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Lettera pubblicata il 25 Luglio 2006. L'autore, Quirino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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su prati verdi di amore e di coccole, quelle che forse non hanno mai ricevuto. l’uomo cari amici quando nasce nasce puro, provate solo per un istante ad immaginare lui o lei da bimbi, nel loro lettino sorridenti e spensierati, come cuccioli indifesi e desiderosi di vivere, li vedreste come ora? no! forse qualcosa non è andata per il verso giusto nel loro processo di crescita, forse l’alimentazione a loro offerta è sempre stata mal digerita e non adatta a quel piccolo esserino che chiedeva solo quello che gli spettava un po d’amore!! oggi ne potrà dare? forse! ma quanto tempo prima che la morbida mano della sua mamma arrivi a curare quelle ferite che il tempo ha aperto con maggiore cattiveria rendendo l’individuo cattivo o forse codardo ma con delle difensive che oltraggiano la sensibilità di chi li incontra! con la paura di essere ancora calpestato usato ferito umiliato violentato maltrattato. quando poserà le sue armi per prendere le ali dell’amore e della semplicità? e noi cosa possiamo fare!? aiutarli comprenderli? e come se forse qualquno di noi ha ricevuto lo stesso trttamento se non peggio! ma vi dico con certezza che l’amore è un fuoco che brucia tutto anche il male più sconvolgente, anche quello in”enarrabile, ma quanta pazienza, quante lacrime, per poter dare quello che più ci manca l’amore! quello smarrito quello negato! quando si soffre per amore si soffre in assoluto per quel che siamo stati, per ciò che ci è mancato, per tutto quello che ci han negato, e magari quell’amore non ricevuto lo proiettiamo su chi oggi sta vicino a noi! ma quanto fa male perdere ancora una volta e poi un’altra quello che oramai eravamo sicuri che nessuno più ci togliesse. abbiamo bisogno di costruire delle basi solide per far risalire quel dolore incompreso nascosto, non voluto. c’e’ stata una storia particolarmente terribile quasi dieci anni fa: un giovane violenta e uccide due bimbi di 4 e 11 anni, quando ho letto in parte la sua storia non ho fatto a meno di piangere, e per lui e per quegli innocenti massacrati dall’indifferenza e dalla non curanza di chi doveva proteggerli da quel giovane malato nel suo esistere e nel suo orgoglio “l’orgoglio una piaga sociale infettiva” ancor pena maggiore ho provato per i genitori di lui presi dal loro costruire vuoti di carta e castelli di materialismo era il 4 ottobre del 1992 e il 7 agosto del 1993, la follia non ha tempo ne spazio, viaggia sul filo della normalità. ma la sua tragedia del giovane inizia a narni il 27 maggio del 1968 quando sua madre dopo la nascita lo abbandona e lo lascia in cura degli operatori sanitari. grazie rosaria per la tua nolbiltà d’animo, grazie davide per la tua profonda meditazione e il tuo spirito di responsabilità verso la vita. grazie a tutti per le storie che con dolore esprimiamo su questo forum. grazie soprattutto hai gestori che ci danno l’onorevole opportunità di esprimere al meglio sensazioni e meditazioni personali. un forte abbraccio rosaria grazie ancora per il calore espmi
Caro Nicola, mi sembra di essermi dissetata con le tue parole. Trovare uno specchio ogni tanto e sentire e vedere e ascoltare ciò che provi e avere la consapevolezza che qualcun altro è simile a te, è un grande dono! E’ il dono di questo mio piccolo oggi, in cui vivo delle mie piccole gioie quotidiane, dove ho imparato a nutrire me stessa e ho cercato di nutrire i miei figli. Sono felice di aver incontrato la tua anima e aver accolto le tue emozioni e capire che come spesso accade, chi ha sofferto non parla più, non narra di fatti, luoghi e persone, ma narra attraverso i colori delle emozioni. Come tu hai fatto e come spero di aver risposto! Un abbraccio di luce. Kira
carissima kira buon pomeriggio. quante volte ogni giorno nel nostro piccolo vivere lo specchio delle emozioni, della comprensione, dell’ascolto, si frantuma e i pezzi di ogni aspettativa si raccolgono e si stipano dentro la dispensa dell’attesa e della prospettiva di un giorno migliore. e tu nella tua bellissima semplicità con molta fatica e molta sofferenza sei riuscita a costruire i pezzi di quello specchio che la cattiveria la banalità molte volte a rotto.questo tuo piccolo oggi è grande perchè l’hai saputo far diventare superiore al male e cresce sempre e nutre te e i tuoi figli:) che gioia! sai il dolore accomuna le parti sofferenti e li eleva alla consapevolezza e alla virtuosa coscienza dove il tempo non ha dimensione ma solamente l’auto dedica a chi come te offre a se stessa attenzione donando gioia e amore soprattutto hai tuoi figli. grazie. sai cara kira ogni confezione di colori contiene un pennarello che molti bambini usano spesso, e quando da adulti colorano la loro esistenza eliminano con dolore il resto dei colori e usano sempre lo stesso pennarello: il nero. ogni forma ogni posto ogni oggetto il colore nero prende parte del disegno, o nel peggiore dei casi le linee del progetto tendono ad assumere forme disadorne e incomprensibili quasi ad indicare una forma di inadeguatezza alla vita, un rifiuto a se stessi e al resto del mondo. molti di quei bambini oggi e nel passato hanno fatto e continuano a fare un soggiorno di riflessione e si trovano anche qui a cercare di espropriare un terreno lasciato incolto o peggio coltivato solo quando era gradito alla miseria e al degrado del vuoto e della non attenzione. le sagome rimangono, e il nero si può osservare e accettare, non può essere eliminato ne coperto da altri colori. il compito dei feriti da quella guerra di dolore è quello di costruire a fianco un’altra casa un altro disegno con maggiore attenzione a non calpestare o camuffare il nero del passato, perchè l’effetto sarebbe distruttivo. è quello lo specchio con la quale ti stai confrontando e con la quale molti si scostano e si allontanano credendo di coprire con il nuovo colore e con una porta chiusa il contesto del passato. tu hai saputo mettere di fronte il peggio hai dato a te stessa la bellezza di guardare quella piccola bambina e oggi prenderla per mano, proprio come fai con i tuoi figli, hai sicuramente saputo collegare due parti di te che da tanto tempo non comunicavano e oggi grazie e te e solo a te sanno dialogare: come due soldati che dopo la guerra con due divise diverse sanno stringersi la mano e abbracciarsi ringraziando Dio di essere ancora vivi. hai lottato e continui a lottare, e grazie a questo che sai vivere delle tue grandi gioie “piccole” che si tramutano in “grandi” come la fede “un piccolo granello” un granello con la quale san Francesco di Paola si rivolge a un sasso che crollava verso la città distruggendola e uccidendo migliaia di persone dicendogli “fermati per carità” ed egli si pose hai piedi
di Francesco e non si mosse più fino ad oggi. questo è il bello della semplicità, il compito di ciascun individuo uomo o donna che sia piccolo e grande ha il dovere di ascoltere e di comprendere senza vergogna senza colpe una parte lacerata e umiliata dalla sofferenza per portarla in casa nei nostri piccoli momenti nelle nostre piccole e grandi gioie e nei dolori che saranno più forti se condivisi con la parte debole di noi. e tu kira non hai fatto altro che costruire l’altra parte dando ospitalità nel tuo nuovo mondo. so quanta fatica possa fare oggi una mamma per crescere con coraggio i propri figli, so sopratutto quanto sia facile perdersi nella solitudine nella moda odierna tendente a distruggere i valori e le vere e grandi soddisfazioni, ma so anche che chi segue il suo cuore chi segue la via della semplicità non solo ritrova se stesso ma dona il cammino illuminato a chi vive accanto a noi come sicuramente farà la dolce kira con i suoi cari figli. questa è la bellezza che non deve mai venire meno dentro ognuno di voi- quanto vale un sorriso, una carezza, un abbraccio, una mano posata sull’altra e accarezzata con dolcezza, l’ascolto, la comprensione, la semplicità (che è la madre direttrice di ogni nostro passo) doni che non sono stimabili non possono essere acquistati non sono in vendita. nascono dal profondo di chi sa ascoltare con pazienza se stesso. la fonte delle vita l’acqua che disseta le nostre paure le nostre insicurezze la chiave di ogni porta chi oggi fa paura si trova solo nel profondo ascolto e nella profonda conoscenza di noi stessi. la chiave la possediamo noi. avvolte si smarrisce nel trascinarsi dietro pesi di poco valore ma di grande dolore. credo che tutti sapete che il processore del nostro pc è costruito di silicio di sabbia, da tanti piccoli granelli di sabbia, ora provate a immaginare quello che riesc a compiere quel piccolo pezzettino di silicio grande piu o meno come due volte le schede sim di un telefono. guardate le meraviglie che riescono a fare, ci permettono di fare ogni cosa possiblile materiale: ma non sanno amare, non sanno provare emozioni. noi siamo imparagonabili ad un processore, ma spesso sappiamo fare poco e dare poco, soprattutto a noi stessi e a chi ci circonda. e per questo che credo molto nella belllezza della semplicità basta un gesto per riempire il mondo intorno a noi di gioia e pace. dolce kira hai risposto con le perole dell’amore e del dono che possiedi, ricambio di cuore e semplicità la bellezza di questo incontro virtuale su questo forum di emozioni e meditazione, ti ringrazio per la tua spontanea e corretta interpretazione, auspico di cuore che il tuo piccolo nutrire sia di conforto a te a chi sta intorno a te e a chi come me e come tanti altri hanno avuto modo di leggere e meditare le tue profonde parole. ricambio con semplice affetto l’abbraccio di luce perchè serva sempre ad illuminare davvero chi ancora brancola nel buoi e nella inconsapevole miseria. pace e bene a tutti a te kira grazi
ciao io sono dominika…ho letto tt le pagine di questo forum,tante storie,tante sofferenze.Sono o forse ero fidanzata da più di 2 anni..una storia bellissima ma con tanti problemi fin dall’inzio. Da dicembre xò le cose sono decisamente pegiorate,prima l’ho lasciato io,poi lui e adesso nn so più se si può recuperare questa situazione. non so ke fare,ci sto male…cosa devo fare???
l’ amore è una canzone.. l’ ascolti e ti piace.. ma ad un certo punto finisce.. come tutte le cose.. tutto inizia tutto finisce e purtroppo anche l’ amore.. non è sempre chiaro il perchè ma succede.. e dopo l’ amore, cari amici, cosa c’è dopo?
scegliendo di amare si sceglie anche di soffrire perchè siamo consapevoli che non sarà mai per sempre..
si l’ amore finisce.. fa male, male da morire.. continui a vivere fisicamente ma dentro sei morto e non vuoi più vivere..
una mattina ti svegli e ti accorgi di essere cambiato.. apri gli occhi e sei gia consapevole che qualcosa è cambiato.. l’ amore è dolore.. l’ amore è una scelta.. l’ amore finisce…
Ciao a tutti,beh che dire di tutto cio che ho letto dei vostri commenti,io nella mia vita sono stato a volte lasciato e altre volte sono stato io ad abbandonare,ma la cosa piu ridicola è che ogni volta che incontro una donna che mi attrae e in cui vedo un progetto da costruire insieme,vengo sistematicamente lasciato e a volte addirittura con l’ingiuria e l’infamia….quando invece incontro una persona che al di la di una semplice attrazione sessuale non provo altre sensazioni,sistematicamente ci scatta l’aggancio relazionale da parte sua e sono fregato,così mi tocca inventarmi bugie su bugie per venirne fuori al piu presto. Inizio a pensare di essere il solo a trovarmi in una situazione del genere perchè non mi è mai capitato di ricordare un grande amore vissuto da tutti e due insieme ma soltanto da una parte. Credetemi che anche in questo modo si vive malissimo e si ragiona facendo caso alle cose piu irrazionali possibili,senza poi dover tener presente quando ci si mette a fare i conti con se stessi,sia per le ferite ricevute ingiustamente e sia per quelle date altrettanto ingiustamente. Io non ci ho ancora capito niente.
buongiorno a tutti, quante volte sotto il celo estivo o invernale ci siamo recati sulla spiaggia, e abbiamo insilenzio osservato il movimento delle onde, o di quel suo essere calmo. in funzione di questo ci attraeva la bellezza e la forza del mare, soprattutto quando eravamo in compagnia di chi per noi era più del tutto. noi siamo mare, un mare che pensa e che reagisce, che non rimane nel suo contenitore ma viaggia verso la sua limitazione. dunque quante volte sarà capitato di andare a casa prenderla\o per uscire fuori fare ciò che comunemente viene definito lo svolgersi di una storia!! forse ancora non bene definita, non sappiamo se viviamo la nostra o la loro, se in quel momento che siamo li davanti a loro siamo li per noi (consapevoli di quello che facciamo) o solo per loro “onde che si avvicinano violentemente per poi ritirarsi lentamente verso il ritorno all’origine” noi nella nostra fisicità quasi oggetti manovrati apparentemente da loro, in realtà è il nostro principio, il dolore. un sentimento contrapposto all’amore, ma che in modo indiretto è un reclamare qualcosa che non è mai arrivata a noi o se ha raggiunto la riva noi l’abbiamo presa in maniera confusa cosa: l’amore! la base di ogni struttura che ci farà camminare su strade alberate o su deserti dove ogni tanto troveremo delle oasi per dissetarci per poi dopo u breve soggiorno camminare nuovamente verso il deserto del dolore della incomprensione. “onde formate nel lontano oceano e disperse nella forza della banalità” proviamo a scendere lentamente nei meandri del dolore, prendete per mano la vostra piccola parte di voi e senza paura portatela con voi per guardare insieme cosa puo’ essere accaduto quando la parte che prendete per mano era viva ed era presa per mano da altri che non siete voi oggi. era il lontano 19…in casa si respirava un clima di guerra, loro litigavano spesso, si picchiavano continuamente gli oggetti volavano da una parte all’altra, (gli occhi di ieri sono quelli di oggi) mi sono messa\o in un angolino aspettando che tutto fosse finito, piangevo, non volevo che litigassero, vedevo la mia mamma presa a botte e il mio papà carico di rabbia di dolore (una rabbia che al tempo stesso si è fatto carico di quel dolore antico, e una mamma allora bambina portata a subire oggi la violenza blasfema di un marito e un padre che non hanno mai voluto prendere consapevolezza) corro verso la mia cameretta (se c’era) e mi chiudo denro per non vedere nulla. il giorno dopo li vedo tranquilli si danno delle carezze (la confusione) ho ancora paura! passa una settimana papa’ mi sgrida sempre se gioco, se guardo la tv, la mamma lo asseconda (il dolore dell’incomprensione- una ricerca di un uomo e una donna che da adulti riconoscano quella parte che state tenendo per mano e che mamma e papà non hanno mai vista) piango mi guardo davanti lo specchio ho le lacrime che scendono dal mio viso, sono triste, vorrei che tutto fosse diverso (la speranza che anche da adulti quel volto triste possa
incontrare quella parte che li riassicurarà e che le daranno forza! ma davvero la avranno? lo specchio quello con la quale oggi ci rispecchiamo con l’opposto di noi che ci dia un tempo falsificato del bello di quella armonia che non è reale ma falsificata dal momento) mi do forza ma quando torno in cucina e vedo loro già nuovamente in discussione (mi lascia ancora) vorrei morire, entro in panico anche se non so cosa sia ma cerco qualcosa che mi tranquillizzi, apro la porta e vado dal papà di chiara mia amica lei non arriva si fa sera i miei non mi cercano sono preoccupata corro in casa e li trovo a litigare nuovamente. dopo un mese si dividono io rimango senza mamma e senza papà (lei dedica le attenzioni ad un altro convinta come lo diventerà la figlia che tutto ora si è sistemato il papà non la cerca più scompare e si fa una vita altrove chi darà ora le dritte a quella piccola\o? cosa sarà senza l’autorità di un uomo in casa? cosa diventera\o quel piccolo\a senza le attenzioni della mamma?! anche se non in tutte le le persone che soffrono per amore questa storia vale, ma questo è solo il primo gradino di un dolore e di una tragedia che nasce all’interno della famiglia discreditanto con la patologia dell’indifferenza ogni base rassicurante per chi deve crescere, questo è solo l’inizio di un susseguersi di avventure drammatiche nella vita di chi li subisce, e cosa succederà quando quella sicurezza che per poco tempo ci viene data dall’esterno cessera? cosa succederà il giorno seguente quando ti alzi e corri nella tua camera perchè que periodo di falsa tranquillità è terminato? nessuno sceglie di amare come nessuno sceglie di soffrire, le conseguenze di un dolore o di una falsa ricerca dell’amore (per molti vera perchè come la bimba si guarda dentro lo specchio e ricomincia tutto dal principio) è dettata dalla variante di una carenza d’amore che trova il suo spazio dentro il frammentarsi di chi molto spesso incontriamo, nulla avviene per caso tutto è dettato da una linea che si collega con un dolore antico e avvolte inspiegabile.. e allora ritorna quel mare con la suo onde alte alte con lo scopo di volere sfuggire a cio’ che è. ma quando cade sulla riva anche se lontana dalla vastità di quell’acqua “di quel dolore” ritorna dentro e riprende il suo cammino. a differenza dell’uomo che puo’ soffermarsi a guardarsi dentro e elaborare il suo percorso con dolcezza e amore rivolto soprattutto verso se stesso. cerchi una via di fuga ma non la trovi perchè guardi nella direzione sbagliata. fino a che il dolore non si prende cura di te e ti porta a sfracellarti contro un muro mentre corri veloce o a prendere una corda e finire di ascoltare quel moto di dolore che non si placa proprio quando il mare nella sua espansione trova pace all’orche i venti si indeboloscono fino a non avere più forza per spostare quel mare o quel dolore per smuovere quest’uomo che si frantuma nella più totale indifferenza e non pensa a quanto sia bello vivere.. pace e bene a tutti
Ed ecoomi dinuovo qui a scrivere,forse per sfogarmi,forse per capire o semplicemente forse perchè non ho nient’altro di meglio da fare. Vi prego spiegatemi come è possibile che due persone che si amano tanto non riescono a stare insieme ma a farsi solo del male?Io non posso credere che tutto ciò che sto vivendo in questo periodo è la realtà.Mi rendo conto che però continuando cosi mi distruggerò,non posso più stare in questa situazione di agonia…o ci lasciamo ed io provo a dimenticarlo oppure ci buttiamo alle spalle tutto il passato.Non so davvero più cosa pensare,ho solo voglia di un po di serenità.