Desidero condividere la mia esperienza che, data la grande confusione, non riesco più a elaborare correttamente.
Ho 48 anni e sposato da 12 con due figlie di 7 e 4 anni. Sicuramente ho trascurato mia moglie negli ultimi 2-3 anni ma mai per mia volontà. Ho un lavoro impegnativo e sono l’unico che lavora. Tra alti e bassi ci siamo sempre barcamenati con i soliti problemi economici del caso. Ma da circa 1 anno e mezzo la situazione è andata peggiorando sempre più fino al punto che mia moglie ha chiesto, prima a voce ora per iscritto, la separazione. Io sono cosciente del grande impegno che entrambi abbiamo profuso in tutto e pensavo che alla fine avremmo avuto tempo per noi, ma quel tempo mi è stato strappato via ora. Ho provato a recuperare la situazione ma niente, non ci sono riuscito. Nemmeno il percorso di terapia di coppia ha migliorato la cosa, tant’è che è stato poi interrotto. Mi rimangono le mie figlie, una casa in comproprietà e niente altro. Entrambi abbiamo famiglie modeste e non abbiamo risorse extra.
Lei non lavora e io, dopo tempo in cui ho “galleggiato” per il bene delle bimbe devo ora per forza fare dei passi perchè ho ricevuto la lettera dal suo avvocato.
Lettera dai toni assolutamente civili e interlocutori, nulla di più.
Ho cercato di agevolarla in alcune proposte x poter fare dei passi avanti ma ora a distanza di mesi c’è qualcosa che no mi torna. Noi abbiamo solo la casa quindi io la venderei e ne comprerei due, una senza mutuo (lei) e una con mutuo ( io).
La casa ha un mutuo al 50% come la comproprietà, ho quindi proposto la sua vendita e la divisione di tutto e non ho mai negato di volerla aiutare per come è giusto che sia con mantenimento e assegno delle figlie fino a che non si sistema col lavoro. Premetto che il mio stipendio è da impiegato standard quindi già questo mi metterebbe in grosse difficoltà ma , pensando che sia temporaneo, non mi interessa xche metto davanti le bambine e non me.
Perchè a me interessa che le figliole abbiano un rapporto con entrambi i genitori più o meno equivalente e che non finiscano in mezzo ad eventuali liti.
Ma queste mie proposte sono state rifiutate. Passano i mesi e lei non lavora e mi diche che non la devo stressare perchè in giro si trova poco (lei era un perito chimico) e quindi non si sà quando troverà.
Varie volte mi ha detto che la sua soluzione è quella in cui io torno a vivere dai miei genitori, ormai anziani, e che lei deve stare in casa “per il bene delle bimbe”.
Sottinteso ovviamente che io debba pagare tutto e che rimanga senza soldi, non per me, ma per le bimbe. Il cinema, il gelato, una gita fuori porta. Nulla.
Io non ho mai avuto comportamenti strani e/o violenti-lesivi, anzi sono sempre stato una persona equilibrata e pacata, e quindi mi è stato consigliato dall’avvocato che ho interpellato, di non uscire di casa perchè passerei dalla parte del torto.
Io, dopo mesi di elaborazione del mio dolore, vorrei solo riuscire umilmente a guardare avanti e ad avere il mio giusto spazio con le bimbe, il tutto senza nulla togliere alla madre ( figura che io reputo importantisima).
Però mia moglie esce molto spesso, non lavora, e diventa irascibile appena si tocca un tema legato al ” dopo” come se avesse paura di parlarne.
Ha già cercato di denunciarmi una volta x (cosi le chiama lei) ” vessazioni psicologiche. La pattuglia, constata la pretestuosità del fatto, rientrò alla base senza nulla proferire se non un ammonimento verbale.
Però di fatto, nonostante le mie buone intenzioni, rimango bloccato in casa con una persona che non lavora e che, quando esce, si fa gli affari suoi al 99%. Io invece al max mi permetto una birra con un amico e sono sempre stato con le bimbe. E con cui non riesco ad affrontare un discorso costruttivo ( nel dispiacere generale che mi avvolge) sul cosa fare dopo.
Ma è possibile che una persona che ha manifestato questa voglia di fuga-evasione-cambiamento possa rimanere in questo stallo all’infinito? Come si fa a non prendersi le proprie responsabilità di fronte a una famiglia e all’uomo con cui , nel bene o nel male,
io, se mi volessi separare, parlerei francamente e cercherei nel limite del possibile di fare dei cambiamenti nel bene di tutti. Anche delle bimbe che rischiano spesso di rimanere incagliate in inutili discussioni a casa.
Non capisco come muovermi, ho sempre usato la testa e tenuto buono l’avvocato, ma dopo il ricevimento di una lettera di separazione devo ovviamente rispondere con qualcosa che sia non so una proposta?
Ho paura di rimanere bloccato a tempo indeterminato con una donna he non mi ama, che spende soldi per se e non per la famiglia e che mi lascierà libero solo quando avrà stabilizzato il suo rapporto con ” qualcuno”.
Magari un qualcuno che esiste già?
Navigo a vista nella nebbia……spero di non affondare…….:-S
John
La tua è una storia abbastanza tipica, direi che la maggior parte delle situazioni che passano per i tribunali sono di questa fattispecie. Inutile che ti chiedi cosa faresti tu al posto di tua moglie: tu NON sei al suo posto, che è un posto di assoluto privilegio, lo occupa già LEI. La tua attuale consorte non lavorerà mai più, questo lo hai già capito da te, immagino. Per due motivi: uno oggettivo, infatti un perito chimico oggi non trova lavoro neanche con il lanternino, ed uno soggettivo: non le conviene affatto, dato che TU provvederai a fornire gli “alimenti” a lei e alla prole. Così come non le conviene “ufficializzare” nessun rapporto con un altro uomo, nemmeno a livello di coppia di fatto: deporrebbe male in tribunale. Se poi si risposasse, tu non dovresti più versarle gli alimenti fino alla morte: si risposano solo le vip e solo con plurimilionari in euro. Temo che la risposta che si aspetta l’avvocato non abbia bisogno di grandi voli pindarici: vuole solo sapere se vuoi procedere consensualmente ovvero andare in giudizio. Dati gli ingredienti della storia, anche se ti sarà dura mandar giù il boccone, io procederei consensualmente per il semplice fatto che non otterresti assolutamente nulla di meglio in via giudiziale, ma la parcella degli avvocati salirebbe di molto. Purtroppo il quadro è triste e mi spiace che queste cose capitino a persone equilibrate come te (si percepisce dal tono dello scritto), ma tieni presente che esistono anche associazioni di padri separati (le storie di uomini che finiscono a vivere in macchina e che vanno a lavarsi agli alberghi diurni non sono fantasie giornalistiche): ce ne sono di ottime anche su internet, con forum dedicati: se non altro troverai anche un aiuto giuridico a prezzo decente.
http://www.padri.it/
si immagino esista gente cosi.
infatti feci anno scorso una indagine scoprendo una sua relazione, ho ancora quella cosa in un cassetto e ho mandato giu il rospo x il bene delle bimbe.
xo ora non vorrei varcare la linea tra buono e scemo…
ma quindi che fai?
visto che non puoi mandarmi via ti separi e stai li all’infnito evitando di lavorare?
ma che vita è????
boh…
“Ma è possibile che una persona che ha manifestato questa voglia di fuga-evasione-cambiamento possa rimanere in questo stallo all’infinito?”
certo che è possibile! possibilissimo perché le femmine sono gli esseri più bastardi e cattivi che esistano sul pianeta terra!!
tua moglie ha un altro al 1000% e questo è il suo grazie a te per esserti rotto la schiena per lei e la famiglia! Un classico di oggi ormai. ti auguro di fare un sacco di soldi e di goderteli da solo e per le tue figlie! a lei riserva solo i vaffanc*lo!!
lo vuoi un consiglio spassionato?
attaccala sul suo punto debole: le figlie. cerca in tutti i modi di toglierle l’affidamento. falla pedinare da un investigatore privato raccogli ogni singolo indizio che possa metterla in cattiva luce e poi mostralo ad un giudice. distruggila senti a me altrimenti distruggerà lei te (già lo sta facendo in realtà) e ti metterà le figlie contro. garantito!
contemporaneamente trovati un ottimo avvocato. che sia davvero bravo! ne hai bisogno!
Buona fortuna amico: sei nella cacca fino al collo. mi spiace. davvero. solidarietà maschile anche con te! Non t’innamorare mai più di una femmina o sarai destinato a subire una brutta fine!
Sembri un uomo in buona fede e la tua lettera mi ha fatto riflettere molto su come le donne sappiano essere a volte veramente opportuniste e cattive . Io è dall’età di vent’anni che lavoro e quando il mio ex marito decise che voleva separarsi perché stanco di questo rapporto che durava da anni, io con molto dolore ne presi atto . Lasciai la casa che era di sua proprietà e non chiesi mai il mantenimento visto che lavoravo anche se guadagnavo meno di lui . Avrei potuto farlo ma ero fiera di potermi mantenere da sola. Credimi ti sono vicina perché comprendo il dolore che una separazione può dare specie se ci sono dei figli ma sono delusa dal comportamento di certe donne . Vuoi divertirti ? Vuoi essere libera ? Beh allora prima trovati un lavoro anziché vivere come un parassita alle spalle di chi tutti i giorni affronta le responsabilità quotidiane. Avresti dovuto mettere le cose in chiaro fin dall’inizio prima di sposarti… A lavorare bisognare essere sempre in due anche se si vuole una famiglia perche nn sai mai quello che succedera’nella vita. Io ti consiglio una consensuale soppratutto per il bene dei figli perché altrimenti trascineresti la famiglia in un percorso di dolore emotivo fortissimo e otterresti ben poco . Spero che tua moglie si ravveda e che abbia umanità e buon senso in questa fase si separazione. In bocca al lupo.
Beh a parte i toni molto aspri direi che ho capito il concetto.
meglio un bel paracadute che schiantarsi.
Non avrei mai immaginato di poter vivere questa schifezza di esperienza.
la cosa sconvolgente è il chiaro intento di buttarmi fuori casa.
incredibile.
🙁
Di lettere come la tua ce ne sono parecchie purtroppo. Questo è uno dei motivi che mi tengono lontano dal matrimonio, fortunatamente anche la mia lei non è per il grande passo.
Usa ciò che hai scoperto e incastrala, non hai altra scelta. Ti ha cornificato, ingannato e ora vuole vivere sulla tue spalle, portandoti via ciò che hai costruito.
So che da uomo “buono” è dura, anche io avrei le stesse remore, ma quella che hai di fronte non è una donna “buona”, ma un’approfittatrice. Devi difenderti o ti distruggerà e la legge è dalla sua parte in quanto elemento “debole” (donna e disoccupata).
Soledad: gran bel commento! Viva le donne come te…
ps: uno che conosco cui è successa una cosa simile nella sfortuna almeno sul piano economico s’è salvato: poco dopo il fatto ha dovuto chiudere la partita IVA (sai, la crisi…) ed ogni tanto mi dicono che fa dei lavoretti in nero…
Johnk,
premesso che non ho nessuna simpatia per tua moglie, prendendo per vero e per ponderato quanto scrivi su di lei, sono anch’io dell’opinione di Soledad:
“Avresti dovuto mettere le cose in chiaro fin dall’inizio prima di sposarti… A lavorare bisognare essere sempre in due anche se si vuole una famiglia perche nn sai mai quello che succedera’nella vita.”
lungo tutto il tuo scritto si notano due aspetti ricorrenti: il tuo amore e la tua attenzione per le bambine e la tua recriminazione per il fatto che tua moglie non lavori e abbia ben poca intenzione di iniziare a farlo.
si finisce sempre per pagare errori commessi in precedenza. se ti andava bene convivere con una parassita prima, mi sa che te la dovrai tenere sul groppone anche dopo. non si tratta di essere più o meno buoni ma di subire, in un modo o nell’altro, per un motivo o per l’altro, l’esito di una scelta sbagliata fin dall’inizio.
in bocca al lupo per tutto, con stima e comprensione.
ahahahah beccato…tre fake uno dietro l’altro!!!Bravo ci stavo cascando!