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Lettera pubblicata il 4 Aprile 2013. L'autore, Ofiuco, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Mah , ad ogni modo se si frequenta una persona già sapendo com’è e che vita fà , si frequenta un innocente , moralmente parlando .
Allora non lo si dovrebbe chiamare strxxo/a ma guardarsi allo specchio e darsi del/lla fesso/a.
Tanta gente è convinta che dare significhi avere un riscontro dovuto.
In realtà , come la natura umana è sempre ambivalente , così lo è ogni suo gesto . Nel più grande atto di altruismo , c’è sempre un altrettando grande fine egoistico . Attenzione , non un guadagno o un vantaggio ma l’esprimersi della propria natura . L’altruista è tale sia per la devozione agli altri , sia per il senso di appagamento e serenità o di giustizia che guida e conforta il suo animo ed il suo modo d’essere . In realtà potremmo dire per assurdo che tutto ciò che facciamo per gli altri , lo facciamo contemporaneamente anche per noi stessi , seppur questo non diventi evidente e con si colga dall’esterno.
Più che lo strxxo/a , io “condannerei” , a seconda dei casi ,chi ci si affida .
Per me , se non ingannano nessuno e parlano chiaro , son 1000 volte meglio di chi si spaccia per quello che non è . Anzi tanto di cappello. Un playboy o playgirl son molto più apprezzabili , liberi e puliti e dei classici “casa-lavoro” , “casa-chiesa” che poi sotto-sotto……
Da ex stxxxo ma pulito ( con un pizzico di egoismo che mi è sempre rimasto addosso sotto certi aspetti ) , mi sento di poter sostenere con assoluta tranquillità d’animo questa tesi.
Non c’è dubbio che le caratteristiche di indipendenza e sicurezza di sè siano fonte di attrazione per chiunque. La classificazione di stronzo però, a mio avviso, si addice a chi specula su questo effetto. Se un uomo o una donna vuole mantenere una sua indipendenza nel rapporto, mettendo in chiaro la cosa sin dall’inizio e si ritrova un partner che per una serie di motivi pende dalle sue labbra, ha due possibilità: speculare opportunisticamente, sfruttando da vigliacco la “debolezza” della controparte, oppure far capire che non è il caso di andare oltre. Personalmente da giovane ho vissuto momenti di questo genere, e sono certo di non aver mai tenuto sul filo del rasoio nessuna di queste pretendenti. Può darsi che qualcuna di queste mi abbia considerato uno stronzo perchè non ne ho assecondato le speranze, ma so per certo che non ho illuso nessuna, quindi mi ritengo a posto con la coscienza. Quando invece avessi giocato con i sentimenti dell’altra parte dando qualche speranza, cercandola quando avevo bisogno, sfruttando quei lati del suo carattere per trarne un vantaggio di qualunque genere, ma non dando in cambio niente, allora sì che sarei stato uno stronzo. Quello che accade a molte ingenue fanciulle è che non sanno cogliere il momento di passaggio da uno stato all’altro. Inoltre lo stronzo agisce da oppotunista quando la pera è cotta, quindi in una condizione di “bisogno”, per la quale la parte debole si accontenta anche delle briciole pur di avere uno straccio di attenzione dall’amato. Ecco perchè poi vedi, speciamente donne, lamentarsi di aver buttato via anni e anni di inutile amore, inutile perchè l’amore è inutile quando non è ricambiato. E’ come innaffiare un terreno sterile dove non nascerà mai niente. Mi viene in mente la bellissima canzone di Califano cantata dall’indimenticabile Mia Martini, “Minuetto”. Non c’è migliore rappresentazione poetica dello stronzo e della vittima di questo. Ma non ci saranno canzoni nè esperienze nè tantomeno miglioramenti dell’identità femminile a consentire la scomparsa di quella categoria, maschile soprattutto, perchè l’istinto femminile vedrà in quelle caratteristiche (sbagliando regolarmente) una forza e una sicurezza virile utile, ma disegnata migliaia di anni fa per un mondo che non assomiglia in nessun aspetto a quello odierno.
Andrea parla degli adolescenti con pertinenza. Ecco, la similitudine calza a pennello. Quel tipo di individui restano perennemente adolescenti, ma trovano sempre chi è disposto a dargli spazio.
Con una diffrenza, che il vero adolescente cresce gioco forza, e se ha veramente carattere saprà come relazionarsi con gli altri, lo stronzo no, perchè è giustificato nel suo comportamento da chi lo asseconda senza fargli mai notare quanto sia realmente stronzo
Rossana, è vero che le giovani donne sono maggiormente vittime di questi cialtroni, ma lo sono statisticamente anche quelle mature. Se non direttamente possono esserlo nel ricordo. Perchè lo stronzo non si dimentica. Lo sai.
concordo con il post n. 21 di Kid.
a mio avviso sono abbastanza rari i veri e propri manipolatori e le vere e proprie manipolatrici. questo presuppone un intento a monte, preciso e determinato, un’attitudine quasi diabolica degna di obiettivi più consistenti che non l’uso fisico e/o emotivo di una persona.
nella maggior parte dei casi sia gli “stronzi” che le loro “vittime” non fanno altro che esprimere la loro natura oppure saziare loro reciproche, più o meno momentanee, lacune e/o bisogni.
eccezion fatta per le persone molto giovani, alle prime armi, facilmente abbindolate da altre molto più vecchie o più esperte di loro. queste possono non rendersi conto subito di essere strumentalizzate; tutte le altre, se lo sono, è perchè in qualche modo accettano di esserlo.
Sì Rossana, in fondo nel mio post, contemporaneo a quello di Kid, vi sono molti punti di contatto con la sua visione delle cose. Io aggiungerei, parafrasando un famoso proverbio, che è l’occasione che fa l’uomo ladro. Lo stronzo diventa tale se l’occasione gli è favorevole nel momento in cui trova l’agnellino da sbranare, ma perchè è un vigliacco. La vigliaccheria sta in questo comportamento opportunistico, indice sempre di scarsa qualità umana.
Certo si può trovare il Pinocchio della situazione, ingenuo e credulone, al quale far credere che piantando gli zecchini questi daranno i frutti, ma non è detto che questo non sia in buona fede. Il burattino di Collodi, in quel caso, voleva speculare a sua volta e si è meritata la fregatura. Invece credo che raramente innamorandosi di un potenziale stronzo ci si aspetta di essere “usati” da questo. Non si decodifica l’atteggiamento egocentrico e sicuro di sè di solito tipico di questi personaggi con il futuro comportamento che questi avranno. Specie nelle donne quel tipo di carattere ostentato è una forte attrattiva sessuale per i motivi atavici che abbiamo accennato, non si aspettano un mediocre ladro di sentimenti, anzi, al contrario: un uomo con gli attributi.
Il punto è che il messaggio che la vittima si aspetta non è quello che in realtà arriva. In genere quest’ultima gioca a carte scoperte mentre lo stronzo bara scientemente. La naturale predisposizione dell’innamorato vero ad accettare e “tollerare” le frequenti eccezioni ad un rapporto onesto, che lo stronzo subdolamente impone, sposta il senso critico di chi subisce nell’area della sottomissione forzosa. Forzosa in quanto la perdita di autostima che nasce dalla continua accettazione delle eccezioni rispetto alle aspettative, fa scendere il valore delle proprie “azioni” ai propri occhi.
Ecco perchè ritengo che sì, a volte si formano in quei rapporti dei ruoli intimamente cercati (il sado masochismo è molto presente anche in rapporti ritenuti “sani”), ma se nello stronzo esiste una “costituzionalità” innata non è detto che la vittima cerchi sempre, seppure inconsciamente, proprio di essere tale. E’ il lento lavorio che il seduttivo truffatore fa per venderti la propria merce avariata che porta a quelle conclusioni. Con l’aggravante morale che ha di fronte qualcuno che crede in lui, quindi disarmato. Questa è la differenza tra il play boy descritto da Kid e il vigliacco descritto da me. Il primo non rientra nella categoria, il secondo in pieno, e la onora.
Ciao a tutti
Ofiuco,
non nego che “Lo stronzo diventa tale se l’occasione gli è favorevole nel momento in cui trova l’agnellino da sbranare”, nego che si tratti sempre di vigliaccheria: potrebbe essere anche soltanto un proprio modo di essere, non del tutto allineato ai concetti sociali di positività, che ben s’incastra nel modo di essere emotivamente carente della controparte (altrimenti non ci potrebbe essere nessun inizio di storia).
forse non vedo il male quanto sarebbe necessario ma, a mio avviso, se non c’è una grande differenza d’età o di esperienza fra i soggetti, anche la “vittima” ha la sua parte, magari inconscia, di partecipazione alla “funesta impresa”, destinata all’apparente infelicità o allo scacco. ammesso che alla “vittima” s’intenda riconoscere per lo meno un’intelligenza e una formazione medie.
è poi scontato che tra il comprendere razionale e l’agire emotivo possa esserci grande differenza ma questa difficoltà per me s’iscrive piuttosto allo stato di necessità della vittima più che non alla volontaria capacità di dominio dello stronzo.
mi rendo conto che la differenza fra i due diversi punti di vista è molto sottile. non intendo convincere nessuno ma soltanto affermare una personale opinione, che tende a mantenere un equilibrio di buona fede in entrambe le parti e a non giustificare sempre e comunque la cosiddetta vittima.
E’ stato scritto tanto e non ho avuto modo di leggere tutto.
Concordo sul fatto che prima bisognerebbe chiarire cosa si intende per stroxxo. Nella mia vita ho avuto a che fare con maschi conisedrati i classici bravi ragazzi e che poi si sono rivelati dei traditori, bugiardi, indecisi e senza palxx. Quindi più dannosi questi che il classico prototipo di stroxxo così come lo intendiamo.
In ogni modo qualcuno qui secondo me ha centrato il punto e se non sbaglio è rossana quando ha parlato della poca autostima in alcune donne. L’uomo che riesce a trasmettere forza, sicurezza, indipendenza, eccellenza colpisce l’immaginario della donna che si sottovaluta e che pensa valga la pena annullarsi per avere al proprio fianco un tale esemplare di maschio. Ma proprio perchè questa “impressione” dipende dal grado di considerazione che una donna ha di se stessa, non tutte recepiscono il soggetto maschio allo stesso modo. Spesso mi sono ritrovata a considerare dei grandi cogxxxni degli uomini che invece attiravano molte altre donne.
Altra componente è l’egoismo, più una persona è egoista e quindi concentrata sui propri bisogni ed esigenze, e meno subbirà in un rapporto affettivo.Prima l’amore verso se stessi, poi verso l’altro. Infine, come diceva giustamente Andrea,il fascino dell’uomo stroxxo decresce esponenzialmente all’aumentare dell’età.
Buongiorno Rossana e Causa Persa. Molto velocemente rispondo al post di Rossana convenendo sul fatto che la linea di confine tra la vigliaccheria è un proprio modo di essere è sottilissima. Più che altro è un punto di vista dell’osservatore esterno che la colloca nell’una o nell’altra categoria. C’è un fatto però, che seppure collocassimo l’atteggiamento nella seconda categoria, questo non giustificherebbe il protagonista. Egli sa ( nel momento in cui agisce da stonzo) che sta speculando, indipendentemente che la vittima desideri di partecipare alla “funesta impresa” come brillantemente la definisci. Pesonalmente non ritengo che ci sia una consapevolezza nella vittima di finire sbranata. Come dice Causa Persa l’agnello sacrificale si affida, in quanto inerme e insicuro dei propri mezzi, alla artificiosa sicumera del suo eroe, delegando a questo le “regole” della partita. E’ l’egocentrismo dello stronzo che fa il resto, perchè, che sia costituzionale o meno, il suo atteggiamento è comunque vigliacco nel momento in cui approfitta di chi lo immagina “fondamentalmente buono”, come di solito chi si innammora dello stronzo pensa. Per quanto noi tutti si sia ex animali, nelle relazioni tra persone non si è nella giungla dove il felino tende un agguato alla preda e la cattura. Qui è l’ignara preda che fiduciosa e inerme si concede a chi ritiene essere qualcuno che la difenderà, vede quella forza e autonomia come qualcosa che la proteggerà e non di cui soccomberà. Ci vedo una certa differenza conl’esempio etologico. Lo stronzo è più una iena che un leone.
Si “finge” leone e questo atteggiamento seduce le più ingenue e candide fanciulle bisognose di una guida che ne compensi le insicurezze, ritrovandosi invece chi quelle insicurezze le accentua. Lo stronzo però è a sua volta un insicuro che millanta doti che non ha, ma che sa essere seduttive nei confronti della preda, ma al momento della resa dei conti cade la maschera e si mostra per quello che è, lasciando chi ha creduto in lui come si può immaginare. E’ un pagliaccio, che ostenta recite che servono allo scopo, utilizzandole come esca per i più sprovveduti, ma resta sempre un vigliacco. Vorrei dire a Causa Persa che quei bravi ragazzi di cui parlava non si sono “trasformati”: erano stronzi sin da subito. Non si recita in eterno.
Poi, certo, non nego che in molti di questi personaggi insicuri, vittime dello stronzo vi sia comunque una forma di inesplicabile nostalgia per quel trattamento subito. Ricordo ancora quel romanzo di Raimond Carver, ” Di cosa parliamo quando parliamo d’amore”, dove una lei ora serena con il nuovo compagno, rimpiange il vecchio partner che la maltrattava, ricordando quei momenti come emozioni di vero amore. Ne possiamo trovare di donne che continuano a dichiararsi innamorate di maltrattatori seriali. Ma qui dovremmo addentrarci nei meandri della psicologia onirica, se mi è consentito questo neologismo scientifico. Ma entreremmo in un campo ancora sconosciuto.
Un saluto
causapersa,
le tue osservazioni mi sembrano più che pertinenti, in particolare la seguente:
“prima bisognerebbe chiarire cosa si intende per stroxxo. Nella mia vita ho avuto a che fare con maschi conisedrati i classici bravi ragazzi e che poi si sono rivelati dei traditori, bugiardi, indecisi e senza palxx. Quindi più dannosi questi che il classico prototipo di stroxxo così come lo intendiamo.”
concordo che siano più dannosi proprio quelli che apparentemente non sono “stronzi” (infatti, di solito sono classificati come “bastardi dentro”).
a mio avviso, la differenza fra questi e gli sbruffoni, inconsistenti e caciarosi, alla fine dei conti sta soltanto nell’entità dell’intenzione “malefica” che sia gli uni che gli altri possono o non possono avere. come per il peccato, sono l’intenzione e la consapevolezza a fare la differenza! 🙂
se di falsità volontaria si tratta, questa pare più perniciosa e più difficile da smascherare di quella del tipo che fin da subito te ne fa vedere e passare di tutti i colori…
Noi donne siamo così…la vogliamo cotta e allo stesso tempo cruda.Se stanno ai nostri piedi ci sentiamo soffocate ma se non ci calcolano stiamo male..bah..
Oh, finalmente c’è chi lo riconosce che come la fai fai non sai mai se l’azzecchi con le nostre meravigliose compagne. Comunque, cara Elly, ti assicuro che gli stronzi se la cavano meglio degli altri ai vostri occhi e vi restano pure nella memoria, e quasi mai in negativo. Quale sia il motivo di questa curiosa “passione”, questo è il vero mistero; lo è per noi ma soprattutto per voi, infatti vedo che concludi con un bah, che è come dire: “che vuoi farci…siamo così, dolcemente complicate…”