In questo periodo vedo farsi strada qualche sentimento di collaborazione al di là delle divisioni di partito; l’ultimo è stato Salvini che ha risvegliato in me la proposta che faccio da almeno tre lustri: affidare il Governo al partito di maggioranza relativa.
La Costituzione non impone accordi pre o post-elettorali, dunque il partito al Governo cercherà la maggioranza in Aula ad ogni sua proposta di Legge! Sarebbe l’occasione per stilare Leggi ponderate per bene se non si vuole che l’Opposizione (maggioritaria!) le affossi.
I voti parlamentari verranno da maggioranze trasversali, senza problemi di disciplina di partito e voltagabbana!
Il grosso vantaggio viene dal fatto che c’è un solo programma, dunque è facilissimo controllare promesse e realizzazioni, con la possibilità di individuare i responsabili di eventuali insuccessi.
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Categorie: - Politica
Potrei essere d’accordo solo se ad ogni proposta di legge il voto fosse palese.
Ci sono parlamentari che voterebbero contro anche la legge più perfetta, pur di fare cadere il governo in carica.
Gentile Nicola,
grazie per l’apprezzamento, ma questo sistema vorrebbe proprio evitare il voto palese che, in alcune circostanze, mette in crisi di coscienza o, addirittura, spinge ad uscire dalla formazione in cui si è stati eletti.
E’ impossibile che ognuno la pensi in tutto e per tutto esattamente come un altro, compreso il proprio programma di governo.
Il sistema presenta questi vantaggi:
1. Il Programma Elettorale di riferimento sarà uno solo e, nel Governo, nessuno potrà più dare la colpa ai suoi “compagni di viaggio” o soffrire di “crisi di coscienza”. In questo modo viene salvato il “…senza vincolo di mandato” previsto dalla Costituzione.
2. I programmi dovranno essere stilati con la precisione di un computo metrico estimativo, indicando le risorse con cui raggiungere gli obiettivi e indicando le priorità coi tempi entro cui raggiungerle. Già questo richiederà le competenze di chi stilerà il programma e non avranno “diritto di asilo” progetti faraonici o solo elettoralistici.
3. Tanti Partiti con programmi molto simili, verrebbero indotti a confluire per raggiungere gli obiettivi più importanti. I Partiti “monotematici” finirebbero per sparire.
4. Tutti gli altri Partiti sarebbero all’opposizione e voterebbero…
Completo quanto inviato ieri:
4. Tutti gli altri Partiti sarebbero all’opposizione e voterebbero quelle leggi ritenute accettabili senza chiedere altra contropartita che non gli eventuali emendamenti.
5. Un Governo che non riuscisse a varare nemmeno una legge entro un certo periodo, passerà la mano al secondo Partito e così via.
6. Un Governo che non realizzerà le priorità dichiarate, non potrà presentare le stesse persone nelle successive elezioni.
7. Molto ridotta l’incidenza delle lobby perché è difficile “inseguire” tutti i Parlamentari ed il loro sostegno.
8. Prevarrà il bene comune anche a costo di qualche rinuncia personale.
Vedo questi svantaggi:
1. I lavori verrebbero rallentati per ”partito preso”, ma dopo un paio di legislature si imporrà una saggezza migliore di quella odierna.
2. Nel caso in cui un Partito avesse oltre il 50% elettorale, le leggi dovrebbero passare solo con l’aggiunta della stessa % proveniente dall’opposizione e potrebbe essere difficile trovare percentuali oltre il 75%.
Tutto è perfettibile, ma potrebbe essere l’inizio di una Politica che veda ciò che di buono c’è anche nelle idee di chi sta dall’altra parte dei banchi.
Cordiali saluti
In effetti le leggi pasticciate avvengono
perchè “entra un elefante e esce un ippopotamo”,
dato che il partito al potere deve accontentare
l’altro partito con cui governa.
Quindi almeno se un solo partito che ha la maggioranza relativa è al governo,
le legge saranno più coerenti.
Bisognerà però semplificare le leggi esistenti,
intanto aggiungendo un paragrafo alla prima riga.
“L’ispirazione di questa legge è il buonsenso,
qualunque regola che le sia contraria viene
superata da questo”.