Salve a tutti, sono un ragazzo che nella società in cui vive si sente un “pesce fuor d’acqua”. Troppa cattiveria, falsità, consumismo, egocentrismo, materialismo e potrei continuare ancora per molto. Quella di oggi è una società che corre troppo veloce, senza soffermarsi sui particolari, troppo presa dal denaro (col quale pensa di ricevere la felicità) per accorgersi di quanto appaghino le cose semplici della vita: un tramonto, un abbraccio, una parola di conforto nei momenti più difficili…..tutto si misura col metro del “tornaconto” per il quale se io aiuto te è perché possa ricevere qualcos’altro in cambio. Ma andiamo direttamente alla testa del problema: il denaro, si proprio lui, quel male necessario che ci spinge giorno dopo giorno a una lenta e progressiva morte di quelli che sono i valori sani della vita, per questo corrompiamo, uccidiamo, lucriamo sui mali altrui….ma a pro di che? che senso ha guadagnare montagne di denaro smaltendo i rifiuti illegalmente nelle campagne se poi non possiamo neppure mangiarci un pezzo di carne che non sia cancerogeno? (questo è solo uno dei numerosi esempi che possiamo fare), guidati dal nostro egocentrismo non ci accorgiamo che stiamo distruggendo il mondo in cui viviamo, ma a noi cosa importa? tanto mentre distruggiamo questo già stiamo progettando come arrivare su un altro. Tutto gira intorno a questo pezzo di carta, in fondo persino noi stessi erroneamente pensiamo che con questo possiamo raggiungere la libertà quando invece non siamo altro che schiavi, schiavi di un sistema destinato alla fine. “Tratta il prossimo come te stesso” recitava un famoso libro, ma oggi il nostro prossimo non è altro che una potenziale fonte di denaro con la quale pagarci la casa al mare. Siamo cattivi, cerchiamo sempre di distruggerci a vicenda spinti da quell’altro male che ci affligge: l’invidia, quella che ci spinge ad odiare gli altri e che, senza che ne accorgiamo, ci divora dall’interno facendoci sentire inferiori al tal punto che viviamo la nostra vita in in una perenne situazione di frustrazione. Ci affanniamo cosi tanto nel raggiungere fama e ricchezza che ci dimentichiamo di vivere il presente, quel presente fatto di piccole cose, dal sorridere all’alba di un nuovo giorno fino alla malinconica bellezza del tramonto col quale lo salutiamo, e quando ci accorgiamo del tempo che abbiamo e che ancora sprechiamo è troppo tardi. Viviamo di apparenza, siamo fatti solo di questa, veniamo giudicati dagli altri secondo rigidi canoni dettati dal consumismo, il quale propinandoci continuamente oggetti coi quali pavoneggiarci davanti al prossimo, si arricchisce e ci rende schiavi di un circolo vizioso che non ha fine, ci indebitiamo, casomai rinunciamo pure a del cibo sano (sostituendolo con porcherie a basso prezzo) per pagarci le rate di quello stupido iPhone ultimo modello, che può anche non servirci, ma è essenziali agli occhi degli altri. A questo punto vorrei approfittare per riportare un’aforisma del famoso attore statunitense Will Smith: “ la maggior parte delle persone spende soldi che non ha guadagnato, per compare cose che non gli servono, per paciere a persone che realmente non gli interessano”. Ci vantiamo di ciò che abbiamo dimenticandoci completamente di ciò che siamo, ma questo è tutto un gioco messo in atto dalle industrie, che propinandoci l’idea che solo attraverso i loro prodotti possiamo diventare persone migliori si arricchiscono mentre noi perdiamo di vista ciò che è davvero importante. Tutto questo ci impedisce di raggiungere la felicità vera e propria facendoci vivere semplicemente una felicità temporanea che scompare non appena incontriamo qualcuno più potente di noi che ci fa sentire nuovamente inferiori. Per questo mi sento di dire che la felicità non si conquista con le cose che riusciamo a possedere bensì con quelle che riusciamo a fare a meno. Personalmente vorrei allontanarmi da tutto questo, dalla vita non cerco montagne di denaro e fama ma la giusta quantità di denaro che mi permetta di vivere dignitosamente e in maniera tranquilla, cercando sempre di essere ciò che sono e di non lasciare che questi mali mi trasformino. Le “cose” più belle della vita non sono acquistabili, ma sono alla portata di tutti, bisogna solo saperle cercare, tra cui un verbo… “aiutare”, aiutare il prossimo posso assicuravi vi donerà più gioia di quanta ne riuscireste a ricavare da qualsiasi somma di denaro che ripeto, non è la realtà, ne tantomeno la felicità, perché l’uomo per natura si adatta all’ambiente circostante, quindi un elevato tenore di vita può renderci felici per un tempo limitato, ma dopo siamo di nuovo alla ricerca di un tenore ancora più alto, cadendo in un vortice senza fine. La chiave di tutto? ACCONTENTARCI di ciò che abbiamo e vivere delle piccole cose, perché solo in quelle…..risiedono le emozioni più grandi.
Sfoghi di un ragazzo “complicato”
di
ragazzocomplicato
Lettera pubblicata il 21 Ottobre 2016. L'autore, ragazzocomplicato, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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ho smesso di leggere alla solita cazzata “il denaro non da’ la felicita’”
chissa’ perche’ a scriverlo sono sempre i poveri.
Ragazzo mi è piaciuta tantissimo la tua lettera!
Perché è vera e rappresenta la realtà di questo mondo marcio e vita di merda in cui viviamo.. Alla perfezione!
Io ovviamente mi tolgo da tutto ciò…. Perché anche io sono diversa e non mi ritrovo nelle persone che hai descritto….però la maggior parte lo so..che sono così!
Io dico sempre che i soldi sono l’incarnazione stessa della felicità ( e te lo dice e assicura una che è povera da sempre e da sempre lotta anche solo per fare la spesa…ed è da sempre che deve rinunciare a tutto) quindi dire che i soldi non fanno la felicita’è una grande stronzata! La fanno eccome! Ma bisogna saperli gestire bene …
Sono anche la rovina del mondo però e questo è anche vero!
Se solo un terzo della società ragazzo fosse come te.. Come sei tu..le cose andrebbero già molto meglio…
Non sei complicato…sei RARO…
È diverso..
e quindi?
I soldi sono molto importanti nella vita, non c’è nulla da fare, sono uno strumento senza il quale non potrai vivere una vita serena e tranquilla.
Forse leggendomi sarai contrariato, penserai che il denaro è cattivo, ma ti assicuro che se il denaro non fa la felicità, sicuramente la povertà non credo che ti renderà felice, perchè ti impedirà di carpire le cose buone e genuine che ci sono in questo mondo. Parli della bellezza di un tramonto e del cibo genuino senza pensare che tutto ciò ha un costo.
Guardare l’alba non è lo stesso spettacolo se non si è conseguito un equilibrio psico-fisico adeguato. Il nostro è un paese industrializzato, culturalmente e scientificamente evoluto, ed ogni risorsa umana di questo stato deve propendere verso un benessere medio. Non sto parlando di ricchezza ma solo di riuscire a partecipare attivamente ad una vita comune. E’ invece sbagliato l’abuso della ricchezza, l’accumulo incondizionato di denaro al di sopra di ogni possibilità di spesa. Come in tutte le cose che esistono in questo mondo ci vuole equilibrio, e nella mia vita ho sempre lottato contro questo squilibrio fra spiritualità e ricchezza. Lavorando per parecchi anni come consulente informatico sono sempre stato alla mercè delle società che fanno il bello e il cattivo tempo in questo settore. Io però nella mia esperienza ho notato che più credevo in me stesso e nelle mie capacità e competenze più avevo riscontri economici. Nel senso che riuscivo a prendere di più perchè riuscivo a far percepire meglio le mie qualità.
Nei momenti di crisi in cui avevo paura di perdere il lavoro non riuscivo a spuntare condizioni adeguate facendomi travolgere dalla volontà del committente, anche gli altri colleghi e utenti sembravano percepire questa mia difficoltà e iniziavano a prendersi delle libertà su di me. Come vedi molto dipendente dallo stato d’animo in cui ti trovi e di conseguenza dal livello di autostima che hai in quel momento, e senza un confronto adeguato si diventa…
@gaudente non lo dicono solo i poveri…..io vivo a Capri , la mia famiglia ha varie attività intorno l’isola, sono un ragazzo che potrebbe permettersi un certo stile di vita, semplicemente lo rifiuto (non perché non sia grato di ciò che ho, ansi) ma preferisco vivere del necessario godendomi le vere bellezze della vita.
Cara @sofia i soldi (secondo vari studi) rendono felici quando si arriva ad un numero, negli Stati Uniti questo numero è 50.000 dollari annui, con questi puoi vivere dignitosamente e concederti anche qualche lusso (per me è il viaggiare) poi, superata questa cifra la sensazione di appagamento è sempre la stessa, perché come ho scritto nella lettera: “l’uomo è un essere che si adatta”. Spero un giorno tu possa raggiungere questo numero. Cordiali saluti.
Scusa, ma io sono più complicato di te. 50 sacchi lordi o netti? Io non è che viaggio, ma mi sfondo di narda.
Il mondo in fin dei conti non è mai cambiato. L’uomo per conservare un rapporto con la realtà ha bisogno di proteggersi perché si sente minacciato dalla precarietà che è insita nella vita stessa. A livello inconscio siamo consapevoli che esiste una scissione tra l’io e il mondo, altrimenti non esisterebbero le istituzioni. Il mondo è una realtà disgiunta e irriconoscibile, il credente attraverso la fede in Dio recupera la libertà originaria ma non può vivere in balia di sé stesso. Il denaro oggi è fonte di fiducia nella relazione. Non rappresenta uno strumento di potere. Almeno io ho sempre avuto questa sensazione. Dagli anni cinquanta fino agli anni novanta intorno al capitale potevano ruotare interessi che oggi non sono in discussione. Non c’è mai un tornaconto. Si è più portati a dividere le spese. L’occupazione e/o il reddito sono la prova che bene o male sei inserito nella società. Almeno questa è l’impressione che ho avuto ascoltando diversi discorsi. Mi è sembrata una questione di sicurezza. A me ad esempio non piace questo modo di pensare ma lo rispetto perché mi sembra sintomatico del fatto che esiste un bisogno di fare sistema. Dove per sistema s’intende la volontà di creare qualcosa di duraturo. Il per sempre. Ti auguro buona serata!
@yog si parla di reddito lordo
Bella visione utopistica della società, e per quanto tale completamente fuori dalla realtà. Per vivere senza denaro potresti, in alternativa al sistema che tanto denigri, trasferirti su un’isola sperduta di qualche oceano per fare un pò il naufrago del ventunesimo secolo. Occhio però che, a meno che non ci arrivi a nuoto, ti servirà comunque del denaro per pagarti il biglietto d’aereo o comprarti la barca.. Il denaro non è solo potere di acquisto ma è un vero e proprio strumento d’ordine della società. Puoi criticarlo quanto vuoi ma finchè non trovi un mezzo alternativo per sostituirlo credo purtroppo dovrai conviverci. O preferisci regredire all’epoca del baratto?