Cari utenti,
Senza risultare insensibile a più, mi potete spiegare come fate a scrivere lettere su storie d’amore finite? Non esistono altri aspetti ai quali date importanza?
Io credo che scrivere lettere su storie d’amore finite, sia deleterio sia per chi le scrive, sia per chi le legge. Nel mio caso, quando la relazione volgeva al termine, non mi sarei mai sognato di esprimere con estranei il mio sentire, nemmeno con amici e familiari in realtà.
Domanda: Non pensate di farla più grave di quella che è?
Lettera pubblicata il 20 Febbraio 2019. L'autore ha condiviso 8 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Gabriele2.
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Categorie: - Amore e relazioni - Riflessioni
Vivono di questo.
Bravo,sopratutto per chi le legge
Bene, ma si tratta di “gravità dell’abbandono”. Perciò dipende. In ogni caso noi medici laddiani siamo qui.
E’ un modo di sfogarsi e non tenersi tutto dentro.
Altrimenti cosa farebbero tutto il giorno Yog e Golem? Sarebbe una tragedia per loro sostenere una vita sociale. Aiutiamoli.
Ingrato. Noi siamo qui per aiutare i tipi come te e tu non comprendi questa nostra missione.
Ma che tu non comprenda è normale, altrimenti non saremmo qui a cercare i tipi come te.
Gabriele,
1)nessuno ti obbliga a leggere e a commentare le lettere di altri se le ritieni eccessive, poco interessanti o addirittura “deleterie”
2)dovresti ormai aver compreso che per molti questo sito è usato come sfogo spesso fine a se stesso o come semplice”svago” (o, al limite, come ricerca di esperienze simili da condividere o cura palliativa alle ferite dell’anima)
3) gli argomenti di discussione sono tra i più svariati (dalla malattia alla battuta cretina, dalla crisi economica allo scambio di coppia, dalla poesia alla “banale”evoluzione dei rapporti amorosi e di amicizia):non mi sembra che gli amministratori abbiano posto dei limiti in questo senso
pertanto il mio consiglio è di usare il sito come meglio credi evitando di commentare lettere che ritieni futili e controproducenti per stesso o per gli altri e scegliendo solo quelle a tuo giudizio degne di considerazione.
Gabriele, siamo qui per curarti, il giuramento d’Ippocampo (che, per incisione, fu il greco che lo estrasse la prima volta) ce lo impone e noi lo onoreremo. Forse si scrive “noi l’ho onoreremo”, dal latino honor remi che indica la forza di chi rema, ma tu che sei fino d’organo avrai capito l’ho stesso.
Ne avete più bisogno voi, per autocurarvi dal vostro senso di inferiorità, che loro, siatene certi, chè di voi si può fare tranquillamente a meno. Sul contrario non ci giocherei nemmeno una fetta di cu.lo! O 2 per simmetria!
In effetti, è un punto di partenza di elaborazione del progresso di sé. Non si può rinnegare il passato; esso va rielaborato in un’ottica di miglioramento presente e, all’apice, futuro.