che non vorrei specificare. Al suo interno ci sono persone di tutte le età, anche molti ragazzi giovani della mia età (dai 16 ai 24/25 anni) . Qualche sera fa è entrata in reparto una ragazza. Sara (il suo nome è inventato) di 24 anni. Si è dimostrata gentile sin dall’inizio. Ha un po’ di problemi di salute, alcuni anche abbastanza grossi, ma è una ragazza in gamba che è in grado di superare le difficoltà. Come di consueto sono andato dopo le terapie a parlare con il gruppone dei giovani con cui mi trovo bene, e c’era anche questa ragazza. Il suo nome già mi diceva qualcosa. E il viso anche. Finché ricordo che già l’avevo vista 6 mesi fa quando ero in tirocinio in pronto soccorso. Ricordo quell’intero turno passato accanto a lei, nella sala medica del pronto soccorso. E lei sul lettino distesa, in un sonno profondo, presa per i capelli perché la morte se la stava portando via. Sono rimasto con lei tutta la durata del turno, me la coccolavo, le prendevo la mano, le stavo accanto pur non conoscendola, sapendo quel poco della sua storia agghiacciante. Lei dormiva, non si è mai ripresa fino alla fine del turno, io volevo parlarle e vederla sveglia ma era un desiderio che non si è mai realizzato perché lei alla fine del mio turno era ancora in condizioni critiche. Avrei sperato quindi di rivederla il giorno dopo, cosa che non è avvenuta perché trasferita poi in un’altra struttura. Ci rimasi male perché quella ragazza mi colpii particolarmente. Passarono quindi giorni e i mesi. ogni tanto mi chiedevo che fine avesse fatto quella ragazza. Fino a quando l’altra sera la rincontro. Alla mia domanda “tu non ti ricordi di me vero? ” lei ovviamente rispose no. Era più di la che di qua quel pomeriggio di 6 mesi fa. Lei rimase un po’ incuriosita, allora le ho chiesto se voleva sapere qualcosa in più e lei accettò. Iniziai a spiegarle tutto. Le dissi che quell’intero pomeriggio non la mollai un secondo. Che avrei voluto vederla con gli occhi aperti alla fine del turno. che avrei voluto ricontrarla il giorno dopo. Lei si ricorda di quel brutto pomeriggio. Ma non di me. Rimaniamo a parlare per poco. Lei sorpresa.. emozionata.. mi ringrazia. Mi dice che sono una bella persona, con un bel sorriso, mi ringrazia per quel pomeriggio. Fino a quel gesto inaspettato dell’abbraccio. Mi ha abbracciato e ringraziato dicendomi che sono una bella persona. Io le ho detto che in giro c’è di meglio. Lei un po’ contrariata mi fa: semmai in giro ci sono persone belle come te. Io sono rimasto così. Sorpreso, con un gesto inaspettato che mi ha cambiato la nottata. Durante il turno di notte pensavo spesso a lei, continuavo a parlare bene di lei agli altri miei colleghi di turno quando un infermiere dice: beh magari diventerà la tua futura fidanzata. Un altro infermiere esce fuori e dice: ma è fidanzata da tempo. E quindi tra me e me penso: ti pareva! Non mi volevo fare i castelli mentali. Ma ammetto che quella ragazza sia per quello successo 6 mesi fa e sia per la chiacchierata e i suoi modi mi aveva colpito. Penso poi che sia stato destino rincontrarla. Almeno, io ci credo molto al destino. Ho passato tutta la notte a pensarci su, fino a quando alla mattina prima di tornare a casa a fine turno l’ho vista alzarsi ed è venuta da me con il sorriso. Sapeva che il mio turno era finito, e sapeva che avrei avuto un’altra notte la sera stessa dello smonto. Mi ha chiesto a che ora sarei arrivato e ci siamo salutati con un abbraccio. E li altra emozione. Passa la giornata a casa, tra lo studio e l’altro e penso a lei. Decido di fare un giro su facebook e trovo il suo profilo con qualche foto, in modo tale che avrei saputo come contattarla quando sarebbe arrivato il giorno delle dimissioni. Lei, con i capelli lunghi stava bene.. ma con quelli corti di adesso.. è proprio carina! Sbircio nelle foto. Anche su facebook la conferma: fidanzata ufficialmente ma delle foto con il suo lui non ci sono. Pazienza. Passo l’intera giornata quindi a pensarla. non vedevo l’ora di tornare in reparto per vederla, per parlarci. E così fu. Al secondo turno di notte, abbiamo parlato più superficialmente e più velocemente anche perché poi era stanca e voleva andare a dormire. Ci siamo salutati con una buona notte, e ci siamo sfiorati la mano. più tardi sono andato da lei, era ancora sveglia, le ho rimboccato le coperte di sua risposta mi ha sorriso. Altra nottata in reparto a pensarci su. Questa ragazza mi ha preso troppo. Non dico di essere innamorato di lei, ma non so, forse sono infatuato, sono preso. Il mio pensiero è rivolto sempre a lei. E così finito il turno torno a casa. Non vedo l’ora di ritornare in reparto lunedì mattina per vederla. Ma forse così mi sto facendo del male. Quella ragazza è la più dolce e meravigliosa persona che abbia mai conosciuto. È tenerissima e forse anche il suo stato di malattia l’ha trasformata così. Vorrei vederla prima, vorrei andare domani fuori dal mio turno lavorativo per vederla e parlarci. Ma farei soltanto una marea di danni. Tanti i dubbi che mi assillano. È una ragazza fidanzata quindi è da lasciar stare subito, ma nell’altro senso mi piace tantissimo nei modo nel suo modo di essere. E poi ci sono io, che non ho mai avuto successo con le ragazze, che sono cicciottello e bruttino, ma cerco di essere brillante anche quando dentro sono timido. Io che già alle volte perdo in partenza. Io che ho collezionato una marea di pali in faccia e di due di picche. Il cuore che è già a pezzi. Ho paura non so cosa fare. Non so se fare il primo passo o non fare nulla. E nell’eventualità: cosa devo fare al primo passo? come comportarmi? come non darle l’idea di non starle troppo addosso? Le dovrei chiedere il numero? Non so se sarà disposta a darmelo, il numero è un contatto intimo. Insomma, sono un casinista con i sentimenti, guidatemi voi. La paura di un fallimento è tantissima e spesso questa mi blocca. Datemi qualche serio consiglio. Un abbraccio a tutti voi. Antony.
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso
Paolo io ho già letto qualcosa su di te, e pure di recente (6 Luglio?). Sono molto perplesso. Da una parte, conoscendo i tuoi complessi di inferiorità di cui hai ampiamento parlato, mi verrebbe da dirti “con Sara buttati a più non posso!”
Dall’altra, a me questa ragazza desta preoccupanti interrogativi..
Mi dispiace ma sul suo stato di salute ho pensato male. Non mi piace fare giri di parole: ho temuto che arrivando in pronto soccorso più morta che viva, ed ora in ospedale ma “messa abbastanza bene”, con te che non vuoi specificare il reparto in cui lavori… ho pensato a problemi di tossicodipendenza, e ad un arrivo in ps per una overdose.
Dimmi che non è così, perché se è così ti consiglio non di buttarti a più non posso, ma di evitarla nella maniera più assoluta…
Una tossicodipendente, così come un alcolista etc., è come un annegato: ti avvicini per aiutarlo, ma spesso al posto di venirne fuori tutti e due, l’annegato fa annegare anche il soccorritore, se quest’ultimo non è MOLTO MOLTO esperto ed anche un po’ fortunato.
Non voglio sapere in quale reparto lavori, spero solo che “Sara” non sia tossicodipendente. Se non è così, buttati.
Ciao Andrea,
grazie mille per la tua risposta! No, fortunatamente non è così, non si tratta di overdose. Se fosse stato così mi sarei arrabbiato tantissimo con il mondo, ma davvero tanto, perchè di certo una situazione simile non se la meritava. Però comunque soffre di alcune patologie che alterano un po’ la qualità di vita. Che dire, ci provo, vado in punta di piedi. La paura è tanta. Domani mattina la rivedo, vedo cosa posso fare. Grazie per il tuo consiglio, preziosissimo! 🙂