Facciamo un esempio, come se fosse un gioco:
Sono di fronte ad un bivio e ci sono due strade;
1) strada a sinistra
2) strada a destra
Non so cosa scegliere, in quel momento non ho preferenze, per me una vale l’altra, ma sono comunque costretto a prendere una decisione, così opto per una scelta a caso e finalizzo la mia decisione.
Secondo voi, alla fine è stato davvero un caso fare quella determinata scelta?
Lettera pubblicata il 22 Giugno 2015. L'autore ha condiviso 10 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Tao.
Di solito le scelte vengono fatte sempre per un fine specifico…in questo caso dato che ti troveresti al bivio ti consiglio di guardare i cartelli, almeno saprai sempre dove ti trovi e dove stai andando.
ma no ovvio che ha scelto il lato preponderante del tuo carattere. ma certo preferisco le metodologie di kant per decretare il verso e la direzione ove dirigersi “la legge morale dentro di me e il cielo stellato sopra di me”
ecco magari potrebbe ispirare anche uomini “à la page” come noi! 🙂
Tanto per cominciare tra sinistra e destra andrei a destra tutta la vita. Questo ti fa capire che non credo nel caso. Quando vai a comprare un’automobile trovi un addetto alle vendite che ha interesse a piazzare delle automobili sul mercato. Se non avessi un lavoro mi accontenterei di guidare l’auto di famiglia… fermo restando che prima di sposarmi mio padre dovrebbe comprarmi un’automobile. Ma mai nella vita continuerei gli studi dopo il matrimonio. La mia vita prenderà una piega prima del matrimonio. Sarà prima del matrimonio che deciderò se lavorare o meno, se aprire un negozio o meno. Questa è la mia identità politica e, tanto per dirne un’altra, giammai acconsentirei a d accompagnare mio marito ad una cena o ad un ricevimento perché nel mondo non apparirei come la madre o la futura madre dei suoi figli. In famiglia accompagno tutti ma questo non sarebbe evidente per tra gli invitati ci potrebbero essere coppie di fidanzati non ufficiali… a quel punto mi sembrerebbe di accompagnare mio marito e la cosa sarebbe insostenibile. Dall’alto ci dicono che le categorie destra e sinistra sono superate. Saranno superate in politica – probabile- ma non nel paese reale. Una donna che la pensa come me si sentirebbe schiacciata da suo marito e dall’opinione pubblica. Chiaramente con i miei valori dopo il matrimonio potrei finire per apparire come una donna trasandata. Ma se mi mettessi a dieta ogni due per tre mi sembrerebbe di comunicare al mondo che mio marito non mi trova desiderabile e facendolo darei delle indicazioni ben precise sulla sua personalità. Il mio modo di vivere non è il Vangelo, essere anticonformisti è una scelta. Tacciare gli altri di essere conformisti significa negare la forma e questa sì che è un’offesa. Ti posso confermare che non mi sento una conformista… dico solo che riuscirei ad essere più elastica solo davanti al Principe Carlo. Perché devo mettere un uomo sul piedistallo? Perché devo sentirmi inferiore a persone che nella vita sono state…
Zio…
per favore
Ogni strada porta potenzialmente a una meta. Quando la si sceglie pertanto lo si fa in vista di perseguire un determinato scopo. Amenoché le due possibilità di cui parli siano veramente simili (es: Scegliere la stessa facoltá in due province vicinissime) é difficile che si tratti di puro e semplice caso.
Gent.ma Rossella
è interessante quello che scrive, ma fossi in lei starei attenta ad andare costantemente a destra, si dice sempre che anche i bagni si trovino in quella direzione, ma avvolte non è cosi… e a meno che lei non abbia un vasino da notte o una turca portatile, eviterei di doverla trattenere per una scelta di vita. Avvolte penso che le sue risposte ,non siano altro che un copia incolla di contenuti scritti, nel primo libro preso a caso ” per restare in tema ” e dal primo scaffale sottomano che le capiti, ogni tanto butta l’occhio sul forum e risponde attraverso questi ritagli. Mi chiedo chi mai potrebbe prenderla in moglie, se alla fatidica domanda lei replicasse argomentando che ne sò, con lo scioglimento dei ghiacciai polari, la vita notturna di gigi marzullo, i pensieri intimi di schopenhauer,il disboscamento della foresta amazzonica, greenpeace…per carità tutti discorsi seri e di sostanza,ma che non c’entrano nulla con ciò che le viene chiesto.. come potrei dar torto a quel povero spasimante che vedrebbe nella fuga l’unica via di uscita. Dice di accompagnare tutti in famiglia, ma mi sa che sia arrivata l’ora di ricambiare questo gesto per una struttura più consona alle sue esigenze….inoltre ci tengo..anzi vorrei riflettesse sull’eventualità, che qualora si presentasse davvero l’occasione di stare davanti al principe Carlo, di non esagerare con la sua elasticità… cerchi di contenere questa sua apertura mentale,che porta dietro come una dote matrimoniale, rischierebbe di avere sempre addosso l’ombra di Camilla e non penso sia una sensazione molto piacevole.
Tao,
secondo me, qualsiasi scelta implica un’inclinazione personale, anche la più asettica e la più banale. magari non è razionalmente percepita ma l’inconscio (o memoria che dir si voglia) tiene a mente molte più informazioni di quanto non sappia fare la ragione, e cerca sempre di orientarci verso la riva che ritiene migliore per noi.
la sola cosa da tener presente resta che qualsiasi tipo di scelta ha come ricaduta, immediata o lontana nel tempo, sia aspetti positivi che negativi, non sempre prevedibili a priori. in questi, a mio avviso, gioca la sorte più che non la scelta in sé.
c’è chi orienta l’attenzione sui negativi, chi predilige valorizzare i positivi e chi, con maggior equilibrio, si sforza di tener conto di entrambi, con la consapevolezza che NESSUNA scelta è mai orientata a favore di altri ma sempre e soltanto a NOSTRO beneficio.
Gimmy, devo dire che sei forte, e anche simpatico, ma tu sei nuovo del forum credo, e imparerai a conoscere meglio Rossella, che è una dolce persona, ma il “suo mondo” non coincide con quello dei comuni mortali , peró non si può non volerle bene, proprio per quel candore che la fa partire per la tangente con interpretazioni che a volte (a proposito: “a volte” non avvolte, mannaggia) sono di una creatività filosofica irraggiungibile. Io provo tenerezza per lei, anche perché non replica nè interagisce con nessuno di noi, neppure quando le è richiesto. In campo giornalistico queste figure vengono chiamati “elzeviristi”, ma io ci vedo più un nuovo Nostradamus, (solo…”nostr” peró). Come per quest’ultimo, anche le “centurie” di Rossella si prestano a molte interpretazioni.
Ciao Gimmy.
P.S. Non te la sei presa per la correzione spero. Faccio anch’io errori e non mi dispiace se vengo corretto. Anzi.
Ciao Golem
grazie per il complimento e per la correzione, non me la prendo per questa inezia, anzi sei gentile a farmelo notare, ero convinto che fosse un termine altrettanto corretto, naturalmente sbagliando. Non sono proprio nuovo del sito, diciamo che sono passato da sporadico pioniere taciturno a frequentatore loquace… e ogni tanto quando ne sono ispirato mi diletto a fare uscire la mia verve bonaria, stando sempre attento a non offendere pesantemente nessuno o scadere nel volgare. In questo caso Rossella è stata un ottima musa, essendo molto luminare nel suo genere… qualcuno l’ha definita dadaista avendo un occhio più attento del mio, ed io per quanto mi sforzi ad elaborare i suoi concetti,ho capito che non ho proprio le capacità di comprenderne il senso,è fuori dalla mia portata… ma questo dipenderà dal fatto che come dici tu sia una donna estremamente irraggiungibile dal punto di vista letterario, non tanto da una mia inadeguata facoltà intellettiva, quanto invece dalla mia limitata cognizione umana.
Grazie per le risposte…ce ne’ per tutti i gusti,del resto e NON A CASO ognuno fa le proprie scelte 🙂