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Lettera pubblicata il 18 Gennaio 2012. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore gio1988.
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“Ho insistito perchè cercasse qualche gruppo di volontariato da aiutare ma non ci pensava nemmeno. Poi le dissi di provare a chiedere a qualche agricoltore se c’era qualcosa da fare per qualche giorno (così, tanto per uscire di casa). Ma niente.”
guarda anche a me lui me lo diceva ma era talmente frustrata che non avevo testa per certe cose,ogni tanto facevo la promoter ma comunque nulla di chè.
“Senz’altro anche le sue amiche hanno giocato un bel ruolo nello sput…rmi “guarda non so come siano le sue amiche ma forse vedevano che ci stava male e hanno pensato che tu fossi uno stronzo,dipende anche come l’hanno intesa loro,poi puoi anche aver ragione ma ribadisco ciò che ho scritto prima,l’hai stressata troppo e il fatto di non vedervi ha peggiorato le cose,poteva anche reagire in modo diverso ma tu fisicamente non c’eri e quando c’eri le davi addosso,non so se riesci a capire quello che ti voglio dire,di conseguenza andava a lamentarsi con le amiche,poi avrà visto la novità che l’avrà fatta stare bene contrapposta ai vostri litigi,poi guarda magari ci ripensa o magari il vostro era un rapporto già morto e solo adesso lo ha compreso,io direi di non fasciarti la testa,non illuderti se vuole torna e chiarisce altrimenti amen,significa che era già finita e non ve ne eravati accorti.
Me lo immaginavo! E’ sempre così…è successo a tutti…sempre la solita storia! Innazitutto smettila di colpevolizzarti…non ti ha lasciato perchè la trascuravi, ne perchè le hai lasciato troppa libertà (ma dove sta scritto che dobbiamo sempre starvi attaccati al culo e fare sempre tutto insieme!) e neanche perchè le hai detto quelle cose…ti ha lasciato perchè gli piaceva quell’altro, punto! E guarda, ci sono buone probabilità che ritorni se le va male con quello…in questo caso calci in culo e pedalare, che le minestre riscaldate non son mai buone…guarda avanti e inizia ad odiarla per quello che ti ha fatto.
Penso che abbiate ragione un po’ tutti.
SARAH per il fatto che non le sono stato molto vicino, anzi l’ho fatta agitare e quindi peggiorare la situazione. In una delle ultime telefonate che ci siamo fatti lei mi ha detto di avermi mandato delle “frecciatine” ma che io non le ho mai carpite. Quindi se lei non me le ha fatte notare in modo diverso significa che non le interessava niente di me e che mi ha lasciato andare?
MR X perché come ha detto lui, forse se non conosceva il tipo non succedeva nulla.
Comunque sono convinto di avere io la colpa di come sono andate le cose. Senz’altro la situazione è sempre più peggiorata da quando entrò in cassa integrazione. Purtroppo io viaggio molto con l’immaginazione e mi vedevo sposato con lei che non faceva nulla… mi immaginavo con la nostra casa da gestire, e magari un solo figlio perché lei non aveva voglia di farne altri o di “far fatica” per tirarli su (vorrei averne più di uno). E magari restare a casa da lavoro per non riuscire a gestire tutte e due le cose. Oggi come oggi con un solo stipendio è impossibile mandare avanti una casa e una famiglia… figurarsi fra qualche anno.
E siccome ho detto che viaggio molto con la fantasia vi racconto anche questo altro mio pensiero.
Penso spesso al proprietario della fabbrica in cui la mia ex lavorava. Ora che l’ha fatta fallire (ed è stato quasi sicuramente una cosa voluta, con milioni di euro di debiti) ha sulla coscienza più di 70 famiglie che ora dovranno campare in qualche altro modo. Ma poi mi dico, e se sulla coscienza ha anche la nostra storia? Non fraintendetemi, non voglio assolutamente dare la colpa a qualcun altro, continuate a leggere. Ciò che voglio dire è che se non si fosse presentato davanti a noi questo problema FORSE le cose sarebbero andate diversamente. FORSE se ciò fosse accaduto in un periodo diverso avremmo avuto una maturità diversa per affrontare la cosa. E FORSE saremmo ancora insieme… Ma una storia (e forse una futura famiglia) è finita.
Non mi sto piangendo addosso, era solo una mia considerazione.
“Oggi come oggi con un solo stipendio è impossibile mandare avanti una casa e una famiglia…”vorrei che questo se lo fosse chiesto la famiglia del mio ex che vogliono una che sta a casae non lavoro…di questi tempi non bastano due stipendi.capisco ciò che pensi,lo penso anche io quando sto con qualcuno,è ovvio che se non ti vedi un futuro con la persona che hai accanto i problemi ci sono eccome ma è anche vero,come dici tu che probabilmente la cosa stressava molto più te che lei,che magari lo esternava di meno e quidni agendo d’impulso le hai fatto pressioni e alla prima occasione di conoscere uno,che sarà solo una boccata d’aria,ha compreso qunto stressante fosse il rapporto con te,a me è capitato lo stesso,nel senso che solo dopo che un altro mi veniva dietro ho capito i reali problemi che c’erano nel mio rapporto,io però sono rimasta col mio ragazzo facendogli capire cosa non andava,poi lui è scappato invece di affrontare le cose con me e io ho capito che non faceva per me,se lei perferisce frequentare un altro invece di affrontare i problemi con te allora la vostra storia era già finita e devi solo fartene una ragione.mi spiace.
MR X: @guarda avanti e inizia ad odiarla per quello che ti ha fatto.
guardare avanti ok, ma dove sarebbe il guadagno in odiare qualcuno? provare rancore? di solito le persone che guardano avanti davvero sono quelle che riescono ad un certo punto a vedere con una lucidità la relazione che hanno vissuto, non attribuendosi colpe esagerate e in modo univoco, ma neanche facendo la stessa cosa con l’altro.
Ammettendo anche che esiste una cosa chiamata “incompatibilità di carattere” per cui, tanto più a 20 anni, può succedere di rendersi conto che non si sta bene insieme, che si guarda la vita in modo diverso, che si hanno ritmi, esigenze diverse.
E anche nel caso in cui l’altro o l’altra si sia effettivamente comportato male meglio un sano distacco, “non eri la persona per me” che l’odio.
Tu hai capito tutto della storia di questo ragazzo leggendo poche righe, tanto c’è un copione prestabilito.
Io preferisco pensare che il mio comportamento incide, in un modo o nell’altro, nella sceneggiatura della mia vita.
Il che non significa colpevolizzarsi.
Gio: mi pare di capire che a te infastidiva quella che per te era la sua indolenza. Avrebbe potuto anche dirti che quello era il SUO modo di vivere quel periodo, e che a lei andava bene così. Per carattere, stato d’animo, bisogno di rallentare, voglia di viversela così e basta, passare più tempo con sua madre che andare a fare volontariato fuori casa. Certo, il punto è che se quel suo modo di reagire ad un periodo di pausa te non piaceva, che fosse giusto o sbagliato secondo i tuoi canoni, tu forse ti domandavi come sarebbe stato un giorno vivere con lei… allora a quel punto cosa faceva del suo tempo e del suo portafoglio sarebbe stato più affare anche tuo… Ed è per questo che dico che può essere emersa una incompatibilità.
Personalmente non so cosa pensi una persona in cassa integrazione (certo che dipende dalla persona), perché nel mio lavoro gli ammortizzatori sociali non esistono. Forse tu te la saresti vissuta male, il fatto di ricevere dei soldi e non fare niente, forse per questo lei l’ha vista così, oppure era un pensiero che comunque lei si faceva…
Ma prima lei era una super attiva? L’ha cambiata la cassa integrazione, secondo te?
Io sono una persona che difficilmente sta con le mani in mano, però se faccio una pausa una ragione c’è, per cui se qualcuno venisse a dirmi che non faccio un cavolo dalla mattina alla sera probabilmente mi incazzerei. Certo, dipende come ti viene detto. Se una persona lo dice perché teme che tu stia andando alla deriva dell’indolenza, si preoccupa per te e te lo fa notare in modo empatico è un conto. Penso però che a nessuno di noi piace sentirsi dire: non fai un c…
neanche a chi non fa un c… sul serio, tra parentesi.
Le parole che dici di averle urlato non sembravano quelle di una persona che si preoccupa (forse eri esasperato) che lei non si dia una mossa per la SUA vita, ma di chi non sopporta il suo modo di essere rispetto a se stesso.
Perché pensa: io al tuo posto non sarei così, e il tuo modo di comportarti per me è ingiustificabile.
Non sto giudicando il fatto che, immaginando di vivere anche in futuro con un’altra persona, un atteggiamento come il suo possa averti fatto pensare o dubitare che lei avrebbe gestito in modo maturo e propositivo se stessa e che quindi tu lo abbia detto a chiare lettere. La questione è che non è la stessa cosa che dire: sono preoccupato per te o dare un consiglio.
E che lei si sia sentita violentemente giudicata da te, nel suo modo di essere ancora più che in suo modo di agire in un determinato periodo.
naturalmente io non so se lei sia un’indolente per natura, o una persona che si è data una pausa in un momento in cui comunque percepiva dei soldi (quindi cioè non era del tutto disoccupata e non cercava un lavoro), se si era effettivamente adagiata nel cazzeggio, se sia una persona che già in passato si era dimostrata bisognosa di spinte esterne per organizzare la sua vita o per avere dei progetti o per migliorare la sua qualità di vita.
Sarah parlava di organizzazione e parità nella gestione della casa. Io sono d’accordo con lei nel senso che vedo che le famiglie (coppie o con figli) che funzionano le persone non stanno lì a puntare il dito su quello che uno non fa, ma si mettono le energie in circolo e anche in modo naturale ci si viene incontro. E’ chiaro che se uno dei due lavora 18 ore al giorno chi ne lavora 8 ha più tempo per fare una serie di cose, però se chi lavora più ore comincia a provare “rancore” (anche inconsapevole) per chi lavora 8 ore e si comporta come se l’altro in confronto non lavorasse o non avesse bisogno di prendere fiato si creano delle tensioni. A me è capitato anche di lavorare per lunghi periodi 12 ore al giorno e più, ma di sentirmi dire che comunque io facevo meno fatica perché non andavo a spaccare pietre in cantiere e perché non avevo la sveglia alle 6 del mattino. E che io avevo più tempo perché non avevo orari fissi (mentre in realtà io avevo anche l’aspetto di organizzarmi il lavoro)…
il gioco del dire: io faccio più di te diventa deleterio in una coppia, tanto più in un’epoca come la nostra in cui può assolutamente capitare di non trovarlo un lavoro, pur cercandolo, e di vivere in frustrazione un periodo di pausa. Certo se c’è uno dei due che salta come un canguro e l’altro o altra che si gratta la panza e non si pone neppure il problema la cosa è diversa.
Poi, Sarah, c’è anche il discorso di cosa per ciascuno è il disordine o l’ordine. Se una persona che sta male se c’è troppo disordine vive con una a cui non gliene frega può passare le giornate a correre dietro al disordine dell’altro e anche sentirsi dire: nessuno ti ha chiesto niente.
Anche per questo io dico: w la convivenza prima del matrimonio, e anche, in casi di evidente incompatibilità e senza possibilità di punto di incontro, ammettere che si sta meglio separati che insieme.
Luna, non si può dire che tu abbia il dono della sintesi…L’odio aiuta, l’odio ti dà la forza di concentrarti su te stesso e di migliorarti, bisogna odiare piuttosto che piangersi addosso come sta facendo gio. Non lo vedi che è ancora lì a farsi un sacco di seghe mentali e chiedendosi se fosse andata così, forse se avessi fatto questo e non quest’altro, ma se non avessi detto quella frase… Gio non serve ha un c….o pensare ste cose, e’ andata cosi’, ti ha tradito senza remore e te l’ha messo in cu…la devi odiare per quello che ti ha fatto, e usa la forza dell’odio per migliorarti.
Cavolo LUNA ma cosa sei una psicologa?! Invidio/ammiro le persone che usano la logica come te e che hanno uno spirito di osservazione come il tuo!
Parlo di come era la mia ex prima della CIG: quando lavorava si impegnava molto. Se ce n’era l’occorrenza faceva volentieri ore straordinarie (anche se spesso non le venivano pagate!) e gli ultimi tempi ha lavorato per 2-3 mesi senza essere pagata. In più due volte alla settimana faceva acquagym. Quindi si dimostrava una ragazza molto attiva e volenterosa. Poi, da quando rimase a casa, più nulla. Smise anche l’acquagym, che era l’unico momento di evasione che aveva. Fatalità dopo la mia ultima sfuriata si è inscritta in palestra ed è andata a fare una specie di corso per barista (oltre a un corso obbligatorio per i cassintegrati).
Io non ho niente contro le persone in cassa integrazione. Sono contento di vivere in un Paese dove la società aiuta i meno fortunati (mi dispiace per te LUNA che non puoi usufruirne…). Non è colpa loro se si trovano in quella situazione. Penso però che se una persona è volenterosa e non ha paura di abbassarsi ad un livello inferiore di quello in cui si trovava prima ha più probabilità di trovare lavoro. La mia ex era impiegata (centralinista) e sua madre non le avrebbe mai permesso di andare a fare l’operaia in fabbrica o fare 15-20 km per andare al lavoro (prima ne faceva 3 di km). Questa situazione ha portato alla luce delle caratteristiche in lei che non conoscevo. Comunque io non le ho mai fatto pesare il fatto che io lavorassi e lei no. Le facevo però notare che nella vita è giusto tenersi attivi, sia mentalmente che fisicamente, per non adagiarsi. So bene quanto è difficile ricominciare a fare qualcosa dopo una lunga pausa (parlo di qualsiasi cosa: dalla scuola, interrotta dalle vacanze estive, alla palestra non più frequentata per qualche mese), quindi secondo me la cosa ideale sarebbe mantenere un certo livello di attività. Ora, io non so se lei ne ha approfittato per prendersi un anno sabbatico, ma come facevo a sapere se quello era veramente il suo modo di vedere la vita?
E poi, MR X, lo so che le mie sono seghe mentali, ma a questo punto tanto vale che analizzi i miei errori no? Tante persone che hanno saputo che ci siamo lasciati mi hanno detto di non preoccuparmi, cha faccio esperienza! Quindi un po’ di autocritica è giusto che me la faccia, tanto per non commettere di nuovo gli stessi errori. Comunque non preoccuparti, ora sto meglio e ho anche ricominciato a mangiare regolarmente! E, per dirla tutta, mi sono preso il cellulare nuovo e un bel paio di jeans con i soldi con cui avrei dovuto farle i regali di natale e di compleanno.
GIO: 🙂 bene per il fatto che hai ricominciato a mangiare regolarmente e anche per le tue dimostrazioni di amore verso te stesso. E anche per l’autocritica (quella sana, costruttiva) secondo me.
MR X: se la capacità di sintesi per te è sparare incitazioni di odio e riassumere la vita e le emozioni (degli altri, poi!) in frasi fatte tipo: odia chi ti incu… ecc, beh, non mi stupisce che non siamo sulla stessa lunghezza d’onda.
L’autocritica e anche la critica, entrambe con un minimo di lucidità, servono molto di più, a mio avviso, che la convizione che l’odio sia necessario e andare avanti nella vita per luoghi comuni. Se il buonismo non aiuta, l’odio e il rancore sono quantopiù due cose che fanno fossilizzare SE STESSI IN PRIMIS nelle esperienza vissute come negative.
Volersi più bene non significa odiare qualcun altro. Non è che siano due cose che vanno a braccetto. Mah, naturalmente per me puoi pensarla come ti pare.
Bravo gio, hai fatto bene ha fare qualcosa per te stesso, fai autocritica, ma ricordati sempre e, stampatelo bene in testa, che è lei che ha sbagliato non tu, chiaro?
Luna, l’odio è la virtù dei forti! Te cosa fai? Porgi l’altra guancia? Io posso essere la persona più buona e corretta che tu abbia mai conosciuto, ma se me lo metti in cu…lo, stai sicura che divento il più grande figlio di p….. che tu abbia mai conusciuto.