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Lettera pubblicata il 25 Luglio 2006. L'autore, Quirino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Ciao Occhiblu,
so come ti senti e ti sono vicina. Anche le situazioni che stiamo vivendo amplificano il dolore, tu nella tua nuova casa ed io a fare i conti nella NOSTRA casa dove TUTTO, ma proprio TUTTO mi parla di lui, dal porta tovaglioli a forma di mucca in cucina, al vaso etnico con dentro i nostri bambù. Per peggiorare le cose, sabato pomeriggio è arrivata la ragazza con il suo cane gigante a cui ho deciso di affittare la nostra camera matrimoniale. La guardavo mentre sistemava la sua roba ed io pensavo a lui che solo qualche mese fà, insieme a me, tuta bianca e segni di pittura verde in faccia pitturavamo allegramente le pareti. Penso che per la prima volta in vita mia ho avuto un accenno di attacco di panico, sono uscita di corsa e non sapevo dove sbattere la testa, credimi, è stato terribile.
Mi pento di aver affittato quella stanza.
Mancano anche a me i momenti di semplici risate, ma ora non è il momento, adesso Occhiblu preferisco stare in compagnia di me stessa o al limite di quelli che reputo i miei grandi amici, i miei punti fermi, pochi ma sui quali so di poter contare. Delle amicizie superficiali ora non ho voglia, non ho voglia di musica, non ho voglia di vedere estranei, ho voglia di silenzio. Mi sto dedicando molto a degli impegni che volevo intraprendere da tempo, non perchè devo recuperare quello che ho perso, lui era la mia priorità, per lui non ho mai rinunciato a niente, ora ho semplicemente tempo da investire, ho me stessa da affrontare, sono costretta a pensare a me. Lo sport e questi corsi mi trattengono fuori casa quasi tutti i giorni fino a tardi ed è appunto il “tornare a casa” la nota dolente. Quando apro la porta, lui mi invade ed io resto un attimo smarrita, poi realizzo, crollo sul divano a piangere e così resto al buio per un pò. Poi mi rialzo, preparo la cena, mangio e finalmente il letto. La notte è il mio conforto, spengo la luce e nel silenzio il sonno avanza e mi porta lontano…lontano da lui.
E’ una sensazione terribile caro Occhiblu, questo è il vuoto, quello vero, non colgo ancora il senso del vivere solo per me…mi impegno, credimi, ma ho paura che il crollo sia alle porte. Dobbiamo farci forza, Nicola ha ragione e le sue parole sono di una forza incredibile, è una persona speciale e anche tu hai una bella sensibilità.
Nessuno di noi si conosce ma, come ho già detto a “qualcuno” :-), si sono già create delle belle sintonie, delle belle empatie. Se ti va di ridere, di dire cavolate, di arrabbiarti, di sfogarti o solo di passare a darmi un saluto…scrivimi, questa è la mia e-mail:
mingling@hotmail.it
Un saluto affettuoso.
Eli
Caro maurizio, se tu hai dei figli hai cmq una grande fortuna,io non ne ho: a 32 anni sono figlio unico e non so a cosa agrapparmi. E’ durissima e ho fatto tutto quello che potevo per salvare il mio sogno d’amore, mi sono preso tutte le responsabilità e ho chiesto mille volte scusa anche x errori non miei, mi sono fatto umiliare e ho dovuto leggere e sentire delle cattiverie che non auguro a nessuno. Cerco di essere forte, e di consolarmi con l’aver fatto quello potevo, ma d’altronde quando una persona ti scrive che l’amore non c’è più e che non vuole più costruire nulla con te e che anche se la chiami non servirà nulla,tutto è veramente finito.
Io so solo che ho amato questa donna più di me stesso e che ogni giorno che passa il vuoto da lei lasciato mi divora. Mi manca e si è portata via parte di me se non tutto,per me era un angelo ferito e ancora spero che torni come l’ho conosciuta e amata…ma è utopia. Mi diceva che ero l’uomo per cui aveva sempre pregato, che mi avrebbe sposato e che voleva un figlio da me, che sarei stato un padre fantastico..parole…parole…quando le ho rinfacciato tutto questo mi ha detto che sono cose che si dicono e che quando le ha dette le pensava…bella roba…si parlava di una settimana non di anni! Non penso che riuscirò più ad amare un altra donna come lei,perchè non vedo nessuna che mi rapisca come lei…forse sono ancora confuso ed arrabiato,ma sapere di averla persa è per me l’equivalente della fine del mio dare amore….mi sento senza forze ed obbiettivi e non c’è minuto che non speri in un suo sms o una sua chiamata o che su msn mi contatti..ma nulla…e i giorni passano e così l’unico sollievo è andarsene a letto e sperare che il sonno porti qualche bel sogno su cui adagiarsi perchè nella realtà io non riesco più a credere..un abbraccio e per chi voglia condividere parole e pensieri lascio msn flameoftheblackstar@hotmail.it
attenzione a tutti. ho sentito eli e siamo stati subito entusiasti.
vogliamo fare un incontro a roma dei cuori infranti? sarebbe bellissimo…ci faremo un mare di risate in barba ai nostri casini di cuore….sarebbe bello che ne pensate? e’ una cosa seria, ed un bel passo verso la guarigione….aspettiamo risposte, commenti ecc
Ciao a tutti… Eli, io invece non riesco a fare niente, a parte il lavoro. Finito il lavoro, torno a casa, mi butto sul letto, se ho tempo, e me ne sto lì, a rimuginare sulle parole, sulle cose dette, fatte, per cercare di capire quel che per me è l’incomprensibile, per cercare di fare quadrare il cerchio… Non faccio nulla, nemmeno andare in palestra, che pure mi farebbe bene. E’ come se preferissi rimanere aggrappata a un dolore pur di non dovere guardare in faccia la solitudine. Forse, per sentire meno il vuoto, me ne sto a rimuginare su cose mille volte ripensate e analizzate… Eppure è proprio questo rimanere attaccati a quella persona che impedisce di salpare per nuovi lidi: sconosciuti, certo, ma chissà… Certo che se si passano le giornate, lavoro a parte, nell’inattività, non c’è possibilità proprio di riprendere a camminare…
L’ho sentito, al telefono: mi ha detto che era un po’ arrabbiato con me, perché se ora l’amicizia stenta a “decollare” è colpa mia! Insomma, proietta in modo sconcertante su di me responsabilità che sono solo sue, con un infantile egoismo che gli impedisce di prendere in considerazione le mie ragioni. Lui mi ha cambiato le carte in tavola dall’oggi al domani, e ora a me tocca l’onere di adeguarmi in fretta al ruolo “declassato” di “amica”, di aspettare i suoi porci comodi, e a lui il piacere leggero di apprezzare la mia compagnia, quando vuole e se lo vuole. Perché mi ha ribadito che gli dispiace davvero non vedermi, che è davvero un peccato, perché le giornate con me sono sempre state bellissime… Parole sue, testuali. E io continuo a non capire, continuo dolorosamente a non capacitarmi di come si possa dire a una persona, dopo mesi di entusiasmo, “sto tanto bene con te e mi piaci, ma manca quel qualcosa”, perché, lo dirò fino alla nausea, se è così, non manca nulla! Eppure, questa stessa persona non ha esitato troppo a relegarmi al ruolo di amica per inseguire qualche novità colorata, convinto di trovarvi chissà che! La prima novità si è dissolta in pochissime settimane, ma nel frattempo già aveva messo gli occhi su una seconda novità… così, con tanta leggerezza, senza sapere riconoscere, ne sono convinta, la differenza tra le cose che davvero contano e quelle solo allettanti e di superficie… Ma tant’è…
A questo punto, preferirei essermi sentita dire “Non mi piaci più”, “Non mi trovo più bene con te”: sarebbe umiliante, ma capirei. Invece così, con tanto di “mi trovo tanto bene con te e c’è attrazione”, io non capirò mai. E mi rifiuto di capire tanto scempio…
Mi ha pure chiesto di andare a cena… con una scusa, ho declinato l’invito. Oh, il Cielo sa quanto vorrei vederlo, stare in sua compagnia… ma stavolta è davvero più forte il dolore. Per non stare ancora più male, preferisco non vederlo: non ce la faccio, non ce la faccio. E non è orgoglio, non è puntiglio. Proprio non ce la faccio, sapendo che magari la sera prima, o la sera dopo, si vede con la prima tipa da spiaggia che ha conosciuto.
Ciao d.m.s.ti ringrazio per la tua risposta mi ha fatto molto piacere ,cosa posso dirti ……..vedi mi trovo qui a come risponderti e già mi blocco a pensare a lei ,ma finirà deve finire questa sofferenza e non possiamo continuare ad elemosinare il loro amore
DAVIDE sei stato forte con te scrivo e rido e ti ringrazio sarebbe bello veramente trovarci abbi pazienza ma rido perchè pensavo che avremmo
anche potuto fare la trasmissipne ciao darwin
REBECCA posso solo darti un consiglio esci stai insieme alla gente,più stai sola e più la mente finisce li e come continuo a dire dobbiamo finire di elemosinare il loro amore
vi saluto tutti e vi ringrazio anche perchè fate parte di me alla mattina arrivo al lavoro e prima cosa che faccio guardo se qualcuno mi risponde …..CONTINUATE A FARLO NON MOLLIAMOOOOOOOOOOOOO
Ciao Rebecca,
come stai? Ma tu da dove scrivi? Hai visto l’appello di Davide? Che ne pensi di questa “riunione dei cuori infranti”? Per me è una cosa carina, d’altronde stiamo vivendo tutti una fase molto particolare e dolorosa, passare una serata insieme sarebbe bello. Dobbiamo farci forza e reagire, cercare anche le occasioni, la vita è tutta una sorpresa, a volte ci vuole solo un pò di forza di volontà (fosse facile?!).
PER TUTTI: ovviamente l’appello è rivolto a tutti…Nicola, Occhiblu, d.m.s., Maurizio, Michele…Direttore! Ci siamo rivolti a questa sezione del forum ma i naufraghi delle pagine accanto (ANNA, Pamela, Cantautore, Gladiatore ecc.) sono i BENVENUTI 😉
Saluti a tutti
carissimi amici, siamo scissi in un dolore immenso profondo, forse il più complicato della nostra storia umana. quanta fragilità quanta debolezza quanta sofferenza. il dolore per comprenderlo bisogna accettarlo e viverlo fino in fondo, altrimenti eluderlo e evaderlo causa ancora maggiore sofferenza. io credo che la nostra storia pur diversa nel suo genere sia ricca di particolare salienti, sia invasa da tanti punti in comune. il dolore dell'”io” che invade i nostri giorni e ci piega davanti al minimo e banale sforzo. siamo coscienti che questo dolore terminerà, siamo coscienti che la nostra vita è imopregnata nel dolore e nel mal di vivere, ma serve a farci guardare meglio dentro noi stessi. una storia del dolore aperta a tutti. dentro questo teatro di dolore umano esiste una sensazione e una realtà estrema, siamo obbligati a convivere con il dolore e accettare che esso fa parte della nostra esistenza. quando eravamo con loro eravamo sicuri, forti, capaci di vivere e di sorridere ogni fatica era banale anche la più struggente, eravamo fiduciosi, coraggiosi, belli e sorridenti. voi credete che eravamo davvero questi?? credete davvero che il sorriso di ieri era nostro o era solamente incollato su chi ci dava forza? e noi? avvolte ho la sensazione che questo dolore sia uno specchio dove nessuno di noi guarda perchè ha paura. e come se ognuno di noi ha visto su l’altro o l’altra la strada per raggiungere Dio, come se noi fossimo fantasmi e per esistere avevamo e abbiamo tutt’ora bisogno di chi ora non c’e’. vi chiedo ancora una volta di riflettere sul perchè tanto dolore!! costruire mattone su mattone, arredare casa da solo, uscire senza di loro mangiare angus senza di lei e fare fatica a vivere!! perchè?? chiediamocelo insieme!! io credo che ognuno abbia visto su l’altro un corpo e un pensioro la quale infiltrarci dentro e li rimanerci, errore gravissimo. per noi loro erano le nostre braccia le nostre gambe, i nostri occhi i nostri pensieri i nostri sguardi i nostri sorrisi!! noi solo fantasmi!! vogliamo dunque continuare a essere tali? ho vogliamo dare un senso a questo nostro sfogo a questo dolore che riguarda noi solo ed esclusivamente noi la nostra vita il nostro incontro con noi stessi.. diamo un immagine di noi togliamo da loro rientrando con consapevolezza dentro noi stessi dentro la nostra forza la nostra dignità di uomini e di donne, capaci di costruirsi una base per poggiare il proprio mal d’esistere, non fantasmi ma persone, non specchi rotti e frammentati ma gioielli da curare e da custodire con amore e con fiducia. guardiamo dentro noi stessi, diamoci una immagine definita, prendiamo consapevolezza di ciò che siamo e di ciò che ci rende così sofferenti. allora si che tutto questo dolore avrà un senso. sono convinto che sfogarsi sia bello sia giusto, ma vorrei che tutti si facessero carico delle proprie mancanze e delle prorpie debolezze, fino ad ora caricate come pacchi su chi non c’e’ più o su chi credevamo ci facesse continua…….
da scorta per tutta la vita, dobbiamo camminare con noi stessi prenderci per mano, e lottare contro il dolore non per sconfiggerlo, ma per comprenderlo. non per eluderlo ma per assaporare la via di passaggio verso la nostra più profonda conoscenza. fin dalla nostra infanzia fin dalla nostra nascita abbiamo lasciato troppi pezzi sparsi in giro, per casa e soprattuto in una società indifferente al dolore e al suo spaventoso evolversi. ora dobbiamo riprendere i pezzi perduti, costruiamo una base non basata su loro ma su noi stessi, non è cosa semplice tutto questo richiede tempo richiede ancora altro dolore, ma non c’e’ altro modo per uscirne! non abbiate paura dei ricordi vissuti, dei momenti felici, perchè noi li abbiamo vissuti davvero con sincerità ma anche purtroppo con troppa illusione, siamo evasi da noi stessi per rifugiarci dentro una mente e un corpo che sapevano a tutt’ora sanno di vuoto. no rivogliamo i nostri sforzi, noi siamo capaci e ingrado di affermare soprattutto oggi che sappiamo essere liberi da ciò che fino a poco tempo fa ci teneva legati a delle catene sentimentali a dei bisogni, non spaventatevi di vivere la vita secondo il vostro lavoro, la vostra e nostra cultura, il vostro essere quello che siete, sappiate e cerchiamo insieme di trovare una spiegazione al dolore. colmiamo il vuoto riempiendoci di cose belle, la vita non può essere preclusa a un uomo o a una donna?! quane possibilità abbiamo di essere felici?? tante infinite:) quante ne avevamo di esserlo affianco a loro?? poche veramente poche! essere schiavi degli altri non rende felici e ci toglie davvero la sensazione che esistano solo loro al mondo. no cari amici no!! ora sentiamo male e anche tanto d.m.s. fatti forza ti siamo tutti vicino e tutti noi facciamoci forza, non alludete a una fine. questa sofferenza ora si sente maggiormente perchè noi siamo stati distratti, abbiamo dato tanto troppo, le illusioni create da noi (per bisogno lo ribadisco) ora non ci sono più ma veramente volevamo vivere di illusioni o di certezze? ma abbiamo dato quello che volevano loro e non ciò che volevamo noi, abbiamo pensato solo e soprattutto a loro anzichè pensare per noi, ora stiamo male sentiamo freddo, ci siamo denudati noi per coprire loro. loro come saranno adesso staranno bene? credo che tra pochi mesi forse un anno forse un po di più loro saranno cmolto peggio di come noi siamo oggi, gli evasori del dolore col tempo finiscono per restare intrappolati dentro la loro miseria. e’ solo una questione di tempo.. stiamoci vicini e continuaiomo a vivere questo percorso. sono daccordo a incontrarci per discutere anche dal vivo questa situazione, non di cuori infranti ma di belle persone sensibili capaci di amare e di farsi amare. siamo orgogliosi di avere dentro la consapevolezza di ciò che stiamo vivendo. per me non ci sono problemi possiamo incontrarci e ritrovarci tutti insieme per sorridere e piangere senza vergogna il nostro dolore. grazie di cuore a tutti, forza. pace e bene
…Ciao tutti…sarebbe davvero molto bello trascorrere qualche serata insieme….anche se ultimamente nn sto scrivendo vi leggo sempre…e anche se nn vi conosco i vostri scritti mi aiutano davvero a capire un casino di cose..purtroppo arriva sempre nella vita un momento in cui dobbiamo essere forti..prendere atto della situazione ed ammettere a noi stessi che è finita…
un bacio a tutti!!!
Ciao a tutti… Sì, Eli, ho visto l’appello… io scrivo da una zona vicina a Milano… La riunione la trovo una bella idea… devo solo fare forza su di me, ché praticamente mi sono ridotta come un gatto che, dopo avere preso una bastonata, se ne sta sotto l’armadio e non vuole uscire… Fa capolino appena e via, di nuovo a nascondersi!
Mah, oggi mi ha chiamata: di nuovo mi ha invitata fuori a cena. Di nuovo ho cercato una scusa, e lui a dirmi “Allora ti richamo la prossima settimana per fissare!”. Eh, certo… Il sabato e la domenica non sono più per me, adesso vengono dedicate al primo slip che è passato sulla spiaggia e che lui ha annusato. Scusate il modo di esprimermi, ma temo che siamo a questi livelli.
Non capisce nulla del mio dolore, dei miei sentimenti… Eppure mi ha vista e sentita piangere più volte… Ma forse, superficiale e leggero com’è, continua a pensare che pian piano mi passerà e, soprattutto, continua a non capire l’intensità dei miei sentimenti.
D’altronde non comprendo nemmeno pienamente il suo invitarmi fuori… evidentemente ci tiene davvero, non lo farebbe altrimenti. Tra un incontro e un altro con la tipa da spiaggia, una seratina a cena con la sottoscritta, come niente fosse! Ma ora come ora, ora che l’entusiasmo per la tipa da spiaggia con il suo “qualcosina in più” dovrebbe essere alle stelle, vista la novità ancora recente, che gliene importa di vedermi?
Mah. Rinuncio a capire. Spero di riuscirci.