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Lettera pubblicata il 31 Maggio 2012. L'autore ha condiviso 18 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore pucioladoro.
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A me pare proprio che ci sia ancora tantissima strada da fare.
Prima di tutto bisognerebbe imparare a comprendere come nascono le convinzioni che ci permettono di emettere giudizi che poi sono il fondamento del nostro agire.
Come diceva il grande Luigi Pirandello:
“… l’essere agisce necessariamente per forme, che sono le apparenze che esso si crea, e a cui noi diamo valore di realtà. Un valore che cangia, naturalmente, secondo l’essere che in quella forma e in quell’atto ci appare. E ci deve sembrare per forza che gli altri hanno sbagliato; che una data forma, un dato atto non è questo e non è così. Ma inevitabilmente, poco dopo, se ci spostiamo d’un punto, ci accorgiamo che abbiamo sbagliato anche noi, e che non è questo e non è così; sicché alla fine siamo costretti a riconoscere che non sarà mai né questo né così in nessun modo stabile e sicuro; ma ora in un modo ora in un altro, che tutti a un certo punto ci parranno sbagliati, o tutti veri, che è lo stesso; perché una realtà non ci fu data e non c’è, ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere: e non sarà mai una per tutti, una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile. La facoltà d’illuderci che la realtà d’oggi sia la sola vera, se da un canto ci sostiene, dall’altro ci precipita in un vuoto senza fine, perché la realtà d’oggi è destinata a scoprircisi illusione di domani. E la vita non conclude. Non può concludere. Se domani conclude, è finita.”
Mi domando: per quale ragione alla parola – Amore – la nostra immaginazione corre subito ad una coppia (uomo-donna) che vive in un’idilliaca condizione sentimentale che vede i suoi due elementi uniti strettamente l’una all’altro? Certo poi si conviene che c’è anche l’amore materno, quello per il prossimo, per la patria, per la vita, per il cane e via dicendo.
Certo è che la sublime cenerentola e lo splendido principe azzurro la fanno da padroni nel mondo dell’amore (il sesso poi lo fanno di nascosto) e non c’è spazio per altre donne ed altri uomini, pena il dissolvimento della fiaba.
A quando la sveglia?
Non dico che tutto è da buttare al macero, ci vuole anche rispetto per sé stessi e per gli altri, ma buttare qualche preconcetto fuorviante e, di tanto in tanto, lasciarsi andare con moderazione e buon senso, fa bene e rende veramente liberi e piacevolmente costruttivi.
Proviamo a prendere l’affermazione di David: ”l’amicizia in fondo è un sentimento simile all’amore”. Non è difficile scorgere che si tratta di una convinzione condivisa ed universale, ma in verità è falsa in quanto il sentimento è lo stesso in entrambi i casi, ciò che cambia sono gli scenari ed i personaggi. Il sesso poi, entrando o meno in gioco, crea soltanto maggiore confusione nella nostra mente.
C’è un lavoro immane da fare; rivedere tutte le nostre convinzioni, semmai aiutati da qualche lettura diciamo: “terroristica”, che possa cioè, mostrarci prospettive altre, contrapponendosi a quelle visioni ormai consolidate che provengono da stantie imposizioni.
Sta bene Amico, sicuramente in qualche comunità Hippie troverai quel che cerchi.
Quello che cerco? Hohh! Mio caro colam’s, e cosa cerco?
In pratica ci troviamo in una gravissima crisi del sistema che fino ad ora credevamo ecccezzziunal’ verament’ (e non parlo solo di crisi economica). Ciò che ci serve è già qui, intorno a noi, basta saperlo vedere; è un po’ come andare a funghi; se non siamo preparati, ci è difficile persino scorgerli.
In verità siamo tutti analfabeti per ciò che riguarda il sesso, ma anche per quanto concerne l’amore; in pratica siamo degli autodidatti, vista la latitanza della scuola che dovrebbe formarci ed invece pensa a creare i lavoratori da dare in pasto agli imprenditori (cosa in cui tra l’altro fallisce miseramente) e che un domani, se questi ultimi vorranno, potranno cibarsene.
In psicologia si sostiene principalmente che esistono tre fasi evolutive dell’amore, quello romantico per intenderci:
1- infatuazione (o innamoramento);
2- attrazione (o di affetto);
3- attaccamento.
Tutte composte da vari elementi e stadi. S’inizia con l’infatuazione; una forte passione, ma debole negli altri elementi costitutivi, il primo sprone di questa fase è l’istinto o la pulsione sessuale. In questa condizione, una grande qualità è assunta ovviamente dall’aspetto fisico.
Col tempo questo elemento si riduce dando spazio all’affetto, in pratica intervengono altri componenti valutativi più squisitamente interiori, come la cultura, la stima, gli interessi comuni, ed altre qualità possedute dal partner. Questa è la così detta fase di attrazione o altrimenti detta affettiva.
Ad essa succede quella detta dell’attaccamento in cui si passa ad amare l’essere nel suo complesso in modo pieno e totale, non più quindi solo per i suoi aspetti materiali e spirituali.
Sebbene gli esseri umani non siano in genere sessualmente monogami, si ritiene che lo siano emozionalmente, in pratica essi non possono amare (romanticamente) che una sola persona alla volta.
Secondo recenti osservazioni scientifiche si è appurato che, in relazione alla cultura che determina notevoli oscillazioni; dopo i 10, 15 anni di permanenza in questo stato, si passa dall’amore romantico ad un semplice piacere nello stare insieme.
Il sesso in pratica è la miccia che può accendere la fiamma dell’amore, esso è l’attività umana più amata in assoluto, ma anche la più osteggiata. Esso è ritenuto sublime e sporco ad un tempo; in grado di donare la vita me assolutamente immorale, su di esso si dice tantissimo senza dire assolutamente nulla. In nessun altro caso l’uomo è riuscito a radunare così tante contraddizioni nel tentativo di definire una cosa. Se ci si guarda intorno si scopre che il sesso è la più riuscita invenzione della natura, ma forse è proprio l’ego dell’uomo che mal sopporta che questa invenzione così divina, non sia opera sua.
Si tende a dare all’amore un valore più elevato proprio perché lo si ritiene frutto di una qualità prettamente umana e quindi di livello superiore.
— Continua —
Nel frattempo si provvede a dequalificare i sentimenti d’amore provati dagli altri essere viventi, come ad esempio quello del cane che è pronto a dare la vita per il proprio “padrone”.
Mi domando cosa ci sia di tanto sbagliato nel desiderio di provare piacere, se non fosse per l’interesse economico di alcuni che pretendono di venderne dei surrogati. C’è in atto una corsa a trovare il divertimento più sfrenato, in grado di dare il piacere più grande; ma prima, si rende necessario escludere dalla competizione il sesso, che ovviamente ha le carte migliori per surclassare ogni altro competitors.
Il sesso è l’unica attività in grado di dare piacere puro, in quanto risponde direttamente al nostro bisogno, senza intermediazione di altri elementi sensoriali. Esso è la sublimazione del piacere, null’altro ha capacità tanto forti da spronare l’uomo a muovere il mondo per procurarselo, eppure c’è chi lavora per convincerci che il sesso è sporco ed è meglio acquistare quei miseri surrogati che ci vengono costantemente propinati. Noi, poveri stolti, a crederci e lavorare per procurarci i soldi da restituire in cambio di divertimenti illusori che ci lasciano insoddisfatti e con la voglia di averne ancora, ed ancora… e non ci accorgiamo che così facendo, condividiamo a distruggere il mondo.
Cosa dire dell’amore poi? Anch’esso non sfugge alla mannaia dello sfruttamento. Siamo chiamati ad amare secondo uno schema ben precostituito, dove l’amore vero viene spogliato della sua ricchezza e viene ridotto alla costruzione di un elemento fondamentale di tutto questo marchingegno perverso, la coppia standard amante di sé stessa. Si deve cancellare il vero sentimento e sostituirlo con uno parcellizzato. Non è concesso amare secondo un nostro sentire, ma seguendo una procedura standard in cui lo scopo finale è quello di costruire una coppia da cui nasceranno figli standard che a loro volta protrarranno all’infinito questa procedura.
L’amore è un sentimento che non si può costringere in schematismi precostituiti. Amare significa provare piacere a condividere con qualcun altro, significa partecipare alla nascita d’un figlio, spartire parte o forse anche tutta la propria vita, aderire ad un gioco di complicità. Si può amare un essere di sesso opposto od anche uno dello stesso sesso, condividere o meno il piacere erotico e/o quello sessuale, amare per un unico motivo o per molti, si può restare liberi d’amare ogn’altro essere vivente.
Secondo me è necessario che si rivedano i nostri concetti di amore e sesso per evolverci perché se restiamo fermi sulle stesse posizioni, corriamo il rischio di restare per sempre fermi a quella condizione di ominide che eravamo. Per rendere omaggio ai tanti uomini che con il loro impegno a comprendere, ci hanno portati a dove siamo, dobbiamo impegnarci, per quanto ci è concesso, a proseguire la loro opera di comprensione e condivisione, un atto d’amore estremo verso l’intero genere umano.
Mi spiace Amico, ma sono fermamente convinto (da figlio, e da padre) che un bimbo ha bisogno di una famiglia stabile, non di un via vai di padri, madri, amori, amanti, fidanzati..
Mio caro colam’s ma questo che c’azzecca. Senza dubbio la responsabilità di mettere al mondo un figlio comporta una serie di sacrifici ed impegni, tra cui la cura degli affetti familiari ed eventualmente rinunce più o meno gravose. Noi però stavamo parlando di Amore e di Sesso che sono cose assolutamente indipendenti.
Se io e la mia compagna decidiamo di avere un figlio, dobbiamo valutare tutti gli aspetti che la cosa comporta, compresa la possibilità che durante la crescita, i nostri rapporti personali possano mutare e quindi prendere in considerazione eventuali rinunce da fare, tra cui anche astinenze o impostazioni diverse delle nostre vite. La maturità che si spera si sia raggiunta, dovrebbe indicarci il giusto equilibrio tra la verità e la menzogna. Sì, perché anche fingere di avere un rapporto idilliaco per non creare traumi alla prole, in realtà ne crea, se non addirittura peggiori. La situazione merita un esame molto approfondito che esula naturalmente dall’aspetto che stavamo valutando. Per concludere l’argomento, direi che prendersi una pausa, uscire con gli amici, condividere con il proprio partner una situazione trasgressiva, avere uno/a scopamicizia è possibile, e in alcuni casi potrebbe addirittura essere una cosa auspicabile, e ciò non comporta necessariamente traumi nei figli. Non lo è invece avere un rapporto stabile con un’amante in cui i coinvolgimenti emotivi come l’amore potrebbero minare la sana crescita emotiva del proprio figlio. Se l’amore che si provava verso la madre di nostro figlio è finito, non capisco quale beneficio ne possa trarre il figlio in un’atmosfera tesa ed ingannevole. Oggi esistono una quantità di coppie separate con figli ancora piccoli, credi che ciò comporti un futuro di deviati superiore a quello di famiglie del passato che restavano unite solo formalmente? Un disagio interiore, comporta modifiche psicosomatiche che i figli percepiscono ed interpretano molto bene, probabilmente anche meglio di quanto riusciamo a fare noi adulti, e le conseguenze sono inevitabilmente disturbi nella crescita.
Ciao! beh.. io sono nel pieno del vortice della trombamicizia..ed è la tipica linea sottile che fai presto a superare. Ne ho avuti 3 contemporaneamente; ma uno l’ho eliminato dalla mia vita quando ho capito benissimo la sua voglia di solo sesso. L’altro lo sto lasciando stare perchè ha iniziato i soliti discorsi seri da coppia, e io non mi sento pronta per fare 1 storia con lui. Ora è rimasto solo lui..l’ultimo. E’fantastico il rapporto che ci “lega”..chiacchere, sorrisi, coccole, supporto morale e tanto sano sesso, ma alla fine ognuno se ne sta a casa propria facendo la propria vita. Ovviamente non è un rapporto che durerà molto. C’è sempre qualcuno che prima o poi vuole di piu, e chi vorrà meno.. ma fin che c’è, me lo godo 😉
ciao
@ Manumanù
E ovviamente qualcuno, forse non te, ne uscira ferito. Cioè quello che ne è più coinvolto sentimentalmente. E poi venite qui a scassare le p..le con dei stucchevoli piagnistei! Guarda è matematica la questione!
….Chi semina vento mieterà tempesta….
e poi vengono uomini a piangere perchè stanno con una stronza…e certo vi scegliete certi tipi e poi ci volete fare la storia seria…vabbè…è vero davide si raccoglie ciò che si semina e quando vorrano una storia piagnucoleranno che non hanno nessuno!
sarah
vengono uomini a piangere perche’ hanno ascoltato la tua storia, che non e’ tanto diversa dalla loro…e’ vero che si raccoglie cio’ che si semina,ma delle volte c’e’ chi semina le zizzanie…