… è questa la sensazione che provo da un pezzo.
Credo di essere il risultato di una adolescenza poco felice; sono stato il classico caso da telefono azzurro; i miei cinque sensi, e non solo, hanno fatto incetta di tutto il peggio che in termini di abusi sessuali e botte poteva capitarmi. Quand’è cominciata avevo otto anni, ma è andata avanti parecchio. E’ stato un membro della mia famiglia, non sono riuscito a fermarlo, non sono riuscito a chiedere aiuto perché ero terrorizzato. Più tardi mi sono scoperto omosessuale; anche se tanti affermano il contrario sulla base di svariate teorie, io sono certo di esserci diventato a causa delle violenze, è una certezza interiore che non so spiegare.
Di solito accettare la propria omosessualità non è mai facile, richiede un percorso, ed è solo un modo di sentire fisicamente gli altri, ma quando te la ritrovi come conseguenza di quello che mi è capitato, è un incubo. Pensate a tutta la conflittualità che, mio malgrado, finisco per metterci nel rapporto; quando mi innamoro di qualcuno mi sembra di impazzire: la sensazione è quella di mettere la mia vita nella mani di un altro carnefice. Anche se razionalmente so che non è così, è il mio corpo a reagire come se stesse per essere fatto nuovamente a pezzi. E il decennio di psicoterapia è come se non lo avessi fatto.
Così ora c’è questa apatia, polare, terribile, che non riesco a vincere, che è ancora peggio di tutte le cose che mi sono capitate in passato. Ed è questa apatia che mi spaventa e che mi spinge a scrivere, a voler sentire la vostra voce, le vostre parole come rami a cui aggrapparmi per tirarmi fuori dalle sabbie mobili.
Perché non riesco più a frequentare nessuno, non ce la faccio ad incontrare gente come tutto sommato sono riuscito a fare per anni. Non ce la faccio più a non provare più nulla.
Senza via d’uscita…
di
rafael1756
Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2008. L'autore, rafael1756, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Vorrei che esistesse un modo per chiudere in un pacchettino un pò di forza per mandartela, non ne ho molta ormai nemmeno per me ma credo che quel pò che rimane te la regalerei volentieri! Non esistono termini per definire ciò che ti è successo e quanto l’essere umano possa arrivare ad essere schifoso in ogni senso ma ciò che più di tutto ti auguro è di trovare il piacere di guardarti allo specchio e vederci riflessa una bella persona ciò che realmente sei è non quello che ha creato la cattiveria altrui…se ti lasci andare è come se vincesse quel mostro della tua famiglia al quale posso solo augurare quanto c’è di peggio al mondo perchè per il “dopo” ci penserà già qualcuno al “piano di sotto” e spero che capiti nel girone peggiore! Per quanto riguarda la tua omosessualità
se dici di essere riuscito anche ad innamorarti forse non è effettivamente dovuta ai ripetuti abusi visto che è una cosa che vivi anche col cuore ma se ci pensi bene non è ciò che davvero conta, l’importante è quello che ti senti di essere e di fare, non obbligarti a far ciò che non vuoi in modo da non vivere ancora la sensazione di un abuso. Io ti dico sinceramente che c’è una cosa che non faccio a letto proprio perchè mi riporta a sensazioni terribili come rivivere il preciso istante e nonostante questo ho trovato chi ha saputo amarmi comunque capendo il mio disagio…..non dimenticherò mai questo è sicuro posso solo conviverci…..ai tempi non ho avuto forza di reagire e parlarne ma nel tempo posso dire di aver maturato la forza per far sì che se mai dovessi reincontrare quelle persone non gli rimarrebbero certo “mezzi” per fare ancora del male! Non ho la soluzione al tuo problema ma spero di averti tenuto almeno un pò compagnia. Un abbraccio.
Un abbraccio anche a te Vittoria; è un bel nome il tuo, di quelli che dovrebbero aiutare a uscirne bene. Spero che ti porti fortuna e felicità!
Grazie a te con la tua lettera mi hai ulteriormente ricordato che occorre volersi un pò di bene per riuscire a non darla vinta al tanto schifo che c’è in giro e se dovessi aver bisogno di un piede in prestito da dare sul sedere a chi se lo merita ho due n° 39 credo si sentano abbastanza! : o > Miraccomando resisti spetta a tutti un raggio di sole!
Ciao Rafael come andiamo?
Ciso Rafael, io…consigli da darti non ho…è un sacco di tempo cehhvengo a leggere la tua lettera nella speranza di darti un aiuto, un messaggio forte…sono senza parole…vorrei poter fare qualcosa di buono per te..darti coraggio per affrontare questo mondo ostile, darti una mano a superare tutto…regalarti un pò di felicità…
Devi volerti bene, devi amarti…se gli altri non lo hanno fatto devi farlo tu…lo so che da qui è facile dirlo ma fatti tanta forza non…non farti sopraffare da ciò che ti è successo…perchè realizzaresti ciò che gli altri hanno innescato…
Ti sono vicina, con tutto il cuore
Un abbraccio Isis
La prima parte della lettera è terrificante,non tanto per le botte prese,quelle le ho prese anche io da un padre che regolarmentew rientrava ubriaco tutte le sere,e per me mia madre e mio fratellinotutte le volte che sentivamo chiudersi il cancello la sera sapevamo che sarebbe iniziato il supplizio,ma la parte più drammatica delle violenze subite,quello non dovrebbe accadere mai perche dal momento che un bambino viene abusato termina la propria crescita,viene tranciata la costruzione della propria personalità,ed ancor più terrificante è portarsi questo terribile segreto per tanti anni dentro,una cicatrice che non si rimarginerà mai,per questo non ci sono parole,alla bruttura che hai subito,vorrei dirti tante cose,ma ho paura che tante te ne abbiano dette altri,e che ora tutto risulti vano,posso offrirti la mia amicizia,se ti va,un amicizia sincera che spero possa aiutarti,credo che la tua omosessualità non dipenda dalla terribile situazione che hai vissuto,credo che comunque omosessuale o no tu sia una gran bella persona,con tante cose da dire,da tirare fuori,tutti noi siamo una miniera inesauribile di idee,progetti sogni,,parliamone insieme,per quanto tu lo ritenga oppurtuno o lo voglia mi trovi a leggere,a leggerti in questo sito che frequento da qualche tempo,in amicizia DAGO44
Chissà perchè invece io credo che la tua omosessualità possa- e ripeto possa- dipendere da quello che hai vissuto, proprio sulla base di svariate teorie, così come ora questa sensazione di abbandonarti a un altro carnefice, quando ti innamori, che ti perseguita. Sarà assurdo ma la testa a volte rivive il trauma nel tentativo di eliminarlo, seppure in circostanze diverse. Non che la cosa sia di molto aiuto, e dopo che lo sai? Il meccanismo è automatico, sotto la soglia della volontà cosciente, e vai a pescare lì dove senti che c’è quello che conosci meglio. Ovviamente consigli non ne esistono come neppure parole di conforto. L’unica cosa che ti può aiutare è prendere coscienza del fatto che ora sei grande e grosso, che sapresti difenderti, visualizzare anche le occasioni in cui potresti farlo a livello di fantasia, riprendere sicurezza in te stesso e nelle tue possibilità perchè adesso neppure potrebbe impunemente provare a farti qualcosa contro la tua volontà. Ora sei tu che decidi chi può farti cosa perchè se non ti va ci metti niente a prenderlo a pugni.E magari guarda “il mostro” come è oggi. Forse, se non è già morto, ti apparirà per quello che è: uno squallido, malato, fragile individuo che non è capace di rapportarsi normalmente con i suoi pari e ha bisogno di bambini da seviziare per sentirsi potente. Peccato che oggi potresti schiacciarlo con una mano sola. Ci avevi pensato?
Ho letto attentamente i vostri commenti; per me sono molto importanti. Assai spesso, quando ho cominciato a raccontare, mi è stato chiesto se non ero stato io a sedurre in qualche modo: fa molto male sentirsi chiedere una cosa del genere: è un po’ come mettermi sullo stesso piano di chi ha abusato. Il pericolo più grande è quello di tacciare di lolitismo un bambino. C’è sempre questa tendenza a ripartire le colpe, per cui la colpa non può essere totalmente di qualcuno: ecco perché mi è stato chiesto spesso cosa ho fatto per spingere il povero carnefice alla violenza nei miei confronti. Ma non si può essere salomonici di fronte a queste situazioni; è proprio questo atteggiamento falsamente equilibrato che carica di colpe le vittime di abuso, ulteriore fardello, come se non bastasse.
E ancora, un mio caro amico, mi ha detto una volta che se ancora ci soffro per questa cosa è perché non sono stato e non sono abbastanza forte. Io penso che molti parlano senza sapere, e soprattutto, senza ascoltare veramente, dico col cuore. Dico che molti non sono capaci di leggere certe ferite interiori o, più semplicemente, preferiscono guardare altrove, per non essere turbati o per non essere messi di fronte a certi loro fantasmi, e si attaccano a ragioni sterili ed egoiste.
Non faccio volentieri queste valutazioni. Dopo aver ricevuto quei contatti avvelenati, uscito dall’incubo, mi aspettavo che il mondo mi stringesse in un unico grande abbraccio; si sa, i bambini e i ragazzi pensano in grande. E invece tanti, vi assicuro tanti fra quelli con cui mi sono confidato, alla fine, in un modo o nell’altro, hanno accusato me. Sono stato io a salire sul banco degli imputati, io a dovermi difendere dalle loro elucubrazioni (ho tralasciato quelle degli analisti e dei freudiani convinti). E’ questo che un po’ alla volta torna a fare di te carne da macello e ti priva della forza di andare incontro all’altro, cosa che mi riesce di fare tra infinite difficoltà, perché può far male, molto male.
Vi assicuro, sono quelli come voi che mi tengono ancorato, altrimenti me ne sarei andato da un pezzo. Un abbraccio a tutti.
Rafael “mi hai fatto murì!” mi ero preoccupata non sentendoti….Certo che dire quelle cose è davvero da poveri inetti!!! Facile dar fiato alla bocca quando non si è passati per una situazione così tragica!! Ma come si può dire che un bambino può essersela cercata una cosa del genere!! Occorre spiegare a questi idioti che il cervello non va lasciato nel cassetto a marcire bisogna farlo funzionare e non ci dotano del libretto delle istruzioni per imparare ad usarlo! E’ come dirmi che se le ho prese ed ho subito quello che ho subito è giusto perchè ho ricambiato le attenzioni di un ragazzo carino ma questo non gli dava certo il diritto di farmi ciò che ha fatto!! Tante persone poi non sprecano troppo tempo a capire il disagio che passi o perchè proprio non ci arrivano vedi l’esempio del tuo caro amico o semplicemente perchè non hanno nulla da dare agli altri nemmeno una spalla dove piangere! Non sei abbastanza forte?! E allora?! Questo non fa di te una cattiva persona o qualcuno da giudicare, deprezzare, sei semplicemente umano!Voglio vedere un altro nella tua situazione! Non permettere che ti trasformino ancora in “carne da macello” lo sei già stato per quel mostro non dare più la soddisfazione a nessuno di farti soffrire…tu sai meglio di chiunque altro che il colpevole è solo lui e che non potevi far nulla purtroppo, questo importa ok? Un grosso bacio!
Caro, non dovrebbe sorprenderti troppo l’atteggiamento colpevolizante della gente. tu sei il portatore di una verità scomoda da gestire e sulla quale non resta niente da dire. Chi ha paura di sentirsi impotente o peggio colpevole in qualche oscuro modo non può che scaricare delle responsabilità su di te in modo che si alleggerisca il loro fardello. E’ triste ma è così, in queste cose sei sempre un pò solo.