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Sempre negativo

di HH93

Ciao a tutti, volevo sapere se qualcuno di voi si è mai trovato bloccato in periodi negativi della sua vita per tanto tempo, da cui sembrava non esserci via d’uscita…e se invece è riuscito ad uscirne.

Io è un anno oramai che mi rendo conto di non avere più legami e possibilità per cambiare le cose nella vita di tutti i giorni, sento che tutto mi sta opprimendo sempre più.

Lettera pubblicata il 20 Maggio 2017. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 6 commenti

  1. 1
    Piccola78 -

    La mia esperienza personale è che non sono stata davvero felice – pure avendo ogni bene del mondo – fino a prima di ri-conoscere Dio, e di accettare il Suo Amore immenso per me (come per ognuno): ora posso dirmi realmente sazia e felice;

    secondo i criteri di questa terra, ho il massimo che si possa avere quaggiù, sia materialmente che spiritualmente; ho tutto, sì,

    pur tuttavia, non si parla ancora di perfezione, perchè manca la piena visione beatifica di Dio Amore;

    infatti, stasera mi sono sorpresa a dire a Dio, in cuor mio: sono felice, sono felice con Te, pur nella penitenza di stare ancora quaggiù! Sono nella penitenza, sì è vero, nell’esilio dell’incompiutezza, eppure sono felice perché ho Te!

    Sembra un paradosso essere felici nella penitenza, e lo è, ma è possibile, perché l’Amore di Dio è più grande della negatività e del dolore fisiologico e connaturato in noi.

    L’Amore di Dio supera anche la morte. Bisogna aver pazienza e vivere bene. Poi, la malattia cioè questa vita, passa, anche se è breve e lunga allo stesso tempo, tanto che sembra volare via in un soffio e allo stesso tempo non finire mai, e dopo la malattia viene la gioia perfetta che non finisce più. Abbi fede! Vivi bene ché tutto passa e l’Eternità di Bene tutto avrà riscattato finalmente!

  2. 2
    Rossella -

    Ciao.
    Ti posso dire che capita. Certo che capita. Oggi questi periodi sono più lunghi perché l’uomo, che per natura tende a stare ben piantato con i piedi per terra non trova intorno a sé niente che gli suggerisca movimento. Un tempo un ragazzo che aveva incominciato a soffrire di disturbi depressivi viveva la rottura del fidanzamento come un incentivo per mettersi in discussione. In generale ogni uomo vedeva nel matrimonio la possibilità di cominciare a vivere. Non esisteva l’evasione intesa come la intendiamo oggi. Anche un ragazzo benestante doveva rendere conto alla famiglia di tutti i suoi spostamenti e delle sue pochissime uscite. La donna in un certo tipo di cultura è naturalmente più libera. Dall’esterno potrebbe apparire una prevaricatrice, soprattutto agli occhi di chi guarda il mondo come un posto in cui è possibile vivere ed è dotato di un naturale saper vivere. Quel modo di valori gli apparirà profondamente ingiusto. Probabilmente ha ragione, ma come ti dicevo in alcuni ambienti è importante ristabilire un’armonia primitiva che possa predisporre alla vita nei sacramenti. Magari non se ne rendono neanche conto. Ma d’altro canto non possiamo sapere tutto. Quella che vivono prima è vita, certo che è vita. Ma è vita nel senso sacrificato della parola; perché anche una donna che può avere tutto non è libera. Libera dalle maldicenze e quant’altro. L’uomo vive una mortificazione più grande che serbe anche a far maturare in lui dei sentimenti.

  3. 3
    Rossella -

    Prima del concilio bastava l’educazione religiosa. Dal concilio in poi l’uomo e la donna hanno cominciato a fare più fatica per capire chi erano e di cosa avevano bisogno. Le situazioni, per carità, possono anche precipitare, ma ti assicuro che la persona che ha una natura più spirituale ha bisogno di restare persona; il rischio è quello di diventare una macchina spirituale. Vedere un ragazzo così motivato, così dentro il suo ruolo di padre e di marito ti fa un certo effetto. Io penso che si dovrebbero rivalutare tante cose. La vita umana è una sacra rappresentazione. Ci vorrebbe più privacy. La vita è un mistero che andrebbe accolto come tale.

  4. 4
    Prometeo -

    Caro HH93,
    non abbatterti… la vita ha degli alti e bassi… ci sono passato anche io ma ricorda dopo una salita c’e’ sempre una discesa!

    Coraggio!

    Prometeo

  5. 5
    Yoyanosoyyo -

    Ciao HH93. Tutti hanno avuto dei periodi no, che possono durare mesi o anni. La vita è anche questo ed è facile lasciarsi buttare a terra dal senso di solitudine o dalla indifferenza delle persone. Il mondo non è mai stato per le persone fragili a quanto pare. Di solito ne sono sempre uscito in maniera “naturale”. Ossia si cambia studio/lavoro o inizi a frequentare un altro posto per una tua passione ed inizi a conoscere persone diverse, magari una ragazza, e tutto inizia a prendere un’altra piega. Ti dirò però che ho imparato più dai miei periodi negativi k da quelli positivi. Solo quando perdi una cosa ne capisci davvero l’importanza no? Ebbene, dalle botte della vita ho imparato ad apprezzare i momenti positivi e a dare il giusto valore alle cose. Inoltre ho scoperto meglio chi sono e cosa voglio e nn a riversare sugli altri i miei bisogni o paure. Insomma soffrendo sono crrsciuto. La verità poi è che ti sentirai vivo di nuovo solo quando ti innamorerai di nuovo. A me è successo anni dopo una grande delusione. Nel frattempo però, sii forte e affronta tutto di petto e a modo tuo. Nn avere paura di affrontare cose diverse (anche un viaggio da solo perché no) e metti al centro lo studio/lavoro perché da questo poi deriveranno tante opportunità future. In bocca al lupo.

  6. 6
    Golem -

    Io ne sono uscito dopo il “Concilio di Trento” grazie alla mia educazione religiosa, appresa presso la cosiddetta “Casa dei Buoni Fanciulli” di Milano. Rinominata per acclamazione da noi “Buoni Fancilulli”, Casa Bestie Feroci. Perché quelli eravamo. Inutile fingere. Lo diceva,anche Paul Klee nei suoi dipinti nati durante la Secessione” viennese.

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