Scrivo qui perché ho bisogno di sfogare a qualcuno, a qualcosa quello che sento dentro, cose difficili da spiegare, da capire, da raccontare… avrei bisogno di una mano, di un amico disposto ad aiutarmi, MA DAVVERO, non come fan tutti, leggono il tuo falso sorriso sul viso e non capiscono quello che hai dentro, un logoramento continuo, i film che ti tarlano il cervello e quelle voglie soppresse da quelle paure. Dentro di me ho un CAOS, sì, un caos, un disastro… non so cosa ho combinato o cosa STO continuando a combinare… ho bisogno di soluzioni a questo stato d’animo spento, apatico, che non prova più niente, a questo blocco che non mi fa piangere per sfogarmi, non mi fa ridere per divertirmi, non mi fa provare emozioni per capire CHI voglio o cosa voglio. Sono triste, ma non so perché…
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Categorie: - Me stesso
Vorrei provare a starti vicino, ma sembra difficile che una triste schermata di scrittura elettronica sia una consolazione. Surrogato apocrifa di una mancata presenza veramente significativa.
Oh sì, so proprio come ti senti.. lo provo anch’io quotidianamente. Sai ci sono cose che non si posso spiegare con le parole, sono troppo, ma davvero troppo limitate per esprimerle. Tuttavia, provando a definire dire che la chiamerei…frustrazione.
Il mio male di vivere è espressamente riassumibile con la mia incapacità, forse stabilita dalla data circostanza, di non riuscire a trovare quei frammenti di umanità che possano in qualche modo dirsi simili a me.
Mi manca fino a togliermi l’aria la presenza di Qualcuno, la presenza che non è MERA presenza, bensì essenza.
Ho bisogno di un’autenticità alla quale però non trovo alcun risvolto.
Sono una sognatrice, vivo di studio, di sogni, di progetti, di voglia di provare nuove esperienze, solcare nuovi traguardi, cambiare le cose. Ma sono convinta che l’unione faccia la vera forza, oltre al crederci a ciò che si fa.
E io nel mio piccolo, a mio modo ci credo. E credo che veramente per me provare a parlare con una persona che scrive “ne ho bisogno” sia una sorta di mia missione, una sorta di empatia che non mi può ne mi riesce a lasciare indifferente
di fronte alla possibilità di far venire fuori qualcosa anche di piccolo piccolo, ma che per me rappresenti qualcosa di davvero significativo.
Quindi..voglio provare ad aiutarti, ma devi aiutarmi a capire.
Inizia a spiegarmi piano piano, partendo da un aspetto alla volta. Cerca di non generalizzare il caos, identificandolo in un unico ente, ma segna i confini delle singole circostanze.
Caos non è per caso sinonimo di vuoto emozionale? Ti senti solo/a? In famiglia, senza amicizie vere, senza un/a ragazzo/a? Ti senti perso/a dentro te stesso/a? Un estraneo/a della tua stessa vita?
Spaventatene! E’ l’unico modo per iniziare a pensare davvero! Raccontami, parlamene. IO TI ASCOLTO.
Ciao spero di esserti utile!Per poter stare bene con te stesso devi volerti bene(realizzarti,uscire con amici,fare qualche hobby tenerti sempre occupato)importante anche è aiutare il prossimo perchè non vai in ospedale ad imboccare qualcuno es.anziani che non sono piu’ capaci di mangiare da soli ,questo ti appagherebbe moltissimo.Imbocca al lupo ,Daniela
Ciao Fendi,
ti capisco perchè anch’io vivo spesso momenti come quelli che tu hai descritto.
Le prime volte da ragazzo mi facevo grossi problemi pensando di avere qualcosa che non andava, e anch’io ce l’avevo con tutti perchè non mi capivano, non mi ascoltavano.
Con gli anni ho imparato ad apprezzare questi momenti perchè fanno parte di me, sono una fetta della mia personalità, che sicuramente non è semplice e proprio per questo ho anche capito che gli “altri” non possono aiutarci, ma non per cattiveria o menefreghismo ma semplicemente perchè non possono, a meno che non si tratti di problemi un po’ più seri, dove invece l’aiuto di persone preparate può essere indispensabile per riprendere in mano la nostra vita.
Ma negli altri casi siamo noi che dobbiamo imparare a convivere con noi stessi, a farci le domande e a darci le NOSTRE risposte, perchè nessun altro potrà capirci fino in fondo, così come io posso condividere con te questo momento, ti posso anche rincuorare, posso ascoltarti, lasciarti sfogare, ma non POSSO capirti semplicemente perchè non c’è niente da capire, fa parte della tua vita ed è bellissimo così.
Il fatto che tu ne parli pubblicamente mi fa pensare positivo, vuol dire che hai già comunque maturato un buon livello di autocoscienza e che in fondo tu ne stia uscendo da questo periodaccio.
A me quando capitano questi periodi me li lascio scorrere addosso, mi servono a rimpinguare la mia anima di emozione.
Non vederli solo dal lato negativo, prova a scriverli in un tuo diario personale, ad affrontarli come se fossi distaccato dal tuo corpo e dalla tua mente e ti osservassi dall’alto.
Vivi sereno/a non hai niente che non va.
Un saluto.
Ciao Fendi,
questo periodo è scaturiato da qualcosa? una delusione d’amore? E quando
e se sei mai stato felice, su cosa si basava la tua felicità? su cose
in cui credi ancora o perchè hai cambiato visione della vita?
Io ti ascolto.