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Lettera pubblicata il 11 Ottobre 2005. L'autore, Seb, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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MG qui non si tratta di concedere o meno un determinato credo, ma piuttosto di una più o meno rispondenza di una data visione, alla realtà. Ciò che trascende dai ristretti canoni della sessualità intesa nella nostra cultura, è visto sempre ammantato da una sorta di gravosa pericolosità a tinte fosche. Per mia esperienza personale, posso assicurarti che non ho mai riscontrato in nessun’altro tipo di locale esistente, sia diurno che notturno, un’atmosfera così piacevole e rilassata come quella che si sperimenta in un privé che quasi mai ha necessità di ricorrere ad una security per garantire quell’aria di tranquillità necessaria al suo buon funzionamento. Certo non tutti sono in grado di rispondere in egual modo a questa esigenza, ma quasi tutti sono in grado di farlo, e dico “quasi” solo perché non me la sento di essere troppo estremo nel giudizio.
Comprendo la tua puntualizzazione sugli estremismi, ma siamo comunque ad una classificazione che serve all’uomo per comprendere, ma non ha alcuna valenza nella realtà. Una piovigginosa giornata primaverile che ci costringe in casa, è una splendida giornata per un agricoltore che ha bisogno d’acqua per il suo raccolto. Come vedi la natura non classifica, è l’uomo che in base ai…
… suoi bisogni dà un voto alla giornata. Certo la donna è molto più assoggettata dalla cultura di quanto sia l’uomo che l’ha creata a suo interesse, ma posso garantirti che poi, le frequentatrici di privé (in cui non si va solo a sco....), non sono per nulla così assoggettate come si crede, anzi superata quella soglia di titubanza iniziale, sono loro le vere regine di quelle pratiche.
Golem la tigre della Malesia si accoppia come quella Indiana; come l’uomo della Cina rispetto a quello nostrano ed a ben vedere come la tigre. Ciò che decreta le differenze è la cultura, ma mentre per le due tigri la cultura è limitata alle indicazioni dettate della natura, e quindi è possibile scorgere soltanto piccole differenze contingenti, per l’uomo, che la cultura deriva da una complessa rete di interrelazioni, le differenze possono anche essere notevoli, come ingenuamente hai ammesso anche tu.
Come vedi non sono io ad avere una capacità diabolica nel tirar fuori dal cilindro fantasiose comicità; banalmente sono solo attento a leggere il fondamentale libro scritto dalla natura che ovviamente non contiene abbagli. Se qualche errore dovesse sfuggirmi, è conseguente alla mia cattiva interpretazione e non nell’immutabilità di quanto scritto.
Vabbè CB, allora diciamoci naturalmente addio, senza complicazioni semantiche dovute a una discutibile evoluzione che ci ha fatto perdere il senso del limite di quando è il momento di dire ebbasta. Perchè non chiami in causa Rossana? È l’unica che ti ha capito in pieno. Se lo fa con la Rossye con te è uno scherzo.
Mo’ ti schioppa MG. Quella è tosta sai? Ed è giustamente lieta di esserlo. In confronto a lei tu sei assimilabile a una vergine ittiana. Non Ittita neh, sennò dopo i Sumeri adesso ti chiedono pure informazioni sul sesso degli Ittiti. Quindi per questo non sarà la nostra Pentesilea a fornirteli per poi girarli a chi sappiamo si interessa di sesso arcaico, dal Pleistocene all’Età del Ferro e prima della scoperta del 69, devi sentire un ittita, meglio una ittita. Raccontano meno palle dei maschi ittiti, che per questo, nel tempo e da maschilisti antelitteram, le hanno per secoli “azzittite”. Stronzi
Ciavoconafeto (una “t”. Afeto)
Non ho molto tempo vado un pò di corsa in questi giorni. Ci tengo solo a dire che ho molto apprezzato gli interventi di Alb, secondo me mirati e interessanti. oltre, naturalmente, a quelli di Golem, che è sempre insuperabile. CB, non ci siamo proprio, scusami. Ciao a tutti.
Golem quando esprimi: ‘… naturalità sessuale “animale” …’; trasmetti l’idea che ci sia una naturale sessualità umana “superiore” ed una animale “inferiore”, ma non si capisce in cosa consiste questa differenza di livello.
Per fare sesso, si cerca la privacy; restare soli con il partner, in un posto nascosto da sguardi indiscreti in cui consumare quel momento colpevolizzato dalla società; si prova a sfuggire a quella condizione afflittiva conseguente alla valenza d’illiceità del sesso. Per fortuna la natura ha predisposto che il sesso lo si debba condividere almeno in due, altrimenti ci si ritroverebbe a praticarlo da soli. Io credo invece che questo momento meraviglioso sia da condividere e liberare da ogni tipo di costrizione; non dev’esserci paura di commettere atti impuri; bisogna che siano avvolti esclusivamente d’amore, niente morale, niente inquisizione, niente di brutto o nefasto ad oscurare quel momento di grande libidine che la natura regala a tutti gli esseri che sono in grado di goderlo e a ramengo tutte le fisime umane.
Desideri lasciarmi perché trovi più soddisfazione altrove e ti comprendo, ma mi lasci con MG che dà pagelle, con cui promuove solo chi concorda con lei; fantastico.
MG un raffinato bar con salottini dove sedersi a fare quattro chiacchiere con amici; un tranquillo ristorantino intimo con un ristretto numero di commensali; un raccolto centro benessere; un’acconcia pista da ballo; una piccola stazione termale. Queste sono le tipologie di locali che più possono rappresentare un privé; dove vige la ferrea regola che nulla è obbligato, ma tutto è possibile. Le frequentazioni sono principalmente indirizzate a fare amicizie con altre persone non assoggettate alle regole inquisitorie che vigono nella società civile al di fuori del perimetro del locale.
Spesso mi sono ritrovato ad accompagnare donne che spinte dalla curiosità, dall’incredulità, dalla voglia di sapere, si sono fidate delle mie spiegazioni, appurando con i propri occhi che potevano effettivamente divertirsi senza correre alcun pericolo per la loro integrità fisica e morale, e spesso hanno voluto ripetere l’esperienza in quanto avevano effettivamente sperimentato una cosa sconosciuta al di fuori di quei locali; la totale assenza di giudizio inquisitorio. Una forma di libertà che costantemente sembra mancare nella vita quotidiana.
Insomma CB, tu parli di una naturalità che non ha più senso oggi, che se venisse applicata come dici tu sarebbe considerata “animalità. Questo perchè – e non so più come fartelo capire – l’essere umano “aggiunge” a quella un adattamento culturale, che gli animali non hanno.
Tu credi che se una coppia si mettesse a far l’amore al parco, le reazioni sarebbero solo di natura “culturale” invece non è così, perchè il pudore è caratteristica umana a prescindere dalla cultura e dalla morale. Mia figlia a due tre anni già mostrava questa tendenza, e in casa mia ci siamo sempre mostrati come mamma ci ha fatti. È una forma normale di “contenimento” di qualcosa che attiene al proprio “sentire” certe emozioni sesuali più di quanto facciano gli animali. Insomma, avremo il 97% dei cromosomi degli scimpanzè, ma non siamo scimpanzè, abbiamo un livello di sensibilità innata. Tanto è vero che sono nati e nascono genii della musica o della pittura in persone che vengono da famiglie che non hanno avuto niente a che fare con l’arte. È quella dote che ci ha fatto separare dal resto degli esseri viventi nel modo che sappiamo. Il fatto che certe culture abbiano demonizzato il sesso non vuol dire che va rianimalizzato.
Adieu
CB,
Golem e MG non possono esimersi dal distribuire pagelle, essendo incapaci di avvicinarsi alla comprensione del diverso. per loro, o sei come loro o diventi un caso umano, da perseguitare, essendo impossibile omologarlo.
l’evoluzione biologica dalla scimmia all’uomo si è arrestata 50.000 anni fa. da allora l’uomo è mutato secondo schemi culturali, imposti da condizioni ambientali, economiche e sociali. ciascuna delle idee guida cristallizzate nei secoli in diversi ambiti del globo possono essere considerate “fortunate” ma non è affatto detto che siano le sole possibili e permanenti. tutto cambia ed evolve in continuazione, non solo a livello soggettivo.
ammesso che il desiderio di permanere in coppia per il resto dell’esistenza nasca e persista in modo spontaneo in ENTRAMBI i partner, questo è di fatto, se sincero, appannaggio di MINORANZE, così come può essere esigenza di MINORANZE non legarsi a donne che abbiano vissuto precedenti esperienze sentimentali o sessuali, di soggetti che preferiscano relazioni d’AMANTI anziché di matrimonio, oppure di coppie che, pur legate da AMORE profondo e fecondo, decidano di reciproco accordo di concedersi insieme qualche svago sensuale…
perché giudicare e condannare!
segue da post precedente per CB
seguire i tuoi concetti, condividendoli in gran parte, mi ha indotta a riflettere che il mio schema mentale oscilla in ambiti diversi fra punti fermi, manichei e individualistici, dell’Occidente e visioni, ampie e olistiche dell’antica saggezza dell’Oriente. indecisa fra le due linee di pensiero, ne cerco le concordanze.
PER ME, è la consapevolezza, almeno parziale, di chi si è e di cosa si desidera per il proprio benessere esistenziale a fare la differenza nelle scelte. se non si è saldi in se stessi nei fatti relativi al proprio modo di vivere e ai propri obiettivi, è preferibile non avventurarsi in territori sconosciuti di nessun genere, che possono creare problemi a chi li sceglie per un’evoluzione interiore a cui non è preparato o a cui è trascinato dal/la partner.
non esiste superiorità dell’uno o dell’altro modo di essere. per ognuno è dal più al meno adatto e soddisfacente il rifugio che è in grado di costruirsi, con le proprie forze, il proprio impegno e, soprattutto, la FORTUNA d’incontrare e di poter trattenere un partner sufficientemente stabile e affine. se ne capita almeno UNO, che dà senso alla vita emotiva, è ovvio fare di tutto per non farselo sfuggire!
un caro saluto.
A Rossana non bastano le continue dimostrazione di “stima” per “capire”. Ogni utente che le piace le insegna qualcosa, ma non si capisce mai cosa. L’importante che per lei questi “docenti” siano dei “diversi”, giusto per distinguersi. Che poi siano “diversi” paranoici, autistici o mitomani poco importa. Hanno qualcosa da insegnare.
Il risultato? In un post stigmatizza la “leggerezza” femminile dei nostri tempi e in un altro “capisce” lo scambismo come fenomeno “evolutivo”. Poi, è sì femminista antelitteram, ma “capisce” il Divino Itto e le sue teorie misogine e paranoiche.
Osserviamo questo periodo e la coerenza che esprime col suo dichiarato femminismo d’antan: “…così come può essere esigenza di MINORANZE non legarsi a donne che abbiano vissuto precedenti esperienze sentimentali o sessuali”. Lo sforzo di apparire democratica le fa dimenticare che il grave messaggio misogino che contiene, più volte dichiarato dal Divino, azzera qualunque “comprensione” di quella pretesa. L’importante è difendere la “diversità”. Insomma, ce n’è per tutti. Quando finalmente avrà “capito” e smesso di imparare da casi come quelli citati, forse saremo noi a riuscire a capirla, oltre che lei a capire sè stessa. Speriamo.