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La schiavitù è veramente abolita?

di lupetto
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Lettera pubblicata il 14 Aprile 2008. L'autore ha condiviso 10 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 13 commenti

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  1. 11
    ChiaraMente -

    Lupetto hai tutta la mia comprensione e il mio apoggio. Non vorrei parlare poi dei tour della speranza di chi il lavoro lo cerca ancora…ben sapendo cosa lo aspetta ma costretto da necessità ad abbassarsi.

  2. 12
    lupetto -

    ChiaraMente,spero tu abbia un lavoro e che questo sia per te decente e lo viva serenamente.Ripeto:so che ci sono realtà molto peggiori della mia,ciononostante il mio dolore interiore è enorme perchè vivere un lavoro di 8 ore al giorno in conflitto con se stessi è una tortura.Prima dell’attuale precariato provai con la partita iva invano,trovando un sacco di gente che non mi pagò o che comunque lo fece in ritardo:se fosse stato per loro avrei potuto patire la fame su una strada.Inutile dire che anche questa scelta fu dettata dalla mia malattia.Feci appena in tempo a laurearmi che collassai improvvisamente con dolori quotidiani atroci:per 6 mesi mi alzavo a fatica dal letto e non potevo fare sforzi,poi cominciò il lentissimo e dolorosissimo miglioramento.DOvetti reimparare i movimenti principali,anche bere da un bicchiere d’acqua,e guidare.DOrmivo12/13 ore al giorno e con le coliche mi svegliavo di notte sognando di essere in una buia galleria sui binari col metrò che arrivava.Poi cambiarono anche gli incubi:da annegamenti a bombe e incidenti stradali.Ritmi alimentari scombussolati,cena quotidiana non oltre le 5 di sera.QUeste esperienze segnano e non si torna + come prima neanche a volerlo.Non potevo certo lavorare 8 ore al giorno,tentai con la partita iva per lavorare in casa ma non riuscii a ingranare e avevo l’angoscia di responsabilità,mancati pagamenti,errori.Oltretutto mi capitò un fallimento con suicidio e un cliente morto in incidente stradale a 32 anni.Vedevo il lavoro statale come tranquillo e sicuro,non immaginavo una schiavitù del genere da parte di capi e colleghi che di proposito non fanno un c….Meriterebbero le pedate nel c… e di farsele strappare(scusate lo sfogo,ma termini aulici sono sprecati per esseri del genere).

  3. 13
    roberta -

    io lavoro come dipendente in una ditta dove non sanno cosa sono le norme di sicurezza .faccio l’operaia metalmeccanica ,non ci sono limiti di peso non ci sono apiratori per la polvere di ferro e altre sostanze dannose ,e si usano apparecchi che fanno molta polvere , si lavora al freddo non hanno ancora acceso il riscaldamento e a fine giornata devi spalarti montagnole a badile di ferro scarto delle macchine perchè non fanno cassoni adatti per infilarsi sotto di queste . io chiedo come possiamo noi lavoratori fare sì che ci facciano lavorare con le adeguate attrezzature a chi dobbiamo rivolgerci ma senza sapere che abbiamo chiesto noi il controllo? visto che un controllo sanitario non c’è mai?qualcuno ci può aiutare?

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