Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 25 Luglio 2006. L'autore, Quirino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
Pagine: « Prec. 1 … 390 391 392 393 394 … 415 Succ. »
Pagine: « Prec. 1 … 390 391 392 393 394 … 415 Succ. »
Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.
Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.
Si ti sbagli Mariagrazia, Rachele è l’ennesima conferma di cio’ che la vita mi ha insegnato di molte donne,quel loro bisogno di farsi male,quel voler essere crocerossine e salvatrici nei confronti di certi uomini fragili e bacati,molte donne piu’ vengono calpestate e piu’ sentono il bisogno di sentirsi salvatrici,no,nn è amore ,quello che lei confonde con sentimento è solo un suo forte bisogno di riuscire in questa missione,per appagare la loro natura profonda di donna sottomessA e dominata,si una forma di masochismo che come alibi viene chiamato AMORE per rendere tutto piu’ nobile e pulito. Se Rachele e tutte le donne come lei fosse una persona razionale,capirebbe che amare vuol dire rispettare ,mentre quei uomini sanno procurare loro solo sofferenza martirio e umiliazione,è di queste ultime tre parole che queste donne si nutrono!! Lo so sembra tutto cosi incredibilmente assurdo,ma donne di questo tipo ne ho incrociate decine nella mia vita,e credetemi alla fine molto poche ne escono fuori,solo dopo aver fatto un lungo percorso,perche’ è questa loro natura profonda,e hanno bisogno di questo per sentirsi vive!!
MAESTROdiVITA
credo comunque che il discorso che fai tu valga anche per gli uomini. la maggior parte di loro si affeziona visceralmente e si lega mentalmente solo alla donna che non potrà mai avere, o che non può avere “completamente”. è una forma di attrazione-masochismo che non ha sesso. come uscirne ? semplice: accettando definitivamente l’ idea che si può vivere bene anche da soli. Il che non vuol dire necessariamente STARE SOLI, ma imparare a vivere le nostre relazioni per quello che ci possono dare OGGI, facendoci rispettare ( l’ amore per noi stessi DEVE SEMPRE VENIRE PRIMA DI TUTTO ), ma senza aspettarci che debba per forza di cose esserci un domani, esserci la volontà dell’ altro di ricambiare appieno i nostri sentimenti solo perchè noi “amiamo” quella persona.
RACHELE:ascolta la saggezza di Maestrodivita! Poi, perchè invece di impazzire per il dolore, non provi a capire il perché della fine della storia? Noi donne dovremmo cercare di non perdere la bussola e analizzare la situazione: essere razionali come gli uomini.
Se un amore finisce, o non c’è mai stato (uno dei due finge, o, addirittura entrambi ma ovviamente non è il tuo caso), o c’è un motivo (caratteriale, altra persona che ritorna o si inserisce nel rapporto, o famiglia o amici che interferiscono senza alcun diritto, salvo casi gravi). Dunque, non piangere ma chiediti: dove ho sbagliato? dove ha sbagliato lui? Se non trovi risposte, e mi sembra impossibile, cerca di parlare con persona fidata, estranea, tipo psicologo o sacerdote. Guardati dal rivolgerti ad estranei a pagamento: solo professionisti o persone che conosci, di specchiata moralità. Devi assolutamente capire il motivo, salvo che lui te lo abbia deliberatamente nascosto perché si vergogna di qualcosa, ed anche chiederti cosa fare nel caso lui dovesse tornare indietro, cosa sempre possibile: chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa quel che lascia ma non sa quel che trova – dice il proverbio! Allora sì, che dovresti affrontare il problema vero di come ricostruire senza incorrere negli errori del passato!
Auguri di ogni bene a tutti!
gabry scusa ma non mi pare che gli uomini siano poi così tanto più razionali di noi nell’ accettare la fine di un rapporto. Ti ricordo che i vari femminicidi e reati di stalker che seguono la fine di un rapporto, nel 90% dei casi sono attribuibili a uomini che vengono lasciati, non a donne che vengono lasciate. detto questo, mi pare che effettivamente Rachele debba capire PERCHE’ questo rapporto è finito, e valutarne quella che era la qualità oggettiva; perchè forse analizzandone appieno questi aspetti ( se non lo ha già fatto ) potrebbe elaborare meglio la sua sofferenza per la fine di questo legame.
La reazione di violenza verso le donne con cui molti uomini indubbiamente fragili si pongono ,e dettata da tutt’altra cosa Mariagrazia, quella è una forma di possesso di egoismo dove l’uomo nn riesce accettare la perdita di quell'”oggetto” e nemmeno li si puo’ parlare di amore,in ambedue i casi sono forme malate,che hanno poco che vedere con il sentimento!!Quello che manca a molti di noi è l’educazione all’amare,la mancanza di rispetto verso gli altri e nel caso di Rachele verso se stessa,quando una persona perde la dignita’ nn è piu’ in grado di stabilire cosa sia giusto o sbagliato,si lascia solo trascinare da quel suo egoistico bisogno di avere di possedere,nn capendo che amare è soprattutto donare incondizionatamente,ma sempre rispettando soprattutto se stessi.
Maestrodivita scrive: “…è solo un suo forte bisogno di riuscire in questa missione”.
“Era una missione…”. Questa frase l’ho sentita pronunciare da mia moglie nei confronti di uno sconclusionato per il quale ha buttato sei anni di speranze, e chi mi ha letto in altri forum lo sa. Una donna, bella, colta e con una classe naturale a fronte di uno qualunque, in tutti i sensi, rivelatosi infine un perdente, ma che è riuscito a farla diventare una zerbino ai suoi piedi.
Maestrodivita ha sintetizzato una realtà purtroppo frequente, molto più nelle donne che negli uomini, pur non mancando anche autorevoli esempi di questi soggetti al maschile.
C’è qualcosa che travalica ogni logica, anche quella più elementare del rispetto di sè, che fa sì che molte donne, spesso di valore, si abbruttiscano dietro certi personaggi. E anche quando si fossero dovute rassegnare, raramente ridimensionano questi soggetti, mantenendoli vivi all’interno dei loro ricordi più passionali.
C’è qualcosa nella sofferenza e nelle umiliazioni che evidentemente attrae e in qualche modo “necessita” a molte donne.
Io da quando leggo questi forum ne ho viste transitare almeno un centinaio di donne come quelle che scivono in questi giorni. Non è un fenomeno occasionale quindi, è una sindrome vera e propria, della quale, per quanto studi, mi documenti e mi informi, non riesco mai a trovare una ragione soddisfacente.
Si può forse leggere una ragione di questo inquietante fenomeno, attraverso una frase latina di Ovidio, che parlando dell’ars amatoria cita così: “Vis grata puellae”, letteralmente “la violenza è gradita alla fanciulla”. Laddove la violenza va intesa come una dimostrazione di forza nell’iniziativa amatoria, non certo come abuso (anche se persino l’abuso fisico a volte sembra assurdamente tollerato). Questa caratteristica della forza virile che ci si aspetta sia tipicamente maschile, e che connoterebbe la qualità del soggetto, forse potrebbe essere (mal)intesa da certe donne, anche attraverso il comportamento ondivago e indipendente di certi elementi. Non si spiegherebbe altrimenti perchè si soffra per chi ti umilia, ti maltratta e non ti vuole, se non aspettandosi, dietro quel comportamento, “un vero uomo” letto però secondo quel deleterio istinto femminile.
Qualche ragazza può aggiungere qualche ulteriore dettaglio e/o smentire quello che, malvolentieri, ho scoperto come una caratteristica frequentemente femminile? Grazie
“La reazione di violenza verso le donne con cui molti uomini indubbiamente fragili si pongono ,e dettata da tutt’altra cosa Mariagrazia, quella è una forma di possesso di egoismo dove l’uomo nn riesce accettare la perdita di quell’”oggetto” e nemmeno li si puo’ parlare di amore,in ambedue i casi sono forme malate,che hanno poco che vedere con il sentimento!!”
come la vuoi mettere maestro il discorso non cambia ! è esattamente quello che ho detto io… in entrambi i casi si tratta di una mancanza di razionalità e di rispetto verso la decisione dell’ altro ! ma del resto in amore ( così come comunemente lo intendiamo ) la razionalità trova ben poco spazio. pochissime persone illuminate a questo mondo riescono ad AMARE PROFONDAMENTE E IN MODO NON EGOISTICO.
M.g.
Si ok , un concetti pompati dai mass media, come quello degli uomini che risponderebbero in maniera violenta alle rotture . Intanto dipende dal soggetto : Ne conosco che han subito belle fregature , anche economiche , dalle loro ex e si son lasciati tutto alle spalle senza reagire , se non nei limiti della loro reciproca confidenza . Ora mandarsi a quel paese non credo sia una violenza , visto che neanche è più reato.
Nella statistica delle centinaia di quotidiane rotture sentimentali sono percentuali relative . Con questo non voglio dire che qualcuno possa permettersi violenze o ben altro, ma il matto lo si incontra anche in mezzo alla strada per una precedenza non data . Inoltre ,un’alta percentuale di cosiddetti femminicidi è commessa da uomini che per lavoro sono armati e sottoposti ad orari logoranti. Questo è una dato rilevante che inquadra una gran parte del fenomeno in un determinato contesto . Quindi, “gli uomini” o “molti uomini” ,sono termini strumentalizzati ed abusati .Io stesso quando lo stalking ancora non si chiamava così , sono stato stalkerizzato per 3 anni da una ragazza anonima, la quale ha fatto di tutto e di più per rendermi la vita impossibile, anche alla mia famiglia . Era una semplice conoscente (poco più che dirsi “ciao!”) ma evidentemente non aveva tutte le rotelle a posto. Ma, per fortuna non mi sono mai capitati altri episodi. Non posso dire che per questo fatto , di per sé molto grave e logorante, che se una donna s’invaghisse segretamente di un uomo/ragazzo lo stalkerizzerà . Qualcuna potrebbe farlo, ma la quasi totalità non lo farà ed in un modo o nell’altro se ne farà una ragione! Lo stesso vale per la quasi totalità degli uomini rispetto a reazioni pericolose per l’incolumità altrui. Le forze dell’ordine hanno le mani legate fino a che non ci scappa il morto, questo è il nocciolo del problema ! Mentre in alcuni Stati degli Usa , per es. , per un pugno in faccia ad una persona (uomo o donna che sia) ti fai anche 3 anni di galera , senza tante scusanti. Le vite si salvano così e non con le scarpe rosse in piazza o con le ore di dibattito in tv per fare audience :
La tipica manifestazione della incapacità politica e fattuale di uno Stato nel trovare soluzioni pratiche, incontrovertibili e doverose.
Ed , intanto , si fa terrorismo psicologico a tappeto con i mass media!
Paradossale il caso del ragazzo circondato da 5/6 vigili in mezzo alla strada solo perché voleva regalare una rosa ad una farmacista!
Ho letto e vi riporto quanto scritto dalla Dr.Gianna Schelotto: Perché le donne sono spesso attratte dai mascalzoni?É un antico quesito x il quale non esistono risposte univoche.Il motivo x il quale i mascalzoni esercitano un fascino particolare é probabilmente legato proprio a quello che costituisce il loro maggiore e piú apparente difetto:sono inaffidabili.Non si deve mai credere a quello che dicono,non ci si deve fidare delle loro promesse ed ancor meno dei loro giuramenti.É proprio sulle sabbie mobili della loro malsicura lealtá,le donne
(ma anche in casi rovesciati tanti uomini)costruiscono storie d’amore cariche di attese deluse e di dolorose frustrazioni.
Tra un uomo affettuoso,leale e innamorato ed un’altro infedele,incostante e superficiale,spesso le donne scelgono ,inseguono ed amano il secondo.I motivi sono tanti,ma ce n’é uno semplice e drammatico che spiega per certi versi”giustifica”una
scelta che altrimenti sembrerebbe assurda.
Queste donne hanno cosí poca stima di sé da pensare che nessuna persona di valore la possa amare.Un uomo che si innamora di una donna di serie B,come loro ritengono di essere,deve essere a sua volta uno che non vale niente.Chi non le ama invece,chi le inganna e le umilia,quello sí che é un uomo forte e di valore.E cosí convinte di non MERITARE AMORE,si condannano ad INSEGUIRLO inutilmente nelle persone SBAGLIATE e a non riconoscerlo quando passa loro accanto.Che ne dite ragazze?Il processo di costruzione dell’autostima é lungo,ma senza completarlo,una relazione soddisfacente é solo una chimera!
MARIA GRAZIA: hai ragione ma,quando dico che gli uomini sono più razionali, mi riferisco al tipo di personalità maschile, generalmente più distaccata, meno emotiva. Per questo suggerivo a Rachele di concentrarsi,come dici anche tu, sulla ricerca dei motivi che hanno causato la fine della sua storia. Cioè razionalizzare per non soffrire troppo.
KID: concordo con te su tutto. C’è una forte speculazione mediatica per far vedere l’uomo come violento, trascurando la violenza sullo stesso uomo. Se è vero che l’uomo tende ad essere più aggressivo (v.le guerre), è anche vero che non solo che gli uomini subiscono molte più violenze delle donne ma che anche le donne fanno le loro guerre, in altri modi più subdoli, meno aggressivi, secondo la loro natura e le finalità che loro interessano (amore e famiglia).
E allora, cara MARIAGRAZIA? La soluzione dovrebbe essere quella di condannare la violenza in sé, da chiunque commessa, non solo quella contro le donne, perché diventa un discorso ingiustamente discriminatorio. Forse la violenza su una donna è più grave che su un bambino o anziano o malato o su un uomo? Certo che no. Ma per motivi legati ad una nuova ideologia che cerca di distruggere la famiglia e la figura-cardine dell’uomo come marito e padre, quindi come autorità familiare (in senso buono, protettivo, s’intende), l’uomo viene presentato come un mostro. Senza tener presente che la famiglia è/dovrebbe essere la protezione per i figli che crescono e che le prime vittime della distruzione della famiglia sono proprio loro, i figli e, in particolare, i maschi che, privati della protezione del padre, diventano fragili e incapaci di creare una famiglia sana (sempre parlando in generale, s’intende).