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Si può stare così male per amore?

di Quirino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 25 Luglio 2006. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 4.144 commenti

Pagine: 1 68 69 70 71 72 415

  1. 691
    NICOLA -

    carissimi ogni amore che termina termina un pezzo di storia, un vissuto importante della nostra vita.. lo scrivere su un (foglio) bianco rappresenta due ideologie: voglia di conservare e di ricordare momenti belli e meno belli, rabbia dolore sofferenza, l’altra un versare uno sfogo su un oggetto senza vita, perche’ il dolore e l’orrore che si prova in questi momenti sa di morte proprio come quel foglio. inviarli o meno la realta’ non cambia, lei o lui come dice eli e’ andato\a via.. e non serviranno lettere e scritti per rientrare da quell’idea che si sono fatte di noi.. avvolte potrebbero servire ma chi non ama piu’ quelle parole suonano come un’orchestra senza melodia.. ogniuno di noi carissimi amici ha uno schema caratteriale completo e complesso dove nell’arco della vita e proprio in questi casi alcune nostre strutture cedono (la forza, la voglia di fare, l’essere attivi, ridere scherzare.. anche lavorare) tutta la gioia che avevamo nello stare affianco a chi credavamo ci amasse ora lacia spazio al vuoto. le forze vengono meno, lo stomaco si blocca, il sorriso e’ spento e giriamo per le strade e per le piazze come cadaveri viventi, privi di vita. insomma questo perche’ alquni nostri parametri sono crollati. ora la cosa piu’ importante in questo momento e proteggerci da cio’ che ci ha fatto male e che nonostante tutto forse dentro ogniuno di noi vorremmo che tornasse: cos’e’ l’amore? e’ attenzione reciproca, voglia di stare vicino nei momenti belli e brutti, accettarsi per quello che si e’, e darsi l’uno a l’altro negandosi non al mondo ma allo scempio che il contesto sociale odierno offre. se mancano in un rapporto queste basi esso non puo’ definirsi tale. lo ribadisco ancora la sofferenza che sentiamo il dolore e il vuoto che ci sovrastano sono dentro il nostro vissuto. facciamo un esempio se un passante o chiunque altro sia mi manca di rispetto, mi prende in giro, mi deturpa e mi dice ogni sorta di maldicenza contro di me io cosa faccio?? vado li e lo abbraccio? o lo coccolo? no dicerto. eppure quando questi torti li riceviamo da chi siamo persi noi non siamo capaci a dire nulla perche’ forse discutere in una coppia e’ normale. e magari la paura di perdere chi amiamo ci mette in condizioni avvolte di subire le situazioni piu’ incredibili. forse allora c’e’ da chiedersi cosa c’e’ dietro tutto questo, forse c’e’ da pensare che chi ama deve essere amato e non disprezzato o robotizzato, se tutto questo non esiste che coppia e’? e se dopo 4 mesi ci si sente dire ti amo tanto, mi manchi, voglio avere un bambino, (anche dopo svariati anni) e subito dopo per una incomprensione l’amore finisce e per un ritardo si va in ansia e se hai chiesto con insistenza un bambino e quando forse sta per arrivare dici di voler abortire? che donna sei? che uomo sei? io credo che qui’ entriamo in uno schema patologico pieno di probblematiche da rivedere in fase clinica. questo non e’ amore e chi soffre come me per persone del genere? meritano …continua

  2. 692
    NICOLA -

    la mia sofferenza? o la vostra? a voi la risposta. io credo che questo dolore che noi sentiamo dentro per persone che forse non meritavano di essere cosi’ tanto amati e forse nemmeno tanto odiati vista la lore perenne frustrazione e la loro insanabile voragine di vuoto che li rende a tratti forti e deboli per tutto il corso della loro vita, e’ essenziale per uscire fuori da uno schema debole fragile che dara’ i presto buoni frutti. non e’ vero che con altre persone saranno felici perche’ se con noi cercavano di predominare con altri avranno bisogno di essere fortemente predominati. i forti o i fenomeni quelli che non hanno lacrime, non soffrono e non amano perche’ abituati all’usa e getta sono le persone piu’ deboli e piu’ miseri che la terra puo’ contenere.. cos’e’ l’uomo senza il pianto, il sorriso, il dolore, e la gioa, cos’e’ un uomo che non sa raccogliere un fiore e darlo con semplicita’ alla propria donna, cos’e’ una donna che vive solo di indifferenza di giorno e di frustrazione di notte, cos’e’ il successo il denaro il potere, contro due labbra calde e semplici che sanno apoggiarsi delicatamente sul proprio uomo o donna? cos’e’ il carrierismo e la rinuncia a dei figli dono piu’ bello che dio poteva concedere al fiore per eccellenza la donna capace di creare la vita e di portarla nel grembo per ben nove mesi.. cos’e’ una donna o un uomo che promettono amore e illusioni e poi quando si stancano vanno altrove? io li definisco quadri senza armonia senza colore solo semplici cornici riempiti solo dalla loro tremenda degenerazione e del loro vuoto che li divora giorno per giorno come fuoco che si spegne quando arriva la notte incapace a scaldare fino all’alba. questi sono gli aspetti importanti di una coppia e di chi vuole amare veramente.. e’ vero che puo’ succedere di tutto in un rapporto, ma per motivi ben molto piu’ gravi e anche quando questi avvengono se l’amore comprende anche le debolezze di un uomo che nel suo esistere e per sua natura e’ fragile anche quegli sbagli possono essere perdonati purche’ non si ripetano piu’.. questa e’ l’amore questa e’ la ragione per la quale ogniuno di noi deve lottare. ogni rapporto e’ un mare d’amore ma allo stesso tempo fatto di onde e di tempeste. guardiamo un po di piu’ dentro noi stessi e’ fondamentale conoscere e prendere consapevolezza dei nostri bisogni e del nostro voler dare cosi tanto anche senza ricevere nulla in cambio. vedete la sofferenza avvolte non e’ causata da una causa ma di un effetto che viene da molto lontano. la nostra infanzia e i nostri vissuti.. sarebbe bello poter parlare a voce o dal vivo di tante cose confrontarci per capire meglio e vivere con la capacit’a e la consapevolezza di essere felici anche quando la notte vela il giorno e il freddo crea silenzio e paura. forza questa e’ la parola che dobbiamo cercare dentro di noi pero’ non dentro chi ci ha lasciato o chi non ci vuole piu’ perche’ voleva dei pezzi di legno e non degli uoini e donne capaci di dare amore. un abbrac

  3. 693
    occhiblu -

    Ciao Eli,
    lei doveva trasferirsi nella mia città e penso che non ha più avuto il coraggio (ma io questo posso anche comprenderlo). Dopo due telefonate farneticanti non ci siamo più sentiti. Ho provato a chiamare una volta ma mi ha rinfacciato un sacco di cose. Io sentendola sofferente ho preferito non replicare e così per riuscire a tenere con me solo i momenti belli ho preferito non chiamare più. Credo anche sia subentrata una terza persona che le ha dato il coraggio di staccarsi da me. Purtroppo questo è il poco che posso dire.

    Stasera sono andato a cena con una mia amica. Lei è molto bella e per tutta la sera non ha fatto altro che lamentarsi di uomini che si lanciano con mille promesse e poi poco dopo si ritirano. Praticamente mi ha detto che la maggior parte degli uomini si comportano da immaturi. Ora io non capisco.
    Leggendo le varie lettere qui nel forum si incontrano molte persone serie e sensibili. Nella vita reale dove sono questi uomini e donne. Eli e Nicola ma su che pianeta vivete? Ma non è che scriviamo in un modo e ci comportiamo in un altro. Quello che voglio dire è che qui sembra ci siano persone (me compreso) fuori dalla realtà…Vi pongo una domanda provocatoria: ma non è che siamo noi che non sappiamo vivere?

  4. 694
    Eli -

    Buongiorno Davide, Nicola…
    anch’io faccio a voi i miei complimenti, belle anime sensibili che siete, c’è sostanza in quello che dite, si percepisce la differenza fra commenti sentiti e non, essere in grado di trasmettere tramite le parole è una qualità notevole.Grazie.
    Pare che il mio x – compagno abbia scritto una mail ad un amico in comune, le cause che secondo lui l’hanno portato via da me sono i miei genitori. Peccato che la motivazione data a me era un’altra “non so che devo fare della mia vita”. Conclude la lettera dicendo di mandarmi un bacio. A questo punto capisco quanto è piccolo dentro e mi fa pena. Sente il bisogno di giustificare la sua coscienza aggrappandosi a tutto e sapete cosa penso? Se ha la coscienza così sporca, e ce l’ha tanto sporca, perchè non mi ha lasciato ma mi ha ABBANDONATO, io che gli ho dato una svolta alla vita, trattata senza rispetto, mi chiedo come farà a sopportare il peso dell’azione che ha commesso. Il vigliacco tira in ballo i miei adesso a cui io sono legatissima. Da questa lettera deduco che, sentendo la necessità di giustificarsi con gli amici, aggrappandosi a motivazioni a me sconosciute, forse forse si sta un pò pentendo. Voi che dite? Ma le mie porte ormai sono chiuse, forse mi sbaglio e non si pente, ma sono sicura che rimpiangerà perchè ho la certezza che tutto quello che troverà là fuori, per il quale mi ha sacrificato, non gli darà 1/ 100° di quello che ho saputo dargli io. Ho sempre cercato, sin da ragazzina, di fare un percorso di
    auto – consapevolezza perchè per me questa è una missione che ciascun individuo ha nella vita. Il fine è diventare una persona migliore affrontando gli ostacoli e le pause di relax che s’incontrano lungo il percorso che conduce a casa. La casa non è il traguardo di tutti, neanche “Il percorso” è la visione che tutti hanno della nostra limitata esistenza, questo è solo un mio personale modo di vedere e pensare “il viaggio”.
    Se guardo indietro, mi sono illusa tantissime volte, volevo vivere delle esperienze auto-creandomi le situazioni, anche se in fondo il mio inconscio sapeva che non erano situazioni reali, per me era necessario viverle per fame di “esperienza”. Le illusioni, e la mia mente è maestra in questo, sono state la causa delle mie più grandi sofferenze, si, a volte sembrava che il dolore me lo andavo a cercare da sola. Assurdo! Dall’altra parte però devo riconoscere a me stessa la capacità di introspezione che ho sempre avuto, questo penso che, un pò, ha contribuito alla mia crescita. Gli sbagli che ho commesso verso me stessa e verso gli altri mi hanno fatto sempre riflettere e a tuttoggi posso guardarmi allo specchio con serenità, penso di avere un’anima pulita, peccato che molto spesso non mi sono voluta abbastanza bene, non capisco perchè, ma è sicuramente l’aspetto sul quale recentemente ho iniziato a lavorare. Lui aveva accanto una persona che ha come missione un percorso col fine di crescere e di migliorare…(continua)

  5. 695
    Eli -

    e questo vuol dire molto perchè anche la sua crescita, il suo benessere mi stava a cuore. Penso che molte persone non vedono la vita come l’occasione divina per auto migliorarsi, che grave dimenticanza! Questo è il motivo principale per cui mi rimpiangerà. La sua debolezza mi crea sofferenza, anche se la rabbia verso di lui non ha ancora del tutto abbandonato il mio cuore, sofferenza pensando a quanto sarà difficile e triste la nuova strada che ha scelto di intraprendere da solo. Il bacio che mi manda, alla fine dell’e-mail al mio amico, mi rattrista. Capisco che non è minimamente cosciente dell’immenso dolore che mi ha provocato. Non passo il mio tempo a disegnare i cuoricini sul diario, sto male, male da morire, non può permettersi la superficialità di “mandarmi un bacio” dopo che mi ha distrutto. Continua, indirettamente e vigliaccamente a mancarmi di rispetto. Mio Dio quanta pochezza in quell’uomo che amavo più della mia vita.
    Grazie per avermi ascoltata.
    Un bacio

  6. 696
    Rebecca -

    Ciao a tutti, Eli, Nicola, occhiblu… leggo i vostri scritti e cerco di sentirmi meno sola, cerco di convivere con il mio dolore in modo più forte, o meno tormentato… per ora, sono ancora molto lontana dal rasserenarmi un po’. Purtroppo non consola constatare che davvero tante persone sprecano rapporti preziosi con leggerezza, o, come dice Nicola, che persone tanto leggere e superficiali non buttano via, perché non si rendono conto nemmeno di quel che hanno trovato. E rifletto sullo sgomento di Eli, che dice di constatare quanto il suo ex-compagno sia lontano dal capire il dolore che le ha causato. Mi chiedo cosa capiscano mai, a questo punto, questi “signori” qua… Mi chiedo se siano in grado di ascoltare altro che non sia il richiamo della novità e il senso di noia in loro prodotto dal “già noto”: quando si è tanto superficiali, è inevitabile annoiarsi. Quando non si vuole o non si è in grado di interessarsi in profondità all’anima delle persone, cosa dovrebbe tenere acceso l’interesse? L’esteriorità è già stata “esplorata”, l’interiorità non interessa…
    Io non mi capaciterò mai – né voglio farlo – di come si possa dire a una persona, come è capitato a me: “Sto tanto bene con te, mi piaci, ma non è scattato quel qualcosa…”. Io, forse più matura di lui, stupisco e mi chiedo sgomenta cosa cavolo può essere mai quel “qualcosa”, se la medesima persona ti dice che con te sta tanto bene e ti dice pure che lo attrai: insomma, ci cono tutti gli ingredienti migliori per alimentare un rapporto che ha tutte le carte in regola! Se mi fossi sentita dire “Non mi trovo bene caratterialmente”, se ci fossero stati screzi, incomprensioni, se non ci fosse stata attrazione, capirei, e invece tutto questo c’era e lui continua a dire che c’è ancora! Ma aggiunge che manca quel maledetto “qualcosa”, e tu non capisci, non capisci perché fino al giorno prima era tutto un entusiasmo e una gioia, e ci si conosce poi anche da non moltissimi mesi! Ma santo cielo, cosa si vuole di più da un rapporto che dura solo da diversi mesi, cosa si cerca di più, se c’è la passione, si sta tanto bene insieme, ci son interessi comuni… eppure, a un certo punto ha cominciato a sentirsi “distaccato”. Senza che nemmeno lui sappia perché. E soprattutto, senza che abbia mai cercato di capire più di tanto le ragioni. Si è poi dato subito, con tanta leggerezza, con tanta facilità, ad altri “interessi” (altre persone): ha messo da parte un rapporto che aveva ingredienti così preziosi con una facilità disarmante, e già volava attratto da altri lidi, i primi avvistati e che magari, un po’ da lontano, promettevano ai suoi occhi chissà che nuove gratificazioni. Salvo vedere poco dopo che da quei lidi si è già allontanato. Ma non è ritornato da me, anche se come amico non si mai allontanato. Ma io continuo a torturarmi il cuore, a non darmi pace, anche perché lui mi ripete che a me tiene davvero tanto, mi ripete quell’aggettivo che usa sempre quando descrive i momenti con me: “bellissimi”

  7. 697
    Rebecca -

    Cari Eli, Nicola, occhiblu, oggi, rileggendo un saggio di un grande sociologo, ho trovato questo passo:

    […] la tendenza, ispirata dal dominante modo di vita consumistico, a trattare gli altri esseri umani come oggetti di consumo e a giudicarli sul modello degli oggetti di consumo in base alla quantità di piacere che possono offrire, e in termini di “giustificazione economica dell’investimento”. Nella migliore delle ipotesi, gli altri sono valutati come compagni di avventura nell’attività del consumo essenzialmente solitaria; soci nelle gioie del consumo, la cui presenza e attiva partecipazione può forse accrescere tali piaceri. In tutto questo processo, il valore intrinseco degli altri in quanto esseri umani unici (e dunque anche l’attenzione per gli altri in quanto tali e come espressione di tale unicità) è andato completamente smarrito. La solidarietà umana è la prima vittima del trionfo del mercato del consumo”.

    Poco tempo fa, a me che gli stavo ribadendo come a mio parere lui stia sprecando un rapporto che meritava tanto, egli mi ha risposto, con rabbia: “Insomma, con quella che sto frequentando adesso mi trovo bene come con te, c’è attrazione come con te e c’è quel qualcosina in più…”. Bello eh? E ha aggiunto: “Sono parole che non si dovrebbero dire, ma me le cavi tu di bocca, perché insisti nel dire che sto sciupando ecc. ecc.”. Insomma, sembrava il bambino indispettito dall’adulto che lo rimprovera di stare guastando una bella “cosa”, e lui, non volendoselo sentir dire, risponde arrabbiato e vendicativo: “Ma io ho una cosa più bella!”. Aldilà del senso di quel “qualcosina in più”, che potrebbe pure essere solo l’eccitazione della novità recente, la mia anima è offesa dal fatto che mi sono sentita, in quel momento, paragonata a una persona da lui conosciuta da poco: in quattro e quattr’otto, con tanta leggerezza e superficialità, questo fa paragoni facili, sorvolando sul fatto che, anche se noi due non ci conosciamo da una vita, ci conosciamo pur di più che non rispetto ad altri “dell’ultima ora”. E ti accorgi, in quel modo, che tu, paragonata a una semisconosciuta (anche per lui), non sei considerata pienamente nella tua individualità, nella tua specificità unica. Gliel’ho detto: “Quando si è superficiali nell’approccio alle cose e alle persone, mille persone potranno sembrarti equivalenti o di poco differenti, ma è solo andando un po’ più a fondo che noti le differenze”.
    Le parole dello studioso che ho riportato sopra, calzano a pennello, in questo mio caso: il senso dell’unicità delle persone sembra perduto…
    Come fai a dire che stai bene tanto quanto stai con me, se questa persona sai a mala pena chi sia? Quelle parole sfidano la logica, le leggi del tempo necessario per potere essere affermate con certezza, e sembrano basate solo su sensazioni, emozioni del momento, ché dietro ad esse, non ci può essere niente altro, se una persona la conosci da poco e pochissimo… Ma tant’è, le ha dette, da avventato sciocco e cattivo

  8. 698
    Eli -

    Ciao cara Rebecca,
    che dirti? Hai ragione, non posso trovare obiezioni ai commenti che fai, posso solo dire che questa “malattia” di cui molti di noi hanno preso coscienza, si sta diffondendo a gonfie vele, probabile che sia molto legata alla nuova società consumistica in cui viviamo. Se ci si perde si cerca quello che non c’è. I nostri Amori si sono persi, sarebbe bello rivederli fra qualche anno per chiedergli se hanno trovato quello che cercavano. Probabilmente il mio Amore non lo rivedrò più ma mi auguro che il destino (Dio, Pincopallo, chiamalo come vuoi…), riconoscendo la bontà d’animo che penso di custodire, reputi giusto regalarmi l’occasione per avere quel chiarimento che non ho. 5 anni vissuti con lui non meritano il nulla assoluto. Mi merito una spiegazione, chiarezza, l’ho accompagnato fino a ieri…mi deve rispetto, mi deve una motivazione adulta, concreta…me lo deve perchè l’ho amato con tutta me stessa e onestamente non penso di avere delle colpe così grandi da determinare la fine del rapporto. La fine non va cercata in noi ma nella loro insoddisfazione che (come diceva Nicola) ha radici nel loro vissuto. Il mio Amore aveva tanti tanti tanti problemi, pensavo di bastare ma tutto il mio amore da solo non avrebbe mai potuto fargli fare i conti con sè stesso, questo è un compito che spetta solo a lui. Sacrificare il nostro amore a questo punto spero servirà per guardarsi dentro, questo voleva, voleva dimostrare a sè stesso di essere in grado di camminare da solo, forse voleva dimostrarlo anche a me perchè si sentiva in debito e ci credo. Perchè non l’ho lasciato andare maledizione! Mi ha abbandonato, ha sbagliato è vero, si appiglia a motivazioni inesistenti, e con tutto ciò in cuor mio sento che non è un mostro. Perchè? Perchè l’amore che ho per lui supera la rabbia, la vendetta, tutto? Perchè continuo ad amarlo, a desiderarlo come non mai? Perchè il mio cuore non impara ad essere lucido e cattivo? Perchè gli amici ed i parenti lo offendono, ma che ne sanno loro di come sta veramente, non lo so io? L’amore non è un sentimento astratto porca miseria, non viene e va perchè è così. Basta con questi luoghi comuni del cavolo, basta con questa porcheria di teorie, l’uomo è complesso ed il suo equilibrio viaggia su un filo di seta. Perchè puntare sempre il dito contro quando noi stessi potremmo cadere all’improvviso? Oggi sono caduti loro, ma che ne sappiamo di quello che si portano dentro. Sarò stupida, sarò ingenua, sarò un’ illusa, ma in cuor mio so che mi ha lasciato in buona fede, il mio cuore sa che sta male, non per me, ma per sè. Vorrei essere lì per aiutarlo ma non posso, questo è solo il suo momento, così lui vuole e DEVO farmi da parte, devo continuare ad essere coerente e portare rispetto alla sua scelta. Lui non ha portato rispetto perchè adesso è lui che sta cadendo e vuole cadere SOLO. “smettere di amare” è la più grande cazzata che abbia mai sentito….non ci credo, c’è ben altro dietro, c’è una perfetta coerenza con…

  9. 699
    Eli -

    le scelte che facciamo, si tratta anche di incastri di equilibri personali. “Amare sè stessi” per amare gli altri….altra grande cazzata, non ci credo. Conoscere sè stessi per amare con coerenza e consapevolezza, questo è più attendibile. Chi va all’altare non può promettere un amore eterno, che ne sa se fra 2, 3 , 10 anni sarà folgorato dalla nuova / nuovo collega d’ufficio. Non si può promettere ma ci si può impegnare. Il matrimonio è impegno non castrazione. L’istinto continuerà ad esistere in eterno, provare passione per + persone non è peccato, è NATURALE, ma ci vuole GRANDE VOLONTA’ e CONSAPEVOLEZZA. Questo è amore, non basiamo tutto, sempre e solo sul sentimento. Il sentimento non è un’astrazione. Manca impegno, mancano le palle di scegliere di FERMARSI con una sola persona, più facile essere istintivi. Nessuno ci obbliga di restare incollati ad una sola persona per tutta la vita si tratta solo di decidere se vivere d’istinto o se imparare a domarci grazie all’intelletto. La libertà è un nostro diritto e la cultura non dovrebbe costringerci all’infelicità solo perchè è ETICAMENTE GIUSTO, decidiamo come vogliamo vivere ma rispettando chi sceglie in modo diverso dal nostro. Chi vive di solo istinto, secondo me, non può amare nessuno per tutta la vita, chi CONOSCE può impegnarsi a farlo. Io ho scelto di volere una sola persona al mio fianco, non sono migliore di chi non lo vuole, nè è più giusta la mia scelta, lo voglio e basta perchè è il mio modo di essere. In un rapporto bisogna essere chiari sin dall’inizio perchè o si costruisce o si vive il momento, ma è giusto essere d’accordo sul modo d’impostarlo se no prima o poi qualcuno soffre e creare sofferenza è PECCATO e INGIUSTO. Adesso sono costretta ad amare un’altro ed il solo pensiero di questa forzatura mi distrugge. Non era quello che volevo, non voglio perdere pezzi di me stessa ogni volta che finisce un rapporto. Per me è così, chi ho amato inevitabilmente si porta via qualcosa di me, con lui ero arrivata alla convivenza come farò a rivivere tutti gli stadi con un altro? Non voglio rivivere un film già vissuto, lui doveva essere l’unico e l’ ultimo protagonista.
    Lunghissimo sfogo questa mattina, un pò grintosetto ma credetemi non sono sotto l’effetto di sostanze chimiche, funghi, bucce di banane o che ne so (odio sta robaccia!) ho solo una folla di emozioni che mi tormenta.
    Grazie

  10. 700
    occhiblu -

    Ciao Eli,
    vorrei, se posso, farti una domanda. Perchè non hai mai cercato delle spiegazioni? Oppure perchè non hai spedito almeno una delle tante lettere che hai scritto?
    Io faccio i tuoi stessi ragionamenti, poi cambio idea, poi mi pento, insomma mi rendo conto di non sapere cosa pensare…..
    Penso anch’io che chi scappa non possa stare bene, l’amore può finire in pochi giorni? Oppure ci possono essere situazioni che ti costringono a rinunciare ad una persona? Mi sento veramente confuso……

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