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Lettera pubblicata il 25 Luglio 2006. L'autore, Quirino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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X Kira……
Non riesco a trovare le parole x descriverti quanto di positivo suscitano in me le tue frasi ……… onestamente non credevo che nella rete vi fossero persone sensibili che anche a distanza riescono a trasmettere positività…… Grazie…….. ovviamente un giorno anche la mia piccola principessa ti ringrazierà……… x aver aiutato il suo papà a non perdere la ragione e a saper aspettare ” la resa dei conti “……… Personalmente non ho nulla da rimproverarmi, ho la coscienza pulita…….. al contrario della mia ex……….
Soffrire cmq maledettamente così come è successo a me fa molto male……
A Presto…..
buona sera, la delusione, il dolore, il senso di smarrimento, la voglia di cedere la vita, alla morte, è inquietante e fa riflettere. siamo chiamati a sottrarci dalla quotidianità di un vivere in un astrattismo che nega la concreta visuale del vivere odierno. siamo chiamati a giudizio dai sentimenti, e in questi casi dall’amore che termina che ci abbandona e ci pone sull’orlo di un precipizio. li ad attendere c’e’ lo sconforto, un percorso a ritroso in un tempo passato, dove oggi si plasma nel presente! ci blocca e ci chiede aiuto ci chiede di fermarci a riflettere e a prendere atto e coscienza di ciò che siamo. ci invita a disconoscere la superficialità di sentimenti che “si sentono” e “si formano” su basi fragili e instabili quali: la fisicità, il materialismo, la cultura di un potere che miete vittime semplici, l’edonismo, la svendita della stessa dignità, fino al completo smarrimento di una coscienza compromessa dal vuoto. ci chiede di credere in quello che siamo; il dolore l’abbandono da parte di altre persone, altro non sono che l’evocare la nostra solitudine, quella del passato e che oggi reclama la nostra attenzione. oggi fa più male di allora perchè nel passato eravamo inconsapevoli o non in grado di capire ciò che ci stava accadendo, oggi però lo sappiamo. manca il coraggio, manca la voglia di reazione, manca il sacrificio di voler lottare per la vita. mancano i valori e le basi per potersi innamorare e manca sopratutto la cansapevolezza di cosa sia un amore. non c’e’ il tempo per capire, tanto è forte il bisogno di qualcuno che sorregga un fardello incomprensibile di un passato fatto di dolore, che ci si dona senza il consenso della coscienza messa a tacere dal desiderio e da un entusiasmo che col tempo cederanno il posto alla delusione e alla perdita di un altro specchio che si frantuma ancora una volta davanti ad una immagine distrutta dalla non consapevolezza della realtà. oggi il potere prevale sull’ignoranza, la cultura del sapere essere forti, a discapito dei deboli è una tandenza che trova spazio in ogni angolo di questa nostra società che ancora non vuole comprendere e capire. la ricerca di un uomo o di una donna si basa su criteri degenerati, su robot che soddisfino le fantasie e le voglie insoddisfatte di soggetti atti a rimanere in un mondo anormale. se pensiamo a quante donna cercano uomini che sappiano comandare violentare e trattare male chunque, o a quanti uomini alla ricerca di mamme e di capò con fantasie proprie malate nell’intimo. uomini e donne di cartone che alla prima pioggia si sciolgono nella stessa terra sulla quale hanno creduto di poter reggere un sentimento corrotto e malato. un uomo e una donna non si definiscono dai loro attributi, ma dal loro calibro morale, dal loro essere pieni di semplicità dal loro vivere in una ricchezza che sa di spirito e non di carta e paglia, un uomo e una donna si riconoscono dal loro saper rispettare tutti e soprattutto chi merita, un uomo e una donna per definirsi tali
devono essere pieni di luce, di semplicità di consapevolezza, di coscienza e di sani principi, il resto è tutto un continuo fallimento fin daloro nascere. ogni storia basata su altri prototipi di carta è destinata a soccombere. io credo nella semplicità e nell’amore fatto di scelte consapevoli di rispettose virtù che devono essere prese come stelle per la nostra vita, e abbandonare schemi di falsa ideologie, di stupide traccie di deplorevoli situazioni che tendono a umiliare e a colpire l’integrità e la stessa dignità dell’uomo. attraverso questo abbandono, attraverso questa pausa di sofferenza noi tutti siamo chiamati a prendere atto di ciò che siamo e di desiderare e realizzare la costruzione di una vita più semplice, di una vita basata su principi e non su montagne di immondizia, siamo chiamati a essere maggiormente responsabili davanti alle difficoltà della vita, per reagire al male, un male che viene dall’indifferenza e dalla non voglia di vedere ciò che ci accade ogni giorno. siamo responsabili del futuro dei nostri figli, siamo responsabili di quella parte piccola di noi che ancora oggi chiede aiuto e ci batte i pugni sulla porta del nostro cuore, per aprirlo non a chi sa di potere ma prima di tutto a noi stessi e poi a chi merita di condividere con noi l’esperienza straordinaria di un amore basato solo sulla semplicità. vorrei che ogniuno cercasse con maggiore consapevolezza le virtù della vita, le vere bellezze di un vivere in armonia con se stessi e con chi ci circonda, vivere di pace di semplice pane quotidiano, vivere di se e dissetarsi con la dolcezza di una carezza e di un sorriso che una parte di noi reclama da tempo. dobbiamo volerci più bene, dobbiamo lottare contro quella parte fradicia che contamina i sentimenti, e sono sicuro e convinto che ogniuno nel suo piccolo lo sta già facendo, i risultati? bhe diamo tempo al tempo! ora siamo fermi su un’isola deserta tra la notte e il giorno, tra il pianto e il sorriso, tra la solitudne e il desiderio di avere qualcuno che ci stringa forte forte nelle altrui braccia, siamo soprattutto a confronto con la parte peggiore di noi quella che ha sofferto quella che chiede aiuto, quella che deve oggi più che mai essere ascoltata e coccolata, facciamolo perchè la prima cosa la prima parte da cogliere è proprio la nostra piccola sofferenza, senza di lei tutto è buoi finchè non smetterà di piangere. prendiamoci per mano la consapevolezza e portiamola verso il nostro esistere. pace e bene a tutti. perchè ogni dolore ogni pena possa essere compresa e vissuta nella più saggia e ricca semplicità di animo. per te dolce kira, luce che spazi nei meandri più impensabili, rimani così e continua a lottare per quella vittoria che presto ti raggiungerà e tu troverai la pace quella che oggi sai dare a chi con cuore semplice si pone nelle tue dolci emozioni. per quanti in questo momento soffrono, per te dms non ti abbandonare cerca la forza della tua consapevolezza per spazzare via ciò che non ti occorre. pace
Carissimo Nicola, la tua lettera mi ha fatto piangere!
Le tue parole sono anche la mia “verità”!
Grazie di cuore..
xke sto0o male x una perso0ona ke nn mi ama ma sta cn me!?
nn ho ancora capito0o se quando0o lo fa cn me, fa sexo o fa l’amore!?
rispo alla mia do0omanda posso0o stare male x una pexsona cosi!?
X nicola……
Grazie………. non trovo le parole ……… cmq grazie x quanto scrivi……. su quell’isola ci sono anchio………
Caro Pasquale, a me l’hanno spiegato finalmente ieri sera a lettere cubitali PERDONARE SE STESSI: Non perdonare nel senso che si è fatto qualcosa, ma perdonare se stessi per non aver capito per tempo e per non essersi sottratti. Ti garantisco che questa illuminazione ha alleggerito il mio fardello perchè da anni la sentivo e non comprendevo. Io non ho fatto nulla! Continuavo a ripetere come il bimbo che spesso menziona Nicola.Abbiamo permesso che il male giungesse a noi. Ora abbiamo solo da riconoscerlo e domarlo….
Caro Nicola, le tue risposte sono sempre un nettare divino che incantano e interpretano il nostro vivere e il nostro divenire.Ogni tanto mi sento un’anima smarrita che fugge dagli altri alla ricerca di voli più armoniosi. Oggi ho piantato tutti, amici compresi e me ne sono andata….meglio sola che sentire litigare una coppia che non capisce neppure quanto bene reciproco ci sia nei gesti. Ogni tanto fuggo e fuggo, ma l’importante non è più da me stessa, ma dalle situazioni. Forse è un grande passo e forse una piccola conquista.
Grazie a tutti voi che riconoscete la mia semplictà come una qualità…non me ne ero resa conto!
Una domenica di armonia. Kira
Buongiorno,
volevo ringraziare Nicola, per la sua splendida testimonianza, spero che presto riusciremo a scrivere della nostra felicità e non più della nostra sofferenza…
Mi domandavo: forse solamente pochi sono in grado di sentire emozioni così forti da far male, forse noi siamo dei privilegiati che possono guardare la propria anima senza filtro alcuno? Ma se qualcuno che dovrebbe amarci e completarci non arrivasse? Cosa accadrebbe? Io Voglio riuscire a star bene anche senza quel qualcuno, Voglio riuscire a gioire della vita a prescindere da qualcuno…perchè a volte è così difficile apprezzare le piccole cose? Perchè per sentirci vivi abbiamo bisogno di qualcuno che ci faccia innamorare?
Grazie a tutti
buona sera. caro pasquale le tue parole sono nel tuo silenzio, nella tua sofferenza nel tuo dolore e sopratutto nella tua voglia di lottare contro la solitudine e l’abbandono, li da quell’isola di consapevolezza dove il dolore ci porta per meditare, prendere consapevolezza, e per reagire da naufraghi in un profondo senso di solitudine e mal di vivere. micione grazie anche a te per le tue lacrime che bagnano di consapevolezza e di umano la realtà di un contesto che ragisce sotto il controllo di un vuoto riempito di sogni e desideri trasformati in incubi, grazie a te.maggy tutta la felicità di cui parli è gia scritta nelle pagine della tua e della nostra vita, ma è una gioia che deve essere spolverata e apprezzata maggiormente, accentando anche la sofferenza come segno di consapevolezza, ma sarà diversa, sarà la gioia che si prenderà cura della sofferenza e non il contrario. ci sono persone che hanno la possibilità di comprendere e scappano, hanno la possibilità di riflettere e han paura, entrano in una dimensione che li rassicura quale quella dell’indifferenza verso se stessi e verso gli altri, usano il disprezzo, il potere il bullismo, la forza le armi per sentirsi vivi, sanno spaccare il mondo, ma non sanno raccogliere un fiore, sanno fare cose grandi, cose che non servone ne a loro ne agli altri, ma no sanno fare le cose piccole, come sorridere, porgere una carezza stringere una mano posando sopra anche l’altra di mano, sanno essere pieni di tutto ma sono vuoti di ogni principio tranne quello del non esistere o figurare come vivi ma fantasmi nella dolcezza e nella semplicità. chi come te meggy, pasquale, micione, emy kira dolce kira, si ferma nella strada e si volta indietro è privilegiato e con coraggio placa e guarda il suo abbandono, un triste epilogo che viene da un passato lontano ma che rispecchia nella nostra parte inconscia per essere riportato poi nella parte adulta attraverso un altro abbandono, quello delle porsone a cui siamo legate, ma la forza arriva proprio da questo momento, da questo lasciare, per trovare una parte di noi, . meggy e se quel qualquno fosse in viaggio è riparte proprio da te? se la persona che aspetti sei tu nel tuo completarti con una parte di te? è questa la strada giusta, è questa la forza che spalancherà le porte del nostro dolore e ci riporterà sulla strada del ritorno con in mano una laurea quella della vita. gioire delle piccole cose, gioire della vita di quel po che l’esistere ci pone nel nostro deserto è una missione eroica, di eroi ce ne sono davvero tanti, ma chi soffre con coraggio è un eroe speciale. chi ama la vita nella sua semplicità e un uomo e una donna che possono definirsi tali. siamo consapevoli di vincere una delle lotte più cruente della nostra vita, siamo consapevoli che il dolore quello dell’abbandono ci piega e ci rende semplici, ci rende responsabili e attenti al calore umano, cirende vivi nella bellezza delle cose piccole. vorrei che ogniuno di voi non si sentisse solo, perso, o
affranto da un dolore che non porta a nulla, vorrei che tutti guardando al celo pensasse di essere una stella che oggi nella propria oscurità brilla sulla terra, vorrei che la forza della vita fosse (e sono convinto) per voi il primo e l’unico obbiettivo da raggiungere. la forza è nelle mani di ogniuno di noi usiamola per costruire un ponte e incontrare la parte isolata da noi la parte più abbandonata di noi, perchè possa correre tra le nostre braccia. cara emy vorrei dedicare due righe per il tuo dolore, stare male per qualquno che sta con noi e non capire se stà per amore o per solo piacere qualunque esso sia, è un gran peso, il rispetto, l’attenzione al dolore e alle scelte responsabili, verso di te e verso chiunque si reputi di amare sono segnali di un amore diverso, dunque positivi, avvolte sentiamo il bisogno di rimanere attaccati a qualunque costo a colui o colei che pensiamo che ci dia amore, accettando tutto anche la violenza il non rispetto, le offese, la volgarità l’indifferenza e il disprezzo, ma fino a quando? fino a che noi non ce ne rendiamo conto. e come facciamo a rendercene conto? quando dentro di noi si attiva la voglia di vivere, la forza di dire basta e il bisogno la necessità imperativa di dire no con fermezza al vuoto e al solo condividere piaceri che restano tali solo al fine della carne ma non esaltano neè la mente nè lo spirito. attenti alla banalità dei gesti e del concedere la nostra vita a persone che non solo non meritano il nostro amore ma non lo accettano, lo usano solo perchè in quel momento è solo un bisogno, uno sfogo basso come il loro essere vuoti. quando avrai voglia di sorridere e di gioire capirai la differenza e darai risposta al tuo quesito. tempo fa la dolcissima kira aveva proposto una tavola rotonda per conoscerci meglio e approfondire questo nostro dolore, la proposta continua ad essere valida, un fine settimana. nel frattempo nel peregrinare di questo presente prendiamoci per mano e nella consapevolezza facciomoci luce, perchè la notte non ci spaventi e i rumori dell’inutile non ci portino su vie dove il consumismo della dignità il calpestare dei valori, la distruzione dei sentimenti, l’edonismo dei corpi e delle coscienze non sia per noi momento di sconforto, ma la forza dell’amore e della semplicità e per chi ne ha dei propri figli ci rafforzi e ci renda maggiormente responsabili che la vita è il dono più grande che l’uomo poteva portare con se nel suo respiro. possa ogni solitudine diventare, terreno di pace e di amicizia, possa ogni lacrima divenire pioggia per dissetare ogni cuore triste, possa ogni soffio del vento portare pace e ristoro a voi tutti e a tutti i vostri percorsi lenti ma ricchi di vittoria sicura. possa questa consapevolezza essere strumento di pazienza e di tempo per evitare di ricadere nella fretta e nella poca considerazione di cosa significhi amare. possa il tempo essere testimone della vittoria e passare così dalla morte alla vita. grazie a voi a tutti voi per queste parole.