Salve a tutti.
Ho deciso di scrivere in questo forum dopo mesi di lettura d’esperienze altrui, aiutandomi a sentire meno il peso del mio persistente malessere.
Ho 21 anni e sono uno studente d’ingegneria.
Il malessere, a cui mi riferisco, è un misto tra solitudine e profonda tristezza.
Credo che la causa principale sia la mia inettitudine all’interazione sociale, pur avendo qualche conoscente ed una vita sentimentale/sessuale mai avuta.
Inoltre l’aggravante è un’infelice situazione famigliare.
Tuttavia sarò sempre grato ai miei genitori per avermi dato un’istruzione, cibo, vestiti e tutto l’indispensabile e più.
In pubblico non so mai cosa dire e, non avendo una personalità carismatica, non nutro alcun interesse.
Mentre le poche volte che parlo mi sento stupido e banale.
Questo mi fa rabbia perchè ci tengo che una persona possa fidarsi di me.
Per quanto riguarda la fisicità ed aspetto estetico vacillo tra l’accettazione, in alcuni giorni, e il rifiuto, in altri.
Paradossalmente, in questo periodo, sto uscendo di meno per non sentirmi ancor più solo tra coppiette felici e innamorate.
Tutto questo mi crea un forte disagio come ansia, senso d’inutilità, bassa autostima ed una percezione deviata di me stesso.
Questa condizione è dovuta solo a mie colpe e so che l’autocommiserazione non porta a nulla ma ogni volta ritorno inerme alle sofferenze, in un ciclo continuo.
Vedere coetanei aver successo laddove io nemmeno fallisco, dal blocco che ho, m’aliena dal mondo.
Ogni volta che si presenta lo sconforto sento un lieve dolore al petto e, delle volte, scoppio in un pianto improvviso e soffocato dal silenzio della mia stanza.
Ci sono stati momenti estremamente bassi, nel quale ho pensato di annullarmi ma non ne ho avuto coraggio.
Con il ritorno in presenza all’università ho pensato di rivolgermi ad uno psicologo, nella necessità di cambiare la prospettiva con la quale leggo il mondo e per capire se soffro di qualche patologia.
Principalmente ciò che mi permette di canalizzare alcuni demoni sono scrivere poesie, leggere e ascoltare musica.
Non so bene se ho scritto tutto ciò per sfogo o per aiuto.
In ogni caso, concludo ringraziando tutti coloro che interagiranno.
Saluti,
Matt.
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Categorie: - Me stesso
Matteo a 21 anni la timidezza può essere normale paure e dubbi anche, in fondo sei un giovane uomo che si deve fare una vita. La timidezza non è una colpa o una malattia tanto è vero che la saggezza popolare dice[va] “dove non c’è vergogna non c’è virtu”.
Personalmente ti consiglio di esporre il tuo problema al tuo medico di base solo se è maschio (se questa lettera l’aveva scritta una ragazza avrei scritto solo se è femmina) il fatto che vuoi sentire “uno psicologo” può andare bene ma solo se è bravo. Sei te che devi stabilirlo, se ad esempio dopo 3 mesi stai meglio, “solo te”. Altrimenti cambialo.
Continua a coltivare i tuoi interessi, fai attività fisica e cerca di non pensarci troppo e pensa a stare bene con te stesso e fregatene degli altri.