Mi è capitato di vedere in tv qualche brutto intervento del prof. Sgarbi che urlando in modo ossessivo “ignorante, ignorante, ignorante,…. ” impedisce a chiunque di dire qualcosa. Magari ha anche ragione nel dare dell’ignorante a qualcuno che è “mancante di conoscenza” e che magari con arroganza vorrebbe comunque dire la sua in merito all’oggetto dell’ignoranza! Non ho avuto occasione di sentire il prof. Sgarbi in merito all’intervento del Premier che su La7 in poco più di un minuto è stato capace di condensare un insieme di stupidaggini ormai documentate: collegatevi a google e digitate “Berlusconi, Fermi e le cellule”. Il video che troverete è talmente eloquente che non riesco a commentarlo. Ho solo provato una sgradevole sensazione nel trovarmi di fronte ad una prova di arroganza dell’ignoranza! Prof. Sgarbi, lo sapeva che “siamo la patria degli Enrico Fermi creatore della possibilità di creare energia nucleare dalla scomposizione delle cellule… “? Sic! È vero prof. Sgarbi che se raccontassi che Leonardo e Picasso, quando si incontravano al Pedrocchi disquisivano di bei sorrisi femminili,… oltre all’inevitabile reiteranto “ignorante, ignorante,… ” avrei tante probabilità di essere internato in una clinica e non uscirne più?
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Categorie: - Attualità - Riflessioni
Sgarbi è paterno nei confronti del pubblico. Anche le invettive del critico televisivo del corriere della sera rispecchiano la realtà dei fatti. Si tratta di pareri scomodi, ma non ci dobbiamo meravigliare ( i giornali fanno il loro lavoro insieme alle televisioni) quando le situazioni degenerano. Io, fin dal principio, penso di onesta anche se qualcuno ha potuto travisare le mie parole. Io non ho problemi economici e una situazione familiare difficile. L’uomo che mi ha conosciuto per motivi etici, se fosse stato innamorato di me, si sarebbe potuto dedicare all’imprenditoria. In una parola avrebbe potuto cambiare vita. Io non metto in discussione la buona fede del singolo, ma l’amore agisce sulla sfera irrazionale e devi incontrare veramente un uomo di sani principi per poter pensare di fare un progetto con qualcuno che ha un carattere non dico a rischio, ma un carattere che si rispecchia totalmente nella sua natura, senza aperture di mente e di cuore. Allora diciamo che la formazione ha un peso, soprattutto in un’epoca in cui manca il rispetto istituzionale per il ruolo e gli uomini non hanno nessuna soggezione nei confronti dei suoceri, dei genitori, ecc. Ormai non si può tornare indietro. Si può andare avanti con coscienza senza creare delle illusioni nella mente delle persone. Con un uomo del mio ceto sociale i compromessi con me stessa hanno tutto un altro respiro… non mi sento mancare l’aria e non lo vivo come una cattiva persona.
Metto i suoi difetti accanto ai miei e tiriamo avanti nel migliore dei modi, senza far dipendere la serenità familiare dall’idillio della coppia. Viviamo per la grazia di Dio e questo non sempre ci basta…. ci lamentiamo, non ci parliamo senza sentirci protagonisti di un romanzo gotico contemporaneo.
Sì, che non vi parlate è il minimo sindacale.