Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 25 Luglio 2006. L'autore, Quirino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
Pagine: « Prec. 1 … 8 9 10 11 12 … 415 Succ. »
Pagine: « Prec. 1 … 8 9 10 11 12 … 415 Succ. »
Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.
Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.
Per Gladiatore: sono d’accordo con la maggior parte di quello che dici ma non sul fatto che non ci sia cinismo o crudelta…purtroppo le persone crudeli esistono e il brutto è che lo si puo anche diventare..
C’è modo e modo di chiudere un rapporto cosi profondo rispettando comunque la dignita ed i sentimenti delle persone.
Per Marco e Gladiatore,
una volta, parlando ocn un mio ex, mi ha detto: sai, non ci sono modi brutti o modi belli per lasciare una persona, solo modi.
Non è assolutamente vero.
Sempre fa male, e sempre è triste sia per chi lascia che per chi subisce la cosa, ammesso che i due ruoli siano distinti completamente.
Però, non è il fatto in sè a far capire l’uomo. E’ esattamente: lo stile.
Lasciare è sempre doloroso e brutto.
Lo stile con cui farlo fa la differenza di valore tra le persone.
Si può dire che non si ama più in modo chiaro, diretto e umano.
Lo si può dire umiliando l’altro.
Lo si può dire mostrando la quasi felicità per aver trovato il coraggio , il modo e il tempo di prendere la decisione.
Lo si può far dire all’altro, addossandogli la colpa, dopo che lo si è presi per sfinimento. Tattica passiva maschile doc.
Lo si può dire con amore. Avete sentito bene: amore per la persona che non si ama più.
Lo si può dire con delicatezza, con rispetto, e con la consapevolezza che tenere attaccato a sè chi non si ama più, è a volte un atto di imperdonabile egoismo.
Lo stile, lo ripeto, fa la differenza di valore tra le persone.
E lo stile, spesso, si sceglie.
Mentre passeggiavo stasera per le strade della mia città l’occhio mi è caduto su una barbona anziana che era li tutta rannicchiata che mangiava in una busta di plastica mi sono avicinata per offrire 5 euro non li ha presi in nessun modo,mi ha detto vieni domani e pportami qalcosa da mangiare nonvoglio soldi. Mi sono accorto di quanto siamo stupidi ad umiliarci per qualcuno che ci ha lasciato, la barbona o meglio la SIGNORA mi ha insegnato che nemmeno nella miseria piu profonda si cede all’ umiliazione. Era una umiliazione per lei accettare i miei 5 euro ha preferito mandarmi via pur non sapendo se domani le porterò qualcosa da mangiare.
Sappiamo che nella vita le cose che vogliamo di più,infine ci riducono insoddisfazione e infelicità.Nonostante ciò
nella maggior parte dei casi rivogliamo la persona persa,
secondo mè si può riavere………
é giusto e motivato il periodo di riconoscenza in noi stessi ,se prima balocchi oggi maestri.
l amore esiste sempre per chi ha amato,,
ricordiamo che la sofforenza è la domanda mentre la capacità di stare bene è la risposta , è l idea che gioca tra la sofferenza e lo star bene.
Rimettersi in piedi ,rialzare la condivisione e dichiarare a noi stessi la ragione ed espressione dell insieme.
volontà e cuore ,cercate prima di capire se alla fine del rapporto avete usato entrambe le cose ……………
qnd s è lasciati s soffre. nn c’è stile o cosa del genere che tenga. le uniche parole che il nostro cervello capisce sn “nn t amo più” tutto il resto è solo un contorno e nn importa cm s dice, perchè tanto fa sempre male… chi lascia lo può fare cn le lacrime agli occhi, e la persona lasciata sta male perchè nn capisce perchè sia finita se il cuore dell’altro sanguina ancora x noi, lo si può dire sentendosi liberi, liberati da una gabbia, e la persona ke viene lascita soffre perchè s sente l’artefice d qsta prigione, quasi colpevole x aver “rovinato” la vita d questa persona. nn c’è un modo giusto, nn c sn parole ke fanno soffrire meno d altre. se un amore finisce è sempre brutto…
nn esistono stili o cose del genere. qnd s viene lasciati il cervello percepisce solo le parole “nn t amo più”, tutto il resto è solo un contorno.
chi lascia può farlo cn le lacrime agli occhi, e la persona lasciata soffre perchè nn capisce perchè sia finita se la persona che lascia prova ancora dei sentimenti.
Chi lascia può farlo sentendosi liberato da una gabbia, e chi viene lasciato soffre xkè s sente l’artefice d qsta prigione, s sente quasi colpevole di aver “rovinato” parte della vita d una persona.
Esser lasciati è sempre brutto, nn c’è un modo giusto o uno sbagliato, nn c’è uno stile che fa soffrire meno d un altro.
Una persona che ama nn lascia, e qnd una persona nn ama più è la distruzione, il mondo crolla, in ogni caso….
ho sbagliato l’ultima frase. volevo dire: e qnd una persona nn è più amata è la distruzione…
Mmmmm Ragioniera…non mi trovi d’accordo
Come diceva Dante: “IL MODO ANCOR M’OFFENDE”
Sono d’accordo con Gladiatore e Selina. Con il primo sono d’accordo sull’immagine del fascio di luce che avvolge le due anime e che se rimane solo su una, presto o tardi si esaurisce. E mi piacciono i suoi messaggi che veicolano una fresca energia.
Con la seconda sono pienamente d’accordo sullo “stile” che io preferisco chiamare MODO perchè stile è un termine che fa pensare più a una formalità a un dover dire o fare qualcosa secondo certi dettami.
Il MODO invece a che fare con il SENTIRE con l sensibilità umana del prossimo con in definitiva la COMPASSIONE, cioè etimologicamente patire con l’altro.
Non ha niente a che vedere con la sofferenza, ragioniera84. Certo che si soffre sempre, sia che te lo dicano con le molle, sia che te marchino col fuoco. Ma passata la sofferenza, il ricordo di COME ti è stato detto fa la differenza.
Il modo, si sceglie, brava selina. Il più delle volte credo che si scelga inconsciamente. Diciamo che chi attua dei modi miserabili e vigliacchi di interrompere un rapporto, non riesce a vedere l’alternativa o se la vede la percepisce come troppo faticosa e probabilmente inutile al suo narcisismo immediato. Più andrete avanti col tempo e più vi renderete conto di due cose:
1) fa meno male. il fascio di luce si sbiadisce e il velo di tristezza che caratterizza le vostre risate e i vostri momenti felici si assottiglia.
2) a quel punto, vi rendete ancor più conto che il sentimento d’amore e il rispetto verso il prossimo sono due cose diverse. E se l’amore passa, il modo in cui una persona (comunque in una posizione attiva di decisione più forte di noi , su quel versante), ha deciso di porre fine alla relazione risalta agli occhi in tutta la sua carità o compassione e in tutta sua goffagine o egotismo. Conosco entrambi i casi. Una mia amica ha lasciato il suo ragazzo dopo sette anni letteralmente accompagnandolo per mano nella separazione. Gli ha spiegato le sue ragioni e soprattutto ha avuto grande pazienza e bontà nel sorbirsi tuttii suoi tentativi di ricucitura che tutti noi conosciamo bene. Beh alla fine lui si è placato, ha fatto i conti con la realtà ed ora la sua ex è un bel ricordo di una bella persona. Ovvio che ha sofferto come un cane, ma cosa c’entra con il subire l’odio o l’indifferenza della’altro ? Lei ha affrontato la rottura con umanità, come un’esperienza fra persone che vivono,sentono e hanno la dignità delle persone.
Purtroppo, amici, l’educazione sentimentale è una materia che non si insegna spesso e molti arrivano alle rotture impreparati, impauriti,
animali in fuga, carichi di rancore e proiezioni. Come già scritto, molti non crescono mai perchè crescere costa fatica. Leggere Flaubert farebbe bene e anche Pinocchio.
Beh domani è sabato. Piccolo esercizio: guardate bene negli occhi tutte le persone con cui parlate. è una cosa che non facciamo spesso. Ma fa bene.
Esiste eccome, lo stile!
chi viene lasciato soffre comunque, perchè appunto è :” non ti amo più” che il cuore non accetta di sentire…..però, poi, le tracce che l’altro lascia nel nostro cuore sono determiate in buona parte dal modo con cui c’è stato e da quello con cui se ne è andato, l’altro.
Penso questo per aver sperimentato sulla mia pelle la differenza di stile di chi mi ha lasciato, e perchè nessuno degli uomini che ho lasciato io si mai permesso di dire che non valevo niente e disprezzarmi.
Smaltito lo scoramento, è restata la stima ed i ricordi affettuosi…..ma io posso dire di aver fortemente voluto mantenere intatta la dignità delle persone che ho avuto la fortuna di avere al mio fiancoe che tuttavia non sono riuscita ad amare o ho smesso di amare.
E questo ha un costo, che è, tanto per cominciare, quello di non mentire sui miei veri sentimenti, anche a costo di perdere il compagno con cui uscire, fare lè’amore e tutto il resto….magari in attesa di uno migliore.
Non tutti invece vogliono pagare questo prezzo, e qui è pieno di resoconti di egoisti e vigliacchi che vi hanno fatto soffrire, proprio per l’incapacità di essere leali, e la paura di restare soli.
Mi è venuta un’idea!! perchè ognuno di noi non scrive la città dive vive, chissà potremmo organizzare un bel sabato sera!
Io sono a Napoli