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Si può stare così male per amore?

di Quirino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 25 Luglio 2006. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 4.144 commenti

Pagine: 1 91 92 93 94 95 415

  1. 921
    NICOLA -

    ciao chiaramente, sai le storie intense, le storie belle, passionali, che sembranono una poesia scritta sulle onde del mare, possono finire. non importa quanto hai dato e quanto hai sofferto per dare e mantenere la tua stabilità sentimentale. l’amore cessa, per i motivi piu’ banali, e anche per motivi che spesso non vediamo o difficilmente vogliamo accettare. molto spesso in tutte le relazioni l’elemento predominante è in assoluto è la possessività, la necessità di sentire lei o lui come nostri come oggetti, come ancore dove attaccare i nostri bisogni, non c’e’ sempre un motivo quando una storia termina, altre volte si deve cercare per giustificare un gesto incomprensibile per chi lo compie, ma certo deve darsi una spegazione, quelle pause di riflessione, quel tempo per pensare se ti ama, se vuole stare ancora insieme a te, mentre nella sua testa ne esiste già un altro\a ma non ha il coraggio di dirlo, perchè prova dispiacere, o perchè gli fa pena. questo ormai scontato e retorico modo di esistere radicato come principio contrastante della società “bella” “moderna” “in” agisce indisturbato nelle genti che vivono di vuoto, di nulla, vivono di deserto.e dove credi che vanno a infierire? vanno a colpire la semplicità, la speranza, il sorriso, l’ebrezza di un vento che in un deserto come il nostro ci dona quel po di pace e di ristoro,.infierisce perchè in qualche modo sente il bisogno spudorato di spiegare un gesto assurdo facendolo passare per qualcosa che è normalità che è “la cosa migliore da fare” quante volte me la sono sentita dire questa frase! quando una storia termina non finisce mai nello stesso giorno in cui tu lo vieni a sapere, termina mesi o anni prima di trovare il coraggio di proninciarsi, u tu magari questo senso di mal’essere lo percepisci, chiedi incessantemente se tutto va bene, chiedi un dialogo, ma oramai a cosa serve? non fara altro che farti accettare una situazine di comodo che a lei va bene fino al punto di separarsi definitivamente. spaventa la parola definitivamente, quindi la speranza forse muore, e se vive è un probblema perchè ti blocca e ti porta a vivere male e anche se dopo diversi mesi lei o lui dovessero rifarsi vivi, sarebbe un crollo psicologico terribile,. ora tenedo presente che la storia non è terminata al momento della dichiarazione ma da mesi se non addirittura anni, con tradimenti, insulti, rabbia, impulsività e quant’altro. a cosa serve sperare che ritorni? sei sicuro che un ritorno possa darti davvero la gioia di cui per tanti anni ti ha reso schiavo di una persona che non solo non ti amava ma a finto di stare con te finoa quando non ce l’ha fatta più. credo che sia terribile stare con una persona per diversi anni e poi di colpo sentirsi dire è finita, ma esiste una grave incapacità a relazionarsi e a stabilire dei contatti soprattutto umani, la banalità e di conseguenza la strumentalizzazione del potere sull’uomo sta dando vita a un fenomeno che e a dir poco sconvolgente. io credo che chi possiede delle

  2. 922
    NICOLA -

    capacità, straordinarie come la dolcezza, la semplicità, chi sa ancora sorridere e prendere per mano un bambino, e mettersi a giocare con lui, chi guardando un bambino sapra con gli occhi da a dulto ritornare nel passato dei suoi quando anch’egli era u bambino, chi sa ancora sentire il profumo dei fiori, ascoltare le onde del mare e insilenzio ridere abbracciati a meditare e a gioire di quella pace che ormai sta via via scemandosi in un contesto degenerato e malsano, chi sa ancora passegiare nei boschi con la purezza e la semplicità di una colomba, chi sa ascoltare e con pazienza prendere l’altro per mano e condurlo verso la meta della sua strada, chi sa dare una carezza a chi la cerca con insistenza; deve preservarsi tale, e reputarsi felice e fortunato, anche se per ora vive da solo, anche se non ha una compagna o un compagno di viaggio che possa condurlo su sentieri che non è ancora pronto\a per attraversare. bisogna stare bene con se stessi, sapere ascoltare il rumore del vento e avere la consapevolezza che tale rumore non sia disturbato da altri, altrimenti se un suono è distorto che senso ha, ma se esso sarà così allora bisognerà dare ancora tempo a cuel vento a cuel cuore spezzato, perchè possa riprendere il suo cammino. d’altronde in una società mascherata direi pirandelliana, dove nessuno uno o centomila hanno la vera consapevolezza di sapere cio che vogliono, come si può vivere sereni? non è da meno la terribile crisi di valori, la cultura, del potere che con il suo sapere uccide e violenta la stessa dignità umana. c’e’ una cattiveria una forza avversa alla semplicità e al bene che vola incontrastata nei nostri giorni, come un brutto film dell’horror moderno con centinaia di effetti speciali, anche se purtroppo quello che succede non è un films e gli effetti speciali sono i sentimenti di odio di indifferenza che devastano la vita del nostro stesso simile. sono convinto che la coscienza sia davvero contaminata e turbata da qualcosa che viene da molto lontano, che pervade dentro la scatola della nostra esistenza e ci porta a compiere gesti che suonano strani anche a chi li compie, magari per poi meravigliarci subito dopo della stessa cosa che ha fatto un altro. “ho aperto la porta del mio passato e ho visto da adulto un bambino terrorizzato, infreddolito, sporco, piangeva continuamente, l’ho preso in braccio l’ho asciugato lavato e gli ho dato un volto più dignitoso umano, ma ci vuole tempo prima che possa sorridere, ci vuole tempo perchè smetta definitivamente di piangere” fatelo anche voi prendete per mano ciò che vi fa male e vi tormenta, è lunica via verso una profonda consapevolezza. io sono convinto che quel bambino quel passato quella porta sono determinanti per ogni nostro movimento, per ogni nostro pensiero, fino a quando non avremo dato ascolto a quella sagoma infangata dalla cattiveria umana, lasciata al freddo dalle persone che se ne dovevano prendere cura; il nostro presente sarà sofferente e il futuro non ne parliamo. P&BAti

  3. 923
    ChiaraMente -

    Che dire..a volte conta che torni, a volte no. Nel caso specifico mi è venuto spontaneo pensare che fosse importante, ma potrebbe anche non esserlo. Chissà se il nostro Quirino avrà letto le tue splendide parole piene di speranza, chissà se il suo era un amore che sembrava una poesia scritta sul mare, chissà…

  4. 924
    NICOLA -

    carissimo è bella la spontaneeta’. chi sa quanto grande è il bisogno di sentirsi importanti, prima per noi stessi!! e poi per glialtri. e chi sa se è importante che ritorni o rimanga li, sai spesso accade che arrivati a un punto fragile o forte allo stesso tempo chi lo sa, sentiamo il bisogno di rientrare in quela natura e in quella porta che e fatta di noi, e spesso vogliamo uscire fuori e prendere cio’ che in quealche modo ci piace o ci fa comodo, come dire quasi fosse un appoggio dove riposare durante un cammino doloroso, fatto di scelte e indecisioni di speranze, ma poi qualcosa brilla, all’apparenza sembra meravigliosa, sembra dia luce e calore, prova ad immaginare una porta a ventaglio e tu stai in mezzo dove da un lato c’e’ il tuo percorso il tuo cammino la tua formazione l tue esperienze belle ma soprattutto e forse piu’ di altre ci sono quelle esperienze negative che la vita purtroppo mette a disposizione di noi tutti, attraverso il non amore di alcuni genitori, e purtroppo attraverso il potere la conquista del nulla, di un vuoto che tende a costruire conti in banca e culture demenziali, a spargere la cultura del calpestare, e cospargere di indifferenza il valore e la buona educazione della famiglia e della crescita morale e psicologica dei componenti famigliari. una famiglia dove ogni strumento suona per conto proprio e non esiste armonia e tonalità a quell’insieme che dovrebbe essere uniforme al pentagramma della vita. allora dall’altra parte della porta c’e’ lei o lui, che come dicevo prima all’apparenza brillano. ma solo all’apparenza. emozioni pensieri sentimenti desideri un frammisto di forze che entrano ed escono come meglio vogliono senza controllo senza freni, la porta non ha alcun fermo comunica in modo confusionale ma non tiene conto di chi sta in mezzo, allora succede l’inevitabile, la figura che sta in mezzo si piega al volere di queste forze confuse e cosa succede? vi lascio immaginare. bisogna rialzare l’immagine di noi che piegata al centro di forze avverse tra loro non riesce e mettere un freno e appena ci prova viene spazzata via dal dolore e dalla sofferenza dai sensi di colpa, dal senso di incapacità e dal senso di inferiorità. ma c’e’ un modo per mettere un freno a quella porta? certo che c’e’. noi siamo li in mezzo vediamo cio’ che succede ma soprattutto sentiamo attraverso la gioia e il dolore ma soprattutto attraverso il dolore. cio’ che sembra brillare ora è diventato spento e si sposta via si nasconde da noi perche’ prova vergogna, si da alla fuga per diventare fango sotto un’altra vittima del dolore e si confonde come figura angelica finchè stanca di sfuggire perirà nel suo eterno peregrinare nella solitudine portando con se la 24ore del dolore e della sofferenza. va via dalla nostra visuale reale ma permane dentro la ferita dell’anima fino a che noi non avremo la capacità di porre un limite a quel forte vento che smuove la nostra vita e ci divide tra la vita e la morte, tra la gioia e il dolore, tra il pianto

  5. 925
    giovi -

    Caro dolce Nicola,
    ti hanno chiesto se stai bene……….io credo proprio che stai benissimo stai solo umanamente e con molta umiltà elaborando la tua perdita e la stai condividendo con noi. Grazie per questo, per le belle parole che hai scritto, per la fiducia e la sicurezza che sarai capito che ci dai.
    Non scrivo molto, ma vi leggo con attenzione, me ne stò un pò in disparte, forse è dovuto all’età(largo ai giovani), però quando leggo certe co0se mi viene un istinto quasi viscerale di rispondere e, di dire GRAZIE ad un ragazzo pieno di dolore che, però ha e dà tanta speranza anche ad una come me.
    Grazie Nicola.
    Giovi

  6. 926
    nicola -

    e il sorriso, tra il buio e la luce. dall’altra parte di quella porta a soffietto, c’e’ la parte adulta, che è fortemente incatenata a quella infantile, sono incondizionatamente legati l’uno a l’altra, una parte quella piccola nella sua fragilità e grande nel causare un dolore quasi delirante, piange, trema, ha fame e freddo, tende la mano e la tende a te, vuole essere ascoltato, preso in braccio, accarezzato, vuole da te ascolto, mentre tu adulto preso da una fiamma che rappresenta quella candela che da anni si è consumata, e che nessuno ha riacceso o potrà riaccendere, (mi riferisco all’amore anoressico o bulimico, presente o assente di mamma e papà) continui a sperare che quella sia la volta buona, sei carico, non hai paura, ti butti senza vedere le conseguenze, senza pensare a cio’ che ti serve, corri ma dopo poco tempo inciampi: chi sa piccolo mio se l’altra parte di te ti prenderà in braccio, se ti ascolterà se ti darà una carezza, tu la cerchi la desideri, ma non hai per ora nessuna risposta. ora vivi in una corazza di uomo o di donna, ma reclami con dolore quello che non ti è stato donato, lo reclami e lo cerchi su chi? lo stai cercando su una fonte di un forte bisogno, lo stai cercando su una lei o un lui che mai e poi mai potranno sostituire quello che non ti hanno dato nella tua vera tenera età. vorresti tornare indietro per chiudere il conto con l’ingiustizia, stai cercando di convincere l’altra parte di te a prendere la tua mano e entrare nuovamente dentro quella porta che preme contro la tua stessa esistenza. il modo c’e’! certo che c’e’! per prima cosa devi entrare con coraggio dentro il tuo doloroso passato, dentro le tue spinose esperienze in modo particolare dentro quelle che oggi ti schiavizzano e ti mettono inquietitudine e paura, devi guardarle con i tuoi occhi da uomo o donna, e perdonarli, devi accettarli, devi accarezzarli, ora non possono più farti del male, ora quei cani che erano tanto arrabiati con te sono legati e calmi, (ma se non ti fermi per fargli una carezza saranno sempre più aggressivi) sono innoqui ma meritano attenzione e rispetto, meritano di essere accolti, non tentare però piccolo di cancellarli perchè i solchi del dolore le cicatrici non possono essere cancellate, pero possono essere ammorbiditi, con l’autostima, il rispetto, la consapevolezza. devi camminare insieme a quello che è stato e accettarti da adulto per quello che sei, devi essere te stesso senza modifiche, senza cambiamenti alcuno, devi avere la bellezza della semplicità e della umiltà e correre nei segreti del tuo passato. questo mi sembra un ottimo inizio. devi in’oltre tenere sempre come punto fondamentale della tua crescita la vicinanza a ciò che ti appartiene per meglio dire alla parte interiore di un uomo o una donna adulta, dovete comunicare, prendervi per mano e percorrere insieme un cammino di consapevolezza, non importa se sei ricco, se sei povero, se sei quello che sei. l’importante e che tu riesca a camminare insieme all’altra

  7. 927
    nicola -

    parte che fino ad oggi ti ha letteralmente condizionato. lo so piccolo mio che non è semplice, che devi lavorare tanto prima di farti ascoltare da quel dolce uomo e quella smielata donna che ti ritrovi ad essere oggi, ma l’importante è iniziare a lavorare sopra alcuni processi dolorosi che stanno investendo la tua esistenza. quando riuscirai a mettere un freno a quella porta, quando avrai tu le redini di quel cavallo impazzito che corre su e giu’ per le vie del tuo esistere, sarai sereno, sarai tu a scegliere, sarai tu a dire io do il mio piccolo fiore a chi in cambio me ne darà un altro, non avrai bisogno di sperare che ti diano quello che tu meriti, non avrai bisogno di chiederti se davvero mi ama o se davvero a me ci tiene, quello che ha davvero una fondamentale importanza è la capacità con la quale tu riuscirai ad accettarti e a volerti bene, devi stre bene con te stesso prima di tutto, non devi farti ingannare ancora dal desiderio della speranza, devi elaborare con profonda coscienza di pensiero e di meditazione per sentire davvero il benessere e la voglia di stare in compagnia di te stesso che devi essere in questa fase delicatissima il centro e il cuore di ogni attenzione che prima rivolgerai a te stesso per poi elargire solo a chi ricambierà quello che davvero sei, solo a chi apprezzerà le tue grandi doti e a chi sentirà davvero nell’anima lo sforzo e la fatica che hai fatto per essere davvero un uomo e una donna non in carriera ma in armonia con te stessa\o. so che la solitudine spaventa tutti, so che l’abbandono è un triste ricordo lontano del passato, ma è l’unica via per arrivare a vedersi interi e non frammentati dentro un labirinto confuso di aspettative di speranze di desideri e di dolore. ora tesoro che i tuoi piedini sono asciutti, ora che le lacrime che versi sulle gote del tuo essere maturo, ora che le braccine che hai per anni teso e mai accontentato, oggi sei tu a prendere te stesso e a ridarti un volto una stima un rispetto, quello che non ti hanno mai dato chi si doveva prendere cura di te e della tua crescita morale e soprattutto pscologica. ora sei un uomo e una donna mantieni alti questi appellativi costruiti da te con sacrificio forza e coraggio, mantieni vivo il valore di quello che sei e soprattutto di quello che sei stato. il cambiamento c’e’ e non è illusorio. ma devi prima passare per quella porta e ci vuole tempo, d’altronde se non passi per quella stanza e fingi di non vederla vuoldire che non vuoi vedere te stesso e allora tutto ricomincerà da capo…
    cara giovi “una come me” no! io preferisco una donna una persona meritevole di stima e di rispetto, perchè hai varcato come tanti la soglia di quella porta. grazie a te dolcissima donna grazie di cuore. la forza che ti sei costruita con dolore e sacrificio, oggi ti rende unica e particolarmente splendente grazie di cuore a te.
    grazie anche a te caroi davide per la tua profonda comprensione a me rivolta. continua nel tuo piccolo a cercare… non fermarti.. grazie

  8. 928
    posa -

    forse nn dovrei nemmeno unirmi al vostro lamento, alla vostra sofferenza che è in cerca di una risposta per aver amato qualkuno che improvvisamente vi ha lasciati. Ecco io sono una di quelle che in modo silenzioso e spietato ha abbandonato un grande amore. Tre gli anni passati dal momento di quella scelta: una scelta che adesso mi sta distruggendo. Amo ancora la persona che ho ferito, ho provato a rimediare ma… troppo tardi ormai. Lui, giustamente, dopo aver sofferto a causa mia per anni si è ricostruito una vita. Ecco la mia condanna, mi tocca soffrire in silenzio e pagare per ciò che mai avrei desiderato fare: LASCIARE L’UOMO CHE AMAVO. Sì l’ho lasciato, ho distrutto i nostri sogni, bruciato i nostri ricordi… sono un’ingrata, non ho giustificazioni per ciò che ho fatto, ma credetemi che si soffre uguale soprattutto quando la scelta è stata dettata da qualkosa di più grande. Vorrei solo che capiste che l’altra persona nn è da condannare ma bisogna capire che se c’è un motivo per cui un amore finisce è perchè Qualcuno ha voluto così. Ci vuole Fede per accettare ciò ma solo così nn ci si sente soli, anche dinanzi ai propri sbagli.

  9. 929
    roberto44 -

    posa scusa perchè lo hai lasciato?
    io sono un abbandonato e mi piacerebbe capire cosa accade nella testa di chi lascia. come si può passare dall’amore all’abbandono in un attimo, con violenza e senza apparentemente soffrire per il dolore arrecato al lasciato?

  10. 930
    nicola -

    Buon pomeriggio a tutti e buon san valentino! il mio pensiero va agli animi sensibili a quelli che maggiormente soffrono il peso dell’abbandono, a coloro i quali i ricordi, le emozioni, le gioie, i sorrisi, le lacrime, sono ancora vivi e palpitanti nell’attuale presente dove quegli attimi risuonano oggi come una triste melodia. oggi è con maggiore sentire il giorno della spensieratezza per chi vive un sentimento, ma è soprattutto un giorno per ricordare nella solitudine del cuore un innato senso di maggiore rispetto e responsabilità verso chi oggi soffre ancora per amore; direi un amore solitario ma definito a due io e la mia parte sofferente, una parte che ha bisogno d’amore un uomo e una donna dove dentro portano un piccolo fiore che il vento ha peigato al volere dell’affronto quello peggiore tra tutti, e che oggi chiede di essere annaffiato con l’ascolto e la voglia di vivere, senza perdere le speranze o debbellarsi inadeguati al resto del mondo solo perchè oggi non è insieme a un altra persona, ma grazie a Dio è insieme a se stessa\o e deve raccogliere frutti per gustarli poi nel tempo senza fretta. questo giorno commerciale di gran fortuna per molti abbina l’amore al commercio. quante persone si ricordano dell’impronta che ha lasciato s. valentino vescovo (I) di Terni, per dire ti amo alla propria metà per poi domani o tra qualche mese dire basta: brutta osservazione ma di grande attualità, dunque non scoraggiatevi per un giorno che sa di spensieratezza e per migliaia di persone allo stesso tempo vive di ipocrisia, anche se fortunatamente esistono anche quelle persone che nel silenzio del loro more vanno contro tendenza e si vivono il loro sentimento festeggiandolo tutti i giorni, molti oggi danno una rosa un bracciale, un piccolo oggetto e domani… vi lascio a la vostra fantasia. Datevi una carezza ringraziandovi per aver dato la possibilità a voi stessi di aprire una porta di consapevolezza- volgiatevi bene e siate amanti di voi stessi; questo aiuterà a vivere meglio dopo. perchè il martirio di s. valentino con la flaggellazione, l’umiliazione fino alla morte per avere dato ascolto e unito in matrimonio un pagano e una cristiana attraverso il suo sacrificio di riconciliare l’amore quello che in assoluto viene fuori solo dal profondo dell’anima e dal vivere con responsabilità i sentimenti, possa il suo profondo dolore attraverso il sacrificio dell’amore per l’amore donare a quanti oggi si sentono preda dell’angoscia e della disperazione della solitudine: pace e conforto, luce e speranza, voglia di vivere e reagire alla banalità del presente. perchè ogniuno di voi possa guardare con attenzione la facilità dell”sposizione fisica e sentimentale, guardando con occhi di adulto e con pensiero e ragione ciò che spesso si presenta con troppa facilità. l’amore è un sentimento perpetuo e chi lo conserva nel sui integro sentire vive di maturità e consapevolezza.. buon proseguemento a tutti.. posa 44 volevo rispondere un po al tuo quesito

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