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Scambio di coppia, il gran ritorno

di Seb
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 11 Ottobre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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4.815 commenti

Pagine: 1 429 430 431 432 433 482

  1. 4301
    CB -

    Comprendo che essere immersi in una cultura in cui la monogamia esclusiva sembra essere l’unico rapporto possibile, porti a percepire tutto ciò che esula da questa visione come assurdo, inconcepibile, brutto, sporco; una valenza di trasgressione ad una “legge naturale” imprescindibile. Questo modo d’intendere le cose però, mostra soltanto una incapacità ad uscire dallo schematismo imposto; una metodologia cognitiva infruttuosa; una cristallizzazione innaturale delle proprie qualità intellettive.
    Personalmente, l’atteggiamento scambiofobico mi ricorda quello omofobico.
    Nel 1871 Charles Darwin, in piena epoca vittoriana, nonostante avesse individuato la competizione degli spermatozoi, di fatto si astenne con cura dalla trattazione della femmina che si accoppia con più maschi per migliorare le sue possibilità procreative, in quanto ciò fosse più di quanto potesse tollerare la società in cui viveva. Egli descrisse un’oca domestica che aveva prodotto una discendenza mista che consisteva in alcuni piccoli il cui padre, che era il suo partner sociale, era della stessa specie, e altri che erano evidentemente frutto di una relazione con un’oca cinese, un secondo maschio che non solo non era il suo partner, ma non era nemmeno >>>

  2. 4302
    CB -

    >>> della sua specie! Evitando di addentrarsi nei particolari dell’evento. Questo fa capire quanta influenza negativa può avere un sistema culturale anche su una mente così aperta come quella di uno scienziato del suo calibro.
    MG hai curiosato sui link che ho proposti, forse potresti trovare più spiegazioni di quante te ne possa dare io in questi risicati spazi.
    Vedi in realtà non sono tristi né i non monogami i sé, né i loro atteggiamenti, ma triste è la visione che tu hai nei loro confronti.
    Golem quale ragioni hai per affermare così fermamente che possiedi diversi tipi di amori, cos’è, uno risiede nel gomito, l’altro nel cuore o cosa?
    rossana, in verità non si tratta di capire se lo scambismo può sfociare in una relazione amorosa, ma piuttosto quanto ancora può sopravvivere questa visione di un rapporto assolutamente innaturale, tenuto in vita esclusivamente da ipocrisie culturali.
    In verità, andando avanti in questo dibattito, sto prendendo consapevolezza che il mio atteggiamento è più poliamoroso che scambista in senso letterale del termine; la condotta della mia donna e mia infatti, nei confronti dei partecipanti ai giochi, si spinge oltre il mero sesso, anzi spesso capita che non lo si contempli neppure.

  3. 4303
    Golem -

    “Io ritengo che l’amore è una sensazione che si prova verso ciò che è al di fuori di noi, può avere intensità e modalità di espressione diverse, ma è sempre lo stesso tipo si sentimento, che nasce nella stessa area celebrale e che si esprime con gli stessi tipi di reazioni corporee.”

    E ritienilo, chi te lo impedisce. Anch’io sono mesi che ti suggerisco di goderti la tua passione che non convince “quasi” nessuno.
    Io invece penso che non sia così, che offrire la propria donna, ancorchè “consenziente”, in pasto a un altro uomo che della sua anima non si frega niente, e pure godendo di questo, non può riguardare l’amore.
    Paradossalmente è più malata una visione idilliaca come quella che proponi tu che non la pecoreccia interpretazione di un Frischitto o di un San Giuseppe.

    Poi, che tu voglia immaginare
    che questa sia una visione delle cose ripresa da un punto di vista diverso, è di una ovvietà che non richiede commenti. Ma che la tua voglia proporsi come una soluzione contro l’ipocrisia insità nella monogamia fa tenerezza. È come se il suicidio fosse visto come la soluzione alla morte accidentale. >>>

  4. 4304
    Golem -

    >>> Cioè, siccome in macchina ci si può ammazzare in un incidente, mi suicido e ho risolto il problema del rischio. c.... significa.
    Far ciulare la moglie da un altro che “vedi” non ti impedisce che le corna non ti compaiano grazie a “l’uomo invisibile”.
    E poi guagliò, le cose hanno sempre un valore oggettivo, ontologico e con una precisa epistemologia definita da millenni di filosofia, occidentale in questo caso. Per cui, con la tua, spero, ingenua visione della cosa, posso vedere le deiezioni umane come uno dei migliori fertilizzanti che possano esserci in natura, che fa crescere i cetrioli e le zucchine saporiti come non mai, ampliando così la mia conoscenza botanica – come metafora del godere facendomi sco.... da un altro pur avendo una relazione – ma sempre merda resta. E far sco.... la propria donna (che si ama?) da un altro provandone pure piacere, per me “istintivamente” è merda. Sorry dear.
    C’è poco da rompere gli schemi CB. La tua visione non rompe niente, a parte le scatole a qualcuno, (non a me. A me diverti) sei tu che ci vuoi vedere quello che ti piace vedere. Ma per tua fortuna vedo che non sei solo in questo sfrenato uso della fantasia. Sempre che tu non sia solo un “big pretender”.

    Ciavo, monogamicamente.

  5. 4305
    CB -

    Golem mi piacerebbe essere l’unico ad aver visto qualche cosa di nuovo nel mondo, ma purtroppo non è così, sia perché ciò che riporto ha accompagnato l’uomo da sempre, sia perché ci sono numerosissimi scienziati che studiano da ogni punto di vista il fenomeno che trattiamo. Sembra che l’unico essere monogamo in natura è il Diplozoon paradoxum, un parassita dei pesci i cui partner si incontrano come ninfe vergini e poi letteralmente si fondono nella sezione centrale del corpo e da quel momento divengono sessualmente maturi, rimanendo insieme in un sol corpo, finché la morte non li raggiunge contemporaneamente. Ogni altro essere vivente a riproduzione sessuata non è mai monogama. L’uomo lo è solo intellettualmente, quasi esclusivamente nella cultura occidentale, almeno in teoria perché in pratica, questa condizione viene vissuta ossessivamente con un senso di colpa; una sensazione di colpevolezza presente già nell’idea di provare un senso di lussuria per una persona che non sia il proprio partner, anche se questi sentimenti non si concretizzano. In pratica oggi è possibile rispondere con assoluta sicurezza scientifica se il desiderio sessuale per più partner è “naturale”: SI. Come alla domanda se la monogamia è “naturale”: NO. >>>

  6. 4306
    CB -

    >>> Jaak Panksepp ha coniato il termine “neuroscienza affettiva” per indicare il campo delle neuroscienze che studia i meccanismi neurali dell’emozione, dove oltre a lui, grandi scienziati, come i premi Nobel per la medicina 1972 Gerald Maurice Edelman e Rodney Porter, e come anche Gregory Bateson, Douglas Hofstatler e altri, si sono ritrovati nello studio della mente e delle sue reazioni emotive attraverso diverse discipline scientifiche; senza che io abbia mai trovato traccia di suddivisioni amorose come tu vuoi intendere.
    Quando tu dici che una volta che hai provato cosa significa amare la tua donna, non ti serve altro e nessuna spiegazione ha senso; a me sembra un’idiozia detta quando non si hanno spiegazioni da dare. Tutti i fenomeni che avvengono nel cervello, trovano spiegazione, forse grossolana e bisognosa di affinamenti, ma non ci sono cose da accettare perché così sono, senza ragione.
    Comunque, visto che non ti convince ciò che dico e neppure ciò che ti riporto; ti chiederei di indicarmi qualche lavoro che possa illuminarmi come ha fatto con te. Ti ringrazio anticipatamente.

  7. 4307
    rossana -

    CB,
    in questo aspro confronto mi sembra che continui ad emergere la donna come oggetto, come possesso del maschio, che può volerla temporaneamente cedere, per proprio visuale piacere di osservarla durante un amplesso con altri.

    quando mai si arriverà ad avere una donna davvero libera di dire sì, come no, senza essere in questo condizionata dal maschio o dal bisogno di non perderlo?

    se non si è entrambi sulla stessa lunghezza d’onda, o meglio sullo stesso livello di evoluzione morale, culturale ed emotiva, è chiaro che né lo scambismo, né il poliamore, hanno spazio adeguato ad arricchire (non a mantenere) i legami di coppia.

    a suo tempo, una cinquantina d’anni fa, non ci sono arrivata. d’altronde, fra me e mio marito c’erano parecchi anni di differenza e di pratica in ambito amoroso. forse non ci arriverei nemmeno ora, ma mi piacerebbe poterci provare, e non è detto che non mi sia dato modo di farlo…

  8. 4308
    Golem -

    CB, il tuo problema è quello che prendi pezzi di studi specifici riguardanti sia le neuroscienze che l’etologia per trovare tra le righe di queste una risposta alla tua ipotesi che suffraghi la convinzione che l’essere umano non è monogamico per natura, indirizzando il tutto attraverso la lettura dell’istinto sessuale, che con l’amore UMANO ha poco a che vedere. Non le troverai, per il semplice motivo che l’amore umano è un prodotto della coscienza, e come tale NON è naturale, quindi NON segue le regole dell’istinto se non quando non lo si è conosciuto nella sua interazione ad una SCELTA amorosa cosciente, che però abbia secolarizzato il sesso come innesco dell’amore se vogliamo, ma che non risolve nessun rapporto sentimentale, se non come equivovco “emotivo”.
    La prerogativa del libero arbitrio è dote esclusivamente umana, ed è un limite prima del quale la natura, intesa come istinto, si ferma. Non so se mi sono spiegato.
    Ora, non voglio entrare in dettagli filosofici troppo elaborati, ma la dimostrazione di come la nostra mente agisca sugli impulsi naturali la diamo proprio io e te. Nel senso che tu hai SCELTO lo scambismo per una serie di ragioni che riguardano una particolare visione del sesso>>>

  9. 4309
    Golem -

    >>> io invece, dopo una vita promiscua da “bon vivant”, sono approdato ad una visione monogamica perchè ho trovato la donna che mi “colma” totalmente, dove l’istinto sessuale si è “fuso” con emozioni provenienti da altre dotazioni di quella donna che attengono a quella famosa mente. Quelle dotazioni interagiscono col mio istinto sessuale a tal punto che riescono a stimolarlo elettivamente, e non il contrario, mi spiego?
    Questo raro fenomeno nonostante il passare del tempo e i cambiamenti fisici, impedisce l’insorgere della monotonia che “naturalmente” agisce sull’istinto che ci spinge ad accoppiarsi ogni qual volta qualcuno ci fa “sangue”. Proprio per diffondere il più possibile que sangue.
    È un caso fortunato il mio, lo riconosco, ma tuttavia possibile, e come ti ho detto è giunto dopo una lunga pratica di sessualità promiscua. Perchè promiscua? Perchè semplicemente non avevo scoperto nè mai provato l’amore come “complesso” emozionale che richiede una scelta che va OLTRE la semplice risposta emotiva.
    Spero di essere stato chiaro.
    Quindi, se tu ti ritrovi in questa visione della cosa e ritieni di essere convinto che la tua scelta ti soddisfi, benissimo. Ma è una TUA visione, mi capisci? Non universale.

  10. 4310
    CB -

    rossana concordo pienamente con te quando dici che la donna è sempre considerata da una prospettiva maschilista. Vorrei però sottolineare che questo avviene non soltanto da parte dei maschi ma quasi sempre anche da parte delle donne stesse e non riguarda soltanto la posizione di oggetto da possedere, ma proprio la loro essenza di donna. In verità per moltissimo tempo, la scienza e la medicina occidentale, hanno considerato la sessualità femminile come una versione light di quella maschile: essenzialmente uguale, ma un po’ carente.
    Per esempio si dava più o meno per scontato che poiché gli uomini raggiungono l’orgasmo durante la fase in cui il pene è dentro alla vagina (coito), anche le donne dovrebbero avere l’orgasmo nella stessa fase, e se non succede è perché hanno qualcosa che non va.
    In realtà il 70% delle donne raggiunge l’orgasmo in tantissimi altri modi e difficilmente durante il coito, pur essendo del tutto normali. Invece spesso si ricorre a qualche terapia per curare questa che si ritiene una disfunzione. Quindi, come vedi, non si tratta semplicemente di una posizione prospettica da correggere, ma di una vera e propria catastrofe da superare. Ormai è circa mezzo secolo che si è iniziato a intuire questa >>>

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