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Lettera pubblicata il 11 Ottobre 2005. L'autore, Seb, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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>>> Non te ne accorgi nè tu e neanche la tua ingenua corte, ma nei tuoi assunti ti proponi come metro di paragone assoluto mentre decanti le qualità taumaturgiche delle tue scoperte, ignorando – se non come prova, almeno come indicazione di massima – che c’è altro oltre lo scambismo, che piace ad altra gente, e per le stesse ragioni che pubblicizzi tu, e “quell’altro” è molto ma molto più praticato del tuo hobby, che non era così frequentato neppure quando la cultura sessuofobica non esisteva ancora.
E poi, chi ti sta dicendo che essere gay, bisessuale, o gerontofilo sia una “diminuzione”, io ti ho detto che noto in te gli effetti aberrati di una non accettazione reale della tua identità sessuale. Non ci vuole uno psicologo per capire che se tu fossi in pace con te stesso non saresti ossessionato dal noto tema.
Indaga invece sugli effetti della sessuofobia e di una certa educazione ipocrita e perbenista che forse hai subito, come feci io per un problema che riguardava il mio menage, perchè è quello il tuo problema. Solo mettendo a fuoco certi effetti sul tuo SÈ accetterai quello che sei e la pianterai di triturarci i maroni con la “scoperta del secolo”, e potrai TU finalmente godertela in solitudine. No, in gruppo.
Ciavio.
Golem m’inchino dinanzi a tanto ingegno e chiedo umilmente lumi in quanto credo di non aver bene compreso la sua illuminante teoria: una persona quindi che vive profondamente bene, e con enorme soddisfazione il suo credo, semmai condiviso da milioni d’altre persone, si può ritenere che sia nel giusto, mentre chi invece cerca giustificazioni, quindi vive come un malato le sue frustrazioni che tendono a sovvertire l’ordine naturale delle cose, semmai con soltanto uno sparuto gruppo di seguaci, non è nel giusto.
Ho capito bene? Quindi devo desumere che Hitler o il cardinale Roberto Bellarmino, erano nel giusto, mentre Galileo ed Eintein, meschini, vivevano nell’errore. Che dire Golem, in pochi mesi sono passato dal meravigliato allo sbigottito, passando dalla terra piatta di MG al fondamentalismo di Ruggero alla tua fantasiosa teoria.
Non c’è che dire, sono senza parole e ti auguro lunga vita nella tua illuminante carriera di…. Personalmente sarò eternamente grato a Galilei che si è immolato per consentire a noi di uscire dal buio dell’ottuso credo.
CB,
“La monogamia tradizionale ha esclusiva valenza sociale, non è infatti considerata immutabile né dalla natura, né da tutte le società umane. Certo tu puoi sceglierla e ritenerla giusta, ma non hai alcun diritto a considerarla come una scelta universale.” – concordo, con l’aggiunta che spesso i costumi di coppia adottati nei secoli da diverse società possono essere condizionati da situazioni economiche e di genere facenti capo alle società stesse.
come nei condizionamenti pubblicitari, o politici, che tutti subiamo ogni giorno senza averne la minima consapevolezza, anche qui basta ripetere lo stesso ritornello un giorno sì e uno no, sia su un’idea/scelta che su un utente, per finire di lasciare un qualche tipo d’impronta nella mente dei lettori abituali.
questo vale anche per il magnificare di continuo se stessi e i propri successi, sia in amore che nella vita in genere, per sentirsi i migliori, lottando, se del caso, con le unghie e con i denti, per non essere riposizionati nella massa, di cui, inevitabilmente, si fa quasi tutti parte. non è questo atteggiamento indice di profonde insicurezze?
più passa il tempo e più mi convinco che l’appannaggio all’incertezza/inquietudine spetta a chi più si presenta sicuro di sé.
CB, dovremmo smetterla di battibeccare sul solito argomento, perchè tu hai un modo assolutamente impossibile di affrontare i dibattiti, portando esempi paradossali per giustificare le tue scoperte e paragonare queste a quelle che hanno cambiato il mondo.
A prescindere dal fatto che una personale convinzione laddove non venga imposta in maniera coercitiva diventa ingiudicabile da terzi, non so come puoi pensare di fare un parallelismo tra quelle figure storiche e te, con tutta la simpatia per la tua allegra paranoia.
Il valore in positivo o in negativo di una scoperta è comunque dato da un riconoscimento “numerico” nel momento in cui ha realmente avuto un impatto sulla cultura, e vale anche se quel riconoscimento dovesse arrivare a posteriori, come nel caso di alcuni di quei nomi che hai citato. Ma tu non hai scoperto niente CB. Tu stai parlando di un banale piacere di natura edonistica, non del futuro erotico dell’umanità. È come leccare un cono gelato con quattro gusti invece di due o giocare una partita di tennis a doppio misto, non sei il Copernico dell’erotismo CB. Rassegnati.
Ciavocià.
“La monogamia tradizionale ha esclusiva valenza sociale, non è infatti considerata immutabile né dalla natura, né da tutte le società umane.”
Ma no!? Chi l’avrebbe mai detto che nulla è immuabile. E chissà che un giorno non riprendiamo a camminare a quattro zampe e a esprimerci con suoni gutturali.
Fatto sta che quella valenza sociale non è una cosuccia che si è decisa da un momento all’altro e si cambia così, ma è frutto di almeno 10mila anni di civiltà, dove la monogamia faceva parte di quella selezione di “utilità e bellezza” di cui si è già parlato e che ha portato alla società che conosciamo. Dover ricordare ancora una volta che questa è il risultato di un lungo compromesso tra istinto e ragione è davvero penoso dopo migliaia di parole sull’argomento sesso/amore. Ma certo che quando ci si vuole far notate, le opinioni possono adattarsi alle circostanze.
Questo vale anche per gli autoconvincimenti riguardo alle sicurezze e insicurezze altrui. Anche in questo caso, come per le ricerche “mirate” sui “segni di poliamorismo”, si trova la soluzione più “utile” al caso. Che poi, se c’è uno che da mesi canta lo stesso ritornello un giorno sì e uno no, questo è il poliamorista. O per lui non vale come al solito?
rossana trovo la tua prima osservazione corretta, anche se personalmente mi sentirei di dire che a ben vedere si tratta sempre di un condizionamento di tipo economico. Quando infatti le società erano ancora basate sullo scambio di prodotti, sulla raccolta e sulla caccia, quando cioè non si concepiva ancora il senso della proprietà privata, i rapporti tra maschi e femmine erano semplicemente vissuti in maniera libera ed individuale; l’essere umano era considerato per quello che era in sé e non per il valore che rappresentava. In pratica i rapporti sessuali erano vissuti oltre che per la procreazione, che spesso era vissuta quasi come una conseguenza; i rapporti erano principalmente di piacere fine a sé stesso, senza quindi la necessità di una definizione di coppia.
Riguardo ai condizionamenti, diciamo che noi siamo fisicamente conformati ad essi, infatti presentiamo quelli che sono stati chiamati “neuroni specchio”, pertanto la cosa non dovrebbe sconvolgerci. Il punto è che purtroppo anche qui, sorgono problemi derivanti dai bisogni economici che spingono gli uni a condizionare gli altri al fine di averne un profitto personale. Naturalmente quando parlo di economia non parlo esclusivamente di soldi per intenderci. >>>
>>> Se ci pensi, anche il ricercare consenso è una sorta di profitto; si cerca di emergere dalla massa per averne un guadagno in visibilità, in potere e quant’altro.
Golem trovo affascinante questo dibattito; le sole note negative sono: la limitazione dello spazio; del tema trattato; e dei tempi di pubblicazione. Quando mi colpevolizzi di essere sessuofobico, in realtà questo è legato al tema che trattiamo, del resto anche tu sei qui a parlare di sesso, anzi se non fossi io di tanto in tanto a spostare un po’ il focus dell’argomento, staremmo a discutere esclusivamente di quello. Devi sapere che gli psicotici si ritengono essenzialmente sani, riconoscendo agli altri le loro psicosi e le loro fobie; dovresti provare a chiederti se hai dei riscontri comprovabili dei tuoi convincimenti o sei semplicemente mosso da un tuo sentire.
Personalmente mi sembra d’intravedere una certa psicosi nel reiterare le tue convinzioni su mie presunte condizioni sessuofobiche.
Ti ripeto per l’ennesima volta, io riporto semplicemente le conoscenze e le scoperte di scienziati che le hanno pubblicate, semmai posso adattarle alle necessità del thread. Riguardo poi ai miei modi impossibili, rifletti; qualcuno sembra comprendermi.
CB, tutti abbiamo i neuroni a specchio, ma tu devi averne molti di più della media, visto che non fai altro che ribaltarmi esattamente le stesse considerazioni che faccio su di te. Per esempio, per quale motivo le caratteristiche dello psciotico che si sente sano non dovtebbero valere per te? Tu ti ritieni “sano” con le tue teorie sullo scambismo? E con le scoperte degli scienziati messe insieme come in un Frankestein della logica? Sì, tu ti ritieni sano, è ovvio, ma per me sei solo un simpatico paranoico, che qui giustamente è in sintonia con un altro caso come il suo.
Caro CB, tu, che lo voglia o no, sei cresciuto nel brodo di coltura di questa cultura, e scusa il gioco di parole, e quelle tue teorie – ma soprattutto la pratica – sono il risultato di un “abuso” che attiene alla morbosa applicazione educativa di certi principi di quella cultura. Hai capito cosa voglio dire. Quindi, oltre a cercarti gli scienziati che ti fanno i pezzi per il tuo patchwork, cercati anche quelli che parlano delle aberrazioni sessuali e le loro cause. Così giusto per vedere se c’è un altro pezzo che puoi cucire in quella copertina di Linus che ti sei confezionato.
Ciavisterio.
Golem ritieni di aver vissuto da viveur e quindi di averne provate di ogni, credi di sapere tutto quello che c’è da sapere sulla banalità del sesso; ma posso assicurarti che con simili premesse, in realtà non si è neppure iniziato a salire sulle pendici dell’Everest della sessualità.
Personalmente ho verificato con un esperimento, se così si può dire, come superare certe inibizioni che neppure immaginiamo esistere, ma prima provo a fare una premessa. Una condizione che tutti vivono più o meno nel sesso, è l’oppressione della sua valenza moralizzatrice; siamo convinti che esso va vissuto in intimità, dove la promiscuità è condannata dal buon senso. Trasgredire questa visione, fa immediatamente immaginare gli uomini dei malati e le donne delle puttane. Nello scambismo questo muro d’ipocrisia viene abbattuto e i partecipanti possono vivere un momento di vera e completa sessualità, dove il gioco è solo funzione a sé stessi; chi segue questa pratica vive una condizione in cui non si è soli, ma ci sono dei presenti che non soltanto non giudicano, ma addirittura si divertono e semmai partecipano, e questo è un momento magico difficile da immaginare se non lo si vive. >>>
>>> Il mio intento però era di verificare se si potesse evidenziare questa valenza, quindi veniamo all’esperimento; noi siamo così fortemente influenzati dall’economia, che ho voluto inserire nel rapporto anche questo aspetto, così ho predisposto un bel premio per la donna presente che avesse eccelso nella sua performance, o per la coppia; ho poi formato una giuria tra i presenti che non se la sentivano di partecipare. Il risultato è stato entusiasmante, non solo perché i partecipanti si sentivano liberi come sempre se non di più, ma addirittura perché incitati e premiati. In pratica tutti i partecipanti, giuria compresa, erano ampiamente “giustificati” nel loro agire. Questo aspetto l’ho inserito come evento speciale in serate particolari di alcuni club che ne hanno tratto enorme profitto in termini di frequentazioni. Ritengo interessante riflettere su questo aspetto.