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Si può stare così male per amore?

di Quirino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 25 Luglio 2006. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 4.144 commenti

Pagine: 1 82 83 84 85 86 415

  1. 831
    Rebecca -

    L’avevo scritto in un altro thread, ma forse va bene anche qui. Piccole riflessioni, che andrebbero approfondite, sul fatto che al giorno d’oggi troppo spesso buttiamo via le persone con troppa facilità, sulla fragilità estrema dei rapporti…
    Aldilà del fatto che ormai le nostre generazioni sono cresciute nella bambagia, nell’abbondanza, senza abitudine, senza educazione all’impegno, al sacrificio, alla fatica, cresciute nel consumismo più sfrenato per cui anche le persone si cambiano come si cambia un oggetto, credo che contribuisca a questo generale deprezzamento delle persone il fatto che al giorno d’oggi le occasioni di incontro sono in teoria illimitate. Una volta si lavorava la terra, le occasioni per uscire erano poche, le occasioni di incontro poche, e quando un uomo conosceva una donna che gli piaceva, se la teneva stretta, e così facevano le donne con gli uomini. C’era abitudine all’attesa, alla pazienza, per cui tra il primo incontro e il primo bacio passava magari chissà quanto tempo… e quel bacio aveva un significato, il più delle volte. E non si portava subito a letto la gente, per decidere solo in un secondo momento se continuare a conoscerla, frequentarla, o buttarla via come uno straccio usato, ma prima ci si conosceva un po’, e poi magari si andava a letto. Certo, altri tempi, per certi versi troppo rigidi, ma per altri più favorevoli ad alimentare il rispetto tra le persone, anche la soggezione, la poca confidenza, che comunque sono le benvenute se servono per avvicinarci agli altri con rispetto e premura. C’era più povertà, e questo contribuiva…
    Oggi l’abbondanza, la facilità di costumi, il benessere, una crescita senza educazione all’impegno in nulla (a cominciare dalle famiglie, spesso troppo lassiste, per arrivare alle scuole, anch’esse lassiste), favorisce l’approccio superficiale, “disimpegnato”, leggero nel senso deteriore, alle cose e purtroppo anche alle persone. Inoltre la possibilità di uscire spesso, fare festa tutte le sere, incontrare gente nuova tutte le sere, fa sì che molti non sappiano davvero più distinguere tra cosa davvero conti e gli allettamenti di superficie: la quantità, in teoria illimitata, di incontri, va a discapito della qualità degli stessi. In una società in cui pochi sono disposti, ad aspettare, a coltivare la pazienza, ad assumersi impegni, ad investire tempo, molti sono abituati ad avere tutto e subito, all’insegna del soddisfacimento di egoistici bisogni personali, chi più è disposto a coltivare ed approfondire un rapporto, sapendo che potrebbe viverne altri mille? Se non si è più che maturi, più che responsabili, temo che saranno sempre di meno le persone che – sia uomini che donne – saranno disposte ad approfondire un rapporto sapendo che potrebbero averne altri cento. Si sopperisce alla mancanza di qualità con la quantità, senza sapere distinguere tra la forma e la sostanza.

  2. 832
    NICOLA -

    “manca il senso dei valori, i valori sono decaduti e lasciano spazio all’edonismo al sudiciume hai bisogni compulsivi, di una società che svende prima del corpo o forse regala la propria stima, la propria dignità, per un misero piacere, si svende per delle brevi sensazione.
    Una volta si barattava col cibo con gli oggetti oggi non serve più domani quello che vuoi lo trovi, e se non è domani sarà un altro giorno.

    Sarebbe banale dire che i sentimenti non esistono ma chi è oggi in una società e in un contesto degenerato mantenere ciò per cui l’uomo è fatto? La corruzione dilaga senza limiti, un assassino che uccide dopo pochi giorni è fuori, un signore che ruba 100 grammi di cotto gli danno un anno e mezzo di carcere!!

    Una società che vive nella profonda banalità. Ubriachi di dolore mischiato al piacere. È terribilmente difficile percepire quando è come c’e’ la necessità di fermarsi e riflettere e agire per rendere migliori se stessi!
    Patologia è normalità viaggiano sulla stessa linea d’onda, e spesso a predominare è la prima.
    I giovani crescono in famiglie distrutte inadeguate a se stesse immaginatevi per i figli, i disagi crescono e si espandono con maggiore frequenza sui giovani e su quanti sono deboli nel loro esistere.
    C’e’ bisogno di esibizionismo di attirare l’attenzione! Perché di vestirsi sempre meno e di adeguare le esigenze di un sistema che butta nel nostro vivere ansie e angosce.
    Tempo fa andai in una discoteca esclusivamente a osservare l’atteggiamento e il comportamento di una banalissima serata di un sabato sera. “erano le due e trenta e nello squallore del degrado del lasciarsi andare senza freni inibitori, senza mezzi di comprensione solo presi da un desiderio sfrenato di lasciarsi andare il dj inizia a pronunciare parole oscene la musica aumentava e al sentire un certo termine squallido la musica si alza ancora e gli occhi di quanti sono riuscito a osservare sembravano come impazziti, estasiati dal sentirsi apostrofare in quel modo, la situazione diventa sempre maggiormente esplicita e i gesti i movimenti sembrano davvero impazziti, fino al rapporto fisico diversificato dalle più degenerate fantasie.
    Ora pensando a ciò, tenendo conto che c’erano oltre 700- 800 forse mille persone, quanti di loro quella sera tornando a casa si sono soffermati a riflettere su ciò che è successo e anno fatto?
    Questa è solo una parte di un marciume che dilaga senza tempo e senza spazio.

    Una ragazza un girono mi disse: io adoro dare il mio corpo e quando lo do mi sento libera felice, capace di essere donna,
    Io rabbrividisco e mi chiedo se davvero l’uomo è sempre tale o ha già terribilmente compromesso la stessa forma per prendere sembianze diverse e rivolte verso un muro di vuoto e nulla. c’e’ una tale miseria (non di solidi) ma di valori che credo debba fare riflettere. è vero che molti uomini vogliono moltoe subito animali da caccia ma purtroppo è anche vero che le prede sono sempre più consapevoli e consensienti di ciò che vivono

  3. 833
    NICOLA -

    e cercano, forse c’e’ l’esigenza di sentirsi in qualche modo maltrattate e rifiutati in qualche modo c’e’ la necessità di sentirsi vivi per poi successivamente essere distrutti. io insisto col credere che la gravità di tutto questo sia dovuta a una privazione di se stessi e un non riconoscersi come uomini e donne ma come oggetti di inutile valore. come dire se non valgo nulla perchè nella mia famiglia non mi hanno mai considerato\a cosa faccio di male se mi rivolgo e mi dono al nulla e alla libertinaggio sfrenato? don chisciotte era un guerrioro che combatteva contro se stesso da solo e contro i mulini a vento scambiando ogni cosa in’animata per viva unque da combattere. e quanti giovani quanti adulti quanti adolescienti combattono contro la loro esibizione disperata quanti combattono contro se stessi e contro la vera libertà. scambiano la schiavitù per libertà e il suo contrario per schiavitù .eliminando così una possibile via verso la consapevolezza. andare dallo psicoterapeuta è un miscuglio di vergogna, certo poi si rischia di avere il proprio status rovinato (per nulla riferito a chi già frequanta questo settore) ci si sente colpevoli se uscendo con glia mici non ci si ubriaca e se non si fa ciò che il branco vuole. c’e’ una evidente forma di degrado sociale che spaventa chi percepisce e chi cerca di vivere nella sfera della normalità.

  4. 834
    Innamorato di me -

    rebecca, hai perfettamente ragione. hai fatto un’analisi perfetta della situazione attuale, basata su fondamenta molto fragili chiamate” immaturità,paura, vigliaccheria, individualismo, egoismo, mancanza di rispetto ecc”. oggi a parte che la famiglia ormai da 20 anni nn esiste più e molti giovani che poi si comportano come i nostri ex, lo fanno perchè privi di quei valori ecc, o peggio con gravi carenze affettive e traumi vari.
    oggi vuoi tutto subito e ti danno tutto subito. e spesso la base di partenza è il sesso (sbagliatissimo) che spesso fa si che si confonda l’amore con l’infatuazione o altro. non esiste più l’escalation del sentimento ecc e quindi molti rapporti nascono morti proprio per questo (o sifanno unilateralmente) morire per questo. quando ciò succede a 30 è molto grave. mine vaganti e relitti!!!
    è così ma vedrai che presto o tardi si arriverà ad un livello di rincoglionimento tale che si ritornerà indietro, almeno spero, altrimenti non vedo prorpio futuro come non lo vedo nei restanti aspetti di questa società di m

  5. 835
    occhiblu -

    Nicola e Rebecca,
    quello che dite è vero, senza dubbio. Vorrei però che rifletteste sul fatto che noi ora ci troviamo in una situazione emotiva particolare, che ci porta a vedere le cose più brutte di quelle che sono. Bisogna sapere accettare le delusioni. Noi (questo è vero soprattutto per me) ora ragioniamo in un certo modo perchè il dolore ci fa analizzare noi stessi e quello che ci circonda i maniera profonda. Ma prima come ragionavamo? Quanta responsabilità abbiamo noi nella delusione che stiamo vivendo? Posso rispondere per me e dire che ho molte colpe. Ora sto comprendendo, forse sto imoparando ad amare e non solo ad essere amato. Ieri sera ho ascoltato Benigni che commentava il canto dell’inferno che parla di Paolo e Francesca. E’ stato commuovente e mi ha fatto riflettere molto. E’ vero: amore è darsi completamente senza se e senza ma, con passione. I sentimenti vanno vissuti e soprattutto espressi. E’ vero si soffre ma è vita.
    Scrivo ciò perchè vorrei che insieme facessimo autocritica, non bisogna solo piangere.
    E’ vero questa è una società brutta, ma ne siamo parte. Io voglio restare come sono, magari migliorato dalla delusione, ma voglio pensare che esistono ancora i buoni sentimenti e i valori…poi voi nè siete la conferma….
    Anche voi non cambiate…rimanete così

  6. 836
    Innamorato di me -

    ha ragione nicola, e nel campo affettivo le persone da lui descritte sono solo degli oggetti che credono che il sesso e la coglionaggine in generale sia l’unico modo per farsi accettare dagli altri. così agisce di solito chi ha subito traumi in famiglie schifose. sono mine vaganti e relitti che fanno solo danni a se stessi ed agli altri (o meglio alle persone normali con valori sani che invece credono nei veri sentimenti e che quindi soffrono da cani).questi elementi, molto sofferenti nel loro io, che hanno rapporti conflittuali con tutti (specie con individui dello stesso sesso),perchè incapaci di relazionarsi normalmente e generalmente molto molto soli, vengono usati per come si considerano, ovvero solo come oggetti sessuali,(vedi la mia ex).e poi scaricati, ma dfficilmente si rendono conto di ciò, soprattutto se superata la trentina. perchè quello è il modo per illudersi di essere accettati , e perchè sno oivviamente incapaci di farlo normalmente. purtroppo nel futuro vedo solo molta infelicità. credo che il fondo lo stiamo quasi toccando

  7. 837
    NICOLA -

    il dolore e la consapevolezza aprono spazi temporali dove ogniuno di noi deve forzatamente soffermarsi e riflettere, ma se non ci fosse stato tutto questo avremmo finto che tutto andasse bene? io credo di no! un vuoto se te lo porti dietro lo senti, e anche quando pensi che tutto va bene c’è una paerte di te che si ribella a la vita che facevamo quando c’erano loro. il punto drammatico e prorpio quello che non c’eravamo noi, o se eravamo li non riuscivamo a vederci a valorizzarci, eravamo tutto e solo per loro e noi? chi finge per paura di soffrire e dunque non sente quel camapenllo d’allarme che solitamente se la follia non oltrepassa la normalità tutti lo sentiamo tutti lo percepiamo, ma abbiamo paura di reagire di rivoltarci contro una situazione che in qualche modo ci tiene protetti tra le braccia di un passato che non può e non dovrebbe essere presente; però ci piace ci fa illudere di stare bene ci fa pensare di essere amati, ci rende in qualche modo felici e ci dono ina illusoria forza di una maggiore debolezza che ci fa andare avanti verso il aratro. io non voglio esagerare peò penso che la non conoscenza di se stessi la si proietta su chi incontriamo dunque funge da specchio per riconoscerci e conseguenzialmente pensare di conoscere anche l’altro\a non fa altro che rinvigorire un presunto vissuto che a tutti i costi deve essere riportato su lui su lei è tremendamente sbagliato. tralasciando per un solo attimo lo scellerato edonismo quindi la non consapevolezza di ciò che si è o che si fa. ma per restare con un uomo o una donna occorre intanto essere predisposti a rinunciare al resto del marciume che spesso rende comodo e per paura di soffrire ci si riempie di vuoto credendo di aver conquistato il mondo, bisogna essere maturi e non intendo una maturità fisica una forma di paranoia che spesso centinaia di uomini e donne si pongono quasi a voler cercare la perfezione dell’essere ancor più scicchi, intendo una maturità cerebrale, sentimentale, una valutazione attenta che ci permetta di guardare oltre il momento del piacee, ma questo avvolte è solo utopia, è molto più semplice vendersi che acquistare consapevolezza e dignità. è vero i sentimenti esistono e nessuno deve cambiare o fare chi sa quali titani sforzi per ricercare quello che già è forse in arrivo, ma ci vuole calma capisco che i desideri e la voglia di scambiarsi emozioni e piaceri e forte e naturalmente anche questo fattore genera dolore, ma l’amore non è solo rimanere chiusi a donarsi sempre e solo in un arduo piacere l’amore vive di viva e non di sesso, l’amore vive di affetto attenzione rispetto gioia e soprattutto dolore, e credo sia questo il punto dove tutto crolla il dolore, quando in tasca ti mancano cento euro per fare un regalo a lei, quando hai un probblema economico qualche finanziamento in corso e guai se poi si viene a sapere che hai subito violenza da bambino, ti scartano, perchè si ricerca la perfezione un desiderio maledettamente stupido da non trovare il suo….

  8. 838
    NICOLA -

    posto , perchè la perfezione è solo una netta illusione di uno stereotipo di società dannatamente malata e rivolta verso in secondo fine, che non è sicuramente quello dei principi o degli ideali. ma lo vediamo in che contesto siamo? ma vi rendete conto di quanta indifferenza e dolore siamo contaminati? noi stessi siamo dolore, ma non certo siamo migliori di altri o peggiori, ma siamo solo fermi un po per pensare e elaborare un qualcosa che ancora non è affatto chiaro, c’e’ chi magari si chiede ancora perchè mi ha lasciato o perchè mi ha fatto tutto questo o ancora dove ho sbagliato? io mi chiederei edov’ero quando in tutto questo tempo si svolgeva questa miseabile vicessitudine! dov’erano i miei genitori quando forse non ho compreso o valutato qualcosa e nessuno mi ha dato la spiegazione di un gesto di una immagine di una azione violenta o troppo brusca, di una spiacevole avventura, di un incontro con persone sbagliate, che mi hanno fatto male,? che colpa avete che colpe abbiamo? io mi chiederei dove mi hanno ferito dove sono stato ferito e colpito al punto che oggi mi trovo a soffrire per una causa che io non ho potuto fare nulla per evitarla, che colpa mi devo fare?..se mi sono dovuto trovare da solo una via di fuga o meglio una porta dove aprirmi uno spiraglio di luce che per anni e anni mi ha soffocato! quanto conta la presenza della famiglia; quanto contano le figure genitoriali! credete davvero che si possa sfuggire da quel periodo o dal quel tormento? senza prima averlo elaborato e riguardato fino a comprenderlo e forse perdonarsi delle colpe non nostre non vostre! la riflessione la comprensione il dolore aiutano a capire quello che siamo stati e quello che potremmo essere se solo pensiamo di non guardare nel nostro piccolo “io” e nel nostro “se” un se frammentato da un io passato che riecheggia come un fantasma nel presente del 2008 e chi sa per quanto tempo ancora.. egli bussa perchè reclama la sua giustizia la sua libertà noi bussiamo a una porta che spesso abbaimo paura di aprire abbiamo vergogna abbiamo un senso di ribrezzo verso il dolore allora non possiamo ritenerci guariti o forti finchè quelle porte del dolore non saranno aperte fino alla più banalissiama parte della nostra vita. solo allora si potrà prendere atto di come siamo davvero importanti di come sappiamo essere uomini e donna che sanno elaborare dentro se stessi impegnandosi alla ricerca di qualcosa che si è smarrita tanti anni fa. il passaggio è lungo. ma non scoraggiamoci l’importante è sapere ciò con cui dobbiamo lottare “noi stessi”
    buon pomeriggio a tutti
    la vita merita rispetto e merita attenzione negare a se stessi la dignità la bellezza di amarci significa negare la stessa vita.
    pace e bene a tutti

  9. 839
    cuore e attributi -

    nn lo so credo che tutto sia possibile io ho perso il mio amore per tanti motivi tra cui il mio poco entusiasmo e le sue bugie. so solo che ora che nn c’è più e altri uomini l’hanno avuta. io sono stato il suo primo uomo, mi sento sprofondare.
    so che questo sprofondare non mi porterà a nulla, nè piangermi addosso per gli errori commessi.
    voglio crescere andare avanti anchio e dimenticare, ma è così triste il tutto che mi chiedo se innamorarsi e lasciarsi andare sia giust.
    credo che mi abbia cancellato, cmq dal suo cuore, addirittura ho visto che ha messo la mia foto su my space tra i suoi migliori amici, segno del fatto che per lei nn sono più nulla

  10. 840
    Rebecca -

    Vorrei rispondere a Occhiblu: non ho condotto quella semplice analisi sull’onda emotiva della mia vicenda, non è questo. La mia vicenda rientra in quella analisi, confermata da dati statistici, studi sociologici, anche esperienze indirette (attraverso cioè testimonianze di amici e conoscenti). Purtroppo la tendenza generale, confermata dai “numeri”, è quella, quella di buttare e buttarsi via in modo superficiale. Leggi anche solo questo forum, Occhiblu: quanti affermano di avere lasciato qualcuno/qualcuna che però in qualche modo amavano ancora o con cui comunque il rapporto non era logorato davvero? E come ti spieghi il fatto che poi tanti tornino (o cerchino) sui propri passi, capendo di “avere sbagliato”? Credo , mi ripeto, che ci si butti via con troppa facilità ed estrema superficialità, e credo anche che il matrimonio, almeno per come era una volta, con le sue “costrizioni”, abbia almeno avuto il pregio di salvare certi rapporti che diversamente, al giorno d’oggi, sarebbero naufragati, impedendo di cedere ai primi scontenti, alle prime avvisaglie, magari banali, di intolleranza reciproca. Certo, c’era il rovescio della medaglia, per cui anche i matrimoni peggiori (quelli ad esempio in cui la moglie prendeva le botte dal marito) dovevano andare avanti: in questo caso, ben venga il divorzio, naturalmente.
    Poi è ovvio che non siamo tutti uguali, che le persone serie, profonde, responsabili ci sono ancora, ma la tendenza generale non è questa, inevitabilmente.
    Personalmente, sulla mia vicenda non ho nulla da rimproverarmi, e lo dico con la coscienza tranquilla e pulita: rientro solo tra quella persone che sono state buttate via, scartate, con leggerezza e superficialità estreme, e davvero questo fa male, molto male. Come ho già scritto un’altra volta, preferire, a questo punto, essermi sentita dire che non c’era più “feeling” o che caratterialmente non c’era più intesa, anziché vedere sciupare, in nome dell’inseguimento delle farfalle, un rapporto che poteva dare tanto a entrambi e tanto elogiato da lui. Si sa che non tutto può andare bene, ma c’è modo e modo: si fa di tutto, prima di buttare alle ortiche, per fare funzionare, si fa di tutto, se si è responsabili e coscienziosi e se hai incontrato una persona di cui riconosci il valore.
    Certo, le persone ancora “degne” ci sono eccome, anche se io, a volte, dispero ormai di poterle incontrare… ecco, questo sì che è detto sull’onda emotiva del dolore…

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