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Lettera pubblicata il 11 Ottobre 2005. L'autore, Seb, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Alcune persone si sono rese conto quanto importanti siano le convinzioni quando sono attinenti al reale; pertanto la necessità importante è determinare l’oggettività delle convinzioni. Attualmente il metodo scientifico è quello che ha dato i risultati più valevoli nelle indagini.
Qui sulla LaD non ci sono donne scambiste che…? Cosa significa, che forse la geometria iperbolica di Lobacevsckij o quella ellittica di Riemann non hanno valenza perché non sono considerate come quella euclidea? Come ho già avuto modo di esprimere, non è la quantità di aderenti ad una tesi che ne decreta la valenza.
Come ha scritto Antony de Mello: La rana siede accanto ai fiori del tutto inconsapevole del miele trovato dall’ape. È evidente che non riuscire ad essere intimi con il tutto, come la rana della storia, ma per altri versi anche l’ape, porta a considerare le cose in maniera inconsapevole.
Cosa porta a considerare la monogamia una cosa …, PIÙ! È evidente che intendere la monogamia tradizionale qualche cosa di naturale, universale, giusta, etica, …, non presenta alcuna valenza oggettiva, cosa porta quindi ad avere questa visione? Ho riportato tante smentite a questa prospettiva, ma tutte sono state rifiutate, anche se non contraddette. >>>
>>> Entrare in intimità con il tutto, porta alla sintonia con le cose; significa non commettere errori di comprensione, capire ad esempio cos’è l’amore, senza suddividerlo e confonderlo con la passione, l’erotismo, l’intimità, il possesso, l’egoismo, il sesso….
Frasi come: “non capisco il nesso con…”; o: “A me sfugge cosa ci azzecchi …”; sono sintomatiche di una inconsapevolezza sulle cause scatenanti e sugli effetti risultanti di un determinato comportamento. Significa non avere chiaro il concetto conosciuto con il nome di: “effetto farfalla”.
Personalmente ritengo che considerare la donna secondo i parametri mitologici della nostra cultura, sia estremamente scorretto se non addirittura aberrante quando viene espresso addirittura da una donna. A me sembra equiparabile a quello sul velo, esternato dagli islamici e dalle loro stesse donne.
Sono fortemente contrariato dal sentire esporre concetti di evidente valenza possessiva. Prendiamo ad esempio la ricorrente espressione riportata da Golem sulla sua ossessione della moglie ciulata; la preoccupazione è evidentemente su un probabile interesse della moglie, che lo metterebbe in una condizione per lui insostenibile di cornuto contento.
“La rana siede accanto ai fiori del tutto inconsapevole del miele trovato dall’ape.”
Anche perché non se ne fotte una mazza di quello che piace all’ape. Lei mangia mosche e zanzare, e api se capita.
Questa riflessione la faceva Lobacevsckij, che con Riemann era seduto un giorno sulla riva del laghetto, e vi lanciavano sassolini in attesa che gli venisse riconosciuto che le loro geometrie fossero non meno valide di quella euclidea.
A proposito di riflessioni, “complimenti” per quella che mi riguarda, ma di cornuti contenti ufficiali ne ho conosciuto uno solo fin’ora: tu.
Frischi non c’entra. Lui è cornuto inconsapevole.
P.S. Diceva Serafino, il clochard dalle scarpe rotte e il cervello figo, che l’ape ronza nei pressi della rana del tutto ignara di quello che potrebbe capitarle se si avvicina un altro po’.
Precisazione:ammetto che a volte ho scritto,anche io,in maniera,volgare,riconosco che non e’ sempre accettabile,si’,siamo in una discussione che ci puo’stare, ma ci sono modi piu’ consoni, per buttarla la’.
Non commettere errori per Capire,comprendere cos’e’ l’amore.Che dobbiamo fare Cb dei corsi di aggiornamento e poi un concorso a quiz per essere idonei,ammessi, o meno?
Non penso ad un sentimento unificato e a norma UNI ISO e le varianti individuali personali e’obbligo che ci siano,in quanto ognuno ha il proprio sentire e il proprio vissuto,nell’ ambito
sessuale passionale erotico intimo,del possesso,dell’egoismo.
Siamo assoggettati da un’infinità di falsi miti che condizionano fortemente il nostro agire; ed io cosa dovrei fare? Disinteressarmene; in nome di che cosa poi?
I nostri antenati ad esempio, sono stati pesantemente e per lungo tempo vessati dal credo della verginità, che ha rovinato persone, se non addirittura uccise.
Anni fa conobbi una persona che si vantava di essere “alfabeta”, così si definiva; era così fiero, non soltanto per aver evitato di perdere tempo ad imparare a leggere e scrivere, ma soprattutto perché a suo dire, sapeva ragionare sicuramente meglio dei tanti che si erano persi in quell’attività assolutamente futile e perditempo, che non faceva altro che farli sognare di cose inesistenti, impedendogli così di ragionare in maniera giusta, cioè come faceva lui. Chi conosce le cose in maniera superficiale, ha l’impressione che non ci sia null’altro da sapere su di esse, e reputa chi s’impegna ad approfondire, come uno sfaccendato alla ricerca di non si sa bene quale giustificazione dare al suo operato.
Il fatto che si sia tanto scritto sull’amore, dovrebbe farci capire l’importanza di conoscerlo a fondo, ed il fatto che tanti lo descrivano in modo favolistico, senza approfondirne adeguatamente i risvolti, >>>
>>> dovrebbe invece farci capire quanto sia importante approfondirne la conoscenza.
Se noi ad esempio sappiamo la differenza tra vagina e vulva; siamo in grado di comprendere l’ignoranza di chi ne confonde l’identità.
Quando parlando di scambismo e di monogamia, teniamo a mente un’immagine di due coppie, una formata da persone quasi disumane, animate da miseri istinti animaleschi, ed un’altra di appassionati amanti, eticamente, socialmente e moralmente corretti, non facciamo altro che impedirci di vedere la realtà.
In verità, quando c’impegniamo a comprendere qualcosa, dovremmo sempre evitare di formarci un’immagine preconcetta nella testa, ed impegnarci invece a costruirne una con gli elementi che via via ci vengono forniti, cercando di mantenerla sempre in piena luce ed in modo ben delineato, sforzandoci di aggiungere di volta in volta quegli elementi che ne determinano al meglio la definizione.
CB quello che cercavo di dirti è che anche la libertà assoluta può costituire un vincolo, essendo che ci troviamo in uno spazio finito nel quale dobbiamo per forza convivere. Se fossimo da soli sulla vetta di una montagna o su un’isola deserta, forse potremmo sperimentare il sentimento di “liberazione”di cui parli tu.
Il credo della verginità esasperato ha certamente causato danni in passato, ma anche la totale disibinizione e sbandieramento dell’intimita’ e del corpo, a cui si assiste ai nostri giorni, produce delle aberrazioni e ci svilisce. Dobbiamo trovare come sempre il giusto equilibrio. Credo inoltre,come te, che sia importante cercare di comprendere l’amore ed indagare sulla sua genesi e significato, senza tuttavia avere la presunzione di poterlo conoscere fino in fondo, essendo qualcosa che a mio parere trascende l’essere umano.
Acqua,
anche per me l’amore trascende l’essere umano. più che presuntuoso volerlo classificare in serie digradanti, in base a caratteristiche definite a livello soggettivo. sempre molto interessante indagarne genesi e significato.
quanto alla carenza di testimonianze positive femminili sul sito in merito allo scambismo, secondo me essa fa capo in misura diversa al fatto che le donne sono tuttora culturalmente meno libere dei maschi di esporre i loro interessi e le loro preferenze sessuali e, soprattutto, perché di solito aderiscono a questo tipo d’esperienza non per loro scelta ma per compiacere (o non perdere) l’uomo che amano.
difficile che possa diventare soddisfacente qualcosa che non sta nelle loro corde. in particolare, dopo aver verificato che il “sacrificio” è stata inutile. mentre, per contro, quella che ricordo “assatanata” per continuare l’esperienza, in disaccordo con il compagno, viene decisamente classificata come “ninfomane”…
CB,
per caso, hai visto la parte conclusiva di “Non è l’arena” di domenica scorsa su La7, dedicata allo scambismo?
a riprova che l’argomento è di attualità…
Acqua comprendo il tuo pensiero, ma vorrei fartelo considerare alla luce di un diverso paradigma. L’uomo per sua natura cerca di semplificare la complessità della realtà per condurla su un terreno a lui più confacente, pertanto quando ci capita ed esempio di parlare di libertà, come in questo caso, il nostro primo pensiero si rivolge a quella materiale. Questo tipo di libertà è ovviamente impossibile; il nostro stesso corpo è assoggettato alle leggi della natura, perciò anche trovandomi, come dici, da solo su un monte, sarei soggiogato dalla fame, dalla sete…. Spesso però la libertà è un valore molto più complesso, come l’amore, e tante altre cose che riguardano l’essere vivente e che trascendono la materialità. Prendiamo un uccello che vola libero nel cielo, certo è afflitto dai problemi quotidiani anch’esso, ma noi diciamo che è libero perché non è afflitto da regole che esso stesso s’impone. Certo assolve ai compiti naturali ed anche sociali, ma oltre a ciò non ha obblighi verso il suo sé interiore e non perché non ne abbia uno, come noi tendiamo a credere, ma perché è in pace con esso; certo per lui è molto più semplice per una intrinseca umiltà nel suo schema interiore. Ciò che voglio dire, è che a noi manca una >>>