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Lettera pubblicata il 11 Ottobre 2005. L'autore, Seb, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Comunque se io fossi nei panni del Dottore, per la aggettivazione semplice della di lui coniuge con quel dato termine, sia pur correlato ed attenuato, ti spedirei rapidamente – come *.jpg – a una mostra fotografica che ho ammirato recentemente al MOMA: “The Lancet exhibits their destroyed rears”. Impressionante.
Ottima l’idea Professore.
Da ciò viene quasi automatico parafrasare un vecchio detto adattandolo alla qualità della discussione in corso: “ai posteriori l’ardua sentenza”.
CB,
da qualche tempo frequento abbastanza superficialmente il sito. è stato comunque molto utile per me leggere il tuo interscambio con Golem.
esautorata per incoerenza, come altri lo sono stati per la cripticità del modo di comunicare, sono certa che in definitiva lo sarai anche tu, a perenne ricaduta, per attitudini puramente trasgressive e per carenza di VERO d’amore.
esiste un SOLO modo d’amare, e qui è stato ormai cristallizzato con la massima esattezza, anche se più di uno studioso del tema ha affermato che finora nessuna definizione di questo sentimento in ambito di coppia è ritenuta universalmente condivisa.
Fantastico Golem, riesci a vantarti di cose che esistono soltanto nella tua testa: ‘Là non si scopa come da noi, ci si accoppia, una differenza di migliaia di anni di occidentale irregimentazione sessuale, con relative soggettive reinterpetazioni “pratiche”, contro niente’. In verità, nella nostra cultura, la chiesa cristiana, non concede alcun diritto alle donne; in Italia è stato concesso il diritto di voto alle donne, nel 1945; nel ’68 le donne in piazza gridavano: ”L’utero è mio e lo gestisco io”. Il suffragio femminile è in vigore nelle Nazioni Unite dal 1979; la legge sul delitto d’onore è stata abrogata nel 1981; le nostre nonne avevano rapporti con i propri mariti, coperte da una lunga veste in cui era praticato un foro con su scritto: Non lo fo’ per piacer mio, ma per dare un figlio a Dio, semmai al buio e senza mostrare eccitazione. I nonni invece, potevano sollazzarsi come volevano nei famosi casini che ancora oggi vengono esaltati. In verità la nostra cultura ha paura del sesso e lo censura; dopo il primo bacio si dice: e vissero felici e contenti…. Ma cavolo! Ma è proprio dopo il primo bacio che inizia la grande sfida!!!
Noi maschi, costruiamo la nostra forza/sicurezza sulla sequenza paura-vendetta-solitudine: >>>
>>> desidero unirmi con altri esseri umani ma ho paura del mondo, del presunto rifiuto di questo, reagisco perciò con un atto di forza e di orgoglio, mi chiudo dentro di me come in una città assediata, pratico il rifiuto dei contatti con il mondo esterno, dimostro a me stesso e agli altri che posso vivere da solo in una specie di vendetta autistica. C’è chi è capace di perpetrare questa vendetta emozionale continuando a portare il caffè a letto alla moglie: non ho bisogno di strillare, di far trasparire sul mio volto espressioni d’ira o di dolore, tu avrai a che fare solo con il mio avatar meccanico, io ti punirò rendendo intangibile la mia anima e annegando i miei sentimenti
Dove invece tu dici che non esiste nulla, il sesso è sempre stato oggetto di grande rispetto e studio; i Sumeri tenevano in grande considerazione la masturbazione ed i rapporti sessuali in genere; nel Buddismo e nell’Induismo sono eretti templi per l’adorazione del sesso.
Credo proprio che dovresti rivedere un po’ le tue convinzioni, ma tutto questo l’ho già detto e non voglio ripetermi; dammi qualche dato tangibile sul tuo credo ed io posso provare a valutarlo; non continuare in queste tue risibili affermazioni senza costrutto.
CB,
mi dai, per favore, qualche riferimento in più su quanto hai espresso in merito ai Sumeri? è un’antica civiltà da cui sono molto attratta ma ne conosco soltanto le realizzazioni artistiche…
Boh, che ti devo dire CB, è quasi inutile corrispondere con te; estrapoli conclusioni che sono frutto di tue particolari elucubrazioni, dovute più alla tua immaginazione che non alla realtà.
Quando scrivo che non esiste nulla in quelle culture, mi riferisco a quello che invece esiste nella nostra di cultura rispetto a quelle altre, e alle conseguenze aberranti che ha prodotto nei confronti del sesso, che spaziano dalla romanticizzazione delirante, che possiamo anche ammirare in alcuni partecipanti a questo forum, e a questo dibattito, sino all’opposto egoistico consumo compulsivo e edonistico appunto, di cui lo scambismo ne è un tassello.
La tua intellettualizzazione di quella pratica, assume aspetti grotteschi quando cerchi di dipingerla come una forma di liberazione da certe moralizzazioni imposte dal cattolicesimo. In pratica dimostri esattamente il contrario della liberazione, quanto piuttosto un’ossesione.
Quali complessi cerchi di compensare lo sai solo tu. O forse neppure tu. Ma certo il tuo non è vivere il sesso liberamente solo perchè ti piace vedere la tua femmina posseduta sessualmente da un altro.
A Milano direbbero “Ghe quei cos che el va no”.
Ciavo dal risibile.
rossana; si! Hai ragione; trovo che qui non si può continuare il dibattito, ma non per l’esaurimento degli argomenti o di chi vi partecipa, ma piuttosto per la mancanza d’interesse ad approfondirli. Continuo a credere che l’amore ed il sesso hanno valenza diversa e che quindi le indagini su di essi devono essere separati, anche se qualche lembo della loro area di pertinenza può coincidere. Qui si discute di scambismo che è una pratica sessuale e come tale deve essere trattata, il fatto che il partner che partecipa allo “scambio”, sia lo stesso che intrattiene un legame affettivo che unisce la coppia nella vita, non ha valenza nella pratica in oggetto. L’amore è un sentimento ampiamente sviscerato nel tempo e nello spazio, e continua e continuerà ad esserlo per tempo indefinibile. Quello che qui si vorrebbe e si dovrebbe, è il trattare di questo scambismo che continua ad essere un ignoto mostro, una valenza che nasce da quella condizione di cementificazione del nostro animo, da quella chiusura autistica che ho in precedenza espresso. A ben vedere, la cripticità del modo di comunicare, può essere intesa anche come una mancanza di volontà a voler ascoltare.
L’uomo è, e deve essere insensibile, non deve commuoversi perché è da femminuccia, non deve provare amore se non quello decantato e descritto, deve dire la parola Amore solo in poche e specifiche condizioni, l’uomo non può amare indiscriminatamente, questo è concesso solo alle donne. Oggi però la donna si sta evolvendo, ma spesso questo gli fa pensare che ciò significhi mascolinizzarsi.
Un fantastico libro scritto da una donna: Emily Nagoski, “Vieni come sei”; e fatto per le donne, suggerendo una prospettiva diversa, che gli uomini farebbero bene a leggere; Vuole essere un invito alle donne a vivere la propria sessualità senza pressioni sociali, ansie da prestazione, sensi di inadeguatezza. Per le donne significa liberarsi degli stereotipi culturali e sociali che ancora le perseguitano; agli uomini però spetta, oltre a questo, un compito ancora più gravoso, deve vincere quel pseudo potere che crede di avere e liberarsi da quell’autocastrazione che si vuole imporre per orgoglio. È necessario vincere quella sensazione descritta da Golem di non fidarsi dell’altro. Deve sforzarsi per far emergere la sua femminilità nascosta.
CB, i tuoi riferimenti alle abitudini sessuali di civiltà lontanissime nel tempo e nello spazio, non hanno nessun senso proposte ai nostri giorni, e da noi in occidente, non dovrei neppure avere bisogno di ricodarne il perchè. Per fare un esempio banalissimo tu non mangeresti mai il vino (il merum) che bevevano i romani e ancor meno il cibo che condivano col garum, che era il liquido di pesce fermentato. Nè loro gradirebbero il nostro. E neanche ti siederesti vicino ad altri inividui a defecare nei cessi pubblici. Eppure mangiamo e caghiamo oggi come ieri mno? Te l’ho gia detto e ripetuto che i nostri comportamenti, anche sessuali, hanno un senso, oggi, perchè sono il frutto di millenni di una certa cultura, che è diventata “morale”, comportamento condiviso da una società, con tutti i limiti che questa può avere soggettivamente. Tu puoi fare il buddista o il sumero quanto ti pare, per dire, ma non ritenere che spararsi un trimone in piazza sia il segno che avevano ragione i sumeri, e che quindi questi, 35 secoli fa, erano liberi rispetto al sesso confronto a noi. È un discorso che va contestualizzato, non preso a pezzettini da incollare nel 2017, altrimenti fai la figura di quelli credono ai “sumeri” che volano.>>>