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Lettera pubblicata il 19 Settembre 2016. L'autore ha condiviso 10 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore iosonoio (ex user).
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Suzanne
“in quest’ottica credo sopravvivano le coppie più capaci a rinnovarsi, che non cercano di mantenersi cristallizzate nel tempo”
Lo credo anch’io. Ma penso che non possa che pessere solo così
Golem.
“Sei andata a esporre fatti della mia vita privata che non ti sarebbe stato consentito fare, non ricordi?”
ora riporti QUI, SUBITO, le MIE indebite rivelazioni sul tuo privato, altrimenti ti autodichiari falso e bugiardo! in ogni caso, visto che la maggior indiscrezione era il nome di tua moglie, che lei stessa aveva enunciato nel suo unico, tristissimo post, mi sa che la tua ineguagliabile faccia tosta è una sfida a riportarli davvero i tuoi scheletri privati MA… quelli che tu stesso hai esposto sul sito (due sotto altro nick e uno con quello attuale, essendoti sfuggito di mano un particolare, al momento scarsamente significativo).
SMETTILA di STARMI ADDOSSO qualsiasi cosa scriva, di accusarmi ingiustamente e di denigrarmi di continuo! ne ho davvero abbastanza!!! e non sarà certo la tua pressione, a cui si unisce da anni quella di Maria Grazia, a indurmi a darvi ragione o a tacere! lo farò solo quando mi andrà di farlo, per libera scelta.
Golem, intanto vorrei precisare che ho preso in esame la deduzione di Maria Grazia e non la domanda originaria di H20.
Poi non é esatto scrivere che Maria Grazia, in quella frase, ricordava che di un fenomeno é importante capirne le cause. Lei si riferiva al tradimento, non ad un fenomeno in genere.
Per cui se mi chiedi se di un fenomeno (in genere) é importante capirne le cause ti rispondo di sì, se invece mi chiedi se di un tradimento é importante capirne le cause ti rispondo che é più importante aver verificato che c’e’ stato un tradimento piuttosto che capirne le cause che lo hanno generato.
Tutto questo in linea generale. Poi se prendiamo in esame casi particolari o eccezionali in cui il tradimento può essere considerato giustificabile posso essere d’accordo sia con te che con Maria Grazia.
Se tradisco in continuazione mia moglie, se mia moglie rifiuta costantemente di fare l’amore con me, se invece di stare con mia moglie ne ne vado tutte le notti a zonzo allora si che il tradimento é giustificato e le cause sono più importanti del tradimento in sé.
Se comunque leggi bene il mio post, COSA CHE NON FAI MAI, noterai che ho scritto “che le cause a volte potrebbero anche essere giustificabili”
Quindi ancora una volta, nella sostanza, ti chiedo : cos’e’ che vuoi dire di così importante da non essere considerata cosa ovvia?
Che se avviene un tradimento bisogna scoprirne e analizzarne i fatti?
Golem, se in una coppia si scopre in tradimento, una tra le prime domande che si fanno all’altro é “perché? ”
Quindi già in automatico si cerca di capire la causa e quindi il perché sia avvenuto un tradimento. E credo sia giusto farlo.
Ma, a mio parere, tranne alcuni casi particolari e obiettivamente evidenti, un tradimento non é mai ribaltabile dalle cause e rimane sempre più importante di esse.
Poi prenderò in esame il post di H20
Ciao Anna81
Si il sushi mi piace.
Poi però tu spiegami perché mi adori.
(e’ un fenomeno, questo, di cui voglio conoscere la causa, anche se pure in questo caso l’effetto é più importante)
ti adoro perchè non avrei mai e dico mai la pazienza che hai tu nel tenere banco a una discussione infinita come quella tra te e golem… l’ho espresso anche in un altro post… e poi ti ripeto, hai un nome che è tutto un programma! 🙂
H2O,
rispondo come meglio posso alla tua domanda, riconoscendo sia a te che a Suzanne la superiorità culturale che ho sempre sognato per le donne, affinché si possano affiancare alla pari, con logica e buon senso, alla maggior parte degli uomini.
Sulla base di regole morali, per la scorrevole convivenza sociale, inserite anche in varie religioni, a partire dall’Antico Egitto (“Non ho commesso adulterio e non ho fornicato”), il tradimento non può che essere considerato un’azione riprovevole, per l’inganno che sottintende. L’entità e la profondità di tale ambiguità, così come le ragioni che la motivano, dovrebbero essere valutate caso per caso. C’è chi è in grado di reggerla nel tempo, infliggendola in segreto al partner, e chi non può tollerarla affatto. L’etica morale, apprezzabile o meno, è soggettiva in tutte le sue sfumature.
Diverso resta comunque il volontario giuramento di fedeltà a un re o alla patria, soggetti/oggetti fermi nel tempo, dal giuramento ufficialmente imposto a un sentimento amoroso, quando si sa, se si è onesti innanzitutto con se stessi, che non c’è quasi niente di tanto imponderabile e volatile. Tutto sommato, non è particolarmente difficile essere fedeli a impegni materiali volontariamente assunti, anche per proprio tornaconto, mentre può diventarlo mantener fede a qualcosa d’invisibile che non dipende del tutto dalla volontà, in pratica: controllare il pensare e il sentire. Si può volerlo fare e non esserne sempre capaci. Molto dipende non tanto dal proprio livello di solitudine emotiva o di bisogno fisico quanto dalla forza di attrazione che proviene dall’esterno.
Il primo livello di pensiero è illustrato da quanto sopra. Se si passa, invece, al secondo livello, in cui non esiste più divisione fra bene e male socialmente interpretati, non è facile distinguere in modo altrettanto netto il carnefice dalla vittima, stretti in un patto talvolta mal interpretato o disatteso.
segue…
segue per H2O
E’ giusto mantenersi fedeli in modo unilaterale? Oppure sforzarsi ad amare quando ci si rende conto di non aver mai amato o di non amare più? Non sarebbe anche questo un inganno? In tali casi diventa più arbitrario di prima individuare il torto e la ragione, se è preferibile agire in termini di egoismo (dichiarando e seguendo il nuovo sentimento) oppure in termini di altruismo (restando nei fatti coerenti con le scelte precedenti, a beneficio in particolare dei figli). Sempre riferendoci a forti sentimenti e non a semplici scappatelle a carattere puramente sensuale.
Un ultimo livello di ragionamento PER ME verte invece sul senso della vita e sul concetto che ne ha il partner indotto a tradire. Questo livello, che in circostanze estreme potrebbe essere addirittura il primo, è orientato sul bilancio interiore che si ha di sé e dei propri vissuti. Per la regola fondamentale della sopravvivenza psichica, o anche solo della propria serenità esistenziale (necessarie entrambe come la sopravvivenza fisica o la normalità del proprio vitale benessere d’insieme) subentra l’istinto, che, sulla base del temperamento, spinge con forza a ristabilire l’equilibrio interiore con le scelte che ritiene maggiormente adatte allo scopo. A questo bisogno soggettivo può essere difficilissimo resistere. Nei fatti ognuno fa tornare i propri conti come meglio sa e può, dovendo rispondere del proprio agire innanzitutto a se stesso.
Evito d’esprimere un’opinione sulla tua attuale misurata evasione mentale, a mio avviso forse affine nell’origine a quanto a suo tempo descritto da Francesca, per non ricadere minimamente nei punti in comune con il caso Sally. Anche la mia prima scelta amorosa è stata fatta, in giovanissima età, su aspetti prettamente razionali, con la pressoché inevitabile ricaduta di scarsa attrazione sensuale, che ha avuto il suo peso nella fine di quel rapporto di coppia. Nel valutarne le ragioni di logorio, non disconosco i lati positivi della scelta.
Rossana, fosti tu a riportare alla memoria del forum il nome di mia moglie, dopo che la polemica dopo quasi un anno aveva ripreso rigore, “per sbaglio” dicesti, ricordi? E poi tutte le allusioni agli scheletri megli armadi e a tutto quello che riguarda quanto era, o hai ritenuto fosse in tua conoscenza, e questo é forse peggio che rivelarle direttamente per quello che vorresti far immaginare a chi legge.
Io non ho mai fatto riferimento alla tua vita privata di cui ovviamente conosco certi aspetti. E non l’ho fatto neppure quando alludevi pesantemente con lo stile che mostri quando hai il dente avvelenato.
Te lo ripeto, io ti conosco, non fare la vittima con me, e se vuoi che non ti stia addosso finiscila di richiamarmi nelle tue esternazioni, e vedrai che scomparirai dalle mie repliche.
Ok, Markus, puntualizzazione necessaria? Mi sembrerebbe evidente che si debba parlare di tradimento quando si “tradisce” la fiducia dell’altro. È abbastanza chiaro che se mia moglie non vuole fare l’amore per mesi e mesi, e io mi schioppo una collega, innanzitutto temo che qualcosa più della fiducia debba essersi incrinato, e a quel punto credo che la stessa recalcitrante coniuge non credo possa fregarsene gran che se la tradisci “fisicamente”.
É la definizione di H2O ad essere esemplare. Il tradimento é tale quando l’altro si è affidato a noi senza remore e con la massima fiducia e si aspetta che quella fiducia venga rispettata. Fare una distinzione riguardo la ragione che ha generato un fenomeno, trai i diversi fenomeni, mi sembra esiziale.
Io ritengo invece che scoprire le cause di un tradimento sia invece più importante del fatto in sé. Anche perché è da quelle cause che si è generato, è questo é sempre utile per conoscersi e conoscere le situazioni. Al di là che questa comprensione serva a recuperare il rapporto che ad interromperlo.
Ancora una volta siamo alla solita distinzione, il tradimento é una constatazione, e sono d’accordo con te che sia condannabile, ma é scoprirne le cause che poi darà il “peso” della condanna, se non addirittura a darne l’assoluzione.
markus, secondo me una persona pratica e concreta ( quale io mi ritengo ) cerca sempre di indagare le “cause” di qualsiasi evento di suo interesse, non solo nel campo dei tradimento. “indagare le cause” vuol dire analizzare le cose con occhio “clinico” e ANDARE OLTRE i meri aspetti moralistici della faccenda. A me questo interessa poco. Mi interessano invece i meccanismi umani che possono o contingenti che possono aver portato una certa persona a determinate scelte. Il resto per me – cioè stabilire quanto un comportamento possa essere socialmente accettabile – è poco rilevante, sono sincera.