Caro Direttore siamo una coppia di neo genitori di una bimba di 13 mesi. Nel 2009 abbiamo acquistato un appartamento condominiale al piano terra, in una zona periferica della città dove risediamo. La nostra scelta è caduta su questa tipologia di appartamento perchè non volevamo avere il problema del centro città dove il parcheggio è una chimera. La nostra abitazione si affaccia su una strada comunale che aveva lo specifica segnale di divieto di sosta, sottolineamo “aveva” perchè da quasi 2 anni è scomparso! Noi abbiamo chiamato il comando dei vigili e richiesto più volte il loro intervento, perchè non essendoci più il segnale , gli altri condomini e non solo, si sentono liberi di parcheggiare su tutta la strada, arrecando seri problemi di inquinamento con i gas di scarico; (cosa che come può ben immaginare ci arreca notevole disagio abitando a piano terra e avendo tra l’altro la stanzetta di nostra figlia che affaccia su questa strada). Un altro problema è che essendo una strada stretta, le macchine parcheggiate anche malamente non ci permettono la breve fermata per poter scendere la bambina, soprattutto nei periodi freddi e piovosi. Quindi siamo costretti a parcheggiare direttamente al nostro posto auto, che è un pò distante e dover corre fino a casa sotto la pioggia e non solo per non far ammalare la bambina, cosa che purtoppo è accaduto. Nell’arco di questo lungo periodo abbiamo sollecitato l’intervento dei vigili più volte, e non sono mai venuti. Quando ci siamo accorti della sparizione misteriosa del segnale di divieto di sosta, abbiamo fatto notare loro il problema, e ci hanno indirizzato all’ufficio traffico, che dopo altre numerosissime telefonate ci hanno inviato un geometra comunale per fare un sopralluogo, il quale ha notato la scomparsa del cartello rassicurandoci che si sarebbe accertato e avrebbe provveduto. Dopo 6 mesi attendiamo ancora il provvedimento garantitoci dal geometra. Così abbiamo richiesto nuovamente l’intervento dei vigili numerose altre volte. Nulla di fatto! Anzi nell’ultima telefonata siamo stati aggrediti quasi fossimo noi gli arrecatori di disturbo e di disagio con le nostre telefonate. Da allora cerchiamo altre vie, per favore qualcuno ci può suggerire il modo per far valere i nostri diritti e soprattutto quelli della nostra bambina. Grazie.
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