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Lettera pubblicata il 22 Febbraio 2012. L'autore ha condiviso 18 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore sarah.
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SARAH: ciao 🙂
ci vorrà del tempo per scaricare la rabbia, il senso di frustrazione, ma mi pare che il passo più importante tu l’abbia fatto.
Ti sei spostata, ti sei detta: io queste cose non le voglio!
Ti sei concessa di ritornare libera e liberata dal fatto che anche ti incasinasse la testa con “giochetti” o modi suoi di interpretare la realtà e proportela.
In sintesi ti sei spostata dal disagio, dalla manipolazione, anche da una tua sensazione, probabilmente, di non riuscire a proteggerti abbastanza.
La rabbia ora ti è anche funzionale. Passerà.
Sono contenta che tu abbia incontrato una persona, dopo, che ti ha aiutato a riaprire dei canali tuoi, e a vedere le cose sotto un altro punto di vista. In qualche modo ti sei scelta un “luogo protetto”, vedi?
Anche a me la frase “meglio aver amato e perduto” è sempre stata sulle palle.
Certo che ci sono incontri di empatia, affetto, amore, relazione nella vita che possono anche non essere definitivi, brevi, ma che comunque ci danno la sensazione di aver vissuto un’esperienza positiva e che ci ha arricchito. Ma non è questo il caso.
Anche se un domani, magari, comunque vedrai che un arricchimento c’è stato, per te. Non fosse altro che un’esperienza che ti ha insegnato qualcosa di positivo su di te, su quello che vuoi e non vuoi, e su quanto sia importante non sentirsi a disagio con se stessi in una situazione che percepiamo come negativa.
Certo comunque che di esperienze come quella che racconti se ne fa volentieri a meno.
Io scherzando dico: certe cose che ho imparato sul campo, attraverso delle esperienze negative, avreo preferito leggerle via fax 😉
Ma tant’è, se le esperienze negative ci sono state, vediamo almeno che la rielaborazione porti di nuovo alla serenità interiore. O ad una serenità pure maggiore.
Sul fatto di spedire a lui la mail sono d’accordo con te.
E’ uno sfogo tuo, salutare, questo.
E’ un tuo modo per mettere in chiaro a te stessa, innanzitutto, dei punti.
Un tuo modo anche per fare uno scatolone e chiuderci delle cose dentro, per liberartene tu.
E’ un tuo modo per farti sentire la tua voce, ciò che pensi, la tua versione di come sono andate le cose e per ascoltare e ribadire il diritto alla tua emotività e libertà e visione di te stessa e della vita.
Non hai alcun bisogno di spedirla a lui.
E questo secondo me è un passo importantissimo.
Lascia perdere, poi, che meno verbalizziamo ad un manipolatore la nostra autonomia e meglio è.
I fatti parlano da sè se ti affranchi internamente da un manipolatore, non serve mandargli un’email o chiamarlo per dirgli: BASTA. Non serve il suo permesso per decidere di averlo fuori dalla propria vita. Non serve che LUI (o lei) capisca che certe cose nella vita tu nella vita non le vuoi. Sentire dentro di sè quel BASTA è la cosa centrale.
ciao luna, le cose che ho scritto lui le sa perchè le ho già scritte e riscritte tempo fa e anche dette,avevo scritto anche a lei perchè sentivo il bisogno di dire a questa persona “mi hai fatto del male per il tuo egoismo”era un esigenza mia,a lui non ho più mandato email perchè quello che dovevo dirgli l’avevo già detto.Sono consapevole del fatto che fa ancora male,nonostante non lo veda da ottobre,sono arrabbiata per tante cose anche se adesso vedo le cose in maniera diversa,mi fa rabbia non riuscire a credere più che un uomo possa amarmi davvero,mi vedo perennemente sola e i miei sogni infranti.Vedo lui ancora come un pericolo,è come se io l’avessi lasciato al di là di una porta hc eho chiuso a venti mandate con tanto di catena ma lui continua a bussare e io non sopporto più di sentire lui che bussa.Tempo fa quando lui mi spezzò il cuore,decisi di non rimettere mai più insieme i pezzi,decisi di chiuderlo per sempre,almeno così nessuno l’avrebbe distrutto di nuovo…è ancora lì chiuso a chiave e sinceramente non so neanche dove sia la chiave,questo però mi ha permesso di non affezionarmi all’altro ragazzo e di andare coi piedi di piombo.Ho pianto quando quest’ultimo mi ha detto che non se la sentiva di continuare,perchè anche lui era preso da una sua ex e mi sembrava che tutto tornasse di nuovo,ma non ero innamorata,mi faceva solo rabbia il fatto che una ex potesse di nuovo rovinare qualcosa a cui tenevo,anche se è stata una cosa fisica lui mi ha fatto bene e mi dispiace che sia finita per colpa di un altra,sento di nuovo l’intromissione da parte di terzi nella mia vita e questo mi fa incazzare.Se ho cambiato numero è principalmente perchè IO prima di tutto non voglio vedere un suo messaggio,non voglio sapere se lui mi scrive,so che c’è ancora qualcosa di me aggrappato a lui ma io continuo a non voltarmi indietro e spero presto che tutto finisca,perchè piango ancora adesso per tutto quello che è successo.
sarah, capisco molto bene le tue sensazioni. Datti tempo. Credo che tu comunque stia facendo le cose giuste (cambiare num etc) per distanziarti e anche per prendere atto delle tue sensazioni, ferite, paure ma senza nuove e ulteriori sollecitazioni. Stai anche ricostruendo la TUA sensazione di saperTI dare sufficiente e serena protezione e sicurezza. Stai ricostruendo la tua autostima (che è un concetto ovviamente più esteso che il semplice sentirsi brave e belle, ma include anche il sapersi serenamente al mondo per avere scambi positivi con gli altri, fare scelte che ci somigliano e ci fanno sentire bene con noi stessi, quel senso di SANA E SERENA capacità di protezione di sè che si diceva, etc etc). 5 mesi dopo uno tsunami sono ancora un work in progress. Forse non chiudi il cuore solo per paura ma anche perché la tua intelligenza emotiva ti dice che TU hai bisogno dei tuoi tempi per ‘un cantiere’ in cui ritrovare serenamente la tua identità. Per non avere la sensazione di uscire troppo esposta. Con la pelle ancora troppo sottile. Questo te lo dico perché io il ‘cantiere’ me lo sono concessa. Non avere paura del fatto che hai delle paure nate per qualcosa che hai vissuto come una violenza. Ascoltati e ascolta le tue paure senza sentirti in difetto o in colpa perché per riaprirti hai bisogno di un periodo di inventario. Non aggiungere al tuo stato d’animo la paura che la chiusura sia cronica. Vivi, ricomincia a vivere perché è anche vivendo e non evitando la vita che sentirai che sai e puoi vivere. Però vivere non è solo lanciarsi in relazioni. Parla con gli uomini, ascoltali. Ci son tanti livelli di scambio e vicinanza. Riscopri cosa ti piace nelle persone e cosa no, prima ancora di domandarti cosa di te può piacere agli altri. Ritrova e scopri te stessa anche nelle piccole cose. Fai fluire in quelle piccole cose la vita, la libertà, la tua autoconsapevolezza. Sarà questo che scioglierà le paure e il tuo cuore. Sarà tornare a vivere e a sentirti parte del mondo con il tuo sorriso e il tuo sentirti via via al sicuro dentro di te, anche senza chiuderti. Non è retorica la mia. Immagino come ti senti e perché. L’ho vissuto e in parte lo vivo ancora. Ma sento i chiavistelli alla porta e al cuore allentarsi e cadere.
Oggi ho cominciato a disfarmi di alcune cose sue,mi sento più leggera,non voglio avere niente nascosto in un cassetto che mi ricordi lui,non voglio tenere nulla,non voglio stare lì a ricordare qualcosa che mi ha distrutto.
Quando stavamo insieme gli promisi un quadro,presi una tela e provai a fargli un ritratto ma stranamente quel quadro rappresentava una persona aggressiva ed arrabbiata,i colori erano sul rosso,un quadro molto forte col viso allungato e le labbra strette come se volesse gridare tutta la sua rabbia.Dopo lo cancellai e preovai a fare me stessa…stesso risultato,caddi in crisi senza riuscire più a dipingere per due anni.Quella tela a lui piaceva ma io non gliela lasciai,non se la meritava.Mi feci una promessa, che avrei prima o poi cancellato quell’orrido viso e realizzato qualcosa di meglio.L’altro giorno l’ho cancellato e ho abbozzato un paesaggio visto su internet,molto semplice,c’è il mare e dei monti sullo sfondo…la nebbia che li copre,sembra un silenzio dopo una lunga tempesta,quella calma piatta dopo che sei uscita da una battaglia e cadi a terra svenuta,sfinita per i dolori provati,non so cosa c’è al di là delle montagne,c’è ancora nebbia e io sono ancora sul campo di battaglia,anche se è finita non ho ancora le forze per buttarmi a mare,ripulire le ferite e andare per nuovi orizzonti.Ho sognato che qualcuno voleva rubarmi quella tela,come se sentissi ancora un pericolo incombente ed è così,è ancora così vicino…ho bisogno di riposare ancora e poi di alzarmi e andarmenne,c’è altro al di là del mare.