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Lettera pubblicata il 27 Febbraio 2007. L'autore, gomac2000, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Mio caro G.Massimo Ceravolo,
1° le 48 h lavorative di attesa che tanto ti sorprendono sono previste dall’articolo 7.2 del contratto di fornitura del servizio da TE stipulato con l’operatore di Telecomunicazioni. (vedi avanti elenco)
Quindi prima di indignarti, DOCUMENTATI, INFORMATI, COLMA LA TUA IGNORANZA.
2° L’attesa di cui ti lamenti ( …..Inutile star qui a dire che sono stato 35 minuti al telefono tra attese varie
) è dovuta a personaggi come te, che richiamano nonostante abbiano già segnalato il guasto.
3° l’unica difesa che ha un’operatore dalle AGGRESSIONI VERBALI è chiudere la conversazione. (anche se paghi non hai nessun diritto di URLARE, INSULTARE, PROVOCARE ECC. ECC.).
4° I reclami li puoi inoltrare attraverso l’indirizzo che trovi sulla bolletta. (anche questa info indicata sul contratto).
scusa non so che legame hai con la telecom …ma… io rimango della mia idea…..lì son tutti incompetenti nullafacenti
Ritengo che Telecom, come molte altre grandi aziende, dovrebbe offrire all’ utente un’ alternativa valida ai call-center, e, cioè la possibilità di colloquiare, esporre e/o, eventualmente concordare con una figura preposta.
Personalmente, è da giugno dell’ anno scorso che, aspetto alcuni rimborsi e soprattutto di sapere chi è il maledetto che, ha preso una decisione in mia vece.
Da allora, la nebbia più fitta, nonostante un tentativo fatto alla signorina del call center, la quale preso nota per la 243esima volta del mio numero di cell, mi assicura che sarei stata contattata entro le 48 ore.
Ma così non è stato, quindi come poter pensare di poter cambiare atteggiamento se, la presa in giro persiste? E’ vero che siamo in tanti, ma non è un problema mio.
forse xchè son tenace … su certe cose..sembro un martello pneumatico…al punto ke certe volte mi dicono ke quel gg ho già kiamato x volte e io nn faccio altro ke confermare e insultarli della loro poka serietà.ormai son giunta al punto ke appena rispondono mi faccio dire come si kiamano da dove rispondono e il numero della mia segnalazione…dopo questo espongo il problema……… i rimborsi anche x 2gg di ritardo li ho sempre…li bombardo di tel ,fax a manetta e lettera ar…in moda da avere + carte in mano x incriminarli…. ormai quando si kiama il 187 bisogna escogitare ogni mossa per fargli fare un piccolo errore in modo da tener prove….un gg ho kiamato 17 volte e ho avuto solo 6risposte uguali…x meglio dire simili tutte le altre erano un arrabattare di parole ke nn entravano nulla col mio problema….il problema e ke a questi maledetti call center mettono gente ke sta li senza saperne una mazza giusto x guadagnare quel minimo ke gli serve x qualke sfizio…il 99.9%di loro son studenti universitari ke trovano quella minima fonte di guadagno con una spesa di tempo ke va dalle 4-6ore al gg …giusto x rendersi attivi…ke situazione di xxxxxxx il problema è grande è ke in molti paesi questa maledetta azienda ha il monopolio quindi……non ci son via di scampo
Caspita, come parlare al muro…
🙂
Ciao Lia, ho letto le tue garbate risposte, però ti assicuro che, per quanto riguarda me e la mia azienda, i reclami scritti ci sono, un giorno si e un giorno no, ma nessuno ci caga, tant’è che abbiamo spedito una mail a Striscia
… di questo sono felicissima, Lipsia. Davvero. (e non ce l’avevo con te).
Non sai da quanti anni sto aspettando questo momento.
Sono molto curiosa di sentire le risposte di qualche capetto intervistato,
(sempre SE si farà intervistare o se non è troppo impegnato a intascare premi di produzione)
sperando non faccia ricadere come al solito la colpa sugli operatori come fece quel pezzo di m**da di un paio d’anni fa, a Mi Manda Rai 3.
Ciao Lia, accogliendo il tuo suggerimento sono andata a leggere alcune storie su “fuga dal call center” e onestamente mi è venuto in mente un gulag, ma mi sembra terribile che al giorno d’ oggi possano esistere condizioni di lavoro così alienanti.
Considerato che, comunque di questo mondo lavorativo fanno parte per la stragrande maggioranza i giovani, che prospettive vengono date loro?
Inoltre ho letto che questi ragazzi possono anche essere ceduti ad altre società.
Come un mercato di schiavi, insomma….E’ terribile.
Eppure, sai ho girato molto e, negli altri paesi pur essendoci i numeri verdi e anche i call center la situazione non è così vergognosa.
Ma infatti non a caso si sente ripetere spesso la frase:
“Siamo in Italia”, per QUESTO e ALTRO. Purtroppo 🙁
Primo punto fondamentale secondo me: i lavoratori non sanno più cos’è la DIGNITA’, oramai danno valore solo ai soldi e alla carriera.
Mia mamma mi racconta sempre che suo padre scioperò per un mese “a oltranza” nei periodi “neri” (e le famiglie all’epoca non avevano nemmeno la possibilità di comprare un pezzo di pane). L’hanno fatto per far valere i loro diritti (e i nostri).
Oggi invece, che esistono molti più diritti, i lavoratori non sanno più combattere.
Eppure nella mia azienda, siamo tutti lavoratori a tempo indeterminato, tutelati (almeno in teoria) dal Sindacato – che non funziona è vero.. ma sempre per colpa nostra – non rischiamo nemmeno il licenziamento! Che paura c’è??
Io mi sono battuta tantissimo, per me e spesso anche per gli altri.. esponendomi in prima persona, e ricevendo anche punizioni. Eccerto, ero sola!!
Il più delle volte mi sono trovata a dovermi difendere dai COLLEGHI STESSI che mi dicevano “Ma smettila di fare la Don Chisciotte contro i mulini a vento! Non vedi che parlare non serve a niente?” .. e non sai quanti pianti mi sono fatta.
Ma come sarebbe “non serve?” Se non parliamo, l’azienda come saprà mai che LE COSE NON VANNO BENE? I clienti sono insoddisfatti e ci insultano, i capi sono insoddisfatti e ci schiacciano sempre più, se non ci ribelliamo, che segnale diamo? Dimostriamo solo che VA TUTTO BENE, e loro saranno autorizzati a chiederci SEMPRE DI PIU’!!
Cara Lipsia.. era come parlare al vento. L’immagine del 187 all’esterno è pessima. All’interno, inutile ripetermi.
Nei corridoi, negli ascensori e nei wc TUTTI a lamentarsi, ma poi bastava che entrasse un capetto qualsiasi a farli ammutolire. Ma che è? Una caserma?? Ma dov’è finita la dignità, la voglia di combattere che ci hanno insegnato i nostri padri e i nostri nonni?
Ma il tempo e la pazienza mi hanno dato ragione.
Dopo 17 anni di cuffia mi hanno finalmente spostata in un altro settore.
L’ho portata avanti da sola, la battaglia… Il servizio 187 è e resterà sempre una vergogna, ma io ero stanca di vergognarmi.
Non SERVIVA PARLARE ? Ora tutti a chiedermi “come hai fatto?”
Ma continuate a lavorare e a tacere, adesso!
😉 …..
lia quindi sei stata una del 187 ?????auguri…..bhe ci vorrebbe un pò di dittatura li dentro visto ke quelli del call fanno quel ke vogliono